Incarnazioni d’Amore,
In virtù del potere della vostra parola, potete ottenere ogni tipo di ricchezza, sviluppare relazioni, stringere amicizie e acquisire conoscenza. Le nostre parole dovrebbero essere sacre: questa è l’essenza dei Veda. Le parole sono ricchezza. La spiritualità consta delle parole di tutti i testi sacri; ecco perché l’uomo deve compiere ogni tentativo per parlare in modo appropriato. Swami dice sempre: “Non sempre si può imporre, si può però sempre parlare in modo cortese”. La natura possiede tutti gli attributi di Dio, poiché la creazione è la manifestazione del Creatore. La natura (prakriti) proviene da Dio. Ogni persona nasce per rispecchiare la natura. Che cos’è prakriti? Tale termine non fa semplicemente riferimento alle varie comodità di ordine materiale, ma è anche la manifestazione della ricchezza del Divino, che possiede tre attributi.
Il termine strî sta per donna, che non significa persona fisica femminile. Ogni persona, nata in questo mondo, ha una polarità femminile. Ogni essere ha queste tre qualità: satva, rajas e tamas. L’uomo dovrebbe possedere le qualità satviche, quelle della purezza, della nobiltà, della sacralità, della bontà, in modo da fondersi col Divino. Tamas non sta per inerzia, ma per ubbidienza, umiltà, moralità ed integrità. Rajas non vuol dire eccitazione, ira arroganza e sforzo, ma tolleranza e carità.
Chi è l’essere umano (manava)? E’ colui che possiede sentimenti divini al centro del proprio essere; è colui che armonizza pensieri, parole ed azioni. Ecco perché si dice che il giusto studio per gli esseri umani è l’uomo. La qualità umana consiste nella perfetta armonia di pensiero, parola ed azione. In questo mondo materiale siate perciò puri ed imparate questo dalla natura. La spiritualità non è fatta di penitenze, rituali, meditazione, etc; questi ne sono solo le componenti. Rendere il cuore puro è vera spiritualità.
Tenersi lontani dalle azioni empie è spiritualità. Essa contiene in sé la Verità eterna. Spiritualità non significa pensare a Dio: la natura è la migliore maestra. Dalla natura si imparano molte cose; per esempio ciò che è effimero e ciò che è eterno. Quello che è sacro in natura rappresenta il Divino. Qualunque cosa non sia divino non può essere sperimentata in natura. Voi dite di vedere e sperimentare
Dio. Che follia! Voi siete Dio. Nella natura, tutto è divino. I monili possono sembrare diversi, ma l’oro che li compone è unico.
Ogni essere umano è satvico, rajasico e tamasico. Dal punto di vista terreno, siamo uomini e donne e condividiamo nascita e morte. Trattate gioia e dolore in egual misura. In entrambi, il principio di unità è identico. Siamo deboli quando manifestiamo qualità femminee. E’ sbagliato dire che le donne sono deboli, non indipendenti e buone solo a cucinare. Debole, in sanscrito, si dice abala. La forma femminile di Dio è prakriti, la natura. La sua forma è la materia. La divinità è energia. Non potrebbe esistere prakriti se non ci fosse il Divino; ambedue sono indipendenti. Non dovremmo pensare a nulla come negativo proprio perché tutto è divino. Ogni cosa è piena di sacralità. Non potete cambiare la creazione; cambiate piuttosto il modo di vedere. Sadhana significa vedere in modo sacro.
Nell’ India antica, essere donna significava esser tenuti nella considerazione più alta. In casa, la donna è la personificazione di Lakshimi. Da essa dipende totalmente il rispetto della famiglia. Gli antichi indiani dicevano che bisogna osservare la donna, perché essa è indice della reputazione della famiglia. Le donne sono le uniche a dare forza. Riconoscete che la verità è in tutti. Manifestate la divinità e allargate le vostre vedute. Il cuore deve essere pieno d’amore sacro. Cuore si dice hrdaya. Separando la parola, si ottiene hrd e daya, cioè “cuore pieno di compassione”. Il cuore dovrebbe distinguersi per la compassione; oggi, invece, è pieno di pensieri malvagi. Purificate il cuore. Per purificarlo, pensate a Dio.
La debolezza non è una caratteristica femminile; tutti sono deboli. Ad esempio, un maestro dei tempi passati aveva diverse decine di studenti ed essi lo temevano; oggi le parti si sono invertite. E’ il maestro ora a temere gli studenti. Quando un simile insegnante andrà a casa, avrà sicuramente paura anche di sua moglie. Quindi, non è la donna ad essere debole. Vi faccio un altro esempio. Un comandante è temuto dalle sue truppe, ma ha paura di sua moglie. La debolezza, dunque, appartiene a tutti.
Allora chi è un uomo? Solo Dio è Purusha (Uomo), ma non in senso terreno. Nel corpo umano, vi è la divinità chiamata Purusha. Il corpo è il pura. Il Signore, che risiede all’interno come coscienza, è il Purusha. L’uomo, quindi, è coscienza. Da questo punto di vista, tutti sono Purusha. Perciò, dovunque, c’è solo uguaglianza. Tutti dovrebbero cercare di manifestare solo la divinità. Bisogna compiere il proprio dovere e usare la discriminazione. Il corpo è separato. Si portano pantofole ai piedi e occhiali sugli occhi: non si fa il contrario. Allo stesso modo, ogni oggetto ha uno scopo. Yoga significa fare ciò che si deve. Yoga significa unità.
Ci vuole unità per raggiungere la divinità. Per ottenere l’unità, ci vuole purezza. L’unità è forza, è il vero respiro vitale.
