24 Luglio 2002 – Il simbolismo della luna piena

24 Luglio 2002

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il simbolismo della luna piena

“La luna illumina il mondo di notte,
il sole lo illumina di giorno.
Il Dharma è la luce dei tre mondi.
Un buon figlio dà lustro alla propria famiglia.”

L’atomo è Dio

Incarnazioni dell’Amore!
Il sole risplende durante il giorno e illumina il mondo, affinché gli esseri viventi possano vederlo; la luna risplende durante la notte e illumina loro il cammino; il Dharma insegna e indica un ideale di vita agli esseri dei tre mondi. Allo stesso modo, un buon figlio, con la sua vita ideale, dà lustro all’intera famiglia. Tutto ciò è in relazione con la creazione fisica, profana, terrena e transitoria.
In passato, ci fu un uomo che mostrò al mondo un ideale, in cui egli stesso s’immerse. Egli comprese, indicò, proclamò e insegnò la Verità secondo cui, ovunque si volga lo sguardo, esiste soltanto la Divinità. Il suo nome era Kanâda. Che cosa scoprì?

Dio è più sottile del sottilissimo,
più vasto del vastissimo.

La Divinità è presente in ogni atomo. Un altro nome dell’atomo è “Dio”. Kanâda, da quando nacque fino a quando non morì, contemplò l’atomo, ripetendo “Paramânu, paramânu, paramânu” (atomo, particella infinitesimale). Questo mondo non esisterebbe se non ci fosse l’atomo.

OM, il suono primevo

Inizialmente, nell’universo non esisteva la forma. Il sole e la luna non c’erano, e così pure il cielo, la terra e le stelle. Non esisteva proprio nulla; solo un’oscurità impenetrabile. Gli atomi, tuttavia, si combinarono fra loro ad alta densità, formando la materia; tale processo generò un intenso calore, e, a causa di ciò, la materia esplose in innumerevoli pezzi che si sparsero ovunque. Ecco l’origine della creazione; questa fu anche l’esperienza di Kanâda.
In altre parole, ciò significa che tutti quegli atomi, combinati ad alta densità, esplodendo, si sparsero ovunque. Il suono che emanò da quella deflagrazione è il Pranava, l’OM, l’Omkâra, il Suono Primordiale. Esso è il Suono primevo e originale, ed è presente ovunque. Da dove ha avuto origine l’OM? Da paramânu, la particella atomica infinitesimale; infatti, nella creazione, non esiste altro all’infuori dell’atomo.
In che modo si può arrivare a comprendere tutto ciò? Kanâda indagò al riguardo e alla fine capì. “È il Suono uno e unico, è il Suono primevo: l’uomo, per acquisire la liberazione, deve contemplare il Suono Primordiale” (egli pensò). Quindi, insegnò tale Verità:

Più piccolo dell’atomo infinitesimo,
più vasto del vastissimo,
Egli tutto pervade; è il Testimone.
L’OM è Dio. Dio è l’OM.

Kanâda insegnò al mondo questa Verità. Dal suono OM ebbero origine il sole, la luna, la terra, il cielo e le stelle. L’atomo soltanto è il Fondamento dell’intera creazione. Pertanto, ogni essere umano è una combinazione di atomi; senza atomi, non esiste corpo, forma, o materia. L’uomo, tuttavia, non fa alcun tentativo per capire la natura dell’atomo.

La stupidità dell’uomo moderno

L’uomo d’oggi, incapace di riconoscere la luce della Verità scoperta dagli antichi, crede che le opere scritte in passato dai saggi e dai veggenti siano stupide storielle, e non ha né la capacità né l’abilità di recepire la sacralità dell’antica cultura indiana. Egli ha dentro di sé la Verità Suprema, ma non è in grado di riconoscerla. Fa erigere nelle città le statue dei grandi saggi, e le mette in mostra come simbolo, invece di deporre quelle sacre Forme sull’altare del suo cuore. Invece di salvaguardarle, ne fa cattivo uso, e ne ridicolizza gli insegnamenti, trascurando di metterli in pratica.
A quale epoca appartiene Kanâda? Già ventimila anni fa, la gente apprezzava e stimava i suoi insegnamenti. Egli riconobbe l’idrogeno e l’ossigeno. Gli scienziati del tempo osservarono che l’idrogeno rappresenta il principio dell’acqua, e l’ossigeno quello del fuoco. Oggigiorno la gente tiene in gran considerazione le osservazioni fatte dagli scienziati, ma trascura le supreme Verità, frutto dell’esperienza degli antichi saggi: essi erano sempre immersi nella beatitudine e le loro parole erano Verità.
Come si può capire l’energia atomica? L’atomo non è visibile all’occhio fisico. Dove si trova? Esso è presente ovunque: si trova nel cibo che mangiamo, nelle cose che vediamo, nelle parole che pronunciamo e in ogni passo che muoviamo. Sebbene l’uomo cammini sugli atomi, li mangi, li beva e ne abbia esperienza, non riesce a comprenderne il mistero. Si crede che l’energia atomica sia separata dall’uomo, e che sia solo oggetto di ricerca scientifica. Il processo atomico, invece, è profondamente sacro, ma la gente pensa che sia insignificante. Kanâda affermò che, se si svolge un’indagine appropriata sul processo atomico, è possibile capire Dio; oggi, tuttavia, nessuno riesce a esperirlo in modo appropriato.

