“La pace prende tutte le forme.
Il lieto auspicio assume tutti i nomi.
La forma non dualistica è Verità,
Consapevolezza e Beatitudine,
Verità, Bontà e Bellezza.”
Incarnazioni dell’Amore!
Nella scienza, nell’etica o nella spiritualità, non si trova assolutamente nulla sulla scienza dei cinque sensi. Nel tentativo di acquisire la beatitudine, ogni essere umano intraprende moltissimi diversi tipi di pratica spirituale, vagando per il mondo intero alla ricerca della Beatitudine. Fa visita ai saggi, legge le Scritture, fa veramente tanto; ma non riesce a scoprire un modo per ottenere la Beatitudine.
Buddha cercò Dio dappertutto, fino a quando si sentì disgustato. La sua ricerca era come mettersi gli occhiali sul naso e cercarli altrove. Questo è un grande errore. Dio non è in questa o quella cosa. Buddha non riusciva a comprendere che Egli stesso era l’incarnazione della Beatitudine. Seguì molte pratiche spirituali per trovare la beatitudine nel mondo esteriore, ma la beatitudine che si vede e che si sente è solo al di fuori di noi. Buddha si rese conto che la vera Beatitudine era dentro di lui e agì di conseguenza. Egli riconobbe la Verità secondo cui la Beatitudine di Dio era dentro di Lui.
I cinque sensi (espressioni dei cinque elementi – N.d.T.) sono ideali importanti per ogni uomo.
Il primo elemento è la terra. La forma della terra non può essere descritta come “questo” o come “quello”. Nel primo elemento Dio prese una forma e le cose restanti si unirono ad essa. Quale forma prese Dio in questa terra? Buddha non riusciva a rendersene conto. Nella natura Dio permane come forma, e solo questa è la vera forma, Sat-Cit-Ânanda (Verità, Coscienza e Beatitudine).
Il secondo elemento è quello che in questa natura può esser visto nei cinque elementi: acqua. Dio è presente nell’acqua sotto forma di Omkâra (la sillaba OM).
Il terzo è il fuoco. Sebbene il fuoco venga visto direttamente, in esso c’è anche una forma latente, che é la forma di jâgrat (lo stato di veglia). Viene detto:
“Dunque, state attenti! State attenti!”
Il quarto è l’aria (vâyu). Si dice che l’aria sia la forma di Dio. L’aria e il prâna sono due cose diverse: l’aria significa inalazione ed esalazione. La presenza dell’inalazione e dell’esalazione sono inutili senza il prâna (principio di vita o energia vitale). Non solo l’inalazione e l’esalazione, ma Dio, che è l’incarnazione del prâna, fa parte della quarta forma (vâyu: aria).
Non esiste luogo in cui Dio non sia presente
Il quinto elemento è l’âkâsha (lo spazio). Egli si trova in forma di Omkâra nell’âkâsha. Quindi, poiché assume cinque forme nei cinque elementi, si dice che:
“Dio pervade tutto.”
Non esiste un posto dove Dio non sia presente
Con piedi, occhi, testa, bocca e orecchie ovunque presenti, Dio pervade l’intero Universo.
(B.G.13. 14)
Quindi, non esiste un luogo in cui Dio non sia presente. Ma com’è possibile che non riusciamo a vedere un Dio simile, che è onnipresente? Ovunque ci sia acqua, si vede un riflesso. Prendiamo l’oceano: in esso si può vedere il riflesso del sole. Tuttavia, questo riflesso non è stabile, ma tremulo. Sebbene sia una forma di Dio, non è stabile. Allo stesso modo, Dio è presente in ogni forma di vita, in ogni individuo e in ogni respiro. Allora, per quale motivo non riusciamo a vederLo?
La mente è molto instabile
La causa principale è l’instabilità della mente. Dio non può essere visto se non si ha una mente salda, se i sentimenti sono instabili, se non si riesce a calmare la mente, e se si è in uno stato di confusione mentale.
Non solo confusione; anche depressione.
È a causa di queste due (confusione e depressione) che la natura umana è vacillante. Dobbiamo renderla stabile.
La mente è così instabile, Krishna!
Essa è pericolosamente forte!
