25 Dicembre 1979
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Il messaggio di Gesù
[1] Ci sono quattro tipi di persone: chi vede solo il bene ovunque;
chi ha una visione meno spirituale e vede il bene come bene e il male
come male; chi chiude gli occhi al bene e vede solo il male; infine,
i peggiori di tutti, quelli che giudicano il bene come male.
Nessuno porta con sé ricchezze quando nasce, né le porta via
quando muore. Tutte le ricchezze accumulate devono essere condivise
gratuitamente con gli altri: i fiori emanano il loro profumo, e gli
alberi offrono i loro frutti a tutti, in abbondanza.
Invece d’imparare la lezione che questi insegnano, l’uomo insegue i
suoi desideri sensoriali e la bramosia di ottenere fama e potere sugli
altri. Sapersi accontentare è la ricchezza più grande, mentre l’avidità
porta con sé miseria e infelicità. Solo l’accontentarsi potrà condurre
l’uomo alla meta della vita, ovvero al conseguimento della
Divinità.
Un cuore tenero è più prezioso di tutti i possedimenti materiali.
Quando l’eccellenza morale e spirituale è raggiunta, la Divinità si
manifesta nell’uomo.
[2] Viśvāmitra1 era un re potente, orgoglioso della sua forza e della
grandezza del suo impero. Egli desiderava ardentemente sconfiggere
il Saggio Vasiṣṭha ma non ci riuscì, così apprese la lezione che i
poteri materiali, fisici e mentali sono inefficaci e incapaci di vincere
e sovrastare il potere divino. Viśvāmitra s’impegnò allora nella disciplina
spirituale per liberare la mente dall’ira, dalla cupidigia e
dall’invidia, e così divenne un grande Saggio.
I cento fratelli Kaurava erano contaminati dall’avidità anche se possedevano
enormi ricchezze e immensi regni; perciò combatterono
contro i loro cugini, i cinque fratelli Pāṇḍava, che erano devoti e timorati
di Dio. Alla fine, i Kaurava furono distrutti sino all’ultimo
uomo, mentre i Pāṇḍava furono benedetti e ottennero la vittoria.
Hiraṇyākṣa2 e Hiraṇyakaśipu3 riuscirono a ottenere da Dio, come
benedizione, il dominio sugli elementi, ma essi abusarono di quel
potere e provocarono confusione e caos in tutti i mondi.
[3] L’uomo deve imparare a dominare gli stimoli e gli impulsi più
bassi, che albergano nella sua mente, come la lussuria, l’ira, l’odio e
la gelosia; solo allora potrà godere della Pace divina che è il suo diritto
di nascita.
Che ne sia consapevole o no, ogni essere vivente è in pellegrinaggio.
Il Bhāgavata Purāṇa afferma che il destino di tutti gli esseri è di
ritornare alla loro origine. Nella Bhagavad Gītā, il Signore Kṛṣṇa ha
dichiarato che tutti gli esseri sono emersi da Lui e in Lui devono
fondersi.
Nel cielo si formano le nubi, poiché il sole fa evaporare l’acqua del
mare; in seguito l’acqua marina evaporata ricade come pioggia.
L’acqua piovana si accumula e scorre sotto forma di torrenti e fiumi,
finché torna a riunirsi alla sua sorgente: il mare. Essa rimane fedele
al suo destino e affronta con coraggio tutte le difficoltà e gli ostacoli
che incontra nel suo lungo peregrinare.
[4] Ogni uomo è arrivato in questo mondo come messaggero di Dio.
Anche Gesù si annunciò come messaggero di Dio. Egli trascorse
molti anni sottoponendosi a rigorose austerità per poter elargire
compassione e amore a tutta l’umanità. In seguito, chiese a sé stesso:
“Sono semplicemente un messaggero, sono più intimamente legato
a Dio, o sono una parte stessa di Lui, essendo Dio la mia essenza?”
Gesù trascorse dodici lunghi anni peregrinando da solo in zone desertiche,
impegnato in questa ricerca interiore. Alla fine del Suo ritiro,
Egli ritornò nella società degli uomini e annunciò: “Io sono il Figlio
di Dio!”
A quei tempi, i sacerdoti dei templi di Gerusalemme erano corrotti,
ed erano diventati orgogliosi ed egoisti. Gesù li condannò e cercò di
sradicare le loro abitudini malvagie. Ai Suoi occhi tutte le forme
erano divine, perciò Gesù non poteva tollerare alcuna azione che
fosse in contrasto con tale convinzione.
Quando la gente gli chiedeva chi fosse, Egli rispondeva: “Io e il Padre
mio siamo Uno!” Gesù cercò d’insegnare a tutti la paternità di
Dio e la fratellanza degli uomini.
[5] Uomini egoisti e conservatori consideravano Gesù un falso profeta
e cercarono di ostacolare la Sua missione con ogni mezzo, ma
Egli non vacillò; pur dovendo affrontare molte opposizioni, continuò
a essere un esempio vivente di Verità e a redimere la società,
così molti discepoli lo seguirono.