Le tre teste

Stiamo vivendo una vita solo a livello fisico e materiale. Ecco un piccolo esempio.
Una volta l’imperatore Shivâjî e il suo ministro stavano facendo una passeggiata nel bosco, e, nel bel mezzo del cammino, incontrarono un monaco buddista. La prima cosa che Shivâjî fece, fu di togliersi la corona e di porgere al monaco i suoi rispetti, prostrandosi ai suoi piedi.
Questo gesto non piacque al ministro (che pensò): “A che rango appartiene l’imperatore e a quale il monaco? Non è dignitoso che il re posi la sua testa sui piedi di un uomo ordinario.” Egli ci restò male e pensò che il re fosse stato umiliato. L’imperatore Shivâjî si accorse del fatto.
Shivâjî, che aveva sempre seguito il sentiero della rettitudine e del sacrificio, propagò le virtù che l’uomo deve perseguire, promuovendo l’elevazione spirituale nel mondo.
Anche dopo parecchio tempo (da quell’episodio), Shivâjî continuava a ricordare la reazione del ministro. Un giorno lo mandò a chiamare: “Ministro, dovresti portarmi tre teste: una di capra, una di pecora e una testa umana.”
Il ministro acconsentì e si procurò la testa di capra e di pecora, poi tagliò quella di un cadavere che stava per essere cremato, e le portò al re dicendo: “Eccole, sire!”
Shivâjî replicò: “Prendi queste tre teste, portale al mercato e vendile.”
La testa di capra e di pecora furono vendute immediatamente, ma, nonostante il ministro aspettasse a lungo, nessuno si presentò per comprare la testa umana.
Il ministro ritornò a palazzo e disse: “Imperatore, nessuno vuole comprare questa testa umana.”
“Non importa: ritorna al mercato e regalala”, rispose Shivâjî. Il ministro fece quanto gli era stato detto. Attese per alcuni giorni, ma nessuno volle la testa umana, neppure in regalo.
Allora Shivâjî gli spiegò: “Ministro, il giorno in cui chinai la testa ai piedi del monaco buddista, tu eri turbato. Quando morirò, la mia testa sarà come quella che hai portato al mercato: senza alcun valore. (Applausi). Nessuno la vorrà, e nessuno le attribuirà il benché minimo valore. In realtà, la mia vita è stata santificata per aver posato la testa ai piedi di quel monaco buddista.”

Su questa terra, i soldi vanno e vengono,
mentre il rispetto e la legge morale vengono e rimangono.
Il rispetto e il Dharma rimangono con l’uomo, per sempre.
Solo questo santifica la vita umana.

Ciò significa che, finché Soham, che si produce col respiro vitale, è presente nel corpo, esso sarà rispettato. Quel Suono è l’OM, il quale non è altro che l’energia dell’atomo. L’energia e i poteri dell’atomo provengono da Dio; nessun altro può crearli. A quei tempi, Kanâda divulgò al mondo questa Verità.
Gli uomini rispettano il corpo finché è in vita, ma, non appena il potere primevo, l’energia dell’atomo, l’abbandona, nessuno lo vuole più. L’uomo non riesce a comprendere il principio dell’atomo. La forma dell’atomo è la Forma di Dio. Tutto l’universo è una manifestazione dell’atomo; lo spazio e il suono sono sue espressioni. L’atomo è pienamente presente in ogni cosa mobile e immobile. Non dovremmo quindi sottovalutare o sminuire l’atomo: esso ha in sé un’energia straordinaria.

