Il Buddha Pûrnimâ
In tutto il mondo, il giorno di Vaishâkha Pûrnimâ è considerato, dai buddisti, altamente sacro.
È significativo per tre ragioni. Fu in tale giorno che Gautama Buddha, fondatore del buddismo, ebbe, come principe Siddhârta, i natali a Lumbini, in Nepal, nel 560 a.C.
È anche il giorno in cui Egli ottenne l’illuminazione a Gayâ, in India, dopo anni di ricerca e indagine per scoprire le cause e il rimedio al dolore del mondo. Da allora, Siddhârta giunse a esser conosciuto come Buddha, o l’Illuminato. Egli predicò che i desideri sono la causa prima di ogni dolore; pertanto, propugnò il sentiero della retta condotta e del corretto uso dei sensi come via per giungere all’illuminazione. Raggiunse il Nirvâna (l’Unità con l’Assoluto) nel 480 a.C., appunto nel giorno di Vaishâkha Pûrnimâ , il giorno di luna piena (Pûrnimâ) del mese aprile-maggio (Vaishâkha). Questo giorno benefico viene osservato, con rispetto e devozione, come Buddha Pûrnimâ da parte dei fedeli dell’Estremo Oriente, di Shrî Lankâ e dell’India.
Le celebrazioni del Buddha Pûrnimâ a Brindavan (l’âshram di Baba a Whitefield, Bangalore), quest’anno sono state organizzate congiuntamente dai devoti di Shrî Lankâ, dell’Indonesia e di Taiwan.
Il mattino del 23 maggio, Baba ha dato il darshan nel Sai Ramesh Krishan hall. Ad accoglierLo c’era un gruppo di danzatori dello Shrî Lankâ. Più tardi, alcuni devoti di quel Paese hanno condotto il canto dei bhajan. Nel pomeriggio, tre eminenti membri della famiglia Sai, sempre dello Shrî Lankâ, hanno parlato alla folla.
Il primo oratore è stato il colonnello Jayasuriya, vicecapo dell’opposizione al Parlamento dello Shrî Lankâ. Egli osservava che i precetti della Non violenza e della Pace, predicati dal Signore Buddha più di 2500 anni fa, stanno ora trovando nuova linfa e diffusione in tutto il mondo grazie a Bhagavân Shrî Sathya Sai Baba.
Facendo riferimento all’attuale situazione di terrore e irrequietudine, predominanti in varie parti del pianeta, egli, rivolgendosi a Baba, Ne invocava l’aiuto per il mondo, affinché sia ad esso possibile fronteggiare adeguatamente questi tempi tanto travagliati.
Esprimeva inoltre la propria gratitudine a Baba per aver intrapreso il lodevole compito di riformare le giovani menti e guidarle a condurre una vita dedicata al servizio della società e all’aderenza ai cinque Valori Umani.
Shrî Munasinghe, Alto Commissario dello Shrî Lankâ in India, che ha successivamente parlato, ha affermato che i devoti di Swami devono esserGli grati, poiché, mentre il mondo viene lacerato dall’odio e dalla violenza, essi hanno la possibilità di sperimentare felicità e pace ineffabili alla Sua divina Presenza.
La signora Mala Sabaratnam, un’importante donna d’affari a Shrî Lankâ, ha narrato come Baba avesse purificato il suo cuore dall’odio, riempiendolo d’amore e comprensione per i suoi simili. Ella ha ricordato le parole del Dhammapâda predicato da Buddha: “L’odio non può essere placato dall’odio, ma dall’Amore”, affermando che questo insegnamento si era ormai radicato nel suo cuore per grazia del Signore Sai. Dopo i discorsi di questi eminenti ospiti, Baba, nella Sua munificenza, ha risposto alle preghiere dei devoti concedendo il Suo divino Messaggio. Dopo di ciò, il luogo d’incontro veniva trasferito nel Sai Krishan Kalyâna Mandapam, adiacente al Sai Ramesh Krishan hall, dove ai devoti veniva offerta una splendida festa culturale, il Dalada Maligawa Perahara, uno spettacolo tradizionale che viene rappresentato nella città di Kandy, a Shrî Lankâ, per commemorare l’installazione della reliquia del sacro dente del Signore Gautama Buddha nel tempio di Dalada Maligawa a Kandy.