(Bhagavad Gîtâ 6.34)
La mente è molto instabile. Si intraprende una pratica spirituale (sâdhanâ) per renderla stabile. Non serve a nulla fare meditazione, ripetere il Nome di Dio o intraprendere discipline volte alla ricerca dell’unione con Dio. I cinque elementi che sono nell’uomo vengono espressi sotto forma di udito, tatto, vista, gusto e olfatto. Se abbiamo questi cinque elementi (sensi) sotto controllo, Dio si manifesterà. Non c’è bisogno di recarsi da qualche parte a ripetere il Nome di Dio, a compiere austerità o a fare meditazione. Dio è con voi, accanto a voi, intorno a voi, dentro di voi.
Come si fa a vedere la Divinità, che è onnipervasiva? Sebbene Dio risieda stabilmente nel nostro cuore, l’uomo rende il proprio cuore instabile. Come può accadere? Succede a causa dei desideri. L’uomo ha desideri senza limiti. La colpa è di questi desideri, perché essi sono la causa prima dei disturbi dell’uomo.
Se riusciamo a controllare tutti i desideri, raggiungiamo una beatitudine costante. Dovremmo cominciare subito a controllarne almeno alcuni, a mettere un tetto ai desideri. Solo quando i desideri sono sotto controllo, Dio sarà al nostro fianco, con noi.
Non dobbiamo alimentare i desideri incontrollati. Non solo. Non dobbiamo preoccuparci neppure se gli altri si prendono gioco di noi. Parlano dei loro sentimenti negativi, dei loro brutti pensieri: non dobbiamo prestar loro alcuna attenzione.
La pura visione
Alla fine Buddha prese una decisione: avrebbe controllato i cinque elementi in se stesso: purezza di visione, purezza di ascolto, purezza di parola, purezza di sentimenti e purezza di pensiero. Innanzitutto, dobbiamo tenere sotto controllo la nostra visione.
Come prima cosa dobbiamo sviluppare una buona visione. Non dobbiamo alimentare pensieri folli e inutili. La causa per cui l’uomo d’oggi, in quest’era moderna, non controlla la propria visione, sono il cinema e la televisione: il loro avvento sta rovinando la mente dell’uomo. Non vediamo il bene.
Sempre a causa loro (del cinema e della televisione – N.d.T.) non c’è neppure un buon ascolto. In questo modo l’uomo rovina la propria mente; subisce un cambiamento dei sentimenti della propria mente, che diventano instabili. L’uomo sta diventando demoniaco; sta cambiando, sta diventando bestiale. Questo significa che le qualità della bestia stanno entrando in lui.
Gli animali hanno una stagione e una ragione; l’uomo non le ha. Egli sta diventando peggiore di un animale. Le qualità umane, quali la compassione, l’amore, la pazienza e la tolleranza vanno scomparendo. L’uomo dovrebbe essere completamente libero dalle preoccupazioni; non dovrebbe affatto dare adito ai cattivi pensieri.
Mettiamo in pratica tutte queste cose:
Praticare la saggezza è cosa buona;
la meditazione è superiore alla saggezza;
il sacrificio del risultato dell’azione è ancora più elevato;
il sacrificio garantisce la pace infinita.
(B.G. 12.12)
Shreyo hi jñânam abhyâsat: dobbiamo sviluppare alcune buone abitudini. Attraverso la pratica otterremo la pace mentale, e con la pace mentale otterremo buoni pensieri. La mente è sotto il nostro controllo, ma l’uomo non è sotto il controllo della mente.
Siate padroni della vostra mente. Diventate menti superiori.
Dovete, dunque, dominare la vostra mente. L’uomo d’oggi, invece di diventarne il padrone, è diventato uno schiavo della mente; pertanto, questa condizione di instabilità aumenta in lui di giorno in giorno. A causa dell’aumentato attaccamento al corpo, ci sentiamo disturbati se qualcuno dice una qualsiasi cosa su di noi. Se qualcuno dice qualcosa, soffriamo. Se qualcuno dice qualcosa, ci preoccupa. Questo genere di pensieri è in aumento.
Il corpo non è altro che un corpo costituito dai cinque elementi. Esso è come una bolla nell’acqua. Perché dovete aver paura se qualcuno dice qualcosa su di voi? Perché dovete preoccuparvi? Perché dovete avere degli attaccamenti? Il corpo deve essere messo da parte.