L’atto della creazione

Da molto tempo, gli scienziati stanno facendo esperimenti su di esso. All’atomo occorrono 220.000.000.000 di anni per raggiungere nuovamente il luogo dal quale ha avuto origine. È strano comunque che l’uomo non riesca a svelare il mistero che si cela dietro l’atomo, e a comprendere che l’atomo è in lui.
La terra ruota intorno al proprio asse e compie una rivoluzione attorno al sole. Chi la fa ruotare? Perché ruota? Nessuno tenta di capire questa verità. A causa della rotazione terrestre abbiamo il giorno e la notte, mentre il cibo e le attività necessarie al sostentamento dell’uomo si ottengono grazie alla rotazione della terra intorno al sole (e alle stagioni che ne conseguono). Questi non sono certamente aspetti insignificanti della creazione. È la Volontà di Dio a creare queste regole e condizioni, per il benessere del mondo.
Tuttavia, finora, nessuno ha compreso il sacro potere dell’atomo: la gente pensa che esso non abbia vita in sé, ma la forza vitale che ha creato il mondo intero è presente anche nell’atomo. Pertanto, Dio è l’incarnazione sia del microcosmo sia del macrocosmo. Ogni essere umano deve, quindi, cercare di comprendere il mistero della creazione, riconoscere le proprie responsabilità e comportarsi di conseguenza. L’uomo deve tentare di capire la natura dell’atomo; una volta che avrà compreso ciò, capirà anche tutto il resto, perché l’atomo è Dio. Solo allora egli potrà manifestare la sua vera umanità. Il principio vitale presente nell’atomo è presente in tutto l’universo; com’è possibile comprendere ciò? È necessario impegnarsi ad approfondire il processo del microcosmo; infatti, Kanâda affermò che una comprensione reale della natura dell’atomo avrebbe portato a comprendere la Divinità. Osservate: un atomo si sta muovendo; noi possiamo circondarlo. Se lo seguiamo con attenzione, possiamo anche afferrarlo, tanto che è possibile trattenere nella mano una gran quantità di atomi. Se li tenete stretti e poi li lasciate andare, essi si disperderanno e viaggeranno in tutte le direzioni. Il Suono dell’OM, che emerge dall’atomo, è infinitesimale tanto quanto lo è l’atomo stesso.

Le preghiere sono mezzi potenti

I devoti offrono le loro preghiere a Dio, ma qualcuno potrebbe dubitare (affermando): “Quale beneficio si ottiene dalla preghiera?” Grazie alla preghiera, avvengono cose straordinarie e si ottengono grandi vittorie. Con la preghiera, l’uomo può rendere possibili le cose impossibili. Vi faccio un piccolo esempio (Swami si riferisce alla malattia di uno studente che ha preso su di Sé – N.d.T.). Negli ultimi dieci giorni la Mia guancia era molto gonfia, ma Io non prendo mai medicine, e non ho fatto niente per ridurre la malattia. Ieri, però, ho notato che l’attenzione di tutti i presenti al darshan non era focalizzata su di Me, ma sulla Mia guancia; erano tutti molto preoccupati e pensavano: “Il gonfiore non si è ancora ridotto! Non è ancora andato via! Quanto dolore deve provare Swami!”
Ieri pomeriggio, dopo il Discorso di commiato (della Conferenza sul Volontariato – N.d.T.), Mi sono ritirato nella Mia stanza; mentre riposavo, le preghiere di tutti i devoti Mi hanno raggiunto in massa! (Applausi). “Swami, domani è la festa del Guru Pûrnimâ. Almeno domani dovresti stare bene e dare il darshan in buona salute.” Questa mattina Mi sono alzato presto: non c’era più alcuna sofferenza, alcun dolore. (Applausi). Non era quello che Io volevo, ma è stato il risultato delle preghiere dei devoti che ha indotto la guarigione. (Applausi).
Ieri molti non hanno nemmeno toccato cibo e hanno pregato continuamente: “Domani dovrebbe essere una giornata di gioia; come sarà il darshan domani? Come starà Swami?” I devoti pregavano e soffrivano con le lacrime agli occhi.
Per un intero minuto la Mia mente si è completamente concentrata su di loro, ma Io non pensavo di volerMi curare; è una cosa che non faccio mai.
Come Sanjay Sahni ha ribadito: “Io e voi siamo Uno.” Infatti, Io e voi siamo Uno, Io non sono separato da voi e voi non lo siete da Me. Questo non è il Mio corpo, ma il vostro. (Applausi). È perciò vostro dovere prendervi cura di “questo” corpo, perché Io non lo farò mai. Non farò mai alcun atto di volontà per curarlo, né mai penserò a guarirlo. Questo genere d’egoismo non troverà mai posto in Me; dalla punta dei piedi alla cima dei capelli, in Me non c’è alcuna traccia di egoismo. (Applausi). Per questo ho il pieno diritto di affermare: “Io e voi siamo Uno!”