La cerimonia è alquanto particolareggiata ed è contraddistinta da vigorose danze che accompagnano numerosi strumenti a percussione. Ogni anno, lo spettacolo che dà il benvenuto alla reliquia a Kandy viene scrupolosamente riproposto. La cerimonia, come viene attualmente presentata, risale a circa la metà del XVIII secolo. La danza che la commemora è stata rappresentata nel Kalyâna Mantapam, entusiasmando tutti con i suoi colori e la sua intensità. Al termine dello spettacolo, Baba ha benedetto tutti gli artisti, facendosi poi fotografare con loro. La cerimonia è terminata con l’ ârati offerto a Baba, dopodiché Egli si è ritirato nel Trayî Brindavan, Sua Residenza.
Incarnazioni dell’Amore!
Molti dignitari dello Shrî Lankâ vi hanno parlato dei grandi insegnamenti del Buddha. Prima di tutto dovete comprendere che Dio è onnipresente, che non c’è alcun posto dove Dio non si trovi. L’essenza degli insegnamenti di tutte le Scritture è che Dio è presente ovunque; è per ignoranza che alcuni sostengono che Dio sia presente solo in un luogo particolare.
La Divinità risiede in tutti gli esseri
A onor del vero, la Divinità è presente in ognuno ed è onnipervadente; questa è la Verità di base di tutte le dottrine e filosofie. Vedi Dio dovunque: se vedi Dio in ogni luogo, non ti capiterà alcun male. Questo ekâtma bhâva (principio di unità) dovrebbe esser compreso dai Bhâratîya (gli Indiani).
Non vedere il male: vedi ciò che è bene.
Non dire il male: di’ solo cose buone.
Non udire il male: odi solo cose buone.
Non fare il male: fai ciò che è bene. Sii sempre con Dio.
Alcuni Lo chiamano Râma, altri Lo adorano come Krishna e altri ancora Lo venerano come Buddha. I nomi e le forme possono variare, ma Dio è uno. Egli non è limitato a un nome, a una forma, a una regione o a una religione particolari: c’è un solo Dio che pervade ogni atomo della creazione. Le parole sono inadeguate a esprimere la gloria e la grandezza della Divinità; la gente può descriverLa in molti modi, ma nessuna descrizione potrà mai definire pienamente la Divinità. In effetti descrivere la Divinità è un segno di illusione. Dov’è Dio? Voi tutti siete incarnazioni di Dio: Egli pervade tutti gli esseri nella forma del loro respiro vitale. Questo Principio trascendentale della Divinità non può essere descritto. Si può fare del proprio meglio per descriverLo in svariati modi, eppure tutte le descrizioni saranno inadeguate rispetto alla realtà. L’acqua è illimitata e un recipiente non può contenerne in misura maggiore alla propria capacità; la quantità di acqua che si può raccogliere dipende dalla grandezza del contenitore. Allo stesso modo Dio è infinito, ma ognuno Lo descrive basandosi sulla propria limitata comprensione. La Divinità è molto più di quanto la mente umana possa comprendere.
Incarnazioni dell’Amore!
È impossibile per chiunque descrivere completamente la Divinità. Dio è uno, ma la gente può descriverLo in vari modi a seconda dei propri sentimenti. La Divinità è una: frammentare Dio in nome della religione e limitarLo a un nome e a una forma particolari è segno di ignoranza. Dio è illimitato e senza confini. Egli è Sarvântaryâmin (la Realtà interiore onnisciente) e Sarva Bhûtântarâtma (l’Abitatore di tutti gli esseri). Come si può descrivere una tale Divinità? Dio è presente in tutti sotto forma di Âtma (il Sé). Sviluppate questa certezza interiore e spirito di unità.