I desideri superflui sono in aumento
I desideri superflui sono in aumento. Un piccolo esempio: in politica dapprima uno vuole diventare Direttore del Pañchayat (il consiglio dei cinque anziani del villaggio – N.d.T.). Se riesce a diventare Direttore, allora vorrà diventare Presidente. Dopo di che vorrà diventare Ministro. E quando sarà Ministro, aspirerà alla carica di Primo Ministro. Se si va avanti di questo passo, (vien da chiedersi) a che cosa conducono queste cariche di Ministro, di Primo Ministro… e che cosa sono questi desideri. Che cosa otteniamo da tutto ciò? Non ne deriva alcun bene. Tutto ciò che ne deriva sono solo dei cattivi risultati. Tutti i risultati provenienti da una tale attitudine saranno negativi.
Quindi, riflesso, reazione e risonanza: può derivarne solo del male. I desideri che sorgono nell’uomo d’oggi sono disgustosamente peccaminosi. Non dovete lasciare alcuna possibilità a certe decisioni. Se sentite che (in un certo luogo) state per fare delle cose sbagliate, abbandonate quel posto immediatamente. L’associarvi con persone sbagliate vi induce a desiderare di agire in modo sbagliato. Buddha ebbe innanzitutto una visione pura: una visione buona, salda, stabile, pura e altruistica. Raggiunse poi lo stato interiore di non desiderio. Che grande sacrificio fu il Suo, di lasciare il figlioletto e votarsi alla rinuncia in così giovane età!
Questo è il mio corpo
Senza sviluppare ulteriore attaccamento al corpo, Buddha gradualmente ridusse l’attaccamento ad esso. “Questo corpo è il Mio strumento. Io non sono il corpo. Ecco perché Mi trovo nell’illusione dell’ ‘io’, ‘io’, ‘io’… e credo di essere il corpo.”
“Questo è il mio corpo, il mio corpo, il mio corpo.
Il mio corpo, il mio corpo, il mio corpo!”
E tu, chi sei? Questo non si sa. Questo è il mio corpo. Questa è la mia mente. Questi sono il mio intelletto (buddhi), la mia mente (citta), i miei sensi, il mio equipaggiamento interiore (antahkarana). Ma chi sono io? Questa realtà non viene cercata né riconosciuta.
Sebbene pensiate: “Questo è il mio corpo”, esso potrebbe morire entro pochi minuti. Il vostro corpo non è sotto il vostro controllo. Stando così le cose, perché vi illudete di essere il corpo? È solo un’illusione. A causa del fatto che assecondate questa illusione (bhrama), Dio (Brahma) si allontana da voi. Per questo motivo, le azioni compiute dalla società crescono in quantità, ma non in qualità. Questo porta a una riduzione della Divinità nell’uomo.
Voi pensate che si debba fare servizio al prossimo; credete di voler servire la gente: queste sono solo capriole mentali. Dove vien fatto questo servizio alla gente? In che cosa servite la società? Ogni persona serve solo se stessa. Tutto questo fa solo crescere l’illusione e vi fa allontanare da Dio.
Diventerete l’incarnazione di Dio in modo direttamente proporzionale a quanto ridurrete la vostra illusione.
Buddha andò da tutti i Maestri, ne ascoltò tutti gli insegnamenti, ne lesse tutti i libri. Alla fine prese i libri e li gettò via. Disse che era tutto impermanente e privo di gioia:
Essendo giunto in questo mondo effimero
e colmo di infelicità, se vuoi salvarti adora Me.
(B.G. 9. 33)
Che cosa sono queste illusioni, e quali risultati ci vengono da esse? Pensate di guadagnare molti soldi. No, no! State solo riducendo l’energia che è in voi.
Vanno all’estero
Anche gli studenti di oggi sono così. Pensano che l’istruzione che hanno ricevuto non sia sufficiente. Vanno all’estero, spendendo centinaia di migliaia di rupie, per poi tornare a mani vuote. È una follia sviluppare attaccamento per i Paesi stranieri. È una follia che anche i genitori appoggiano. È così che i genitori rovinano i propri figli: “Devono andare all’estero, devono andare all’estero.” Non potete mendicare qui come mendicate là? (Applausi). La gente va a mendicare anche là, nei Paesi stranieri.
Solo applicandovi molto guadagnerete qualche soldo. Dovrete lavorare dal momento in cui vi alzate al mattino fino alla sera. Perché non lo fate nel vostro Paese? Dopotutto, si tratta di fare lavori straordinari. Se fate lavori straordinari, avrete stipendi straordinari. Che cosa c’è in uno stipendio? Tutto ciò che guadagnerete lo spenderete. E quando alla fine tornerete in India non vi sarà rimasto in mano neppure un naya paisa (la moneta indiana più piccola, che oggi non ha ormai più valore – N.d.T.).
