Descrizione
La Bhagavad Gita, gemma della spiritualità indiana, insegna la via per la realizzazione della propria dimensione divina. Il Signore Krsna illustrò questa conoscenza profonda ad Arjuna nell’ imminenza di una battaglia tra i sostenitori della giustizia e quelli dell’ingiustizia, battaglia che riecheggia nel cuore di ogni uomo tra le tendenze al bene e quelle al male.
Il lettore moderno che si accosta alla Bhagavad Gità, specialmente se occidentale, incontra presto le difficoltà costituite dallo stile letterario sintetico del testo sanscrito originale, difficoltà che mille traduttori risolvono con altrettante sfumature di significato più o meno discordanti. Anche i classici commentatori antichi della Gita offrono interpretazioni assai diverse di numerosi importanti versi.
Quanto preziose sono allora le incontrovertibili esposizioni di Sai Baba contenute nel Suo libro Gita Vähini (‘Gli Insegnamenti di Dio’) e le chiare parole di questi Suoi 34 discorsi che, nell’estate 1984, Egli dedicò ai Suoi devoti chiusi dietro i cancelli dell’asram per proteggerli dai tumulti che scuotevano la cittadina di Puttaparti e tutto lo stato.
In particolare modo, Baba si concentrò su due capitoli della Gita: sul secondo che dà risalto alla via della saggezza e dell’azione, e sul dodicesimo che mette in evidenza la via della devozione.
Sono parole fresche e originali che mantengono il riferimento ad alcuni passaggi fondamentali del poema ma che si rivolgono proprio a noi che viviamo in questi tempi moderni, parole che non lasciano nessuna possibile ambiguità sulle indicazioni di Krsna.
Libero così dal dubbio, il lettore può immergersi profondamente negli insegnamenti per meditarvi e per portarli nella pratica della vita quotidiana.