21 Febbraio 2001 (Mahashivaratri) – Importanza della Purezza di Cuore

21 Febbraio 2001 (Mahashivaratri)

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Importanza della Purezza di Cuore

Anche se si imparano tutti i Veda e la filosofia vedica a memoria,
anche se si è capaci di recitare poemi e prosa,
senza purezza di cuore si andrà verso la rovina.
Questa è la parola di Sai, portatrice di Verità.
(Detto Telugu)

Incarnazioni dell’Amore!Non importa quale livello d’istruzione si possa aver raggiunto, senza la purezza del cuore non si riuscirà a comprendere nemmeno in parte la qualità dell’Atma o del Sé (Atma Thathwa). Anche uno studioso di testi sacri od un esperto di lingue o di letteratura, se chiude gli occhi durante il sonno non è in grado di vedere il proprio corpo.

Ma, anche senza alcuna istruzione e senza bisogno di essere uno studioso, quando gli occhi sono aperti chiunque può vedere se stesso, nonché capire la situazione in cui si trova. Come la brace coperta dalla cenere, a causa dei numerosi tipi di illusione (Maya) l’uomo si trova in stato di schiavitù e non è in grado di riconoscere la sua vera natura. L’uomo deve arrivare a realizzare la stretta, intima relazione esistente fra le qualità proprie dell’essere umano e la Divinità. Anche nella conoscenza spirituale, con la purezza del cuore, e cercando di riconoscere la Divinità, egli può avere sotto controllo qualsiasi energia.

“Sadhana” non significa solo meditazione (“Dhyana”), ripetizione del Nome (“Japa”) e adorazione rituale (“Puja”). Non si può parlare di Sadhana, se si compiono azioni di questo genere e poi non si fa altro, per quanto buone queste azioni possano essere. La vera Sadhana infatti consiste nel rimuovere i sentimenti illusori (propri di “Maya”) che ostacolano lo strumento di azione interiore, o “Motivatore Interiore” (“Antah Karana”). È detto: “Oh sciocco! Sebbene tu veda Dio manifesto, hai la sensazione di non vedere! C’è stupidità maggiore di questa?” (“Pashyannapi cha Napashyati Moodho”).

La cenere copre la brace. Ma se la soffiate via, il fuoco diverrà visibile. Il fango copre l’acqua, ma se questo viene rimosso riusciremo a vedere l’acqua chiara. L’occhio si ammala di cataratta. Quando la cataratta scende sull’occhio, la vista è offuscata. Solo dopo che la cataratta è stata rimossa è possibile rivedere il mondo con chiarezza.

Allo stesso modo, finché nella mente regna l’illusione (Maya) vedete il vostro corpo, i vostri sentimenti, le vostre afflizioni ed i vostri dolori. Ma se trascendete l’illusione (Maya) e raggiungete l’altra sponda, niente di tutto questo potrà più essere visto da voi. Vedrete soltanto la Divinità.

‘IO’ è l’Atma, o il Sè

Oggi l’uomo cerca di vedere la Divinità, considerando tutti i prodotti della mente come ostacoli. Se si vuole vedere la Divinità, ci sono solo due sentieri possibili. Uno è l’Atma (il Sè); il secondo è ‘IO’

Questi due nomi non hanno forma. Solo questa natura senza forma è la vera forma dell’Atma o Sé (‘Atma Swarupa’). Finché resterete nella forma non capirete che cosa sia l’Atma. Per questo motivo, ‘Atma’ è solo un nome. Ma non ha una forma. ‘IO’ è solo un nome e non ha una forma. In ogni singolo uomo c’è il suono ‘IO’, è la parola ‘IO’ ad essere pronunciata. Solo quell’ ‘IO’ è l’Atma. L’Atma è là. Non potete vederlo. Se si indaga sulla vastità dell’Atma, esso non ha limiti.

Bhutakasha, Chitthakasha, Chidakasha

Ci sono tre dimensioni eteriche, o piani di esistenza (Aakasham): l’aspetto grossolano o fisico dell’universo (Bhutakasha), l’aspetto sottile o mentale dell’universo (Chittakasha) e l’aspetto causale o sottile dell’universo (Chidakasha). Quella che contiene Bhutakasha è Chittakasha. Quella che contiene Chittakasha è Chidakasha.

Bhutakasha è molto estesa. Le montagne, le colline, le foreste, gli oceani, tutti questo sono Bhutakasha. Questa parte della Terra è un’area molto vasta. La sua lunghezza è 800.000 miglia.
Comunque, il sole è ancora molto più grande. È innumerevoli volte più grande della Terra. Sembra molto piccolo per via della distanza da noi, che ammonta a nove crore[ii] di miglia. E qual è la dimensione del sole? Esso ha una circonferenza di ottomila crore. Anche questo grandissimo sole è parte di Bhutakasha.

Poi ci sono le stelle. Esse sono ancora più lontane e sono molte volte più grandi del sole. Ma ci appaiono come piccoli, piccolissimi diamanti che adornano il cielo. In un solo secondo, nel tempo necessario ad aprire le palpebre, la luce delle stelle fa un viaggio di 160.000 miglia. Anche viaggiando a tale velocità, la luce emanata da alcune stelle non ha ancora raggiunto la Terra fino ad oggi. Come potreste mai descrivere a parole astri di tale luminosità?
Più grande di Bhutakasha è Chitthakasha. Questo sole, questa luna, queste stelle, questi colli, questi oceani, queste foreste, sono tutte piccole forme di Chittha. Quindi, Chittakasha è molto più grande di Bhutakasha. Il tutto è contenuto in Chidakasha.