“Nostro figlio studia all’estero. Guadagna bene.” Che cosa guadagna? Guadagna peccati. C’è bisogno di andare all’estero per guadagnare peccati? È meglio che guadagniate dei meriti, anche minimi, nel vostro Paese.
Si ottengono meriti servendo gli altri e si commette peccato facendo loro del male.
Aiutate sempre. Non fate mai del male.
Quindi, innanzitutto, dovete cercare di riconoscere la Divinità nell’umanità.
Tutti i desideri di oggi sono solo cattive aspirazioni. Dopo alcuni giorni anche voi ve ne accorgerete. Quelli che sono andati all’estero, che cosa ci hanno guadagnato? Che cosa hanno portato indietro? Non hanno guadagnato nulla. Non hanno neppure da mangiare. Desideri, desideri, desideri. Vogliono andare all’estero…
Da moltissimo tempo, fin dal 1972, molti hanno cercato di convincerMi: “Swami, devi venire nel mio Paese, devi venire nel mio Paese, devi venire nel mio Paese!” Qual è il vostro Paese? Nessun Paese è il vostro. Nemmeno questo corpo è vostro. Allora, qual è il vostro Paese? Io non voglio andare da nessuna parte. Perché lo dovrei fare?
Nascita e morte
Lasciando il vostro Paese, il vostro corpo progredisce? Proprio no! Dobbiamo nutrire il corpo, ma distruggere l’illusione del corpo. I desideri del corpo devono essere uccisi. Quindi:
Di nuovo nascita, di nuovo morte;
di nuovo in attesa in grembo alla madre;
questa vita del mondo è una terribile pena.
Dacci la Tua grazia; proteggici, o Signore!
Anche Shankara, che aveva realizzato queste cose, alla fine disse:
“Ripeti il Nome di Dio,
ripeti il Nome di Dio,
ripeti il Nome di Dio, o stolto!
Di nuovo la nascita, di nuovo la morte.”
Nascita e morte, nascita e morte, nascita e morte: essendo nati uomini, e dicendo: “Io sono un essere umano”, dobbiamo seguire un sentiero santificato. Che senso ha scegliere un sentiero inutile?
Dov’è la pace?
Molti vi lodano e voi vi gonfiate di ego. Non abbiamo bisogno della lode. Attraverso la lode ci arriva una pila di peccati. Dobbiamo soddisfare il nostro cuore. La nostra pace è la nostra protezione. Dobbiamo alimentare la nostra pace.
Dov’è la pace? Pace, pace, pace, pace.
Non possiamo ottenerla al bazar. Non la possiamo comprare; la gente non può darcela.
Pace, pace…
Voi siete l’incarnazione della pace.
Fuori ci sono solo pezzi, pezzi, pezzi…
Voi siete l’incarnazione della Pace.
Voi siete l’incarnazione della Verità.
Voi siete l’incarnazione dell’Amore.
Voi siete l’incarnazione di Dio.
(applausi)
Che disgrazia vagare all’esterno, mentre la Divinità è dentro di voi! Coloro che sono abituati a peccare, continueranno a ricorrere a quell’azione. Non dobbiamo soccombere al peccato.
Quanti peccati avete commesso? Si resta vittime delle brutte situazioni: si deve quindi rinunciare al peccato. Solo a seguito di questa rinuncia si otterrà l’adeguato tipo di merito e di beatitudine. La beatitudine è nostra proprietà. Non possiamo vivere neppure un istante senza beatitudine. Che follia cercarla all’esterno, mentre essa si trova dentro di noi!
La rinuncia
Incarnazioni dell’Amore!
Buddha non era un uomo di origini comuni. Era nato in una grande famiglia reale. Non gli mancava nulla. Aveva tutto. Ma una notte, con decisione, lasciò la sua famiglia. Se ne andò senza neppure dare un ultimo sguardo al figlioletto: tyâga, tyâga, tyâga (rinuncia, sacrificio).
Non mediante le opere rituali, né per progenie o ricchezza,
ma solo attraverso il sacrificio si può ottenere l’immortalità.
Buddha aveva fatto molto, ma alla fine scelse la rinuncia e se ne andò. (A causa della sua decisione) suo padre stette malissimo. Esiste l’attaccamento al corpo, no? Buddha non aveva attaccamento; suo padre, invece, ne aveva molto. Sua madre non ne aveva. Buddha rimase senza madre (ella, infatti, morì alla nascita del figlio – N.d.T.).
