22 Luglio 2002 – La Devozione non è in vendita!

22 Luglio 2002

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

La Devozione non è in vendita!

“Io sono presente in tutti gli esseri viventi.
Io accompagno gli yogî che comprendono sempre
le difficoltà degli altri e che si comportano con equanimità.”

Incarnazioni dell’Amore!
L’individuo che riconosce che l’Âtma, presente in tutti gli esseri viventi, è Uno col proprio Âtma, vivrà sempre nella costante presenza di Dio. Che si tratti di qualcuno che gioisce dei piaceri materiali o che vi rinunci, di un religioso errante o di un asceta, egli vivrà in ogni momento, in ogni situazione, sentendo che la presenza di Dio è la sua ricchezza. Qual è dunque la cosa che dovremmo fare?

Sarvatah pâni pâdam
Le Sue mani e i Suoi Piedi pervadono ogni luogo.

Si dovrebbe riconoscere la Verità secondo cui l’Âtma, presente in tutti gli esseri viventi, è Uno. Sfortunatamente l’umanità, incapace di comprendere in modo adeguato la natura della sua vita, cade nelle distorsioni, incrementando l’equivoco e scordando la Verità. A causa della folle illusione che gli fa affermare “io sono il corpo”, dimenticando la sua reale natura e scordando la forma della Verità, l’uomo perde il suo tempo riponendo la sua fede nel corpo che è transitorio, impermanente e irreale.
Innanzitutto, non si dovrebbe cercare di comprendere la verità individuale (il complesso mente-corpo – N.d.T.). Invece le persone di oggi cercano lo sviluppo del corpo fisico. Questo è un grosso errore, poiché, in questo modo, solo dopo si viaggia verso la condizione sociale e, solo dopo ancora, si entra nel sentiero spirituale. In questo modo l’uomo soccombe a numerose difficoltà, poiché è incapace di riconoscere e conoscere la Verità che andrebbe conosciuta e riconosciuta.
Bisognerebbe conoscere la Verità sul messaggio di Sai che è: S-A-I. “S” significa che, prima di tutto, bisognerebbe comprendere l’aspetto spirituale.
“A” è l’associazione (società).
”I” rappresenta il livello individuale nel quale ci si dovrebbe inoltrare solo dopo.
Spirituale, sociale e individuale: dovreste conoscere tali aspetti in questo modo (in questo ordine). Le persone, al contrario, vanno in senso opposto: individuale, sociale, spirituale. Che cosa succede andando al contrario? Poiché le persone stanno viaggiando in senso opposto, si distanziano dalla presenza di Dio.
Dato che tutta l’umanità, oggi, compie questo tipo di viaggio, sta perdendo tutto il suo tempo. Il tempo è molto importante. Inoltre, il tempo è una misura per l’uomo. Il tempo è il vero Dio. Invece, incapace di comprendere questo tempo divino nel modo giusto, l’uomo lo sta buttando via compiendo molti errori.
Il primo aspetto del quale ci dovremmo innanzitutto occupare, è quello spirituale. Solo dopo dovremmo impegnarci nel sociale. Per ultimo dovremmo comprendere l’unità nell’aspetto individuale. Solo così comprenderemo facilmente ciò che è individuale. Se invece, all’inizio, vi impegnate nell’individuale, non comprenderete mai l’aspetto spirituale.

Hiranyakashipu e Hiranyâksha

La causa basilare della rovina di Hiranyakashipu, Hiranyâksha, Kamsa, Durvâsa e di tutti gli altri personaggi come loro, fu che si distanziarono dal principio spirituale e presero in considerazione quello individuale. Essi possedevano grandissimi poteri e capacità; tuttavia, incapaci di comprenderli, si confusero.
Hiranyâksha era potentissimo. Hiranyakashipu era il primo fra gli scienziati. Ma a che serve avere tanta conoscenza scientifica? “Com’è fatta questa sostanza? Come si origina? Come reagisce?” Dal conoscere tutto ciò, non si può guadagnare la minima gioia. Perciò Hiranyakashipu e Hiranyâksha riempirono i loro cuori di negatività. Essi diedero spazio nel loro cuore agli oggetti materiali ed ai sentimenti terreni, impermanenti, transitori e falsi. Tutto ciò non è altro che momentaneo. Essi colmarono il loro cuore di tale effimera negatività. A che servì loro, dunque, possedere tanta forza?
Gli scienziati di oggi sono andati sulla luna, mentre, in quei giorni, Hiranyakashipu e Hiranyâksha andarono addirittura sul sole. Perché, grandi scienziati quali erano, nonostante possedessero tutto quel potere e quelle capacità, caddero sotto il peso di tali difetti? Essi viaggiarono con sentimenti fisici, materiali, effimeri e profani; per questo, nonostante fossero in possesso di grandissime capacità, non poterono realizzare la Divinità.
Stiamo utilizzando male il nostro potere; non ci stiamo occupando di ciò che dovremmo cercare di riconoscere. L’uomo possiede una grande forza; per questo le Upanishad mettono in guardia:

