Discorsi Divini
9 Settembre 1959 – Il tempio
9 Settembre 1959
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Il tempio
[1] Sono sempre molto felice di visitare i villaggi e di incontrare i loro abitanti. La gente del villaggio ha una mente pura ed incontaminata e l’atmosfera del paese è genuina, non toccata dall’artificiosità. Oggi è un giorno memorabile nella storia del vostro paese perché qui sorgeranno un ospedale ed un ambulatorio patrocinati dal Piano per lo Sviluppo della Comunità. Sono lieto che siate consapevoli dell’importanza di questo avvenimento; infatti avete fatto tutti i preparativi per celebrare questo evento in modo grandioso e vi siete riuniti con allegria per svolgere i compiti assegnativi dagli organizzatori. È proprio questo spirito di collaborazione e di gioioso cameratismo mostrato dal vostro paese che mi ha portato qui oggi. Io sono Amore e voglio vedere l’Amore progredire in ogni luogo ed avvenimento.
[2] L’uomo soffre di due tipi di malattie: fisiche e mentali. Le prime sono causate da uno squilibrio dei tre umori fisici: il vento, la bile ed il muco; le seconde sono causate da uno squilibrio dei tre guna: sattva, rajas, tamas [le tre qualità di purezza, passionalità ed inerzia]. Un fatto peculiare è che lo sviluppo delle virtù cura entrambi i tipi di malattie. La salute fisica è un prerequisito della salute mentale, mentre la salute mentale garantisce quella fisica. Un atteggiamento di generosità, di forza d’animo di fronte al dolore ed alla sconfitta, l’entusiasmo nel fare il bene e nell’essere d’aiuto al massimo delle proprie capacità, sono qualità che rinvigoriscono sia il corpo sia la mente. La gioia che si prova nel fare servizio agisce sul corpo e lo libera dalla malattia. Il corpo e la mente sono strettamente interconnessi.
[3] Voi siete quasi tutti contadini, quindi non c’è bisogno di dire che la speranza è ciò di cui vi nutrite per la maggior parte dell’anno. Essa vi sostiene mentre vangate, seminate, piantate e concimate le colture che producete. Dovete fare di quella speranza un’abitudine mentale anche per le questioni che non riguardano l’agricoltura; essa vi aiuterà in tutte le vicende della vita. Non concedete al vile sentimento della disperazione la possibilità di corrodere gli elementi vitali dell’attività e dello sforzo. La disperazione è un peccato contro Dio: dato che Egli è in voi, perché perdete la speranza? Questo è il motivo per cui il Signore afferma: “Quando Io sono qui, perché temete?” Siate sempre gioiosi, ottimisti e coraggiosi.
[4] Il fiume Chitrāvatī che scorre vicino a Puttaparti costeggia anche il vostro paese, e voi ritenete che questo sia un legame fra noi; ma se così fosse, sarebbe un legame molto flebile, poiché l’acqua vi scorre solo per pochi giorni mentre per il resto dell’anno c’è solo sabbia. Se invece le acque vitali del coraggio scorreranno nel profondo del vostro cuore, quel fiume si rivelerà più prezioso di questo torrente in secca, e costituirà un vincolo più vero fra voi e Me.
[5] Il villaggio costituisce la spina dorsale dell’intero Paese. Come il bambino diventa un uomo, così il villaggio cresce sino a diventare una città; bisogna solo fare attenzione che l’innocente, semplice e sincero fanciullo non diventi un uomo crudele e dal cuore di pietra. Analogamente, dobbiamo fare in modo che il quieto e semplice paesino timorato di Dio non si trasformi in una città rumorosa e negativa. I futuri capi si stanno formando in questo come in altri villaggi di tutto il Paese. Se avete nobili virtù, anche le città le possiederanno un domani; se avete forza, anche le città future ne avranno, ma se siete litigiosi le città subiranno anch’esse la medesima influenza. Imparate a vivere ed a lavorare in amicizia, e fate in modo che l’esperienza gioiosa di oggi diventi una caratteristica permanente della vostra esistenza.
[6] Le fazioni ed i partiti sono la rovina della vita di comunità: generano odio che provoca dispute, e tutto il profitto di un duro lavoro viene annientato. Voi coltivate e producete cibo e materiali per realizzare indumenti per tutti; siete dunque un esempio operoso per gli indolenti. Vi svegliate al canto del gallo e andate a dormire con le galline. Sudate, lavorate e guardate il cielo con fervore, con le mani giunte in devozione, e conducete le vostre esistenze con umiltà e gratitudine. Intercorre una relazione intima fra il contadino e le stagioni; infatti le vostre vite procedono in modo equilibrato, seguendo la regolarità stagionale. Non vi comportate come gli uomini di città, che corrono in avanti per anticipare la natura.
[7] Desidero che siate grati alle persone che hanno fondato questo ospedale ed al governo che lo rende operativo. Il governo raccoglie denaro da voi e realizza questi servizi. Tuttavia non dovete dipendere dal governo per soddisfare ogni vostro bisogno; neppure i funzionari dispongono di tutti i poteri, sono solo dei servitori che devono obbedire ad altri. Il governo è alla guida di quella macchina che è lo stato. Voi siete i proprietari del veicolo sul quale viaggiate; scegliete quindi degli autisti idonei e prestate attenzione che essi non provochino danni ai passeggeri o all’auto stessa. Questo è il dovere di un proprietario, non vi pare?