Buddha non aveva nessun tipo di attaccamento corporeo. Quando qualcuno Gli dava del cibo, lo mangiava, si lavava le mani lì dove si trovava e ripartiva.
“Elemosina, elemosina, elemosina.”Una signora Gli disse: “Mio caro, da quanto tempo non mangi? Aspetta, che Ti darò io qualcosa.” Così dicendo Gli porse del cibo.
Egli rispose: “Non è di cibo che ho fame. Io voglio l’elemosina di jñâna: il cibo della saggezza. Voglio l’elemosina della saggezza (jñâna bhikshâ). Sto vagando in cerca di essa. Non ho bisogno che Mi si faccia elemosina di cibo. I mendicanti e tutti gli altri mangiano questo stesso cibo che mangi tu. Devo averlo anch’Io? È questo ciò di cui ha bisogno uno come Me, che trascorre la vita nella contemplazione di Dio? Non ne ho bisogno.” Detto questo, se ne andò.
Un contadino stava distribuendo del riso. Buddha gli chiese: “Contadino, dov’è la mia elemosina?”
Il contadino rispose: “Ehi! Vuoi l’elemosina? Sei un pigro sannyâsi (rinunciante). Non vedo la necessità di dartela. Gli altri hanno lavorato duramente: ecco perché distribuisco il cibo fra di loro.” “Anch’Io sto lavorando duramente.(rispose Buddha). Che genere di lavoro? Aro la terra, semino, rimuovo le erbacce, concimo, annaffio, raccolgo e mangio. Questo è il Mio lavoro. Anch’Io lavoro. Non sto solo elemosinando cibo, come una persona pigra. Sto lavorando duramente.” Buddha sentiva che il Suo lavoro (sâdhanâ) era diverso: la terra del cuore deve essere resa molto soffice, su questa si deve versare l’acqua dell’Amore, poi si deve effettuare la pratica della rimozione delle erbacce. È questa sâdhanâ che permette la crescita dell’albero della Saggezza, dal quale si ottiene il frutto della felicità. A questo punto, si può mangiare ciò che si è raccolto. Non si tratta di qualcosa che voi avete cucinato (vanta), bensì della vostra messe (panta). La messe è la beatitudine che sgorga dai vostri cuori.
Quando si legge di Buddha, si crede di leggere delle storie; ma non si tratta di storie: sono tutte cose che Gli sono veramente accadute. Buddha non aveva alcun desiderio. Sin da giovane, aveva in mente solo la rinuncia. Nessuno può paragonare la beatitudine che proviene dalla rinuncia a qualsiasi altro genere di felicità. E Buddha ottenne la felicità che deriva da tyâga, la rinuncia.
Osservate il “Soham”
La rinuncia ha origine nell’uomo, ma non è qualcosa che è possibile ottenere con la pratica spirituale (sâdhanâ). Voi pensate di trovare la pace mediante il canto dei bhajan o con l’adorazione. Questo è un grave errore. Queste sono cose che procurano una soddisfazione solo momentanea. L’eterno bhajan è solo “soham, soham, soham”. Questo è il bhajan che dobbiamo cantare.
“So” significa “Quello”; “Ham” vuol dire “io”, “me stesso”. Chi sono io? Io sono il respiro, cioè l’“Hamsa Gâyatrî”: Soham, Soham, Soham. Osservatelo. Se lo osservate prenderà quella forma. La vostra rinuncia deve cominciare con l’osservazione. Dobbiamo osservarlo. Ma come?
Ve l’ho ripetuto innumerevoli volte. Come si scrive “watch” (la parola inglese che significa “osserva” – N.d.T.)? (Swami dice ad Anil Kumar: “Dillo!” e Anil Kumar compita le lettere che compongono la parola “watch”. Swami ripete:) W-A-T-C-H, W-A-T-C-H.
W: osservate le vostre parole (Words);
A: osservate le vostre azioni (Actions);
T: osservate i vostri pensieri (Thoughts);
C: osservate il vostro carattere (Character);
H: osservate il vostro cuore (Heart).
Osservatelo. L’orologio da polso si romperà, ma questo orologio non si romperà mai. (Gioco di parole fondato sul fatto che in inglese “watch” significa anche orologio – N.d.T.).
Dovete però guadagnarvi questo orologio.
