[1] Noto che vi siete limitati ad annunciare che Sathya Sai Baba sarebbe stato presente alla conferenza ma non mi avete assegnato l’incarico di fare un discorso, quindi potrei anche stare zitto. Per quel che mi riguarda, non ho bisogno di formalità o di annunci. Io sono vostro e voi siete Miei. Non mi aspetto neppure un invito, poiché la nostra relazione non è esteriore, infatti raggiunge la profondità del regno spirituale. Io sono con voi ed in voi, perciò non ho bisogno di un benvenuto né di un invito. La ‘Divine Life Society’ si sforza di rendere l’umanità consapevole che il Divino è la sua realtà fondamentale. La Divinità è intrinseca ed immanente in ogni uomo, ed il processo di renderlo conscio di ciò è iniziato sin dai primi albori della storia umana. Per condurre una vita divina bisogna solo rimuovere la nebbia che cela la verità e che fa credere all’uomo d’essere quello che non è, qualcosa di inferiore, fugace, materiale e momentaneo. Tutti sono sacri, puri e parte dell’eternità; tuttavia tali qualità risplendono nell’individuo in ragione della sua disciplina spirituale, proprio come le lampadine danno più o meno luce in base alla loro potenza. Non esiste corpo che non sia sostenuto dall’Assoluto e non c’è nome che non indichi l’Universale. Ogni oggetto è pervaso dal Principio Divino ed ogni nome è un attributo della Sua Gloria.
[2] Tutti dovrebbero aderire a questa associazione che sostiene fermamente questa verità fondamentale ed alimenta il desiderio d’immortalità che l’uomo custodisce nel suo intimo. Il segretario che ha letto il rapporto ha comunicato che tutti possono diventare membri dell’associazione pagando quattro anna (pari a un quarto di Rupia) al mese. Io suggerirei che l’associazione dovrebbe essere aperta a tutti quelli che possono donare non quattro anna ma piuttosto quattro qualità! Chi possiede Verità, Rettitudine, Pace ed Amore è decisamente idoneo a diventarne membro. Promuovete le virtù e non pensate ai soldi! L’uomo cerca sempre la felicità tentando di soddisfare i suoi desideri; se ne esaudisce uno è felice, ma se non ci riesce si affligge. Il problema è che il desiderio è come un falò che brucia con sempre maggior furia e richiede sempre più legna. Un desiderio ne fa scaturire altri dieci e l’uomo si esaurisce nel tentativo di soddisfare queste pressanti richieste; perciò deve essere allontanato da questo sentiero per essere ricondotto sulla via dell’appagamento e della gioia interiore. Questo è il compito della ‘Divine Life Society’.
[3] L’uomo soffre perché ha sviluppato attaccamento a ciò che è irreale. Coltiva un’irragionevole affezione per la ricchezza, ma è pronto a sacrificare tutti i suoi beni per salvare la vita dei figli, poiché l’attaccamento verso di loro è più forte! Tuttavia cade così in basso da dimenticare persino i figli se deve scegliere fra la sua sopravvivenza ed il loro benessere. Invece chi si concentra sull’Ātma, che è la fonte della beatitudine, ottiene un’estasi sconfinata ed immutabile. Quella è vera gioia! La buccia dell’arancia non è gustosa, ma protegge e preserva il frutto; per assaporarne la dolcezza dovete sbucciarlo e gettare via la scorza. Il frutto dell’albero della vita è analogo: esso è protetto da una scorza amara, ma l’uomo saggio non cercherà di mangiarla; la getterà via e poi potrà gustare la dolcezza del frutto.
[4] Per far sì che la saggezza albeggi soprattutto nei giovani, gli adulti devono essere chiari esempi di discernimento e distacco; ma se proprio loro rincorrono con febbrile eccitamento i piaceri sensoriali, com’è possibile biasimare le giovani generazioni per il loro egoismo e per la loro avidità? Gli adulti devono praticare ciò che predicano e dimostrare che la Vita Divina può conferire gioia, pace mentale, appagamento e vera felicità; tutti i giorni devono trascorrere un po’ di tempo recitando il Nome del Signore o meditando, così anche i loro figli assorbiranno tale vibrazione ed acquisiranno gli strumenti atti ad ottenere la pace. Voi sostenete che non esiste nulla di più dolce del Nome del Signore, però non lo ripetete mai. Avete rovinato il sentiero con la trascuratezza ed il degrado ingiustificato, e nonostante ciò consigliate i giovani di procedere lungo la stessa via; ma essi si renderanno conto dell’inganno e vi diranno di andare avanti voi su quella strada per far loro da guida. Come vedete, la responsabilità dei membri dell’Associazione ‘Divine Life Society’ è molto grande, come grande è il compito di chi voglia rappresentare un ideale; infatti lo deve praticare intanto che consiglia agli altri di adottarlo. Ecco perché gli indiani hanno un’immensa responsabilità; questa terra ha dato i natali a santi e saggi che hanno insegnato al mondo le più grandi verità di elevazione spirituale. Chiunque si proclami indiano deve vivere secondo i loro insegnamenti, per meritarsi tale discendenza e l’ammirazione dei ricercatori di tutto il mondo.
[5] La ‘Vita Divina’ si fonda sulla qualità sattvica [di calma e purezza] che va coltivata. Questa qualità può essere favorita solo assumendo cibo sattvico [puro e vegetariano] che promuove la salute, la forza, la leggerezza di spirito e lo zelo nell’impegno. Tuttavia non serve distribuire un concentrato di spiritualità a persone malnutrite e debilitate. In primo luogo date loro del cibo: prima bisogna saziare la fame fisica con cibo sattvico; poi rendetele così forti da poter sostenere una fede ferma ed accogliere ideali elevati. Sforzatevi di ripetere costantemente il Nome del Signore, quello che più vi attrae. Non trattate il Nome divino alla leggera, ma rispettatelo anche quando lo sentite pronunciare da un mendicante che lo usa per procacciarsi l’elemosina; anche se la persona che lo pronuncia fosse malvagia e le sue motivazioni ignobili, non oltraggiate il Nome poiché la Sua purezza non deve mai essere violata. Piuttosto ringraziate queste persone per avervi fatto ricordare il Signore e proseguite per la vostra strada, ma non scoraggiate e non deridete chi invoca il Signore. Che diritto avete di portare dolore dove c’è la gioia, ed il dubbio dove c’è la fede? Amore, Amore puro! Coltivatelo, mettetelo in pratica e diffondetelo, così tutte le ostilità, l’odio e la gelosia scompariranno. Questo è il dovere della ‘Divine Life Society’, qui come altrove.
Arkonam, 14.12.1958
da DISCORSI 1953 – 1960 (Sathya Sai Speaks-Vol.I) ed.Mother Sai Publications