Sorgete, svegliatevi! Avvicinatevi al saggio e imparate.

“O folle! Destati dal sonno dell’ignoranza! L’alba della saggezza sta sorgendo. Volgi il tuo sguardo in quella direzione. Allontana la qualità tamasica, abbandona i desideri materiali e comprendi almeno in parte la transitorietà e l’impermanenza del mondo!”
Perciò, nonostante Hiranyâksha, Hiranyakashipu e Kamsa in quei giorni avessero tutto quel potere, non furono capaci di ottenere neanche una piccolissima parte della presenza di Dio. Essi furono addirittura in grado di trasformare le stelle, di comprendere i segreti della creazione, poiché indagarono sui suoi misteri. Nonostante avessero fatto così tanto, alla fine non riuscirono a comprendere Dio nemmeno in minima parte.

Dio è presente ovunque

Al contrario, nonostante fosse un ragazzino, Prahlâda, il figlio di Hiranyakashipu, fu in grado di comprenderlo. Un giorno suo padre gli chiese: “Figlio, che cos’hai imparato?”
Prahlâda rispose: “I precettori mi hanno insegnato la rettitudine, la ricchezza (ottenuta tramite la rettitudine – N.d.T.), il desiderio (di Dio) e la liberazione (dall’attaccamento). Ho letto molti libri, padre, e ho compreso il segreto della conoscenza.”
“Qual è, figlio?” chiese Hiranyakashipu.
Prahlâda rispose: “Ovunque si guardi, non si vede altro che il Divino. Dio è onnipresente.”
Quando Prahlâda disse così, Hiranyakashipu andò su tutte le furie, e cacciò via il figlio (dicendo): “È questo ciò che hai studiato? Hai detto di aver studiato molto: è questa la tua conoscenza? Ci sono così tante materie legate al mondo come, per esempio, il desiderio. Perché mai, invece di studiare quelle, studi la Divinità che è transitoria e impermanente?”
Pieno di rabbia, Hiranyakashipu urlò: “Dov’è Dio?” Prahlâda, che era solo un ragazzino, rispose: “Padre, mai avere il dubbio che Egli sia in questo e non in quello. Dio è presente ovunque. Ovunque si guardi, Egli è là.”
Suo padre si sentì umiliato e pensò: “Come si permette questo ragazzino d’insegnare a me, un grandissimo scienziato?” Poi, rivolto a Prahlâda, disse: “Dov’è? MostrameLo!”
“Ovunque si cerchi” – disse Prahlâda – “Là Egli si troverà.” “Allora è anche in questa colonna?” replicò Hiranyakashipu. “Sì, c’è”, affermò Prahlâda.
Che incrollabile devozione! Nessuno era in grado di attaccare la fermezza di Prahlâda. A questo punto suo padre spaccò la colonna, e da questa uscì Dio.
Ciò significa che Hiranyakashipu aveva sempre adorato il corpo fisico, nella convinzione che fosse divino. Ma quel giorno Dio si manifestò a lui e spezzò l’attaccamento al corpo.
Ai giorni nostri, per quanto sia istruito, per quanti poteri e capacità possieda, l’uomo sta dormendo nel sonno dell’ignoranza. Qui bisogna illustrare un altro punto: come facciamo a far manifestare Dio? Devozione incrollabile, una mente stabile e fede salda. Quando questi tre aspetti sono presenti, possiamo senz’altro far sì che Dio si manifesti. Questo è ciò che disse Prahlâda.