Voi credete che soltanto il sole irradi la sua luce su tutto. Il sole non ha radianza propria. Il sole stesso non irradia niente. Persino la radianza solare è dell’Atma (Chidakasha). Quindi l’Atma è più grande di qualsiasi altra cosa esistente. Nessuno può definirne l’estensione. In questo mondo si trovano numerose forme. Ogni singola forma è costituita di atomi. Le cose sono solo combinazioni di atomi. Anche i cinque elementi sono solo aggregati di atomi. L’Atma invece non è formato da atomi. Anche l’ ‘Io’ non ha atomi. L’Atma non ha forma. Perciò non è possibile per nessun atomo entrarne a farne parte.

Che cos’è il Darshan dell’Atma?

Che cosa significa ‘Darshan dell’Atma’ (visione del Sè)? È solo un tipo particolare di qualità di radianza. In ogni singolo uomo, in ogni cellula, in ogni atomo, c’è la natura Atmica. Cominciamo con la forma e cerchiamo di dissolverla. Tutte le cose che si trovano in questo universo hanno una forma. Ma dopo un certo lasso di tempo questa forma si fonde con la ‘forma’ causale (‘Karana Swarupa’). Ma non c’è forma nel ‘causale’. Tutte le cose diventano senza-forma. Cioè si fondono con l’Atma. Perciò, l’uomo che aspira alla fusione con l’Atma, in realtà aspira alla perdita della forma.
Tutte le azioni compiute in relazione a questa forma corrispondono al percorso esteriore, mondano (‘Pravritti’), e cioè a Buthakasha, che è costituita di atomi. Chitthakasha è la forma relativa ai sentimenti, è il percorso della contemplazione interiore. Nel mondo tutto è forma. E tutto è combinazione atomica. A che cosa si uniranno queste combinazioni di atomi alla fine? Si fonderanno nella forma causale. Ogni cosa che vediamo in questo mondo possiede una forma. Non è l’ Atma a muoversi. L’Atma non ha movimento. I Veda dichiarano:

Senza attributi, senza macchia, senza forma…

L’ Atma è infinito. Come potete determinare la forma dell’Atma, che è infinito? L’Atma è beatitudine (‘Ananda’), e non ha forma. Questo è il vostro Atma. La beatitudine non ha forma. Anch’essa è soltanto Atma. La qualità dell’Atma è quella di essere senza forma.
Molti saggi (‘Rishi’) hanno fatto notevoli sforzi allo scopo di riconoscere la natura dell’Atma. Alla fine dichiararono:

“Io conosco l’ Essere Supremo che rifulge con lo splendore del sole
e che è al di la di Thamas, l’oscuritá dell’ ignoranza”.

O gente! Vi preoccupate tanto dell’Atma! Persino i Veda hanno una forma. La qualità dell’Atma (‘Atma Thathwa’) è al di là di questa. L’Atma ha la forma dei raggi di luce (‘Kantha Swarupa’). Potete realizzarlo ovunque. Non c’è bisogno di ritirarsi nella foresta. Non c’è bisogno di sottoporsi a penitenze (‘Tapas’). Non c’è bisogno della disciplina spirituale (‘Sadhana’). Non appena l’oscurità che ricopre l’Anthah Karana verrà fatta allontanare, l’Atma si renderà manifesto.

Come possiamo rimuovere la cataratta che si è manifestata nei nostri occhi? Solo dopo che la cataratta è stata rimossa, la visione tornerà chiara. I Veda chiamano questo processo ‘sadhana’ (‘pratica spirituale’). Che cosa significa ‘sadhana’? Ci sono delle ‘incrostazioni’, dello ‘sporco’, a coprire l’ Anthah Karana. Dobbiamo rimuoverlo. Questa è la vera Sadhana.

La Divinità in Bhutakasha

La Divinità negli esseri umani è sacra. Cerchiamo sempre di vederla con la forma, con i nomi, con la lettura giornaliera dei testi sacri (‘Parayana’).
Per questo motivo soccombiamo alla mancanza di speranza e di entusiasmo, e non riusciamo a vivere senza preoccupazioni e pensieri (‘Chintha’). Innanzitutto, quindi, dobbiamo essere in grado di riconoscere bene la Divinità che si trova in Bhutakasha. Ogni singolo atomo risplende d’ incomparabile brillantezza.

A noi le stelle appaiono molto piccole. Ma sono innumerevoli volte più grandi del nostro sole. Ci sembrano così piccole a causa della loro distanza. La luce del sole ci arriva in pochi istanti. Ma quella delle stelle non raggiunge la Terra che dopo centinaia di anni. In un battito di ciglia, cioè in un secondo, la luce fa un viaggio di 160.000 miglia. Se la luce di alcune stelle non ha ancora raggiunto la terra fino ad oggi, vi potete immaginare quanto forte sia la radianza all’origine e quanto lontane siano quelle stelle!

Bhutakasha non è piccola. È molto grande. Se vediamo la terra sulle carte geografiche, ci sembra molto piccola. Ma non lo è, non lo è! Nessuno può determinare la misura e la vastità di Bhutakasha. Ci troviamo nell’impossibilità di realizzare la Divinità di Bhutakasha. Se gli esseri umani non sono in grado di trovare l’ umanità ( le qualità proprie dell’essere umano) in se stessi, come possono pretendere di realizzare la Divinità? Innanzitutto l’uomo dovrebbe comprendere che cosa significa ‘umanità’.
Solo quando Bhutakasha viene trascesa, è possibile vedere Chitthakasha. Chittakasha è un puntino in Bhutakasha. Ed in Chitthakasha, Chidakasha è ancora più piccola. Solo Chidakasha può essere definita Atma. Oltre a quel che è stato detto fin qui, non c’é altro modo per descrivere Chidakasha.