Prendete, ad esempio, un fazzoletto. Se togliete i fili uno ad uno, la forza di coesione svanirà. L’uomo ha tre responsabilità: prima, quella legata all’individuo, poi alla società ed infine alla famiglia. Se l’individuo è buono, lo saranno anche la famiglia e la società e, di conseguenza, anche il mondo. Il benessere del mondo dipende perciò dall’individuo. Che cosa significa vyakti (l’individuo)? Noi chiamiamo vyakti il corpo, ma vyakti è la santità interiore, la divinità insita in noi. Essa deve sempre essere manifestata. Allora si può veramente parlare di individuo. Un individuo deve comportarsi nel giusto modo. Questa è la buona condotta ed è la qualità principale. Nella divinità, tutta l’umanità è una, è la stessa, senza differenze.
C’è una sola casta: quella dell’umanità. Le culture possono cambiare, ma la casta è una sola. Le culture differiscono per regione ed ambiente. Bisogna comportarsi secondo l’ambiente in cui si vive: in una regione torrida come l’Andra Pradesh, si indossano abiti di cotone, ma ma nelle regioni fredde ci vogliono vestiti di lana. L’intera creazione è piena di divinità; tutti dovrebbero arrivare a riconoscere ciò. Le lampadine sono molte, diverse per voltaggio e forma, ma la corrente elettrica è una.
Le religioni sono molte, il fine è uno;
i monili sono molti, l’oro è uno;
le mucche sono molte, il latte è uno;
i fiori sono molti, il profumo è uno;
le strade verso il Divino sono molte, Dio è uno.
Dovremmo sempre usare la discriminazione e disciplinare la nostra vita. Senza disciplina, si va allo sbando. Prendete, ad esempio, la temperatura corporea. Normalmente è di 36°. Se essa sale, significa che si ha la febbre e che ci si è ammalati. La pressione del sangue deve essere 120/80; se aumenta, si sta male. Il corpo è un compagno da controllare e si dovrebbe vivere rispettando certi limiti. Siate aspiranti yogi, non rogi (pieni di malattie). La vita è basata sul sacrificio: la quantità di cibo che si mangia deve essere contenuta, come pure l’aria che si respira, perché, se in eccesso, danneggerebbe i polmoni. Anche il sangue deve circolare nel corpo nella giusta misura. Il sacrificio è yoga, cioè unione col Divino.
Sono necessarie tre discipline per essere anime nobili. Pensiero, parola ed azione devono essere in armonia. Controllate sempre la lingua, parlate di meno ed agite di più. Rimanendo in silenzio si acquisisce maggiore energia. Tutti i santi osservano il voto di silenzio. Nel silenzio, migliora l’intelligenza; questo è il motivo per cui i santi vivono in solitudine. Vivendo nella società, vediamo ed udiamo di tutto. Che cosa dovremmo udire e vedere?
Non vedere il male, vedi il bene;
non ascoltare il male, ascolta il bene;
non parlare male, parla bene;
non fare il male, fà il bene;
questa è la via che porta a Dio.
Se nutriamo cattivi pensieri, diventiamo cattivi. Comportatevi sempre correttamente nella società. Il carbone, ad esempio, deve essere sempre vicino al fuoco: in tal modo carbone e fuoco diventano una cosa sola. Il carbone, infatti, subisce una trasformazione completa. Anche voi dovreste essere non solo vicini a Dio, ma anche seguirNe gli insegnamenti, per diventare una cosa sola con Lui. Non fate come le rane sul fiore di loto, ignare della dolcezza del suo nettare pur essendo ed esso vicine. Le api giungono da lontano per suggerne il nettare.
Nella cultura indiana, si usa fare il namaskar. Questo atto significa che gli organi di conoscenza e di senso sono uniti. E’ unità nella diversità.
Le nazioni sono molte, la Terra è una;
gli esseri sono molti, il corpo è uno;
le stelle sono tante, il cielo è uno.
L’acqua di solito non ha prezzo, ma se è mischiata al latte assume un valore, perché il latte è prezioso. Perciò non state mai in cattiva compagnia. C’è un detto che afferma: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Il modo per scegliere, è osservare la condotta di una persona. Non attaccatevi troppo agli amici; è molto pericoloso, perché domani essi potrebbero diventare vostri nemici. Abbiate meno relazioni. Molti vengono da posti diversi e chiacchierano sempre. E’ uno spreco d’energia. Perdere energia significa perdere la memoria. Le chiacchiere vi allontanano da Dio.
State solo in buona compagnia (satsang). Dividete il vostro amore con almeno dieci persone. Dire: “Tu ed Io siamo uno” è sbagliato. Bisognerebbe dire: “Tu ed Io siamo Noi. Noi e Noi siamo Uno”. Se discerniamo in maniera corretta, ci rendiamo sacri. Non serve fare meditazione e pregare.
E’ forse stabile la vostra mente? No. Seguite dunque la vostra Coscienza. Dio è madre e padre. Egli è in voi, sopra di voi ed attorno a voi. Se è dappertutto, perché cercarlo nella foresta? Siete alla ricerca di voi stessi? Dio abita nel vostro cuore. Voi siete Dio, non siete separati. Vi viene dato un nome perché indichi il vostro corpo. Non nascete per un semplice fenomeno della natura. La natura è Dio, è bellezza. Servire chiunque è servizio reso a Dio; rispettare chiunque è rispetto per Dio. Se criticate qualcuno, criticate Dio. Perciò: “Aiutate sempre, non fate mai del male”. Ciò vi darà beatitudine. Seguendo questo precetto, otterrete la suprema felicità.
Kodaikanal, Sai Shruti, 9 aprile 1996
(tratto da: Mother Sai n° 4/96)