L’espansione del cuore è divina

Tutti gli uomini sono dotati della stessa energia atomica, e devono in una certa misura sforzarsi di comprenderlo. Sin dai tempi antichi, l’uomo si è abituato ad adorare Dio sotto forma di idoli. Siete di fronte a una statua e invocate: “Râma!” Ma dov’è Râma? Non è lì. Dite: “Krishna!” Ma Krishna dov’è? Riuscite a vedere la Sua Forma fisica? No! Poi Lo pregate, compiendo vari rituali; ma Lo vedete? Assolutamente no! Adorate Îshvara, però non Lo vedete. Le Forme di Râma, di Krishna, di Îshvara esistono sempre; ma, poiché i vostri sentimenti sono limitati e ristretti, e avete un cuore chiuso, non riuscite a vederLe.
Il sentimento d’espansione è creazione, la contrazione è morte. Finché in voi ci saranno sentimenti ristretti, sarete come cadaveri viventi. Dovete, quindi, avere una mente aperta, coltivare ampiezza di sentimenti, e sviluppare l’espansione del cuore. L’immensità di Dio entrerà soltanto in un cuore grande.
In passato, molti saggi e veggenti praticarono numerose discipline spirituali; anche Kanâda lo fece e alla fine asserì: “Non esiste nient’altro; provengo dall’atomo, e in esso devo nuovamente immergermi.” Questo significa che, non avendo il minimo attaccamento al corpo, egli si riunì all’atomo.
Oggi, invece, l’uomo vive immerso negli oggetti materiali, e conduce una vita fatta di interessi personali e di mire egoistiche. Finché ciò persiste, egli non potrà comprendere la natura dell’atomo, che è divina. Potete eseguire pratiche spirituali, meditazioni, preghiere e rituali; non c’è niente di sbagliato in tutto questo, ma la mente deve rimanere ferma sul principio dell’atomo.
Tutto è contenuto nell’atomo; esso è dentro di voi. Il vostro corpo è l’atomo, la mente è l’atomo, l’intelletto è l’atomo, l’antahkarana è l’atomo; essi non sono altro che sue manifestazioni. Tutto è costituito di atomi. Pertanto, l’atomo è divino.
Dio ascolta sempre le preghiere dei Suoi devoti. Tuttavia, alcuni pensano: “Se rivolgiamo le nostre preghiere a Dio, potremmo causarGli degli inconvenienti.” Questo è un grave errore! Dio non è mai in difficoltà, non prova mai alcun dolore o sofferenza. La beatitudine del devoto è la beatitudine di Dio. Non esiste quindi nessuna differenza fra la vostra gioia e la Mia. Voi, tuttavia, attingete la vostra felicità dagli oggetti materiali, mentre Io gioisco anche delle cose più piccole. (Applausi). Se Mi offrite anche una piccola cosa, per Me essa assume dimensioni gigantesche. Voi, invece, sebbene riceviate i doni più grandi, non siete mai soddisfatti.

Significato del Guru Pûrnimâ

Che cosa significa in realtà Guru Pûrnimâ? Il guru è colui che ci indica il sentiero verso la Divinità. Pûrnimâ è il sacro splendore della luna piena. Che cos’è la luna piena? È il simbolo della mente completamente illuminata; nella sua pienezza, pura e immacolata, essa è paragonata alla luna piena. Anche la minima traccia di macchia nella mente conduce all’oscurità; in tal caso, una mente impura non potrà conferire la totale beatitudine.

Incarnazioni dell’Amore!
Sviluppate il principio d’Amore, coltivate una mente pura che irradi splendore. Continuando a leggere libri, alla fine anche l’essenza presente in voi morirà. Ciò che avete appreso è una frazione minima della conoscenza totale; eppure credete di aver conseguito un elevato livello d’istruzione. Quello che avete acquisito, però, è insignificante; è soltanto un’infinitesima particella dell’atomo! Non potrete ottenere Dio con la vostra erudizione libresca, né potrete avere la Sua visione grazie alla vostra ricchezza materiale, o solo perché occupate una carica autorevole, o una posizione di comando. Dio può essere conseguito solo attraverso l’Amore. Se sviluppate anche una frazione di quel principio d’Amore, in esso potrete riconoscere Dio. Devozione significa amare Dio in modo totale, amarLo con tutto il cuore. Ecco la vera devozione!

