1 Agosto 1976 – Espandere il cuore

1 Agosto 1976

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Espandere il cuore

[1] Se non ci sono satya, dharma, śānti e prema (verità, rettitudine, pace
e amore), accumulare cultura ed erudizione è una sterile conquista.
Senza queste virtù, tutte le opere di carità e i servizi resi al prossimo
sono inefficaci e vani. Senza tali virtù, le posizioni prestigiose
che occupate diventano posizioni di persecuzione, e nessuna buona
azione o risultato meritevole potrà darvi frutti.
Ci sono quattro categorie principali di persone: quelle che vedono
solo il bene in tutto e in tutti; quelle che vedono il bene come bene e
il male come male; quelle che vedono il bene come male e il male
come bene; e infine quelle che non vedono affatto il bene perché
persino il bene che vedono lo tramutano in male. Di queste categorie
si possono tollerare, forse, le prime tre, ma la quarta è veramente
demoniaca.
Oggi il sistema educativo è immerso nella confusione; invece di
condurre il Paese sulla via della prosperità e della fratellanza, si
sforza di portarlo su strade sbagliate e degradanti; l’educazione non
si sviluppa sulle solide fondamenta della cultura indiana, ma si ba-
sa ancora sui progetti educativi di Macaulay1. Nella maggior parte
dei casi, in tutto quello che deriva dall’educazione moderna non
troviamo la benché minima traccia di moralità, onestà, integrità,
dedizione al servizio e disponibilità alla rinuncia.
[2] L’educazione praticata nell’antica India era molto superiore e
ben più proficua, perché dotava lo studente di fiducia in sé, di pace
mentale e di equanimità. Non gli permetteva mai di essere schiavizzato
da fantasie lusinganti o di essere attratto da altre culture; gli
insegnava a discriminare fra il transitorio e il permanente, tra il nobilitante
e il degradante; incitava lo studente a offrire la sua vita ai
piedi della Madrepatria col volto splendente e la luce negli occhi; lo
sosteneva nell’affrontare gli ostacoli che avrebbe incontrato lungo la
via del perfezionamento di sé e dell’auto-realizzazione. Infine lo
esortava a opporsi, senza sosta e senza ulteriori supporti, alla falsità,
all’ingiustizia e alla violenza.
Ma invece di coltivare questi elevati ideali e d’inglobarli nel nostro
sistema didattico, prendiamo a prestito modelli educativi da altri
Paesi dotati di un patrimonio storico e culturale diverso, e non abbiamo
fiducia nel sistema che è stato onorato dai nostri antenati per
millenni.
L’educazione non deve essere considerata un mezzo per guadagnarsi
da vivere, ma un requisito essenziale per vivere un’esistenza
felice, pacifica e illuminata che conduca l’uomo da uno stadio animale
alla presenza del Divino, dove l’amore e la luce regnino sovrani.
Chi vive solo per mangiare è invero un grande peccatore. Chi vive
per raggiungere la piena consapevolezza della sua innata Realtà è
invero benedetto.
[3] Poiché l’intelligenza è la caratteristica tipica degli esseri umani,
bisogna fare ogni sforzo per ampliare e affinare l’intelletto in modo
che diventi uno strumento idoneo a comprendere il mondo interiore
ed esteriore. Oltre all’intelligenza, anche il carattere va coltivato
in ugual misura, perché solo così l’intelligenza potrà essere messa al
servizio della società. La disponibilità a rinunciare ai propri piaceri
per alleviare gli oneri altrui è la virtù fondamentale di un buon carattere.
Mokṣa significa liberazione, ma anche la rinuncia comporta
l’atto di abbandonare, ovvero la liberazione. Il segreto è il medesimo
in entrambi i casi.
A che cosa si deve rinunciare? Il desiderio è il peggior nemico e deve
essere incanalato e ridotto con determinazione finché cessa di
turbarvi e infastidirvi. Oltre al desiderio, anche l’ira e l’avidità devono
essere eliminate, poiché esse sono presenti ovunque ci sia il
desiderio.
Se voi dite arciere, è implicito che oltre all’arco ci siano anche le
frecce. Allo stesso modo, il desiderio è sempre associato alla collera
e all’avidità. Il desiderio è negativo anche se è diretto a ottenere fama
e autorità. È la bramosia per il potere e per i soldi che rovina
molte vite umane.
[4] La vita è un viaggio, e gli studenti dovranno viaggiare a lungo;
perciò è necessario dotarli di abilità, entusiasmo e sicurezza che li
accompagneranno felicemente lungo il tragitto. Il loro cuore è puro
stabile e accogliente, perciò gli adulti devono comportarsi in modo
tale da non contaminare il loro cuore rendendolo ristretto e vendicativo.