Secondo l’esperienza di Rāma, Kṛṣṇa, Gesù e Maometto, i discepoli
per quanto vicini non sono completamente dediti al proprio Maestro,
per lo più sono solo devoti a ‘metà tempo’.
Gesù aveva dodici discepoli, dei quali la maggior parte aveva fede
in Lui e metteva in pratica i Suoi insegnamenti. Ma Giuda cedette
all’avidità e tradì il suo Maestro per trenta denari; dopo averlo tradito
non riuscì più a trovare gioia nella vita perché la sua mente
non gli dava pace, così cercò rifugio nel suicidio.
Il tradimento da parte di quelli che fingono di venerare e adorare
avviene da tempo immemore; persone corrotte, avide ed egoiste divulgano
persino falsità sui loro maestri. Duemila anni fa c’era un
solo Giuda, ma nell’attuale kali yuga la gente è ossessionata dal denaro,
e i ‘Giuda’ si sono moltiplicati e fanno di tutto per accumulare
ricchezze; in realtà, il buon carattere, la retta condotta e la conoscenza
di Dio sono i tre veri tesori da custodire.
Terra e palazzi, argento e oro, denaro e ricchezza sono temporanei e
futili e rimangono in vostro possesso solo finché dura la vita, mentre
i tre tesori suddetti vi sosterranno e vi rafforzeranno finché conseguirete
l’unione con l’Infinito.
[6] L’uomo conosce a fondo l’astronomia, sa tutto della terra, è al
corrente di tutto ciò che accade in America, Russia e Inghilterra, ma
non sa chi egli sia, perciò la sua conoscenza non lo rende saggio. È
ansioso di raccogliere informazioni su tutto, ma non si chiede mai
‘Chi sono io?’, anche se quasi sempre usa l’espressione ‘io’ e ‘mio’.
Voi siete il contadino, mentre il corpo è il campo; seminate i semi
della bontà e avrete il raccolto della felicità. Seminate i semi del male
e avrete il raccolto del dolore: voi soli ne siete i responsabili. Non
biasimate gli altri e non accusate Dio di parzialità, ma soprattutto
non confidate in questo mondo oggettivo e transitorio, colmo di dolore
e sempre mutevole. Coltivate il distacco, l’equilibrio e la calma,
l’auto-controllo e l’amore.
Fate esperienza dei più alti livelli di coscienza e dei più elevati piani
di esistenza. La conoscenza contribuisce a ottenere la competenza;
usando la conoscenza con abilità, acquisirete l’equilibrio.
Dovete riconoscere che la vita attuale è solo una fase del lungo pellegrinaggio,
e che attualmente vi trovate in un temporaneo luogo di
ristoro che ha anche un guardiano, ovvero la mente; non attaccatevi
in modo permanente alla mente né al corpo. Questo corpo ‘negativo’
ha al suo interno il ‘positivo’, vale a dire la Divinità!
Quando diverrete amore infinito e onnicomprensivo, il Divino si
manifesterà in voi e attraverso di voi. Sforzatevi di essere come Gesù,
la cui sola gioia era diffondere Amore Divino, offrire Amore Divino,
ricevere Amore Divino e vivere di Amore Divino.
[7] Ci sono varie teorie circa la data di nascita di Gesù, che si basano
sulla stella luminosa che apparve alla Sua nascita, e pare che quella
stella sia visibile ogni 800 anni. Alcuni affermano che Egli nacque il
15 settembre, ma in realtà è nato 1980 anni fa, il 28 dicembre alle ore
3.15 del mattino, di domenica. La stella che apparve quel giorno
può essere vista solo una volta ogni 800 anni, ma la sua comparsa
non aveva niente a che vedere con la nascita di Gesù. Non c’è alcu-
na regola secondo cui debba apparire una certa stella, quando
l’Energia o l’Incarnazione Divina discende sulla terra: questa è solo
un’opinione dei devoti. Infatti, Gesù stesso era una stella d’inestimabile
valore che diffondeva infinito splendore. Allora, perché
supporre che ci sia un’altra stella meno luminosa e brillante?
Oggi, l’avvento di Gesù viene celebrato fra le nevicate di dicembre,
le luci, gli alberi di Natale e le preghiere. Ma è del tutto inutile pregare
solo un giorno e dimenticare Dio per il resto dell’anno. Tutto
questo è una farsa, non proviene dal cuore!
Noi saremo veri Cristiani solo quando vivremo in conformità agli
insegnamenti di Cristo e li metteremo in pratica nella vita quotidiana.
Anche se seguiamo solo due dei Suoi insegnamenti, sarà sufficiente.
Il Padre disse: “Tutta la vita è una, mio caro Figlio! Sii equanime
con tutti.” Se seguiremo quest’esortazione con sincerità, sarà
sufficiente per realizzare il nostro destino.