Al di là della forma

Per realizzare la natura senza forma si deve trascendere la forma. Si deve meditare. All’inizio si medita su una forma specifica. Gradualmente questa forma cambia e riusciamo a scorgere la natura Divina. A questo punto vogliamo eliminare la forma. Finché ci sarà la forma, si sarà legati ai dolori, alle afflizioni ed alla felicità. Se vogliamo realizzare la natura dell’Atma, che cosa dobbiamo fare? La natura dell’Atma è ‘senza-forma’.

Quando sperimentiamo il senza-forma? Lo sperimentiamo nello stato di sonno profondo. In quello stato non c’è alcuna forma. Non c’è alcun nome. Persino l’individuo viene visto senza forma. Lo stato di sonno profondo si chiama ‘Sushupti’. Si può definire ‘uno stato di buon sonno’. Non è buon sonno invece quello che mantiene i sentimenti mondani di Bhutakasha.

Vero Chittakasha è lo sforzo di realizzare la propria natura. Fino a quando avremo la visione di Bhutakasha vivremo separati da tutti gli esseri viventi. Ma sappiamo già perché l’uomo non capisce. Quali livelli d’istruzione raggiunge l’uomo, e quanta conoscenza! Ma si ritrova incapace di riconoscere che cosa siano Chittakasha e Bhutakasha. Egli dice: “Non abbiamo bisogno di filosofia (Vedanta)” e si allontana. Questo non è Vedanta. Sono i dettami della Verità, che devono essere messi in pratica nella vita di tutti i giorni.

Che cosa è Bhutakasha? Il nostro villaggio, la nostra città, le nostre esperienze? Quali che siano le esperienze che sono dentro di voi, esse sono dappertutto nel Bhutakasha. Anche se si possono vedere moltissimi esseri, la Verità nell’uomo è Una. Il principio Atmico è Uno. Ho detto: l’’IO’ è immutabile. Un bambino usa la parola ‘IO’ per presentarsi agli altri. Ma anche quando cresce e diventa un adolescente, usa ancora quella parola, ‘IO’. E quando invecchia, continua ad usare la parola ‘IO’. Infanzia, giovinezza, vecchiaia – i tre stati si susseguono, ma l’IO’ non cambia nei tre stati.

Quell’ ‘IO’ che non muta è l’Atma. La parola ‘IO’ esprime l’Atma. Sebbene la Divinità sia in lui, l’uomo corre dietro a ciò che è fisico, mondano, secolare temporaneo, non eterno. Ciò corrisponde a Pravritti. Ma la natura dell’Atma corrisponde a Nivritti (il sentiero interiore o spirituale), che non ha neppure un attributo (Vritthi). Poiché l’uomo persegue le mete di Pravritti, non è capace neppure di realizzare la sua vera natura.

Visione della Forma Cosmica

Tutto ciò che vediamo è solo la forma di Dio. Questa sala è una forma di Dio. Tutti voi siete una forma di Dio. Sebbene vediamo tutto questo, siamo inquieti e pensiamo: “Devo vedere Dio, devo vedere Dio!” Ma che cosa sono queste forme? Sono Dio. Solo questo: Dio.

‘Vedi ma neghi – stupido, stupido!’
(Verso Sanscrito)

C’è un piccolo esempio che chiarisce questo. La conoscete tutti, la nostra Sai Gita (l’elefante di Swami). Ogni mattina, non appena si alzano, tutti i ragazzi della Casa dello Studente vedono Sai Gita. È una cosa normale per loro. Non li sorprende per nulla. Ma se andassimo una volta nelle foreste di Bandipur o di Mudumalai, non appena scorgessero una sola coda di un elefante, direbbero: “Ho visto la coda di un elefante!”. Persino vederne una piccola parte li renderebbe gioiosamente eccitati. Ma alla vista diretta di una forma così grande, non proviamo sorpresa alcuna.
Così va il mondo. Se vediamo tanta gente, non ne siamo sorpresi. Ma se vi compare davanti un individuo a tre teste, dite: “ Abaa … (espressione di sorpresa, meraviglia, divertimento, n.d.t.) ho visto la forma cosmica!” Dobbiamo realizzare le Vera Forma (il proprio Sé) che si trova nella creazione (Prakriti). Su questa base, il Signore Krishna dichiara nella Gita:

Tutti gli esseri viventi del mondo sono parte del mio essere
(Verso Sanscrito)

“Una scintilla di Me Stesso è in tutti. Voi ed IO non siamo separati.
Siamo Uno e lo stesso”.

Se realizziamo questa Verità, perché dovremmo desiderare di vedere Dio emergere in noi? Noi vediamo continuamente la Forma Cosmica. Tutti infatti sono forme di Dio (“Viswa Virat Swarupa”). Le forme stesse sono anch’esse forme di Dio. Quindi, la forma è la natura di Pravritti, e Maya ricopre la natura di Pravritti. Se Maya la ricopre, che cosa è dunque Maya? Maya è ciò che ci fa dimenticare la vera identità delle cose. Maya non è una forma speciale, separata.