Incarnazioni dell’Amore!
Oggi è la festa del Guru Pûrnimâ. Che cosa dovreste riconoscere in questo giorno? Che quello che vi sta di fronte, dietro, sotto, sopra e ovunque, è Dio. Egli è in voi, con voi, intorno a voi; Egli è in voi, fuori di voi, dietro di voi. Chi siete voi, in realtà? Voi siete Dio! (Applausi). Egli è la forma dell’atomo. Innanzitutto, dovete capire questa Verità!

Fate il vostro dovere con sincerità

Non abbiate troppi desideri, non andate in giro a mendicare inutilmente per soddisfarli, fate bene il vostro lavoro, assolvete i vostri compiti con sincerità: questa è vera disciplina spirituale.
Perché eseguite delle pratiche spirituali? È per svolgere bene il vostro dovere. Qual è il vostro dovere? Se lavorate in un ufficio, dovete sbrigare solo il lavoro d’ufficio, e non pensare ai vostri problemi familiari. Quando rientrate a casa, se siete con la vostra famiglia, occupatevi della felicità di vostra moglie e dei vostri figli; non portatevi appresso i problemi del lavoro. Oggi, invece, a causa della grossa mole di lavoro, molti si portano a casa il lavoro d’ufficio, creando, così, situazioni difficili. Il lavoro d’ufficio è per l’ufficio, il lavoro di casa è da sbrigare a casa. Il lavoro d’ufficio riguarda gli affari; il lavoro spirituale riguarda la spiritualità. Invece voi mischiate tutto quanto insieme, creando così numerosi problemi e difficoltà.
Per quale motivo aumenta l’inquinamento dentro di voi? Perché il vostro cuore è completamente contaminato. L’altro giorno vi ho descritto che tipo era Kamsa. Egli era un uomo molto potente, così come lo erano anche Duryodhana e Duhshâsana. Questi personaggi vissero molto a lungo. Anche Hiranyâksha e Hiranyakashipu avevano delle capacità eccezionali. Essi erano grandi scienziati. Hiranyakashipu non solo andò sulla luna, ma arrivò fino al sole, e raggiunse persino le stelle. Quando raggiunse e toccò Dhruva (la stella polare), il movimento rotatorio della terra mutò; perciò, egli dovette subire pesanti conseguenze. Le cose devono essere fatte nella giusta misura, e non in eccesso; se si superano i limiti, si va incontro a gravi pericoli.
Persino i santi compirono notevoli sforzi per realizzare Dio. È necessario, quindi, avere una mente aperta e ampiezza di sentimenti; dovete sviluppare un cuore grande. Dio, che è vasto, colma i cuori dagli ampi sentimenti.

La mente non muore

Il corpo fisico muore, ma la mente no; essa non va incontro alla morte. Sebbene l’individuo muoia, i suoi sentimenti rimangono impressi nella mente; infatti, in essa si trovano impresse le tendenze accumulate in molte vite e le impressioni derivate da numerose azioni. Non è possibile capire la natura della mente, ma non si deve neppure credere che essa muoia assieme al corpo fisico. Indipendentemente da quante rinascite ci possano essere, la mente è Dio; non crediate che essa muoia, perché è costituita da atomi.
Molte persone, incapaci di sopportare il proprio dolore, commettono suicidio. Essi pensano: “È solo colpa della mente se provo una tal sofferenza, non è forse vero? Allora, l’ucciderò.” Questo è, tuttavia, un grave peccato! In tal modo voi uccidete solo il corpo, non la mente. Non dovete alimentare alcuna intenzione suicida. L’Âtma è Dio, Dio è l’Âtma. Prahlâda affermò:

“Non abbiate dubbi che Egli sia in questo e non in quello.
Dio è onnipresente: ovunque Lo cerchiate, Egli è là.”

Incarnazioni dell’Amore!
Finché vivete in questo mondo, anche se avete dei problemi, dovete sopportarli e santificare la vostra vita.

L’Âtma è permanente, non ha nascita né morte.
È eterno, senza inizio né fine.
Non muore, non nasce, non può essere ucciso.
Tutto pervade; in ogni essere vivente è il Testimone.