Ovunque andiate, state attenti alle vostre parole. (Dovete chiedervi:) Come parlo io? In modo buono o cattivo? Sto criticando, o lodando gli altri? Se sto criticando gli altri, devo pensare: “Povero me! La mia lingua dovrebbe essere tagliata e gettata via. Perché dovrei tenermi questa lingua, che critica il mio prossimo? È una lingua peccatrice.” Al giorno d’oggi, per molte persone la critica del prossimo è una caratteristica della loro lingua. Accusare gli altri è una caratteristica rilevante, ma non è una caratteristica appropriata: è una caratteristica negativa. Se criticate gli altri, essi criticheranno voi: ciò non si può evitare. Tutto è reazione, risonanza e riflesso. Tutto torna indietro come reazione.
Il silenzio è d’oro
Buddha svolse molte pratiche spirituali, e osservò il silenzio. Rimase quieto. Tutto ciò che facciamo, ci torna raddoppiato. Nel silenzio, Egli osservò la natura del Soham (il processo del respiro – N.d.T.). Non c’è bisogno di ripetere: “Râma, Krishna, Govinda, Buddha” all’infinito. Deve essere fatto solo per qualche tempo. Deve essere fatto fino al momento in cui la mente non si quieti. Dopo, non ce n’è più bisogno. Dopo non c’è più bisogno di niente.
Il silenzio è d’oro.
Resteremo calmi. Quello è il nostro punto d’arrivo. Dove le parole si fermano, è il punto in cui la mente può essere facilmente resa stabile. Quando le parole aumentano, anche l’inquietudine della mente aumenta. Dobbiamo uccidere questa mente. La mente non muore mai. Anche quando il corpo muore, la mente continua a esistere, e ce la portiamo dietro nella vita successiva. E allora, quand’è che la mente muore? La mente muore quando non ci sono più parole. È allora che muore. Ecco perché nel passato la gente praticava il silenzio. Perciò, praticate il silenzio.
Non si deve mai criticare nessuno. Non dobbiamo prenderci gioco degli altri, né mostrare avversione verso nessuno, né provocare sofferenza al nostro prossimo. Se provocate sofferenza agli altri, essa tornerà a voi, moltiplicata.
Voi pensate: “L’ho sgridato per bene!” No! Verrà qualcuno che sgriderà voi mille volte di più! E dovrete ascoltarlo, non è vero? Dove andrete a nascondere le vostre orecchie? Non si può sfuggire. Qualsiasi peccato possiate commettere, vi tornerà indietro in modo cento volte peggiore.
Dovete guadagnarvi le virtù
Incarnazioni dell’Amore!
Siamo nati come esseri umani: essendo nati come tali, che tipo di lavoro dobbiamo fare? È questo ciò che gli esseri umani devono fare? Dobbiamo solo guadagnare dei soldi? No, no, no, no! Si devono guadagnare le virtù.
Tutti gli studenti d’oggi guadagnano denaro, forza e amicizia, ma non guadagnano le virtù. L’istruzione senza virtù merita solo di esser bruciata.
Nonostante la sua istruzione e intelligenza, l’uomo sciocco non conosce il suo vero Sé,
e una persona meschina non rinuncia alle sue cattive qualità.
L’educazione moderna porta solo alla disputa, non alla Saggezza Suprema.
Questa conoscenza è solo fisica, mondana, profana, impermanente
e peritura, e non può portarvi all’acquisizione della completa Saggezza.
A che cosa serve acquisire un’istruzione mondana
se essa non vi porta a raggiungere l’immortalità?
Acquisite la conoscenza che vi rende immortali.
Questo corpo è una bolla nell’acqua: com’è venuto, se ne va.
Questo corpo è un cesto di spazzatura, è soggetto alle malattie,
e non può attraversare l’oceano della vita in questo mondo.
O mente! Non restar vittima dell’illusione che il corpo sia permanente.
Prendi invece rifugio ai Divini Piedi di loto.
Dobbiamo prendere rifugio ai Piedi del Signore. Tutte le altre cose non ci servono a nulla. Quindi, tutte le azioni devono esser compiute con il sentimento di resa al Signore. Qualsiasi lavoro facciamo, deve essere offerto a Dio. Ogni azione è un’azione di Dio. Non esiste lavoro che non sia di Dio. Questo è ciò che disse Buddha. Egli affermò che non c’é niente al mondo che superi i cinque sensi (espressioni dei cinque elementi – N.d.T.). Tutto è effetto dei cinque sensi. Quindi, è tutto effetto dei cinque sensi. Dovete tenere i cinque sensi sotto controllo. Solo allora Dio sarà sotto il vostro controllo. Questo è il significato di “controllo della mente”. Questo è il significato di “controllo di Dio”. Tutto ciò che è in relazione con i cinque sensi deve essere tenuto sotto controllo.