Maya o la falsa identità

Di sera siete al bazaar (in oriente, strada dei negozi; n.d.t.). Una corda è adagiata sul sentiero. Immediatamente vi spaventate. Pensate: “Questo è un serpente, un serpente, un serpente!” Da cosa è sorta questa paura? Dal fatto che avete visto una corda ma avete ‘pensato’ che si trattasse di un serpente! Ma poi, vi mettete di lato, prendete una torcia e l’accendete. “Quella è solo una corda, non è un serpente!” Non appena vi rendete conto che non si tratta di un serpente, ma di una fune, la vostra paura scompare.

Ciò che avevate visto all’inizio era solo una corda. Anche quando nel vedere la corda avete pensato che fosse un serpente, si trattava sempre e solo di una corda. Accendere la torcia e vedere che si tratta di una corda, che era stata scambiata per un serpente, mette in evidenza che si era data una falsa identificazione. Pensare: “Questo non è un serpente, è una corda” è solo una visione veritiera. Così lavora il principio di Maya (l’illusione). Maya significa vedere una cosa e pensare che sia qualcos’altro. Una volta che avete capito la Verità, Maya non vi potrà più ostacolare.

Nelle questioni mondane noi usiamo numerose parole. A causa dell’influenza (Prabhava) di queste parole, dimentichiamo la nostra vera natura, la vera natura del Sè (Swabhava). Oggi nel mondo intero l’influenza (Prabhava) delle cose sta aumentando. Se realizzate la vostra vera natura (Swabhava) non ci saranno né paura né illusione. Voi siete l’ Unica Forma. È solo se c’è un altro oltre a voi che potete averne paura, non è vero? Ma non c’è, non c’è! Non ci sono ‘due’. C’è solo l’Uno senza secondo.

I due ruoli di un attore

Un attore indossò il costume di Shankaracharya e andò alla corte di un re. Entrando, cominciò a recitare dei versi in modo superbo. Il re ne fu molto sorpreso. Tutti i suoi ministri, i re dei regni vicini e i dignitari di corte assistevano alla scena. L’ attore disse:

“La madre non è eterna, il padre non è eterno, i parenti non sono eterni, gli amici anche;
la ricchezza non è eterna, la casa non è eterna. Innanzitutto, state attenti, state attenti!”

E poi:

“La nascita è sofferenza. La vecchiaia è sofferenza. La vita di questo mondo è sofferenza,
nascita dopo nascita. Alla fine, la sofferenza è tremenda. Innanzitutto, state attenti, state attenti!”
(Versi Sanscrito)

Al sentire simili versi, il re era immerso nella beatitudine. Gli sembrava quasi che Adi Shankara stesso fosse venuto da lui. Dopo che la rappresentazione fu finita, chiamarono un ministro, il re mise delle monete in un vassoio ed il ministro fece il giro dei convenuti. Il vassoio alla fine era tutto ricolmo di monete d’oro.

L’attore disse: “O re! Io non ho bisogno di quest’oro! Ho rinunciato a tutto, ho lasciato tutto, per mettere i panni del rinunciante (Sanyasi). Perchè queste monete? Portatele via!” Bene. Il re le portò via.
Il secondo giorno nuovamente lo stesso attore si mise il costume da ballerino e tornò a corte. Davanti ai convenuti alla riunione danzò magnificamente. Poche monete d’oro furono messe su di un piatto. Il re dispose che venissero date all’ attore.

“O re! Ma questo pagamento è insufficiente!” disse però l’attore. Il re si ricordò del giorno precedente e gli disse: “Ieri quando ti sono state portate tante monete hai detto che non ne avevi bisogno. Oggi dici che non sono abbastanza. Per quale motivo?”
L’attore rispose: “Il comportamento dev’essere consono all’abito che si indossa. Se non rispetterò appropriatamente il mio ruolo, il mio nome e la mia reputazione ne saranno danneggiati”.

L’uomo d’oggi indossa l’<abito> dell’uomo, e <danza> relativamente al <vestito> che porta, dimenticando le qualità proprie dell’essere umano. Solo quando si porta il giusto tipo di rispetto all’umanità (cioè alle qualità proprie dell’uomo) stiamo anche rispettando il nostro Sé. Se non siamo capaci di portare rispetto a Noi Stessi, chi saremo in grado di rispettare? Prima di tutto quindi dobbiamo mantenere il rispetto verso Noi Stessi. Questa volta siamo nati come esseri umani.
Comportiamoci come tali. Dobbiamo proteggere il rispetto degli esseri umani verso Se Stessi perché tale rispetto è molto importante.

Lincoln

Tutti voi ragazzi conoscete bene Lincoln. Lincoln era nato in una famiglia molto povera. La madre tuttavia lo allevò con amore e molte attenzioni. Quando andò a scuola, si ritrovò con pochi altri bambini, che erano piuttosto ricchi. Per via dei vestiti che indossava, e anche per il fatto che lui non era sicuro di sé a causa della propria situazione, lo stuzzicavano in questo modo: “Questo è un bambino povero, inutile e sudicio!”
Allora lui, tornato a casa, disse alla madre: “Mamma! Loro indossano vestiti belli, bellissimi, per venire a scuola. Vestiti costosissimi. Io non li ho. Perciò dicono che sono povero. Danno ad intendere che sono un bambino inutile”.