I giovani devono essere incoraggiati a espandere e addolcire
il cuore attraverso un intenso servizio sociale.
I nostri istituti scolastici non sono riusciti a mantenere gli alti livelli
formativi del passato. A quei tempi, nei romitaggi dei saggi, lo studente
veniva considerato idoneo se in una materia di studio prendeva
una votazione pari al 100%. Oggi invece all’università un punteggio
di trenta su cento è sufficiente per superare un esame. Ciò
significa che uno studente può commettere settanta errori impunemente
senza neanche considerarsi il peggiore. Se tale è la facilità
con cui si può ottenere una laurea, e se la laurea è il requisito essenziale
per rivestire una carica autorevole, chi ha ottenuto quella posizione
sarà incline a commettere cento errori su cento incarichi ricevuti
e starsene sicuro e tranquillo al suo posto. Come potranno
persone simili essere le ancore di salvezza e i pilastri dell’India di
domani? Pertanto dico sempre agli studenti dei Miei istituti che è
più importante evitare qualsiasi critica che prendere bei voti.
La ricchezza non può conferire soddisfazione e gioia, solo la Divinità
può concederla. Abbiate un forte anelito per Dio, e la gioia e la
pace vi saranno dati in più.
[5] Incarnazioni del Divino Sé! Se perseguite questi elevati ideali
dovrete far fronte a molti ostacoli che alcuni metteranno sul vostro
cammino, perciò dovrete essere vigili e attenti a non lasciarvi raggirare
e ingannare dalle loro argomentazioni ambigue e fuorvianti.
Consapevolezza è vita: siate consapevoli della vostra forza interiore
e della vostra gloria, esprimete quella gloria mediante un servizio
amorevole alla società. Nell’India del Nord, gli yogi, i saggi e i monaci
vengono chiamati mahārāj che significa ‘imperatore’; infatti un
imperatore è colui che possiede un grande tesoro costituito dalle
gemme del distacco e del servizio, e non chi ha i sotterranei del suo
palazzo pieni di oggetti preziosi. La ricchezza che voi accumulate
non è vostra; la ricchezza che condividete è vostra, e la ricchezza
che è vostra non ha bisogno di essere nascosta. Solo la ricchezza che
voi distribuite o donate è veramente vostra. Ecco perché i Veda dichiarano:
Non con le opere rituali, né con la discendenza o la ricchezza,
ma solo con il sacrificio e la rinuncia si può ottenere l’immortalità.
[6] I giovani devono sforzarsi di acquisire tutte le capacità e le virtù
che possono aiutare l’India a prosperare e a eccellere come il Paese
benefattore e guida dell’umanità; devono sviluppare la fiducia in
loro stessi, che è la base su cui costruire la casa della vita; devono
poi erigere le mura della soddisfazione di sé e costruirci sopra il tetto
del sacrificio di sé: così potranno vivere in quella casa e conseguire
l’auto-realizzazione. I giovani devono quindi procedere con successo
attraverso questi stadi e diventare modelli esemplari della
cultura indiana e della sua gloria.
Molti, tormentati dall’invidia per il ripristino del sanātana dharma, la
Legge eterna e universale che promuove la rinascita della gloria
dell’India, tentano di insidiare le sue credenze fondamentali creando
confusione nella mente dei giovani.
Il canto del cuculo è sgradevole alle orecchie del corvo, ma il biasimo
del corvo non metterà a tacere l’allodola. Il cigno viene calunniato
dall’anitra che lo considera brutto, ma tali calunnie non preoccupano
minimamente il cigno celeste, né l’anitra può sminuire la
sua gloria.
Le denigrazioni, le critiche e gli insulti devono essere accantonati e
ignorati, senza dare loro la minima considerazione; fanno parte dell’ordine
delle cose e anch’essi, alla loro maniera, servono a qualcosa
di buono perché contribuiscono a far risaltare l’eccellenza e a metterla
in luce; sono come una pellicola lucida che fa luccicare di più
le cose che copre.
[7] Il tentativo di oscurare lo splendore di Sai non potrà mai aver
successo, se non con un solo sistema: immaginiamo che lo splendore
di Sai sia indicato da una linea retta di una certa lunghezza. Ogni
sforzo di accorciarla o cancellarla non la ridurrà; ma se accanto a
quella riga voi ne tracciate un’altra più lunga, automaticamente la
prima risulterà più corta. Pertanto fate tutto quello che Sai sta facendo,
ma su scala più grande e ancor più straordinaria, in tal
modo la fama di Sai diminuirà; invece di inventare storie infondate,
quello è il modo più efficace.