Dio è Amore. Vivete nell’Amore.
Incarnazioni dell’Amore!
Con l’Amore si può arrivare a ottenere tutto.
L’Amore è Dio. Vivete nell’Amore.
Si può ottenere tutto solo con l’Amore, e con nient’ altro. Ecco perché dico sempre:
“Cominciate il giorno con Amore.
Riempite il giorno d’Amore.
Trascorrete il giorno con Amore.
Finite il giorno con Amore.
Questa è la strada che conduce a Dio.”
(applausi)
Per noi, tutto è Amore. A questo mondo non c’è niente senza Amore. Coloro che hanno cattivi desideri hanno tutto (ciò che riguarda le cose mondane – N.d.T.). I cattivi desideri li fanno affogare. Alla fine (della loro vita) non avranno una morte pacifica. Tali persone non avranno una morte sacra. Ma noi vogliamo una morte pacifica. La mente deve essere altamente sacra. Ciò si ottiene attraverso l’Amore di Dio.
Io sono Dio; tu sei Dio
Incarnazioni dell’Amore!
Siete venuti da molto lontano. Siete arrivati fin qui a costo di molti sforzi. Dovete sperimentare la Beatitudine e vivere la vostra vita in pace e beatitudine.
Non solo. Anche quando avete questa o quella preoccupazione, non dovete tenerla nella mente. Spazzatela via, mettetela da parte. Così vi troverete nella giusta condizione. Solo perché le preoccupazioni arrivano non è detto che dobbiamo riceverle.
Quindi, in verità, ecco ciò che dobbiamo fare: i devoti devono solo contemplare Dio con Amore. Voi pensate: “Io prego Dio”, ma questo non è ciò che dovete fare.
Io sono Dio, Io sono Dio, Io sono Dio!
Meditate su questa Verità:
Voi siete Dio!
(applausi)
Dio non è in alcun modo separato da voi. Se uno pensa che Egli esista, Egli esiste. Ma non abbiamo bisogno di andare così lontano.
Io sono Dio, Io sono Dio, Io sono Dio!
Anche Buddha lo disse. Che cosa disse? Disse che Dio era sempre dentro di Lui.
In voi, con voi, sopra di voi, sotto di voi, intorno a voi.
Ovunque si guardi, c’è solo Dio, ma, invece di vedere Dio, voi vedete solo cani! Non fate così! La differenza fra Dio e un cane (rispettivamente in inglese: God e dog – N.d.T.) consiste solo nella direzione in cui si legge la parola. Se si parte dalla “g”, avremo God, Dio. Se si parte dalla “d”, avremo dog, cane. Sono differenze di entrata (di partenza). Entrate con Dio. Non entrate con il cane. Anche i cani, tuttavia, sono Dio! Tutto è solo Dio. Dobbiamo tenere nella mente questo concetto di Divinità.
Anche i sensi sono Dio
Incarnazioni dell’Amore!
Molta gente, proveniente da Shrî Lankâ in particolare, ma anche da molti altri posti, è arrivata fin qui, attraversando molte difficoltà. Vi benedico, affinché torniate sani e salvi, e in pace, ai vostri Paesi di provenienza. (Applausi).
È importante che, di ciò che disse Buddha, teniate a mente una cosa in particolare: qualsiasi cosa facciate, sentitela come un dono di Dio. Buddha intraprese molte pratiche spirituali. Infine si sentì infastidito da tutto questo. Pensò che non esista pratica spirituale migliore del riuscire a mantenere i cinque sensi sotto controllo. Che cosa significa “pratica spirituale?” Controllare i cinque sensi è pratica spirituale. Solo questa è sâdhanâ spirituale. “Spirituale” non significa solo dire: “Dio, Dio, Dio, Dio!” Non si deve andare avanti in questo modo per sempre.
Anche i sensi sono Dio. Quindi, essi sono eccellenti, sacri, santificati e pacifici. Perché non siamo interessati a questi sensi così pacifici?
No, no, no! Vivete con Amore! Date gioia agli altri con Amore! Rimanete anche voi nell’Amore. Date Amore a coloro che prendono rifugio in voi. Non odiate nessuno. Non fate soffrire nessuno. Per affermare questi princìpi, il Vedanta dichiara:
“Aiutate sempre, non fate mai del male.”