[8] Lo strumento più efficace attraverso cui potrete assicurarvi il successo per tutti i vostri sforzi è la devozione. Essa vi donerà salute, ricchezza ed anche prosperità poiché eliminerà l’odio e la faziosità, e darà più forza alle vostre braccia quando lavorerete la terra. Un uomo colmo di devozione compirà ogni azione come atto di adorazione del Signore, perciò la sua azione risulterà migliore, più efficiente e priva di finzione o falsità. La devozione inoltre attirerà la Grazia di Dio, quindi un devoto riuscirà ad avere un raccolto più abbondante ed a godere di maggiore salute e felicità mentale. Mille abitanti di un villaggio che cantano insieme la gloria del Signore producono più armonia e coesione sociale di mille individui che litigano ed urlano l’uno contro l’altro. L’amore inonderà il paese e fertilizzerà tutti i vostri sforzi se canterete insieme il nome del Signore. Provate a farlo per qualche tempo, e voi stessi potrete rendervi conto del cambiamento dell’atmosfera. A volte le nubi dell’invidia e dell’odio oscurano le relazioni; ciò è dovuto principalmente alla paura, che a sua volta genera l’ira. Tutto questo si dileguerà con la comparsa della devozione e con l’umiltà e la saggezza che seguono nella sua scia. L’ira logora il tempo, la salute ed il carattere: non lasciatele quindi mano libera. Così come coltivate questi campi, impegnatevi anche in alcune ‘coltivazioni interiori’. Ciò deve essere attuato soprattutto nel campo dei sentimenti, delle motivazioni, dei desideri e degli impulsi.
[9] Mentre arrivavo in processione sul carro tirato dai buoi, ho visto il vostro tempio; l’ho trovato sporco ed in rovina. Il tempio è il cuore del villaggio, la lampada che arde al suo interno è la vita dell’intero paese: fate in modo che arda luminosa e chiara. Qualcuno ha persino lasciato un carro sgangherato nella stretta veranda del tempio; questo è ignobile perché vuol dire disonorare la casa del Signore, inoltre non ispirerà certo devozione nella gente. Per quanto piccolo e semplice sia il tempio, mantenetelo pulito e libero da intralci. Non usatelo, come fanno alcuni paesani, come rifugio per fannulloni che oziano, giocano a carte e fanno scommesse. Create un gruppo bhajan in questo paese; so che ne avete già uno, ma deve essere più attivo, deve partecipare ai riti giornalieri che si tengono nel tempio per renderlo una fonte di devozione. Questo dimostrerà la vostra gratitudine al Signore per tutte le benedizioni che ha riversato su di voi.
[10] Il medico responsabile dell’ospedale vi ha appena lanciato un appello affinché cooperiate; egli intendeva dire che non dovete trascurare le malattie del corpo e rovinare così il tabernacolo di Dio, uno strumento di cui bisogna avere cura. Il dottore è un esperto in materia poiché ha studiato medicina per molti anni ed è motivato dallo spirito di servizio. Rispettatelo per le sue capacità, abbiate fiducia in lui e nei farmaci che vi prescriverà, ed evitate di aggravare le vostre malattie per negligenza o ricorrendo ai ciarlatani. Mi rivolgo specialmente a voi, gente di Budili! Sviluppate uno spirito di aiuto reciproco! Gli abitanti dei villaggi si sono rovinati perché gli uni non riescono a tollerare la prosperità degli altri. Questa è la disgrazia del carattere indiano, infatti ognuno cerca di svilire il proprio vicino. In occidente invece si incoraggia il minimo segno di intelligenza ed operosità senza dimostrare alcuna rivalità. La gelosia è la causa della rovina. Essa nasce da un’eccessiva importanza data al corpo, ai sensi ed all’accumulo di oggetti che li appaghino. Dovete vedere le cose nella giusta prospettiva, attribuendo loro il giusto valore. Ci sono cose ben più grandi che donano gioia e pace; cercate di conseguirle, perché ognuno di voi ha il diritto di possederle e nessuno può impedirvi di coglierle. Avete menzionato un tempio dedicato al Signore Brahmā che una volta era qui, ma che ora è stato inghiottito dalle sabbie del fiume. Fate in modo che il tempio del Signore presente nei vostri cuori non subisca la stessa sorte, inghiottito dalle sabbie della lussuria e dell’ira. Avete parlato anche di molti saggi veggenti che, secondo la tradizione, in questo luogo hanno praticato le loro penitenze. Bene, quei saggi conoscevano la differenza fra realtà ed illusione. Essi controllavano i capricci della mente ed erano immersi nella pace; fissate la vostra attenzione sui valori eterni e non verrete spazzati via dagli attacchi d’ira e dalle raffiche della passione. Se questo villaggio sarà pervaso dall’amore e dalla solidarietà, potrà diventare un ideale, un modello per un raggio di molti chilometri.
Villaggio di Budili, 09.09.1959
da DISCORSI 1953 – 1960 (Sathya Sai Speaks-Vol.I) ed.Mother Sai Publications