Ovviamente dovete avere la qualifica e l’autorità per fare un tentativo
del genere: come può una formica misurare la profondità dell’oceano?
Tuttavia molti si azzardano a prendere iniziative in tal
senso poiché non hanno niente di meglio da fare, così riescono a
provocare una grande confusione nella calma atmosfera del Paese.
Gesù venne incoronato con una corona di spine. Una siepe spinosa
attorno a una pianta è la prova evidente che questa porta una gran
quantità di dolci frutti. Il tempo tanto prezioso non va sprecato in
simili atti denigratori, è molto meglio trascorrerlo per realizzare la
propria Divinità e servire la società.
Tutte le azioni di Sai sono solo sacre e benefiche, Sai non ha mai
causato alcun male. Egli apre la sacra via della verità, della moralità
e della realizzazione di Dio, perciò il Suo lavoro continua a procedere
trionfalmente. Chi potrà costringere Sai a rinunciare alla Sua
missione per paura non è ancora nato né mai nascerà, perché satya,
la verità, è inattaccabile e invincibile: la verità deve trionfare!
Il cane abbaia davanti al suo stesso riflesso perché immagina che sia
un rivale. Altri cani, pur non sapendone la ragione, seguono il suo
esempio e così l’intera area è subissata dal latrare dei cani. Alcuni
ululano alle stelle, ma le stelle sono immobili e impassibili.
Voi non dovete lasciarvi turbare da quell’inutile baccano, portate
avanti la vostra missione di servizio come fate ora, con il vostro abituale
entusiasmo. Non cedete al richiamo del fanatismo e della sovversione,
controllate le vostre emozioni sin da questa giovane età.
In un certo modo l’agitazione è utile perché così potrete praticare
l’autocontrollo, soprattutto in simili gravose condizioni.
[8] Desidero confermare alle unità dell’Organizzazione Sathya Sai
Sevā che molto presto vedranno realizzati tutti i loro ideali; ma
quando il successo sarà raggiunto, come reazione, anche le lamentele
e le diffamazioni aumenteranno. Quando lo scavo per un pozzo
diventa più profondo, il cumulo di terra al suo fianco diventa più
alto: è naturale. Alcuni saranno interessati alla profondità del pozzo,
altri guarderanno l’altezza del cumulo.
Vi ho sempre detto una grande verità: il vostro maestro è il cuore in
cui Dio risiede. Voi siete tre persone, non una: quello che pensate di
essere, quello che gli altri pensano che voi siate, e quello che realmente
siete. Quello che siete veramente è Dio.
Dio è in voi, con voi, sopra, attorno e dietro a voi. In realtà, tutti voi
siete divini; le differenze di nome e forma sono soltanto temporanee
ed esteriori.
Continuate a compiere il dovere supremo che avete nei confronti di
voi stessi osservando le quattro regole: ‘Seguite il Maestro, affrontate
il demonio, lottate fino in fondo e portate a compimento il gioco’;
allora conquisterete pienamente il Mio amore. L’amore è il Mio miracolo
più grande. L’amore vi permetterà di ottenere l’affetto e la
benevolenza di tutta l’umanità; l’amore non tollera alcun atteggiamento
o proposito egoista. L’amore è Dio, vivete nell’amore. Allora
tutto sarà retto, tutto andrà bene! Espandete il vostro cuore tanto da
includere tutti, non contraetelo sino a ridurlo uno strumento di
amore limitato!
[9] Molti affermano che Io cerco di attirare la gente a Me con i miracoli,
ma i miracoli non vengono compiuti al fine di esibire il potere:
essi avvengono spontaneamente e servono come prova del potere
stesso. In realtà, quando qualcuno fa cattivo uso dei suoi poteri – fisici,
mentali, economici o spirituali – Sai lo condanna sempre molto
severamente. Il Potere di Sai non può essere oggetto di un esame
‘universitario’; è piuttosto un oggetto di esame ‘universale’. Sai può
essere delimitato soltanto dalla Sua stessa Volontà, ma quando si
instaura una relazione intima e affettuosa, è possibile indagare un
po’ più a fondo sul Suo mistero: quello è il massimo raggiungimento
possibile!
Incarnazioni del Divino Sé!
Sviluppate pace ed equanimità mentale e trascorrete la vostra vita
compiendo azioni sacre, come il servizio agli afflitti, agli ammalati e
ai poveri. Ecco il Mio consiglio, quello che vi assicurerà la Mia benedizione!

Bangalore, 01.08.1976