Acqua nel burro

All’inizio c’è il latte, dal quale ricaviamo lo yogurt che, a sua volta, ci dà il burro. Dal burro estraiamo il ghî (burro chiarificato). Questa non è altro che la manifestazione diretta. Il latte è Brahman, Dio, che noi esaminiamo attentamente e dal quale ricaviamo il burro. Che lo sappiate o no, quando si porta il burro ad ebollizione per estrarne il ghî, si sprigiona un cattivo odore. Che cos’è? Come può il burro avere un cattivo odore se deriva dal latte che di cattivo odore non ne ha?
Ecco la risposta a chi pone questa domanda: “Mio caro, il burro simboleggia l’individuo e il suo cattivo odore è la puzza delle cattive qualità. Quando si compirà uno sforzo per rimuoverle completamente, anche il fetore se ne andrà.”
Quando perciò l’uomo compie delle pratiche spirituali, mentre passa attraverso i vari stadi della sâdhanâ, fuoriesce il cattivo odore delle cattive qualità. Escono tutti i cattivi odori. Abbiatene perfetto controllo.
Nel burro è contenuta dell’acqua (le qualità negative – N.d.T.). Fintantoché l’acqua è all’interno del burro, la puzza non si può evitare. L’acqua, attraverso l’ebollizione, dovrebbe diventare vapore. Durante questa fase, mentre si fa bollire il burro, escono tutti i cattivi odori. A questo punto l’acqua evapora e il burro diventa ghî puro, il quale è privo di qualsiasi odore.
Il corpo dell’uomo, dunque, contiene la mente, l’intelletto e il cuore. Questa è la grazia di Dio, che proviene da Lui. Hiranyakashipu chiese: “Chi sei tu? Sei il corpo?” e Prahlâda: “No!” “Sei la mente?” “No!” “Sei l’intelletto?” “No!” “Sei il cuore?” “No!” “Allora, che cosa sei?” “Padre stolto!” – disse Prahlâda. “Da dove vengono la mente, l’intelletto, il cuore e l’ego? Derivano dal latte (Dio). Quando c’è il latte, che cos’ho io a che fare con tutto il resto? Non ho bisogno di questo corpo, non voglio l’illusione della mente e nemmeno il tentennamento dell’intelletto. Ho rinunciato a tutto ciò. Mente, intelletto, cuore ed ego: poiché ho rinunciato ad essi, posseggo un intelletto saldo, puro e incontaminato come il ghî.”
Se nel burro c’è una determinata quantità d’acqua, che può essere paragonata al mondo materiale, ci sarà anche un odore sgradevole. Mentre facciamo bollire il burro, dunque, nemmeno una minima quantità d’acqua dovrebbe rimanere in esso. Se ciò accade, si sprigionerà un cattivo odore.
Molti di voi lo avranno notato: non è possibile avvicinarsi al luogo in cui sta bollendo il burro, poiché la puzza è insopportabile. Dovremmo far bollire l’acqua finché questa non evapori, di modo che l’odore cattivo cessi. Fintantoché l’acqua dei desideri terreni rimane nel burro della mente, continuerà ad esserci puzza. Nonostante Hiranyakashipu e Hiranyâksha fossero così potenti, a causa dell’acqua che contenevano, emanavano un cattivo odore. Infatti non possiamo evitare di puzzare finché i desideri materiali rimangono nella mente.

“Devoti” indesiderabili

Anche ai giorni nostri ci sono persone così, persone che cantano i bhajan, tengono discorsi e vanno di strada in strada. A che serve andare tanto in giro? Vagano come cani randagi. Tuttavia il fetore dei desideri materiali in loro non li abbandona. Fino a quando il cattivo odore dell’acqua è nella mente, essi non possono ottenere alcuna sacralità.
Tutti gli esseri umani, oggi, sono stati sopraffatti da questa puzza. Solamente che se ne sono abituati. Mentre cantano i bhajan o fanno meditazione, japa e altre austerità, soccombono ai desideri materiali. Tutte queste pratiche sono come il burro che contiene l’acqua. Il cattivo odore dei desideri intacca le pratiche spirituali, mentre non dovrebbe avvenire così.
Non solo. Questi “devoti” indegni stanno addirittura incrementando i desideri materiali. Si possono dire devoti? No, no, no, no! Perché dovrebbero puzzare se fossero veri devoti? Non si dovrebbe sentire alcun odore. Invece a loro puzza il corpo, puzza la mente, puzza l’intelletto e puzza anche il lavoro che compiono. Sfortunatamente sono incapaci di rendersi conto del fetore che emanano.
Devoti! È molto importante riconoscere la causa di base dei cattivi odori che emettiamo. Per quanto si sia importanti, per quante possano essere le difficoltà, le perdite, le sofferenze e i dolori sperimentati, si dovrebbe sempre fare in modo di avere una mente che non vacilli e non cambi. Bisognerebbe mantenere una fede salda: solo così si sarà in grado di ottenere la dovuta pace.
Per questo motivo, Prahlâda disse: “Padre, nonostante tutte le sofferenze che mi hai inflitto, per quante difficoltà io abbia attraversato, nonostante tu abbia causato tanti dolori al mio corpo, io non ci ho mai badato. Non perderò mai il forte Amore per Dio. Che senso avrebbe per me vivere, dopo averlo perso?”
I devoti odierni, al contrario, non appena devono affrontare la più insignificante difficoltà, cambiano. Non appena sorge in loro il minimo dubbio, si trasformano e perdono la fede. Tuttavia, non si accorgono di aver perso vishvâsa (la fiducia, la fede); quando ciò accade, in realtà essi hanno perso shvasa (il respiro). L’uomo, dunque, dovrebbe compiere la sâdhanâ con fede incrollabile, noncurante della situazione. Questa è vera devozione.
Devozione, devozione, devozione. Non è devozione solo adorare, ripetere i Nomi di Dio e vagare di strada in strada. Installate nel vostro cuore la sacra Divinità e fate in modo che nessun cattivo odore entri nel vostro corpo. I desideri andrebbero spazzati via e ridotti in cenere. Andrebbero bruciati. Come?
Andrebbero totalmente inceneriti. Se ne rimane in voi anche una minima traccia, essa diventa la causa del cattivo odore che emanate. I desideri sono la causa della puzza che entra in noi, sono la causa basilare di tutti i cattivi comportamenti, di tutte le abitudini negative e di tutte le azioni malvagie. Perciò, al fine di non far entrare in noi le cattive abitudini, dovremmo fare in modo di non aver desideri.
Invece oggi, per colpa degli effetti del Kali Yuga, ogni devoto ha desideri, desideri, desideri e ancora desideri. Come sono? Questi desideri sono come un maiale. (Risate).
Quando un maiale si avvicina da lontano, si sente un odore così cattivo! Come possono, allora, i devoti, sopportare di mettere un maiale nei loro cuori?
Se dunque vogliamo che la puzza cessi, quella quantità d’acqua rimasta nel cuore, ossia i sentimenti negativi, dovrebbe andarsene. Solo quando verranno eliminate le cattive qualità, non si sentirà più alcun odore.

Un inganno a se stessi

Incarnazioni dell’Amore!
L’umanità è davvero fortunata. Però non solo fortunata, poiché l’uomo lascia entrare la sfortuna. Per questo motivo, è diventato completamente malvagio. Egli non ha nemmeno il diritto di raggiungere la Presenza di Dio.
Le persone dichiarano: “Ho letto così tanto! Ho scritto tanti libri! Sto tenendo tante conferenze!”
Ma a che serve tutto ciò? Perché fate tutti quei discorsi? Per ingannare gli altri! State truffando voi stessi. Parlando di tutti i sentimenti (di devozione) che non sono in voi, diventate persone cattive. È dunque sufficiente parlare anche di una sola cosa, che però si sia messa in pratica.
Avete tenuto un cumulo di menzogne nel vostro cuore, colmandolo quindi di falsità. Avete sviluppato l’adharma (la scorrettezza, l’ingiustizia) e vi siete immersi in ashânti (l’agitazione, la mancanza di pace). La menzogna è invece la prima cosa che andrebbe allontanata. Riducete in cenere l’ingiustizia. I Veda dichiarano:

“Di’ la Verità, agisci in modo corretto.”

La Verità è la forma di Dio. Se la allontaniamo, chi altri ci proteggerà?
Incarnazioni dell’Amore!
Potrete anche essere orgogliosi del fatto: “Stiamo compiendo grandi pratiche spirituali”, ma, prima di tutto, allontanate il fetore presente nel vostro cuore. Non è quello che dobbiamo sviluppare. Ciò che invece va incrementato, è il profumo della sacralità, ossia le buone qualità. Solo questo conferisce la Pace Suprema.

Senza attributi, Incontaminato, Eterno, Rifugio Supremo,
perpetuamente Immacolato, puro Intelletto, Libero, Incarnazione della Sacralità.
(Tratto dalle Upanishad)

Come prima cosa, perciò, dovreste diventare puri. Riempire totalmente il vostro cuore di cattiveria e sentimenti negativi, vi sta rovinando. Oltretutto, condividete tanta cattiveria con gli altri, facendo diventare malvagi anche loro. La purezza non è qualcosa che si acquisisca dai libri, né tanto meno è resa disponibile dai discorsi. Dovrebbero esserci shraddhâ (fede incrollabile, sincerità d’intenti) e devozione.

Colui che possiede fede ferma, otterrà la Saggezza.
(Bg . 4. 39)

Solo colui che possiede shraddhâ otterrà la vera Saggezza. Per questo dobbiamo sviluppare tale qualità e incrementare l’Amore. Un cuore comincerà a diventare sacro solo se possiede shraddhâ e Amore. Solo quel giorno il vostro cuore si trasformerà, diventando puro.
Incarnazioni dell’Amore!
È importante capire una cosa: qual è la pratica spirituale che dovremmo compiere? Purificare il nostro cuore.
Nello stato del Tamil Nadu viveva Tirutonda Âlvâr. Egli era solito dire:

“Io Lo adoro con cuore puro.
È così che Egli entra nel mio cuore.
Râma, Râma, Râma, Râma, Râma, Râma.”

Egli disse: “Ti sto chiamando, ‘Râma Râma, Râma, Râma’, con cuore puro. Se non possedessi un cuore sacro, non avrei il diritto di chiamarTi. Con una mente sporca, non potrei pensare a nessun Nome di Dio.”
Ai giorni nostri, al contrario, il mondo intero è pieno di sporcizia. I comportamenti sono inquinati, le parole sono inquinate, le cose che si ascoltano sono inquinate, così come lo è ogni azione compiuta. A queste condizioni, come può esserci devozione? È un grosso sbaglio.
Affermando: “Ho devozione, devozione, devozione”, le persone si mettono la devozione in testa. In questo modo indossano una maschera, imbrogliando gli altri. Non truffate nessuno!

Aiutare sempre; non fare mai del male.

Non dovreste imbrogliare, perché così ingannerete solo voi stessi. Oggigiorno molti tipi di “devozione” e “abbandono” sono in aumento nel mondo. Oggi è arrivato il momento giusto per la purificazione; perciò, dovremmo farlo. Come si è fatto uno sforzo per purificare le acque del Gange, così si dovrebbe purificare la devozione che sorge dal cuore dell’uomo. E questo non può esser fatto solo con le parole, bensì con la pratica.
Ci dovrebbe essere coerenza fra pensiero, parola e azione.
Mente, parola e azione dovrebbero essere una cosa sola. Invece la mente va da una parte, la parola da un’altra e l’azione da un’altra ancora. Stando così le cose, a che serve tutto ciò? Questi tre aspetti andrebbero unificati. Si dice:

“L’oggetto di studio appropriato dell’umanità è l’uomo stesso.”

Mente, parole e comportamento: fra questi tre ci dovrebbe essere coerenza. Invece non ve n’è affatto. Furti, menzogne, ingiustizie, misfatti e comportamenti malvagi: solamente in questi c’è coerenza! Gli individui, che dovrebbero sviluppare sentimenti sacri, sono invece diventati individui empi. A che cosa serve?
Ovunque si fanno affari usando il Nome di Sai. Si imbroglia a più non posso nel Nome di Sai. Ciò non Mi piace affatto! Individui del genere non sono assolutamente devoti! (Applausi).
Andando in giro e andando all’estero, essi vendono il Nome di Sai e si riempiono la pancia. Questo è un grave errore!
Sai, Io non Mi sottometterò mai nemmeno a un singolo centesimo! (Applausi).
Potrebbe Uno come Me lasciarsi coinvolgere in simili affari? Non fate nemmeno avvicinare alle vostre case chi compie questo genere di speculazioni, chiunque sia. Dovete invece dire: “Via da qui!” (Applausi).
Il commercio non dovrebbe aver niente a che fare con la devozione. Fate i vostri affari, ma non fateli usando il Nome di Sai. Potete fare affari per mantenere la vostra famiglia (ma non usate il Nome di Sai). Purtroppo, oggi, il commercio che usa il Nome di Sai sta aumentando giorno dopo giorno. Molti affari vengono fatti andando di villaggio in villaggio, usando nomi falsi e sfruttando il Nome di Sai. E questo avviene in tutte le nazioni. Questi traffici hanno preso piede in tutte le direzioni: Londra, America, Giappone, Germania, Italia, Singapore e Malesia. Non dovremmo dunque assolutamente entrare in posti simili. Dovreste mantenere il cuore puro; solo così avrete vita, altrimenti sarete solo dei cadaveri, persone che hanno perso il principio vitale. A tali persone, anziché riti di adorazione, andrebbe celebrato il rito funebre!!
Ciò che allora dovremmo fare è far sorgere sentimenti sacri mentre preghiamo Dio. Come far nascere tali sentimenti? La Divinità si allontana solo se ci sono dei desideri materiali.

Abbandonate le cattive compagnie

Incarnazioni dell’Amore!
Tutti voi siete venuti qui pieni di devozione e purezza d’intenti. Tuttavia, incapaci di comprendere l’intimo segreto (ciò che succede dietro le quinte), siete diventati degli sprovveduti. E questo vale anche per le persone che vengono da numerose altre nazioni. Con questi atteggiamenti sbagliati, state sprecando la vostra vita. Di conseguenza, quando certe persone malvagie vi si avvicinano, voi dovreste allontanarvi.

Abbandona la compagnia dei malvagi,
accogli l’opportunità di stare fra persone buone,
compi buone azioni sia di giorno sia di notte.

Questo è ciò che dovremmo fare.

Abbandona la compagnia dei malvagi.

È preferibile tenere vicino un serpente piuttosto che simili persone. Non permettete, perciò, a quegli uomini-serpente di avvicinarsi. Io non chiedo mai a nessuno nemmeno un centesimo. Nonostante siano molti i progetti (Sathya Sai) che si stanno realizzando, Io non ho chiesto neanche un soldo. E voi lo sapete. (Applausi).
Finora non Mi sono mai immischiato in faccende di soldi, mentre molti “devoti” di oggi fanno del denaro il loro Dio. Per loro il denaro è Dio.
Se sono finiti così in basso, come possono essere devoti? Tutto ciò non ha assolutamente niente a che vedere con la devozione!
Ora: vi ho già detto che Mi sarei preso cura dei bambini orfani. Li aiuterò a crescere e progredire. Depositerò 100.000 rupie a nome di ognuno di loro e, quando avranno l’età giusta, organizzerò il loro matrimonio e il loro futuro, lasciandoli poi liberi di vivere la loro vita.
Adesso vi rivelo ciò che finora non era stato detto a nessuno: ci sono persone che, usando il Nome di Swami, vanno in giro a dire: “Ci stiamo prendendo cura di questi bambini e stiamo raccogliendo soldi per Swami”, appropriandosi, così, delle donazioni.
C’è tradimento peggiore che può esser fatto a Swami? Sono tutti traditori di Dio! Sfruttano il Nome di Swami per arricchirsi: questo non lo accetto! Potete vivere mendicando, ma non usate il Mio Nome per farlo!
Oggi, di buon mattino, sono venuti da Me degli ex studenti (dell’Istituto Sathya Sai). Tutti voi sapete bene che C.Shrinivas è a Bangalore. Ha studiato nei nostri istituti, progredendo in tutti i campi. È poi stato direttore del College, prendendosene cura in modo eccellente. Infine, non si è mai cercato un lavoro fuori. Ha sempre detto di non volerlo: “Voglio solo servire Swami.”
Con questo obbiettivo in vista: “Che cosa piace a Swami? Che cosa serve? Quali progetti andrebbero realizzati? ” ha sempre portato avanti iniziative (di servizio) del genere. È lui a prendersi cura della gestione dell’intero ospedale di Bangalore.
Oggi Shrinivas è venuto da Me: “Swami, c’è qualcuno oggi che stia offrendo istruzione gratuita? Chi ci sta dando una vita migliore? Se guardiamo l’ospedale, vediamo che si distribuiscono farmaci gratuitamente. Farmaci gratuiti senza far pagare neanche un soldo, nemmeno per la cura dei bambini. Poiché Tu stai facendo tanto per noi, prendendoTi cura di noi e facendoci così progredire, come possiamo servirTi?”
Hanno così ideato un progetto che sono poi venuti a proporMi: “Dovremmo costruire una scuola in ogni villaggio che non ne abbia una. Oggi Swami deve inaugurare questo progetto.”
Ho risposto: “Miei cari, non abbiate fretta, non abbiate fretta.” Tutti i giovani d’oggi fanno le cose in fretta. No.

Partite presto, guidate lentamente
e raggiungete salvi la destinazione.
(Applausi)

Non abbiate fretta. Shrinivas ha detto: “Swami, siamo in molti, tutti ex studenti e siamo qui. Poiché Tu ci hai offerto un’istruzione, Ti sei preso cura di noi e ci hai fatto crescere, non è forse per noi il caso di fare ora almeno un po’ di servizio? Dovremmo mostrare gratitudine in questo modo a Swami. Questo progetto dovrebbe essere annunciato questa sera stessa.”
“Va bene”, ho risposto e ho accettato. Se qualcuno dirà di voler compiere un servizio, Io non dirò “no”. Tuttavia, le persone che lo vogliono realizzare, dovrebbero assumersene la responsabilità e agire. Solo se lavoreranno in questo modo, anche gli stessi studenti progrediranno molto.
Ci sono molti ex studenti di Madras e di Hyderabad.
Tuttavia, in alcune situazioni, è meglio metterci una pezza sopra, poiché (il servizio) è tutta una magistrale messa in scena. Se le persone che contano, come ad esempio i presidenti (dell’Organizzazione), si lasciano coinvolgere in meschinità, anche i giovani faranno lo stesso. È dunque indescrivibile il karma che le città di Madras e Hyderabad si stanno creando.
Ho ripetuto tante volte che (in quelle città) avrei comprato dei terreni per costruire. Avrei fatto erigere gli edifici necessari. Essi, però, sono privi di shraddhâ e devozione, anche se fanno finta di averne. Ma a che serve recitare così? Sono loro gli unici a perderci. Ci sono molti vecchi devoti che stanno malissimo. Madras sta cadendo nella stessa penosa situazione, così come sta facendo la città di Hyderabad. I giovani aspirano: “Dovremmo fare questo, dovremmo fare quello…”, ma che cosa possono fare? I responsabili non vogliono fare niente e non permettono nemmeno ai giovani di fare! (Applausi). Pertanto, ciò che voglio è questo: non ho bisogno di templi, non ho bisogni di terreni. Fate servizio con gioia. Quando i responsabili non accettano le vostre preghiere (proposte di servizio), lasciateli al loro destino. Il cattivo karma che si fanno riguarda solo loro. Voi, che siete giovani, dovreste invece agire e avere shraddhâ. (Applausi).
Date l’aiuto necessario a coloro che sono senza protezione; date cibo a coloro che soffrono per la mancanza di riso. Dappertutto, la testa (di ogni essere umano) è nutrita dal cibo. Il cibo, la testa e Dio andrebbero uniti. Se quindi aspirate a fare del servizio, fate quel genere di servizio che aiuta il prossimo, senza bisogno di aspettare il consenso di questo o di quello.
Per qualsiasi necessità, chiedete a Me. (Applausi). Io vi darò ciò di cui avete bisogno, ma non chiedete donazioni da nessuna parte, nemmeno un singolo centesimo. Ci sono persone che raccolgono 100 rupie di donazione e poi ne spendono 1000 per fare l’annuncio sul giornale, affinché tutti lo vengano a sapere. Noi non abbiamo bisogno di pubblicità.
Se vi serve personalmente qualcosa, chiedete a Me e Io ve lo darò. (Applausi).
Perché tutte queste difficoltà quando avete con voi Swami (saldo e potente) come una montagna? (Applausi).
Non prendete rifugio in nessun altro. Se vi fidate di gente come quella, vi confonderanno con la loro alta filosofia, la quale, però, non vale un solo centesimo! (Applausi). Inutile, inutile, inutile! (Applausi).
E non sto parlando solo di Bhârata. Anche nelle altre nazioni è così. Andate a vedere in Inghilterra, in Giappone, in Germania ecc. Ovunque si vada, si trova questo genere di traffici. Ovunque si vada (questa della speculazione ) è la notizia che si è costretti ad ascoltare. Queste sono le notizie che Mi arrivano e sono davvero tante. Tuttavia, accantono questa seccatura: sono queste le cose che dovrei ascoltare? Che tutti sono felici, che tutti stanno bene, che tutti sono a loro agio: sono queste le notizie che dovrei sentire! (Applausi).
Soffro moltissimo sapendo che ci sono persone che intraprendono quel tipo di “viaggio” che fa loro vendere il Nome di Swami. La devozione non dovrebbe essere venduta per niente al mondo. È più facile che l’oceano dia acqua potabile, che questa falsa devozione porti dei vantaggi (conferisca purezza). Nessuno dovrebbe lasciar avvicinare chi chiede soldi.
Ora, per parlare di tutto ciò, sto facendo tardi….
Io non chiedo niente a nessuno. Perché allora dovrei avere tutti quei rappresentanti? Non lasciate che nessuno di essi vi si avvicini. Io non ho bisogno di soldi: Io ho bisogno d’Amore! Dare e ricevere, dare e ricevere, dare e ricevere. (Applausi). Se ho quell’unica cosa, l’Amore, Mi basta.
Santificate la vostra vita con quest’Amore. Non c’è devozione migliore dell’Amore. Svolgete con esso anche il più piccolo compito. Se darete anche solo un bicchier d’acqua a chi ha sete, sarete altamente santificati. Di che altro avete bisogno oltre a questo? La sete deve essere placata e la beatitudine sperimentata.
Oggigiorno il 90% delle persone che si dicono “devoti, devoti, devoti”, sono falsi devoti. In passato era una tale gioia! Tutti i devoti si riunivano e trascorrevano insieme il tempo in allegria. Giorno dopo giorno, giorno dopo giorno, giorno dopo giorno, gli impostori sono aumentati. Come prima cosa, appena si alzano al mattino, si mettono il bottu sulla fronte! (Risate). Poi indossano una sciarpa e cominciano ad andare di qua e di là. Che cosa vagano a fare? I cani randagi che girano per le strade sono migliori di loro! Non dovremmo permettere a “cani” simili di avvicinarsi a noi.