Ekam sat viprâ bahudhâ vadanti
La Verità è una, ma i saggi La chiamano con vari nomi.
(Indicando il bicchiere, Swami dice – N.d.T.) Questa è acqua. La gente telugu la chiama nîru, i Tamil la chiamano tanni , e così via; popoli differenti la chiamano con nomi diversi, ma è la stessa acqua. Similmente, lo stesso Dio è adorato con vari nomi. L’Abitante Interiore è lo stesso in tutti gli esseri. Le persone adorano Dio con nomi e forme differenti, ma Egli è uno. Il principio dell’ Âtma, che risiede in ognuno, è il vero Potere divino. Solo coloro che hanno fiducia in se stessi sono veri bhakta (devoti). Non potete definirvi devoti se mancate di fiducia in voi stessi; senza di essa non potete ottenere niente nella vita. Perciò, prima di tutto, sviluppate una ferma e incrollabile fiducia in voi stessi. Dalla fiducia in sé nasce la soddisfazione di sé e questa mostra la via del sacrificio di sé che, in ultimo, porta all’autorealizzazione. La fiducia in sé è la base dell’autorealizzazione.
Non ha senso affermare “il ‘mio’ Dio, il ‘tuo’ Dio”
Oggi molte persone praticano la meditazione senza sapere che cosa sia e in questo processo sprecano un mucchio di tempo. Che cos’è la meditazione? Si tratta di sedere a gambe incrociate con gli occhi chiusi? No, nient’affatto. La gente intraprende la meditazione con la mente illusa e, conseguentemente, è incapace di raggiungere il risultato che desidera. Che cosa si intende per meditazione? Pensare a Dio in ogni momento e in ogni circostanza è vera meditazione. Dovreste insediare Dio nel vostro cuore e compiere i vostri doveri con il sentimento che Dio è la base di ogni cosa; solo allora potete esser definiti veri devoti. Ovunque andiate, qualunque cosa facciate, riconoscete la verità in base a cui c’è un solo Dio ed è onnipervadente. Non date mai spazio alle differenze dicendo “il mio Dio” e “il tuo Dio”. Dov’è il vostro Dio? Dov’è il mio Dio? Tutti sono uno; siate equanimi con tutti. C’è un solo Dio ed è presente in ognuno; pensare che Dio sia diverso per persone diverse è un grande errore e voi dovreste credere fermamente che Dio è uno. Il processo di inspirazione ed espirazione, come indicato dal principio del Soham, è lo stesso per tutti. Soham significa “Io sono Dio” e questo dimostra chiaramente che Dio non è differente da voi. Quando un essere umano viene al mondo, pronuncia prima di tutto: “Koham, Koham” (“Chi sono io?”). Egli dovrebbe sempre continuare a porsi questa domanda fino a giungere a scoprire la sua vera identità; dovrebbe realizzare la sua vera natura e proclamare: “Soham, Soham” (“Io sono Dio”) prima di lasciare questo mondo. Non attribuite mai una molteplicità alla Divinità rifacendovi a nomi e forme differenti come Râma, Krishna, Gesù, Allah, Buddha ecc.; potete chiamarLo con ogni nome, ma Dio è uno. Di questi tempi non si trovano insegnanti che possano lasciare impressioni durature nel cuore delle persone impartendo insegnamenti sacri di questo tipo. L’uomo va sempre a cercare Dio altrove; come potete trovare Dio altrove? Alcuni possono chiamarLo Allah e altri con altri nomi: diventa forse Dio diverso per persone diverse solo perché esse Lo chiamano con nomi differenti? No, no. Questi sono soltanto nomi. Pensare che Dio sia diverso per persone differenti è una grande illusione. Voi potete chiamarLo con qualunque nome, ma Dio è uno.
Shrî Lankâ sarà incolume e sicura
Se sviluppate un tale spirito di unità avrete sicuramente Sâkshâtkâra (la visione del Divino). Ognuno dovrebbe sviluppare ekâtma bhâva (lo spirito di unità).