Dio è Colui che vive e dimora in tutti. Non dovete, perciò, credere che la Divinità sia soggetta a nascita e morte. Ogni uomo deve vivere, avendo il coraggio di asserire: “Io sono Dio. Solo questo corpo è perituro: nasce e muore, ma io non ho nascita né morte.” Finché vivrete in questo corpo, il vostro Amore deve essere dedicato e offerto solo a Dio.

Non siate mai avari

Un tempo, a Shirdi, Lakshmi Bai cucinava ogni giorno i roti (tipo di piadina – N.d.T.) e li portava a Baba di Shirdi. Un giorno arrivò un uomo molto ricco, di nome Patel. Baba si accorse che aveva le tasche piene di soldi, e decise di mettere alla prova la sua devozione. Chiamò Shyam, un devoto che gli era sempre vicino, e gli disse: “Shyam, vai al villaggio, trova Patel (un altro ricco devoto, che si chiamava, egli pure, così – N.d.T.) e informalo che ho bisogno di cinque rupie; poi ritorna qui e portamele.”
Shyam si recò al villaggio, ma Patel non c’era; la sua casa era chiusa. Baba allora gli disse di andare da un altro Patel, ma anche questa volta Shyam ritornò a mani vuote. Baba continuò a mandare Shyam avanti e indietro dal villaggio, ma ogni volta quest’ultimo ritornava sempre con la stessa risposta. Sebbene Patel, quello che aveva le tasche piene di soldi, avesse assistito a tutte queste scene, non ebbe lo spirito di sacrificio di offrire neppure quelle cinque rupie.
Allora Baba di Shirdi disse a Shyam: “Shyam, finché vivrai, tu sarai sempre con Me. Questa è la verità; ma tu non dovrai mai essere così avaro e avido. Quando chiedevo quelle cinque rupie, Patel avrebbe potuto dire: “Swami, hai bisogno di qualcosa? Ecco, prendi queste rupie!”

La causa dell’inquinamento

Per molti i soldi sono Dio, la politica è Dio, i partiti politici sono Dio, il Governo è Dio. Quando colui che alimenta quest’illusione muore, i soldi e la politica lo seguiranno dopo la morte? (Applausi). Che cosa avrà ottenuto? Qual è lo scopo della vita? È forse quello di sprecarla in questo modo? È condurre una vita inquinata, mentre vi definite “esseri umani”? (Swami usa un’espressione telugu di disgusto: “ci, ci, ci, ci” – N.d.T.). Tutto ciò non va proprio bene. Aiutate gli altri, fate loro del bene, operate per il benessere della società. Non fraintendeteMi quando vi dico queste cose: qual è la causa prima dell’inquinamento nel mondo? È la politica. Persino le menti dei bambini piccoli vengono contaminate; infatti, anche in casa marito e moglie discutono di politica, e creano conflitti. Un tale inquinamento è ormai diffuso ovunque.
Prima dell’Indipendenza dell’India (avvenuta il 15 agosto 1947 – N.d.T.), non c’erano tutte queste condizioni conflittuali; allora i bianchi (gli anglosassoni) lottavano contro la gente di colore (gli I ndiani). Oggi, invece, gli Indiani lottano fra di loro, divisi in fazioni; non è certamente quello che ci si aspetta dalla gente, quello a cui si deve aspirare. Coltivate solo sentimenti sacri ed eliminate le cattive qualità. Se nel vostro cuore entrano sentimenti empi, anche voi diverrete malvagi.

La felicità non proviene dalla felicità

Incarnazioni dell’Amore!
Voi siete la personificazione dell’Amore: sviluppate l’Amore nel vostro cuore, vivete con Amore, portate a compimento la vostra vita con Amore. Questo è il modo di vivere di un vero essere umano. Anche le Upanishad hanno conferito un immenso valore alla vita umana. Ogni uomo deve essere rispettato e amato, ed essere accolto con magnanimità di sentimenti.
Che lo sappiate o no, in Cina, la gente, appena si alza, s’inchina e ripete: “Swami, dalla mattina alla sera donaci solo difficoltà!” La felicità che si può ottenere dalle difficoltà, non la si ricava da nient’altro. Voi invece fate di tutto per essere felici e per avere ogni comodità; tuttavia, la Beatitudine Divina non può derivare dai piaceri materiali. È scritto:

“La felicità non proviene dalla felicità.”