Quando Gesù era sulla croce ed era sopraffatto dal dolore, una Voce
invisibile dal cielo disse: “La morte è l’abito della vita.” Il corpo è
l’abito che lo Spirito Divino indossa, perciò non dobbiamo piangere
quando il corpo è consunto, cade o è ferito. La morte è un evento
naturale per il corpo. Gli uomini cercano la causa della morte, ma
nessuno cerca la Divina Sorgente della vita. Impegnatevi, quindi,
durante la breve durata della vita, a glorificare il Signore e a compiere
il Suo lavoro.
[8] Dio si è incarnato in forma umana per ispirare l’uomo a seguire
nobili ideali, non solo in India ma anche in altri paesi. Gli uomini
possono avere lingue e modi di vivere diversi, ma Dio è Uno ed è
presente ovunque. Tutte le religioni affermano che Dio è amore ed è
raggiungibile attraverso l’amore. I modi di adorarlo sono differenti,
ma l’amore è la base di ogni venerazione; il linguaggio dell’amore è
compreso e parlato da tutti i cuori.
In realtà, c’è un’unica razza, quella dell’umanità. Oggi consideriamo
importanti delle distinzioni insignificanti come la nazionalità, la
razza, la religione e la lingua; di conseguenza, ci tratteniamo dall’elargire
quell’amore che deve scaturire dal cuore e fluire verso tutti.
La vita e l’insegnamento di Gesù erano questi. Coltivate nel cuore
il Suo messaggio, fate esperienza di Gesù come Messaggero inviato
da Dio stesso.
Solo l’amore può rivelare la Divinità che è latente in tutti. L’amore è
Dio, l’amore vive donando e perdonando; l’ego vive prendendo e
dimenticando. L’amore è altruismo e abnegazione; l’egoismo è assenza
di amore. Non sprecate la vita inseguendo i meschini interessi
dell’ego. Amore! Amore! Diventate quello che veramente siete: la
personificazione dell’amore!
Non importa in che modo gli altri vi trattino o cosa pensino di voi,
non preoccupatevi, seguite Gesù Cristo! Amate, per poter progredire
e non per quello che gli altri dicono; non imitateli, curatevi solo
della vostra vita. Voi avete i vostri sentimenti, le vostre opinioni,
idee e volontà: perché imitare gli altri? Si dice: ‘L’imitazione è umana,
ma la creazione è divina!’
Seguite la via da voi scelta, lasciate che la vostra esperienza di Dio
vi faccia da guida e da maestro. Non arrivate alla tomba continuando,
mediocremente, a copiare gli altri; non troverete Dio se cercate
nel mondo esteriore. L’Amore che risplende nel vostro cuore è
l’Amore di Dio. Seguite il Maestro, affrontate il demonio, combattete
fino in fondo e concludete il gioco! Voi siete Dio! Il vero voi è Dio!
[9] Non siete una persona ma tre: quello che pensate di essere, quello
che gli altri pensano voi siate, quello che realmente siete. Voi
pensate di essere il corpo e i suoi desideri sensoriali; gli altri pensano
che siate la personalità; in realtà, siete l’infinito Spirito Divino.
Dovete ricordare costantemente a voi stessi ‘Io sono Dio. Io sono
Dio. Io sono Dio.’ Il giorno in cui vedrete voi stessi come Dio, diverrete
Dio. Se pensate invece di essere solo umani, sarete portati fuori
strada.
Non permettete al corpo e ai sensi di dirigere i vostri movimenti,
sviluppate la visione interiore. Il corpo è il carro, lo Spirito è il cavallo;
non mettete il carro davanti al cavallo. Se in America tutte le
auto fossero messe in fila una dietro l’altra, raggiungerebbero la luna.
Ma là non c’è vera felicità né pace mentale. Coltivate non le ricchezze,
le comodità e i lussi, ma le virtù e le qualità divine, in tal
modo sarete idonei a ricevere la grazia di Dio.
Perché barattare la pace mentale permanente con beni di lusso temporanei
ed effimeri? La disciplina spirituale è l’unico mezzo per acquisire
la pace mentale. Parlate dolcemente, diffondete serenità a
ogni vostro sguardo, non siate schiavi dei vostri desideri sensoriali.
Il giovane Prahlāda disse a suo padre che, sebbene avesse conquistato
i tre mondi, non era riuscito a conquistare la lussuria né i suoi
desideri.
Voi, invece, dovete conquistare la concupiscenza e sconfiggere l’ira.
Bandite dalla vostra mente l’avidità, l’odio e la gelosia; dedicate le
vostre mani al servizio dell’umanità. Gesù aveva insegnato amore e
compassione infiniti. Per ripristinare l’amore e la compassione dovete
distruggere la gelosia, l’egoismo e purificare il cuore. Meritatevi
la vera misericordia di Gesù, seguite la via da Lui indicata e raggiungerete
lo stato [divino] che Gesù detiene!
Praśānti Nilayam, 25.12.1979