Descrizione
In tutti i Suoi discorsi Sai Baba ricorda che l’uomo è figlio dell’immortalità e lo induce ad abbandonare l’idea d’identificarsi con il proprio corpo. Nel discorso del 21.10.1982 del presente volume, Bhagawan Sri Sathya Sai Baba afferma:
“La presenza di Dio o la visione dell’Assoluto non è uno stato che debba essere conseguito, poiché Dio o l’Assoluto è la vera natura del Sé: l’individuo stesso è l’indivisibile Dio. Anche quando è coinvolto nella spirale del mondo con i suoi conflitti e scontri, il Se interiore è in realtà Dio stesso. Illuso dal pensiero di essere il corpo in cui dimora e catturato dalle attrattive e sfide che la natura gli presenta, impone a sé stesso un’identità individuale e ne soffre le limitazioni.
Le gocce di pioggia che scendono dalle nuvole sono cristalline e pure, ma il contatto con il suolo le rende inquinate e torbide: questo però non altera la loro reale natura. Quando i fiumi di tutti i continenti sfociano nei mari, perdono la forma, il sapore e le loro qualità distintive. Analogamente, tutti i Sé che hanno assunto una forma umana e che hanno nomi differenti, provengono dalla medesima fonte e si fondono nella forma universale dalla quale si sono “diversificati”.
Nella Bhagavad Gita (15.7), Sri Krsna afferma:
Una parte di me, eterna, è manifesta
in tutte le anime viventi nel mondo dei viventi.
Sebbene i vari individui possano apparire differenti, la loro realtà è l’Uno. Per questa ragione, i Veda definiscono i vari Sé individuali “Figli dell’immortalita”. In tal modo rammentano a ogni essere vivente di essere il Divino immortale”.