Le parole della madre, allora come oggi, sono: ‘Figli dell’immortalità’ (‘Amrita Putrulu’). “Figlio! Tu capisci bene la nostra situazione. È diversa dalla loro. Dobbiamo vivere secondo le nostre possibilità. Non esiste ornamento più bello del rispetto di Sé. Lascia che pensino quel che vogliono, figlio mio. Tu tieni la bocca chiusa e accresci la stima di te stesso”. Egli avrebbe messo in pratica gli insegnamenti impartitigli da sua madre per tutta la durata della sua vita.
Più tardi sua madre morì. Il padre si risposò. Anche la nuova moglie era molto buona. “Caro Lincoln! Stai lottando strenuamente per riuscire a mantenere il rispetto di te stesso. Ma è questo rispetto che ti proteggerà. Non perderlo mai. Dai il giusto valore alle parole di tua madre”. Così gli parlò. Dopo la morte del padre, Lincoln disse che non sarebbe rimasto in quella casa. Era un ragazzo di sedici anni. Lasciò quindi la casa paterna e mise su piccolissime attività, riuscendo a mantenere intatto il rispetto di Sé. Dette tutto se stesso pur di mantenere la stima di se stesso.

Intanto, avendo intuito la sua grandezza, i suoi amici lo incoraggiarono a presentarsi alle elezioni. In America stavano per indire importanti elezioni. Lui vi partecipò e, anche per merito dell’incoraggiamento dei suoi amici, le vinse. In quelle elezioni, fu apprezzato per la sua onestà, sebbene fosse ancora molto giovane.

Questo stesso Lincoln diventò in seguito Presidente degli Stati Uniti d’America. Lincoln era nato in una famiglia povera ed era diventato comunque un grande Presidente d’ America. Che significa ciò? Proteggere il rispetto di Sé è la vera ricchezza. È la vera educazione o conoscenza (Vydia).

Io sono Brahma (Aham Brahmasmi)

Studenti! Accrescete il rispetto di voi stessi! Se il rispetto di Sé è presente otterremo la beatitudine del Sé (Atmananda). Perciò dobbiamo capire bene che cosa sia l’Atma. Aham (‘Io’ in Sanscrito) , Aham, Aham che significa ‘Io’, ‘Io’, è l’ Atma. Dovete rendere questo principio ben saldo.
Su questa base, nei Veda è scritto:

Io sono Brahma

Perciò: ‘Solo io sono Brahma’. Dobbiamo riconoscere quella natura.

Secondo Me, anche questo non è giusto. Aham Brahmasmi induce ad un pensiero duale, Aham + Brahma. Entrambi sono apparsi insieme, non è vero? La Verità è Una, non due. In quanto sta scritto: ‘La Verità è Una, non due’, l’uomo dovrebbe accettare l’Unità, avere fede nell’Unità e santificare la propria vita alla luce di questo principio. Chiamate in azione l’energia (Shakti) Atmica in voi per ogni cosa. Non c’è energia (Shakti) più potente dell’energia (Shakti) Atmica. Quali che siano la ricchezza, le qualità, il Nome Sacro, essa vi darà tutto. Pertanto, vivete nel rispetto del vostro Sé.

Sivarathri

Oggi è un giorno altamente sacro. Ogni giorno vediamo la notte (Rathri). Che differenza c’è fra tutte le notti (Rathri) e Siva-Rathri? Noi passiamo attraverso molteplici notti. Oggi è Siva-Rathri; perché è stata chiamata così? (NOTA: ‘Siva’ significa di buon auspicio). Significa che la mente umana ha 16 aspetti, quindici dei quali in questa notte si uniscono. Quindi ne rimane soltanto uno. E questo sedicesimo aspetto, quando si fonderà con gli altri? Stanotte, sottoponetevi alla Sadhana con devozione e tenacia, così sperimenterete il sentimento: “Questa notte è la mia vita”.

Tutti i peccati sono da attribuire ai sensi

A quale tipo di Sadhana (disciplina spirituale) dovete sottoporvi? Ripulite il vostro cuore. Questo significa allontanare i sentimenti negativi, le cattive intenzioni ed i brutti pensieri. A coprire l’Anthah Karana sono proprio queste qualità negative. Esse emergono dai sensi. Noi diventiamo negativi solo a causa dei nostri sensi. I sensi sono la causa di tutti i peccati. Dovremmo allontanare tutti i sentimenti negativi non appena li sentiamo nascere in noi. Questo è il tipo di Sadhana che dovremmo praticare.

Tenendo in mano un japamala e dicendo: “Rama, Rama, Rama, Rama” non avremo l’esperienza del Divino. Chiudendo gli occhi, contemplando Dio, Egli non verrà, neppure per un istante. Questo vuol dire che non sono queste le cose giuste da fare. Dobbiamo incoraggiare e sviluppare in noi i sentimenti sacri. Dovremmo avere soltanto sentimenti Divini, e nessun altro. Chiunque vediate, guardatelo con un sentimento Divino. Rispettate tutti. “Tutti sono Miei ed Io appartengo a tutti”. Una volta che avrete questa ferma convinzione, potrete gioire immensamente. Nessuna traccia di preoccupazioni sarà presente nelle nostre vite. Le preoccupazioni sorgono solo dalla presenza dei numerosi sentimenti e differenze.

Bhaja Govindam

La persona resta la stessa anche se una volta si mette un costume da ballerino ed un’altra volta un costume da Shankaracharya, non è vero? Se indossiamo un vestito da ballerino, i desideri aumentano. Quando ci si mette il vestito da Shankaracharya si diventa rinuncianti.

Che cosa è il corpo?