È solo dal dolore che possiamo trarre gioia. Molti vengono da Me e Mi dicono: “Swami, sono triste; sto soffrendo e sono pieno di problemi.” A Me viene da ridere. Vorrei sapere che cosa siano tutte quelle sofferenze, quei dolori e quei problemi; li vorrei vedere, ma Io non li ho mai sperimentati.
Se vedo qualcuno soffrire, gli ripeto: “Così non va; non farti coinvolgere, non lasciarti abbattere.” Io non permetto al dolore di accostarsi a Me, non gli do mai quest’opportunità. Questo Corpo ha 77 anni, durante i quali Io non ho mai provato dolore, nemmeno per un istante.
L’uomo è colmo di Beatitudine; egli è assetato di Beatitudine. Pur avendo un cuore così gioioso, perché allora soffrite? L’uomo si lascia prendere dal dolore proprio perché non capisce che il suo cuore è colmo di Beatitudine.

Nuvole passeggere

Le relazioni vanno e vengono, tutto va e viene. Che cos’è, invece, che arriva e aumenta? È il Principio d’Amore; di contro, tutte le relazioni di questo mondo sono solo temporanee.
Incarnazioni dell’Amore!
Per quanto possibile, cercate da oggi di ridurre il vostro attaccamento alle cose del mondo. Siate felici e rendete felice chi vi è vicino. Non fate mai del male e non create problemi a nessuno. Se dovete affrontare delle difficoltà, consideratele nuvole passeggere. Le relazioni come quella di figlia, figlio, madre o padre sono soggette a difficoltà e perdite: esse sono solo nubi di passaggio.
Se si guarda il cielo, si vede quanto è vasto. Nel cielo ci sono le nuvole. Esiste un cielo senza nubi? Il nostro cuore è il cielo, nel quale i sentimenti e i pensieri sono le nuvole. Ciò significa che, quando arrivano le nubi dell’attaccamento, tutto ci appare scuro, ma noi non dobbiamo preoccuparci di quelle nubi che vanno e vengono.

Qual è la forma della preoccupazione?
È una paura creata dalla mente.

La preoccupazione non è altro che una nostra immaginazione; non è assolutamente reale. Ogni uomo è destinato a incontrare problemi e difficoltà, ma questi vanno affrontati coraggiosamente, senza perdersi d’animo.
Incarnazioni dell’Amore!
Ricordatevi di ciò che Shivâjî insegnò al suo ministro. Finché c’è vita in questo corpo, la gente lo rispetterà. Non appena il soffio vitale l’abbandonerà, esso non avrà più alcun valore. Lo stesso concetto fu espresso da Duryodhana negli ultimi istanti della sua vita terrena: “Sono stato rispettato, finché ero vivo; ma, quando lascerò questo corpo, cani, volpi e corvi si accomoderanno sulla mia testa (e faranno un lauto banchetto), ma alla testa non importerà proprio niente.” Un corpo privo di vita, per quanto dolore gli si possa infliggere, non sentirà niente.
Tutto ciò che deve accadere, accadrà. Perciò, finché siete in vita, dovete condurre una vita rispettabile, e sviluppare la Divinità in voi. Solo così condurrete una vita degna, mentre ora state conducendo una vita puramente materialista.
Incarnazioni dell’Amore!
Alcune cose materiali sono necessarie, ma dovete anche capire che la natura spirituale dell’Âtma è racchiusa in quella stessa vita materiale. La vita terrena va e viene, come le nuvole di passaggio; perciò non preoccupatevene. L’uomo dovrebbe essere sempre felice, perché egli è assetato di Beatitudine, che è la sua stessa natura. Alla nascita, ogni uomo aveva Beatitudine, Beatitudine, Beatitudine. Egli, perciò, aspira alla Beatitudine, la sperimenta e termina con essa.

Scacciare il dolore

Incarnazioni dell’Amore!
È importante che oggi riconosciate il significato del Guru Pûrnimâ. Pûrnimâ significa rendere il cuore sacro. Possono arrivare dei dolori e dei problemi, ma devono essere scacciati. Se vi sedete, arriveranno inevitabilmente delle zanzare; ma voi le colpite e poi le eliminate. Allo stesso modo, se si avvicinano dolori o dispiaceri, li dovete scacciare. Senza lasciarvi scoraggiare da problemi e preoccupazioni, senza esultare per la felicità, cercate di vivere una vita senza depressioni o esaltazioni.
(Baba canta il bhajan: “Vahe Guru, Vahe Guru, Vahe Guru jî Bolo…”. Poi continua il Discorso – N.d.T.).
C’è solo un guru, non due; non può esserci un guru interiore e uno esteriore. Guru è colui che impartisce il suo insegnamento dalla profondità del cuore e percorre il sentiero della Verità.