Che è anche:
Si ottengono meriti servendo gli altri
e si commette peccato se li si fa soffrire.
Qualsiasi sâdhanâ facciate, potete avere qualche agitazione dentro di voi. “Dio è in me, in me, in me.” Se pensate in questo modo, non avrete agitazioni di alcun tipo. Potrete sperimentare alcune difficoltà, ma alla fine la beatitudine arriverà.
Dio non è in qualche posto particolare. Dio non è da nessuna parte, in qualche chiesa o in qualche tempio.
Il corpo è il tempio di Dio.
Egli è nel vostro corpo.
“Dio non è separato, in qualche Paese straniero. Dio è nel corpo.
Il peccato non è in qualche Paese straniero.
Il peccato è attaccato alle azioni che uno fa.”
Fede e fiducia
Tutto è dentro voi stessi. Non avete dunque bisogno di leggere alcuna Scrittura. Non avete bisogno di alcuna istruzione. L’unica istruzione di cui avete bisogno è fede: fede, fede, fede, fede!
Dove c’è Fiducia, c’è Verità.
Dove c’è Verità, c’è Beatitudine.
Dove c’è Beatitudine, c’è Pace.
Dove c’è Pace, c’è Dio.
(applausi)
Innanzitutto sviluppate la fiducia. Senza quella fiducia, tutto diventa confuso. Quindi, innanzitutto, abbiate fiducia.
Guardate qui: questo è l’intero edificio (riferendosi al tempio, il Sai Ramesh Hall – N.d.T.). Stiamo sperimentando la Beatitudine in questo edificio. Quali sono le sue basi? Le sue basi sono le fondamenta. Senza le fondamenta, questo edificio non esisterebbe.
Nello stesso modo, le fondamenta sono la vostra fede. Se abbiamo quella fede, possiamo ottenere tutto. Fate il vostro dovere. Fate il vostro dovere e ricevete l’ideale divino di Buddha. Egli rinunciò a tutte le comodità di cui disponeva. Questo per noi è un grande insegnamento, ma nessuno pratica la rinuncia. La rinuncia contiene la beatitudine. Non ci verrà alcuna beatitudine dai divertimenti. Quindi, la rinuncia è la nostra beatitudine. Otteniamo la pura beatitudine solo quando ci sacrifichiamo.
Riducete l’attaccamento al corpo
Incarnazioni dell’Amore!
Innanzitutto, riducete l’attaccamento al corpo. Se aumentate l’attaccamento al corpo, la vostra sofferenza aumenterà ancora di più. Riducete l’attaccamento al corpo (e pensate:) “Questo non è il mio corpo. Questo è un tempio di Dio. Dio si prenderà cura di questo tempio. Questo tempio non è mio. Anch’io mi inchino ai piedi di questo tempio (questo corpo).”
Molta gente andò da Buddha a fare namaskâr al Suo corpo, come se il corpo stesso fosse stato qualcosa di molto sacro. Buddha disse: ”Signore, Io stesso sto facendo namaskâr a questo corpo.” Perché? Perché dentro di noi c’è l’insegnante, l’Âtma. Solo esso è l’Âtma. La residenza dell’Âtma è questo corpo. Ecco perché è un tempio. Non è il Mio corpo. Non è un cesto della spazzatura. Visto che questo corpo me l’ha dato Dio, dovrebbe essere usato solo per compiere delle buone azioni.
Devono esser compiute delle buone azioni. Si deve acquisire un buon nome. Si deve ricevere la Beatitudine Divina. Abbiamo ottenuto questo corpo per ottenere la Beatitudine; quindi condividiamola attraverso questo corpo e gli effetti divini della Beatitudine si manifesteranno. Incarnazioni dell’Amore!
Continuate pure a fare le vostre pratiche spirituali. Io non vengo a ostacolare la vostra pratica spirituale. Comunque, a prescindere dal numero delle pratiche spirituali che fate, sappiate che Dio non è qualcosa di esterno a noi.
“Dio è sempre con me, in me, intorno a me. Dio è quindi con me; non è separato da me. Io non sono solo. Non sono solo uno. Dio è sempre al mio fianco.”
Mantenete questo modo di sentire e continuate a vivere bene. Vivete con Amore.
(Baba conclude il Discorso con il bhajan: “Prema Muditâ Mana Se Kaho…”).
Whitefield, 26 Maggio 2002
Sai Ramesh Krishan Hall
Festività del Buddha Pûrnimâ
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