[1] Sono felice che gli abitanti del villaggio di Kalkunte siano talmente convinti dei benefici dell’educazione che abbiano deciso di costruire una grande scuola per il bene dei loro figli. Dai magri ed incerti guadagni ricavati dal loro duro lavoro, essi riescono a racimolarne una parte a favore di questa buona causa. Questo è un tempio dedicato a Sarasvatī, la Dea della cultura e quindi anche della liberazione, poiché la liberazione deriva dalla consapevolezza intellettuale dell’unità che sottosta alla molteplicità. Il Gange è il Karma, l’azione, il fiume Yamunā è Bhakti, la devozione, e a Prayag confluisce il terzo fiume, Sarasvatī, per unirsi agli altri due e scorrere verso il mare. Il fiume Sarasvatī rappresenta Jñāna, la Conoscenza spirituale. Il cuore dei bambini è puro e non contaminato dai desideri sensoriali, ma gli insegnanti, i genitori, i compagni e gli adulti li rovinano con la loro condotta e con il loro esempio, macchiando la natura pura e candida dei piccoli. Se solo ai bambini fosse permesso di crescere in un’atmosfera spirituale idonea, se fosse loro consentito di avvicinarsi a Dio, diventerebbero buoni, retti, umili e puri; non sarebbero certo dei deboli, anzi sarebbero forti, animati dalla forza della Verità, e diventerebbero risorse preziose per la nazione. Oggi, invece, nelle scuole manca completamente una prospettiva spirituale, perciò gli studenti crescono ostacolati e svantaggiati, creando problemi a loro stessi ed al Paese. Questa è la ragione per cui mi sono attivato nel campo dell’educazione ed in diversi Stati ho fondato scuole ed istituti per la nuova era, per ragazzi e ragazze.
[2] Il Ministro dell’educazione ha detto che Dio è come la corrente elettrica che illumina tutte le lampadine indipendentemente dalla loro potenza; ma l’interruttore che aziona la corrente è nel cuore di ogni uomo, e voi potete accenderlo o spegnerlo. Potete negare l’esistenza di Dio e brancolare come ciechi nell’oscurità, sbattendo la testa ad ogni ostacolo; oppure potete azionare l’interruttore e beneficiare della luce. Persino il fardello più pesante diventa leggero se la luce del Signore discende su di voi. L’oscurità provoca la malattia e la disperazione; la luce invece rivela, rende consapevoli e rende chiara la vostra visione fortificando la fede e rendendola stabile. Quando parliamo di corrente elettrica, dovete considerare il polo negativo e quello positivo che, insieme, la producono. Il polo positivo è la Grazia, la Maestà Divina, la Potenza, la Compassione, il gioire della Sua Gloria. Il polo negativo è la consapevolezza del ‘non io’, ‘non mio’, la negazione delle esperienze illusorie dello stato di veglia, di sogno e di sonno profondo; l’annientamento della trama e dell’ordito della mente, il processo di estirpare le erbacce infestanti e di ripulire a fondo.
[3] In questo paese i villaggi sono lacerati da scissioni interne e subiscono le conseguenze delle loro discordie. Nessun progetto, per quanto proficuo, potrà avere successo se metà del villaggio è contraria per la semplice ragione che l’altra metà sta iniziando a realizzarlo! Le simpatie e le antipatie personali, i pregiudizi e le predilezioni vengono ingigantiti e trasformati in esalazioni velenose di odio e invidia; pertanto l’amore, la fede, l’entusiasmo, la collaborazione non sono neppure in grado di sollevare la testa. Per questo motivo, il compito di fornire assistenza sanitaria, educazione e felicità agli abitanti dei villaggi viene fortemente ostacolato. La testa, le mani, lo stomaco ed i piedi fanno parte dello stesso corpo, non potrebbero esistere separatamente, sono tutti compresi nello stesso nome: corpo. Se parliamo di un insieme intendiamo la totalità delle membra, degli organi, dei nervi, del respiro, ecc. Se un organo è sofferente, l’intero complesso ne sarà affetto; se ogni parte del corpo sta bene, tutto ne trarrà beneficio. Analogamente, anche questo villaggio di Kalkunte è un corpo e le sue membra sono le varie famiglie che lo costituiscono. Ogni casa può avere un nome differente o una diversa descrizione, ma tutte sono incluse in un nome: Kalkunte. Tutte le famiglie devono agire come un’unica entità, e una parte di questo ‘corpo’ non deve litigare con l’altra.
[4] Sono molto felice che questo villaggio abbia un tempio antico tenuto con molta cura, nel quale si svolgono i riti tradizionali del culto quotidiano, scrupolosamente seguiti dalla pratica. Un tempio in cui Dio viene adorato come Entità vivente è come il cuore per l’individuo. Si dice che non si debba dormire in un villaggio dove non ci sia un tempio, perché la popolazione sarebbe sicuramente irriverente e la vostra vita potrebbe essere in pericolo in mezzo a tali miscredenti. Dio è il Guardiano, Colui che corregge e che ammonisce, è il Salvatore, perciò la gente deve abituarsi ad appellarsi a Lui come Presenza vivente. I templi contribuiscono ad addolcire il cuore! Inoltre instillano la virtù della compassione e della carità. La cupidigia e la crudeltà dilagano in un’atmosfera che non ha devozione e venerazione per il Signore. Rendete voi stessi dei templi viventi e divenite consapevoli del Dio che dimora in voi. È Lui che vi protegge, che provvede a voi e v’impedisce di essere vittime di tendenze perniciose.
[5] L’Uno è conosciuto con molti nomi ed è raffigurato con molteplici forme, tuttavia esiste una sola Verità. Le persone ne comprendono un aspetto alla volta perché la loro visione è troppo limitata per poterne vedere l’insieme. Il più breve momento di pace, la minima sensazione di gioia che un essere può sperimentare qui non è che una goccia dell’onda dell’oceano di Pace e di Beatitudine che è Dio. Perché, dunque, odiare, competere per l’orgoglio del possesso e soffrire desolazione e dispiaceri? È bene cooperare, amare, vivere in armonia ed essere consapevoli che voi siete Lui e che Lui è voi.
Kalkunte, 01.06.1970