Il guru è Brahmâ, il guru è Vishnu, il guru è Maheshvara.
Il guru è il Supremo Brahman.

A un tale guru m’inchino e offro i miei omaggi.
Voi siete Brahmâ, Vishnu, Shiva. Voi siete il guru. Egli non è separato da voi. Voi siete tutto. Non permettete alla vostra concentrazione di oscillare. È molto importante che rimaniate fissi sul vostro traguardo: solo questo conta.
Che siate uno studente, un capofamiglia, un asceta o un rinunciante, la meta è una per tutti. Praticate la contemplazione del Principio di Soham, Soham (Io sono Quello), come v’insegna la vostra voce interiore. Quello è il vostro guru.
Contemplate l’aforisma: “Aham Brahmâsmi”, io sono Dio. Non c’è niente di sbagliato in questo. Alcuni credono che sia un segno d’egoismo, ma è un grosso errore. Continuate ad affermare: “Io sono il guru, io sono il guru.” Pensate: “Io sono Dio, io sono Dio, io sono il Brahman.” Non c’è niente di sbagliato; non c’è ego in questo. Invece, è cosa giusta. Pensare d’essere semplicemente un essere umano, equivale a degradarsi, perché voi tutti siete Incarnazioni del Divino.
Sviluppate la convinzione di essere l’Incarnazione di Dio; assumeteNe la forma. In Dio non può esserci colpa, cattiva qualità o contaminazione. Siate quindi, puri, stabili, altruisti e convinti di essere il Divino.
Anche nel lavoro che svolgete, fate del bene. Pronunciate buone parole. In ciò che guardate, vedete il bene. Questo è ciò di cui c’è bisogno. In questo giorno del Guru Pûrnimâ, dovete sviluppare una buona visione, non una negativa. Dovete pronunciare buone parole, coltivare buoni sentimenti, e condurre una vita ideale. Che cosa s’intende con ciò? Dovete comportarvi in modo ideale con tutti, diventare ragazzi ideali, uomini ideali. Questo è ciò che dovete imparare.

Sviluppate sacre qualità

Non importa quanti rituali d’adorazione o quante pratiche spirituali abbiate compiuto. Voi venite qua da molti anni, ma quale trasformazione è avvenuta in voi? È un grosso errore. La gente va e viene, va e viene; ma a che serve venire qui? Non c’è bisogno che gente del genere venga qua; può farne a meno. Attuate la vostra disciplina spirituale là dove siete: ciò è sufficiente; ma, quando venite qui, dovete acquisire buone qualità, sviluppare virtù sacre e colmarvi di sentimenti divini. Trasformatevi in esseri divini. Date conferma alle parole vediche: “Aham Brahmâsmi” (Io sono Dio, io sono il Brahman).
Abbandonate i desideri per gli oggetti del mondo; rinunciate ai vostri attaccamenti che sono esclusivamente materiali. Per quanto possibile, cercate di dimenticarvene. Invece voi, finché vivete, pensate solo a quello; ma che cosa farete quando morirete? Niente potrà seguirvi, niente verrà con voi. Al momento della vostra morte non potrete prendere neppure un granello di polvere. Che cos’è che potrete, invece, portare con voi? Solo le qualità buone e ideali.
Rispettate i vostri genitori, rispettate gli anziani, i vostri superiori e gli insegnanti.

Venerate la madre come Dio, venerate il padre come Dio,
venerate il precettore come Dio.

Considerate tutti come Dio. Considerate anche il cane (dog) come Dio (God). La parola dog, se letta in un senso, significa cane, mentre, letta al contrario, diventa Dio. (Applausi).
Considerate che Dio è presente anche in un cane; infatti, nessuna forma di vita è separata da Lui, qualunque essa sia. Abbiate fede nella Divinità che tutto pervade. Non c’è disciplina spirituale più grande. Se sviluppate tale fede, anche il Paese sarà benedetto dalla buona fortuna e dalla prosperità. L’intera nazione risplenderà di gioia e letizia. Ciò che dunque dovete imparare oggi, è colmare il vostro cuore di sentimenti divini.

(Swami conclude il Suo Discorso con i bhajan: “Hari Bhajana Binâ Sukha Shânti Nahi…” e “Subramanyam, Subramanyam…”)

Prashânti Nilayam, 24 luglio 2002
Sai Kulwant Hall
Festa del Guru Pûrnimâ
Versione Integrale