Di nuovo nascita, di nuovo morte,
di nuovo giacere in grembo alla madre.
Questa vita nel mondo è una terribile afflizione.
Dacci la Tua grazia, proteggici, o Signore!
(Verso Sanscrito)

Sulle rive del Gange un aspirante spirituale, un Bramino, recitava a memoria una regola della grammatica sanscrita (‘Dukrun Karane, Dukrun Karane, Dukrun Karane’). Stava imparando a memoria la grammatica Panini. Shankaracharya stava camminando per andare a fare il bagno nel Gange con quattordici dei suoi discepoli. Fece fermare i suoi studenti e andò a parlare col Bramino:

“Oh, Bramino, che cosa stai facendo?” Questi rispose: “Sto imparando la grammatica Panini” – “A che ti servirà studiare la Grammatica?” – “Diventerò un grande letterato. Quando sarò un grande letterato entrerò alla corte di un re. Quando sarò alla corte del re avrò tutte le ricchezze che desidero. E con queste ricchezze, io e la mia famiglia vivremo felicemente”, rispose.

Shankaracharya chiese: “Quanto a lungo vivrai?” – “Vivrò finchè vivrò” – “E dopo?” – “Non lo so”, replicò il Bramino. A questo punto Shankaracharya disse: O sciocco, ripeti il Nome di Govinda. Quando l’ora della morte si avvicinerà le sfumature grammaticali non verranno in tuo aiuto.
“Tu sciocco! Finchè il tuo corpo sarà vivo canterai. Ma quando esso perirà, per chi canterai? Dopo, chi si prenderà cura di te? No, no! Non perdere il tuo tempo con ‘Dukrun Karane’, con questa istruzione mondana!”

Tute queste nozioni mondane (Vidyas) sono solo ‘Vidyas’ esterne a voi. E tutte le ‘Vidyas’ aiutano solo per poco. Questo è tutto.
Durante la gioventù ci si dimentica di tutto questo. Ma quanto dura la gioventù? La gioventù stessa non vi informa sulla sua stessa durata! Quando comincia, e quando finisce, la gioventù? Non abbiate fede nella gioventù, abbiate fede nel cuore di Dio. Consideratelo come la natura dell’ Atma.

Sviluppate la fiducia nel Sé

Realizzate la fiducia nel Sé. Essa è necessaria. La fiducia nel Sé porta alla soddisfazione di Sé. E quando avrete questa, sacrificherete voi stessi. Solo dopo che avrete sacrificato voi stessi, raggiungerete la realizzazione del Sé.
Perciò, studenti! Ognuno di voi deve cercare di mantenere il rispetto del Sé. Il rispetto del Sé vi permetterà di andare ovunque vogliate. Il mondo stesso vi rispetterà. Voi siete individui che sarebbero depositari di tale rispetto, ma fate delle cose per cui il rispetto del Sé viene rovinato.
Che cosa significa ‘Sé’? Soltanto ‘Atma’. Solo quello è il vero ‘IO’, ‘IO’, ‘IO’, soltanto l’Atma. Questo ’IO’ è sempre il solito ad ogni età. È sempre Verità eterna. Perciò ‘IO’,’IO’ va identificato con la Divinità.

Senza base non ci sarà manifestazione. Se arrivano delle onde, significa che ci deve essere una base per queste onde. Cioè, senz’acqua esse non si formerebbero. L’esistenza delle onde è impossibile senza l’acqua. Pertanto, innanzitutto, si deve realizzare la natura dell’Atma. Tutte le cose del mondo vanno e vengono… sono nuvole passeggere. Buono o cattivo, biasimo o lode, rifiuto od accettazione, tutto viene e va. Perciò dobbiamo tener presente la natura Atmica di ogni singola cosa.

Dehatma, Jivatma, Paramatma

Una piccola cosa: cos’è questo? (indicando il corpo). È il Mio Dehatma (il corpo in cui l’Atma risiede). Chi sono io? Io sono Jivatma (l’anima individuale o Sé). Chi sono io dentro? Paramatma (il Sè Universale o Dio). Dehatma, Jivatma, Paramatma. Deha, Jiva, Para – in tre sono cambiati ma l’Atma non è cambiato per nulla. L’Atma è Uno. Non cambia mai.

Questo è il Dehatma. In esso si trova l’Atma. Jivatma, in esso è il Mio Atma. Non è assolutamente possibile cambiare quest’Atma. Il Jiva (anima individuale) può cambiare. Il Deha (corpo) può cambiare. Appena nati, eravate bambini piccoli. A dieci anni eravate ragazzini. A diciotto siete ragazzi. Nell’età senile diventate anziani. Bambino, ragazzo, uomo… ci sono stati dei cambiamenti fisici. Ma ‘Voi’ non siete cambiati! È cambiata la vostra età. A causa del trascorrere del tempo, le cose cambiano. Questo è dovuto all’ignoranza (Ajnana) in noi. Mentre si viaggia in treno, le montagne, le colline e gli alberi sembrano muoversi. Perciò, il bambino ingenuo dirà: “Oh! Le montagne si muovono! E le colline, e gli alberi… ci corrono incontro!”.

‘Quando le nuvole si muovono, sembra che anche la luna si stia muovendo. Ma la luna non si è mossa. La luna è là. A muoversi sono state solo le nuvole.’ Pensando a questo modo, le nostre sensazioni corrono.
La natura Atmica non va da nessuna parte, è immobile. Dobbiamo realizzare innanzitutto questa Verità. Noi siamo ciò che non si muove mai. Noi siamo eterni e reali. Dobbiamo avere fede nella natura pura ed eterna dell’Atma. Dimorando in questa Verità, non importa quanti diversi tipi di Sadhana NON verranno fatti, otterremo comunque il risultato di tutte le Sadhana.