Îshvarah sarva bhûtânâm
Dio è l’Abitante di tutti gli esseri.
Dire: “Il mio Dio è differente dal tuo Dio” è pura ignoranza e coloro che litigano in nome della religione sono folli. Ultimamente sono nate delle differenze in Shrî Lankâ, ma, qualunque cosa gli altri possano dire, noi dobbiamo credere fermamente che Dio è uno; sollevare differenze basandoci sulla nostra illusione mentale è un grave errore. Una volta una donna anziana andò in cerca di Gesù e quando Lo incontrò Gli chiese: “Sei tu Gesù?” Gesù rispose: “Quello è il nome che Mi è stato dato, ma tu puoi chiamarMi con qualsiasi nome e Io risponderò.” I nomi e le forme sono destinati a cambiare: appena nati vi chiamano bambini, a mano a mano che crescete venite chiamati ragazzi, poi diventati uomini e più tardi nonni, ma il bambino, il ragazzo, l’uomo e il nonno sono la stessa persona. L’infanzia, la giovinezza e l’età matura sono semplicemente stadi differenti della vostra vita, ma voi siete sempre gli stessi. Allo stesso modo, nomi e forme possono variare, ma Dio è uno.
Incarnazioni dell’Amore!
Avete viaggiato fin qui dallo Shrî Lankâ a causa del vostro amore per Me. Il Mio Amore per voi è cento volte più grande dell’amore che voi avete per Me. (Forte e prolungato applauso). Shrî Lankâ ha dovuto affrontare molte difficoltà sin dai tempi di Râvana, ma non sarà mai messa in pericolo; sarà sempre incolume, al sicuro e prospera. (Forte e prolungato applauso). Dio è il leader del vostro Paese: finché avete fede in Lui non avete nulla da temere. Possiate voi tutti godere di sicurezza e protezione! Dovunque andiate, qualunque cosa facciate, abbiate la ferma convinzione che Dio è sempre con voi, in voi, intorno a voi, sopra di voi e sotto di voi. Non lasciatevi deviare da ciò che dicono gli altri; abbiate Dio saldamente installato nel vostro cuore. Non potrete mai subire alcun danno; nessun pericolo potrà mai minacciarvi. Conducete la vostra vita con questo coraggio e questa convinzione, e Dio vi benedirà certamente con il successo. Il cuore delle persone di Shrî Lankâ è sacro; esse, pertanto, godranno sempre di sicurezza e protezione. Le difficoltà arriveranno e se ne andranno come nuvole passeggere.
Non dovete temere nulla: Dio vi proteggerà sempre.
Siate coraggiosi e fronteggiate le difficoltà con forza d’animo. Voi siete incarnazioni d’Amore. Dove esiste Amore non può esistere avversità. L’Amore è Dio, Dio è Amore. Riempite quindi il vostro cuore d’Amore.
Incarnazioni dell’Amore!
Molto presto Io visiterò Shrî Lankâ e spargerò eterna beatitudine su tutti voi. (Fragoroso applauso). Nella situazione attuale Mi è difficile camminare, ma la difficoltà riguarda solo il corpo; va e viene. Io non do importanza a queste limitazioni fisiche: molto presto verrò sicuramente nel vostro paese e realizzerò il sogno che avete lungamente accarezzato. Dai bambini ai vecchi, i devoti in Shrî Lankâ pensano sempre a Swami; le vostre preghiere e penitenze si realizzeranno senz’altro molto presto. Coltivate nel cuore questo sacro sentimento. Il trascorrere del tempo non influenzerà la relazione intima che esiste tra voi e Me: essa è eterna e perenne.
(Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho…”).
Whitefield, 23 Maggio 2005
Sai Ramesh Krishan Hall
Celebrazioni del Buddha Pûrnimâ
(Tradotto dal testo inglese pubblicato sull sito internet dello Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam)