30 settembre 1981 – Salute e bontà

30 settembre 1981 

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Salute e bontà

[1] La salute è un requisito fondamentale per conseguire il successo in tutti gli aspetti della vita e per realizzare i quattro obiettivi che dovrebbero guidare gli uomini, ovvero: un’esistenza morale, pro-sperità, realizzazione dei desideri benefici e liberazione dal dolore. Gli uomini, ovunque, ambiscono ad avere un’esistenza felice e paci-fica, ma la felicità e la pace non si conquistano per mezzo delle atti-vità secolari. Il corpo, che desidera ardentemente la salute e il be-nessere, è invece soggetto alla malattia, al decadimento e alla morte; tuttavia, il Residente Interiore, il Sé, non nasce e non muore, è l’atmā, Dio. Il corpo è il tempio di Dio, ed è dunque dovere dell’uo-mo mantenerlo in buone condizioni. La salute è necessaria per conquistare questo mondo e l’altro, per compiere progressi materiali e per realizzare lo scopo per il quale il Sé si è incarnato in questa forma umana, cioè per prendere coscien-za della sua sorgente, lo Spirito Supremo (paramātma). Per raggiun-gere tale obiettivo, bisogna mettere in pratica correttamente, con l’aiuto di una mente e di un corpo sano, gli ideali di rettitudine, prosperità, desiderio morale e liberazione dal dolore.
[2] Quali sono le cause principali della cattiva salute? Sulla Terra dimorano milioni di esseri viventi, raggruppati in specie, che si so-stengono con il cibo fornito dalla natura così com’è. Solo l’uomo fa eccezione: per soddisfare il suo palato e gli altri sensi, modifica la composizione e le caratteristiche degli alimenti forniti dalla natura e, bollendo, friggendo e mescolandoli fra loro, crea delle misture prive di nutrimento. Gli animali non usano metodi così distruttivi ma mangiano cibi crudi, assumendo in tal modo l’essenza vitale degli alimenti che dona forza; così non cadono preda di tutte quelle malattie che gli uomini invece si procurano. Se ponete nella terra un seme di leguminosa bollito non germoglie-rà; come può dunque, in tale condizione, contribuire al sostenta-mento della vita? Per soddisfare il loro palato, molti adottano me-todi di cottura che distruggono i preziosi elementi delle vitamine e delle proteine. I milioni di cellule del corpo sono così interdipen-denti tra loro che, quando una sola cellula è danneggiata o indeboli-ta, tutte quante ne soffrono. Vi è un limite e un equilibrio che ogni organo del corpo deve mantenere, e un cibo non adatto o insuffi-ciente va a minare quell’equilibrio. Un colpo di tosse occasionale aiuta i polmoni a rinforzarsi e a liberarsi da sostanze estranee, ma un attacco di tosse è un segno di malattia. [3] “Mangiate con moderazione e vivrete a lungo”: è il consiglio tramandato nei secoli dai saggi del passato, ma raramente vi si pre-sta attenzione. Al contrario, la gente si rimpinza con tali quantità di cibo da fare poi fatica ad alzarsi dal tavolo. I benestanti che rovina-no il loro sistema digestivo continuando a consumare alimenti pe-santi e ricchi, si sentono orgogliosi di offrire banchetti costosi; ma chi è consapevole che la salute fisica è il tesoro più grande mangia solamente cibo semplice e ‘sattvico.’ La cosa migliore è consumare cibo crudo, frutta fresca e secca e germogli di leguminose. Consu-mate questi alimenti almeno una volta al giorno, ad esempio la sera, e ciò vi assicurerà una vita lunga. Ricordatevi però che bisogna im-pegnarsi strenuamente per ottenere una vita lunga al fine di utiliz-zarla per servire i propri simili. [4] I cattivi pensieri causano una salute cagionevole come pure l’an-sia, la paura e la tensione. Tutte queste derivano dall’avidità: l’avi-dità di possedere più cose, più potere o più fama. L’avidità porta al dolore e alla disperazione. L’appagamento può scaturire solo da una visione spirituale. Bisogna rinunciare al desiderio dei beni ma-teriali. L’individuo non deve fare distinzioni tra ‘il mio lavoro’ e ‘il lavoro per Dio’, in quanto tutti i lavori devono trasformarsi in atti di culto. La ricompensa, qualunque sia, è dono del Signore ed è per il vostro bene permanente. Se svilupperete tale atteggiamento, la sofferenza e il dolore vi renderanno più forti e vi aiuteranno a procedere verso il Divino. Il piacere si consegue attraverso la sofferenza; il buio vi fa apprez-zare la luce, e la morte v’insegna ad apprezzare la vita. Sono molte le malattie che tormentano gli uomini, tra le quali l’odio, l’egoismo e l’invidia sono le peggiori. Neppure i dottori sono in grado di cu-rarle, perché molti di loro ne soffrono a loro volta. Per liberarvi da tali malattie dovete sviluppare l’equanimità e la se-renità. Non cercate di ascoltare storie spregevoli e immorali; una simile tendenza rivela una mente malata. Tutto ciò che udite passa dall’orecchio e s’imprime nel cuore come una copia carbone; per-tanto, se cedete a questa cattiva abitudine ne avrete danno. [5] Un altro nemico della salute è la collera, la quale inietta veleno nel flusso sanguigno e causa una profonda trasformazione che lo danneggia. Due vicine di casa divennero acerrime nemiche per via di una disputa su un argomento insignificante. Accadde che la vac-ca appartenente a una delle due, andandosene in giro, fece cadere i propri escrementi davanti alla casa dell’altra. Subito, la padrona dell’animale si precipitò a raccoglierli, ma la vi-cina asserì che appartenevano a lei, in quanto la bestia li aveva de-posti sulla soglia della sua abitazione e, dalle parole, passarono quasi alle mani. Proprio allora, il figlioletto di una delle due, che era nella culla, si mise a piangere e la madre si precipitò in casa per al-lattarlo. Mentre il piccolo succhiava il latte, la donna continuò a gridare violentemente contro la sua vicina. La sua collera avvelenò il sangue a tal punto che il bambino morì durante la poppata! Un’altra causa di malattia è il vizio e una condotta immorale. Si crede che le persone cattive non siano necessariamente persone ma-late, ma la maggior parte delle infermità sono fondamentalmente mentali. Anche i medici devono trattare i pazienti con dolcezza e cortesia, e considerare la loro professione come una vocazione dedita a servire i loro simili. Il modo migliore per preservare la salute è coltivare buoni pensieri, compiere buone azioni e curare l’alimentazione. A questo proposito tenete presente che la polpa e l’acqua della noce di cocco, i germogli delle leguminose, gli ortaggi crudi o poco cotti e la verdura a foglie verdi fanno bene alla salute. [6] Cercate di vivere a lungo, senza cadere nelle mani dei medici, i quali quando vi fanno un’iniezione ne tengono già pronta un’altra per neutralizzare le reazioni della prima, e mentre curano una ma-lattia ne causano una dozzina di altre! Inoltre, i farmaci che consi-gliano sono per lo più adulterati poiché le Case farmaceutiche vogliono accumulare ingenti fortune avvalendosi di ogni mezzo, an-che illecito. La maggior parte delle malattie si possono curare conducendo una vita semplice, facendo attività fisica e controllando il palato in modo intelligente. Vivete a lungo per essere testimoni dello svolgimento delle attività dell’avatār per tutti gli anni futuri!

Praśānti Nilayam, 30.09.1981