Atma Lingam e consapevolezza

Incarnazioni dell’Amore! Oggi è un giorno veramente sacro. Le ore sei di stasera saranno di altissimo auspicio. Infatti a quell’ora il Lingam verrà reso manifesto.
Tutto è d’oro dentro di noi. Per questo ogni uomo è definito ‘pieno d’oro’. Dio viene chiamato ‘Hiranyagarbha.’ Questi ‘Hiranya-Lingam’ vengono a chi è Hiranyagarbha. Sono in ogni singolo uomo. È un grave errore pensare che essi vengano emessi solo da Swami. Anche voi siete solo Hiranyagarbha. Siete anche voi delle forme permanenti. Siete forme che irradiano luce propria. Non dimenticate la vostra natura, rendetela stabile nel vostro cuore.

Tutta la consapevolezza che viene da voi è consapevolezza Divina. Che cosa credete che sia la consapevolezza? Anche nelle nostre classi vengono tenute lezioni di consapevolezza. Che cosa vi dicono che sono queste classi di consapevolezza? Verità (‘Sathya’), Retta Condotta (‘Dharma’), Pace (‘Shanti’), Amore Universale (‘Prema’)…: dicono che bisogna imparare il significato di queste cose.
Consapevolezza significa ‘completa e profonda comprensione’. Quella è la consapevolezza. Se impariamo un po’ di questo e un po’ di quello, quella proprio non è consapevolezza.

Se (indicando il fazzoletto piegato) vi chiedo: “Che cosa è questo?” voi rispondete che è un pezzo di tessuto. Questa non è consapevolezza. Aprendolo completamente (Swami apre il Suo fazzoletto sul tavolo) lo vedete per quel che è. Che cosa è? A questo punto risponderete che è un fazzoletto. Questa quindi è la consapevolezza. Comprensione globale. Indagare per bene su un argomento, e quando lo conosciamo perfettamente abbiamo la consapevolezza.

È come se, vedendo un pezzettino di coda, dicessimo di aver visto un ratto. Può mai essere consapevolezza quella? Oggigiorno tutti vedono solo dei puntini piccoli piccoli. Vedono solo minime parti del totale e dicono: ‘Consapevolezza, consapevolezza’.

Nell’uomo c’è gentilezza

L’uomo deve realizzare pienamente la sua umanità. In accordo con la forma di esseri umani dovreste anche possedere i sentimenti appropriati. A che serve avere la forma umana se poi in pratica il comportamento è quello di una scimmia? Voi siete esseri umani (‘mankind’), e non menti di scimmia (‘monkey-mind’). E dovreste anche avere le qualità proprie degli esseri umani (‘man-kind’). Questo è ciò che dobbiamo imparare.

Che cosa significa ‘kind’ (gentilezza)? Significa ‘Daya’, cioè compassione, gentilezza verso tutti. Dovete vivere una vita piena di Daya. ‘Mankind’ (Swami analizza la parola inglese ‘Mankind’, che significa genere umano, scomponendola in due parole, ‘man’, uomo, e ‘kind’, genere o specie – che però in inglese significa anche ‘gentile’ -, alla luce di un significato più profondo. N.D.T.): ‘man’ significa compassione. Infatti la parola ‘uomo’ (‘man’) è sinonimo di compassione. L’uomo è l’incarnazione stessa della compassione. Dobbiamo avere compassione e dobbiamo portare a compimento la nostra vita con compassione.

A questo è stato dato il nome di ‘Hridaya’. Hri-daya, Hridaya (cuore, o sede della compassione). Sede della compassione è il cuore dell’uomo. Ma sebbene egli dica ‘Hridaya’, il suo cuore sta diventando un cuore demoniaco. Perciò, in qualsiasi situazione ci possiamo venir a trovare, dobbiamo essere sempre vigili, e far sì che mai diventiamo preda della rabbia o del dolore, dell’invidia o della gelosia, della pomposità e dell’esibizionismo. E non dobbiamo soccombere ai desideri cattivi.

L’ equilibrio della natura

Nel mondo osserviamo drastici mutamenti nel comportamento della Natura (Prakrithi). A che cosa sono dovuti? Solo al fatto che il comportamento dell’uomo non è corretto. In questi giorni c’è stato il terremoto del Gujarat. È costato centinaia di migliaia di vite umane. Che peccato!

Se si va là a vedere, si trova solo gente senza compassione e pietà. Per quale motivo? L’uomo non è soddisfatto di ciò che ha. Insegue i suoi desideri senza alcun limite. Perciò, per soddisfare la propria avidità ed estrarre il petrolio, trivella indiscriminatamente il terreno. Anche la Terra deve avere il suo equilibrio, no? Dio ha dotato la Sua creazione di un perfetto equilibrio. Anche negli oceani c’è equilibrio. Ma ogni giorno si catturano milioni di tonnellate di pesce nei mari. A causa di questo, persino l’equilibrio oceanico è turbato. Se la Terra perde il suo equilibrio, l’uomo, che si trova sulla crosta terrestre, è destinato a sperimentare ogni sorta di calamità naturali.

‘Terremoto’: che cos’è un terremoto? (‘Bhukampam’ è ‘terremoto’. ‘Bhu’, terra, più ‘Kampam’, scossa). Se il ‘Kampam’ (instabilità, scossa) si scatena in noi, anche il ‘Bhukampam’ (‘terremoto’) si scatenerà. Il Kampam (instabilità) dell’uomo sta aumentando troppo. L’uomo sta saccheggiando il pianeta. Per questo un cambiamento drastico avviene nel globo. In tutti il mondo, e non solo in India (‘Bharat’) gli abitanti di tutte le nazioni devono fare di tutto per mantenere l’equilibrio.

Anche i cinque elementi sono incarnazioni divine. La Terra è l’incarnazione di Dio. È per questo che fin dai tempi più antichi è stata fatta la salutazione alla Terra (Namaskar) con le parole: “Bhu Devi, Bhu Devi”. (‘Bhu’ significa Terra, ‘Devi’ significa dea). Ganga che è nata su di lei (sulla terra) ed ha anche il nome di ‘Ganga-Devi’. Veniva adorata moltissimo, e si facevano Ganga-Puja (riti di adorazione a Ganga). Anche il dio del vento era oggetto di venerazione. ‘Sentivano’ che i cinque elementi sono Divini. Lo sentivano, ma all’atto pratico non lo dimostravano. Quando realizzeremo che tutto è incarnazione della Divinità agiremo di conseguenza e avremo benessere e prosperità.

Qualche giorno fa ho spedito dei camion carichi di riso, ceci, etc., alle vittime del Gujarat. Alcune persone mi hanno chiesto: “Che significa questo, Swami, perché spendi tanti soldi e ti occupi di questa faccenda in tanti modi? Se tu avessi evitato che il terremoto avvenisse, non ci sarebbero stati tutti questi guai, no? Questi guai non ci sarebbero, non è vero?”

Ho risposto: “ Miei cari, solo l’uomo è la causa di questo terremoto. È l’uomo che sta rovinando l’equilibro naturale della Terra. Ciò che viene chiamato ‘terremoto’ è Prakrithi (la natura) che sottostà a dei cambiamenti. La Terra ha ottenuto i sentimenti della Natura, perciò il giusto tipo di soddisfazione per la Terra è la Legge della Natura. In altre parole la Terra è solo sottoposta alle Leggi della Natura”.

Dovete sperimentare l’amore per l’uomo. Sviluppate ‘Prema’ (Amore Universale). Quella è la vostra natura. La natura della Terra è l’equilibrio. Quando l’equilibrio viene perso, la terra si arrabbia. Distrugge tutti. Perciò, senza fallo, dovete far sì che la vostra umanità si arricchisca di sentimenti Divini.

Saccheggiare la natura

Ognuno deve promuovere il proprio equilibrio, la propria situazione. Anche l’equilibrio dell’uomo dev’essere protetto. Che cosa succede se saccheggiamo tutto ciò che si trova in natura, pensando: “Tutto ciò che Dio ha creato, l’ha creato per il nostro benessere”…

C’era una volta un’anatra. Sembra che ogni giorno quell’anatra deponesse un uovo d’oro. Che cosa fece il padrone ingordo? ‘Se depone un uovo al giorno, quanto dovrò aspettare per averle tutte?’, pensò. Così le aprì lo stomaco per averle tutte insieme. Pensava di trovarvi tutte le uova in una volta. Ma queste uova venivano prodotte ‘giorno-per-giorno’. Senza nemmeno ragionare su questo, aprì la pancia di chi produceva le uova.

Oggi facciamo esattamente la stessa cosa. ‘Ciò che la natura (‘Prakrithi’) produce, ciò che ci procura felicità e benessere, prendiamocelo subito e via’. Non dovremmo lottare per arraffare tutto in una volta. Se ci comportiamo così, sarà come uccidere l’anatra che faceva le uova d’oro. Le nostre qualità dovrebbero essere coltivate.

Ognuno spera che qualcosa di grande e di nuovo venga scoperto o inventato. La scienza e la tecnologia hanno fatto enormi passi avanti. Ma quale progresso è derivato da questo? I terremoti aumentano. Non solo, anche le piogge calano. La scienza deve essere utilizzata limitatamente al bisogno. Se oltrepassiamo certi limiti, il danno può diventare senza limiti.

Dobbiamo proteggere le qualità umane (Prakrithi) negli esseri umani. La Verità in noi deve essere coltivata. Dobbiamo fare attenzione affinché il nostro comportamento Dharmico non devii dal giusto sentiero. Non dovremmo mai cambiare la nostra Verità, in qualsiasi situazione ci veniamo a trovare.
Gli antichi saggi dichiararono:

“Dite il vero. Parlate con dolcezza e non dite le verità spiacevoli”
(Verso Sanscrito)

“Questo è il Dharma morale.
Questo è il Dharma Dharmico.
Questo è il Dharma Spirituale”.

Dobbiamo proteggere i tre tipi di Dharma.

Perciò, Studenti! Voi avete tutta la vita ancora davanti a voi! Il vostro viaggio è lungo. Da oggi, vivete una vita sacra, fate un uso appropriato delle risorse e non sciupate niente. Usate con criterio le cose che sono necessarie. Aiutate tutti e rendete tutti felici. Questo è il tipo di lavoro che siete chiamati a fare. Studiate ed apprendete, traendo dalla vostra istruzione ciò che c’è di meglio. Poi dividete con gli altri quel che di buono avete imparato. Questa è la cosa più importante da imparare.

A conclusione del Discorso, Swami non ha cantato nessun Bhajan ed ha fatto cenno ai ragazzi di dare il via all’Akanda Bhajan, conclusosi alle ore 6, 00 del mattino dopo.
Alle 18,50 di quella stessa sera, Swami ha materializzato l’Hiranya Garbha, il Lingam d’oro.

Prashanti Nilayam, 21.02.2001 p.m.
Mahashivaratri 2001

Versione integrale