Non sapete quanto soffre la Mia mente!

Incarnazioni dell’Amore!
Sviluppate Amore. Ci sono comunque tanti individui pieni d’Amore. Sperimentatelo senza farlo a pezzi o distruggerlo. Non c’è bisogno che Mi costruiate templi, in nessun luogo; non c’è bisogno che Mi costruiate edifici per ospitare i pellegrini; non c’è bisogno che Mi costruiate sale per convegni, né luoghi d’adorazione. Non ho affatto bisogno di tutto ciò. DateMi il tempio del vostro cuore: ciò è sufficiente. (Applausi). Sarò molto contento, là.
Invece vengono costruiti templi e poi, da quei luoghi, arrivano cattive notizie che feriscono immensamente la Mia mente. Voi non sapete quanto la Mia mente soffra! Comunque, a parte il dolore che prova la Mia mente a causa delle azioni commesse da quelle persone, Io non ho alcuna sofferenza. Essi usano il Nome di Sai e procedono in questo modo. Molto male! In nessun luogo andrebbe commessa alcuna cattiva azione nel Nome di Dio.
Se non potete fare nulla di buono, tacete e sedete. Solo questo, e non continuate a fare promesse del tipo: “Lo faremo.” Per colpa di promesse del genere, tutto viene rovinato. Dio dovrebbe essere sperimentato con Amore e in Silenzio.
Oggi si sono riunite qui persone di ogni nazione; per questo è stato necessario dire tutto ciò in questa occasione. Se qualcuno si avvicina, salutatelo e basta. Verranno garbatamente da voi e vi diranno: “Signore, stiamo facendo il dato affare…” A quel punto dovremmo dire: “Tanti saluti all’affare! Vada via!” (Risate).
Coloro che stringono amicizia per affari, sono degli sciocchi, schiocchi. Stolti, stolti, stolti, stolti! (Risate).
Non dovremmo assolutamente fare amicizia con gli affaristi. Dite “tanti saluti” a questo tipo di amicizia e andatevene. Se volete o avete bisogno di qualcosa, chiedete a Me. (Applausi).
Io non tradirò mai nessuno. Non lo farò. Non dirò menzogne. Era davvero necessario, oggi, parlare delle azioni peccaminose che coinvolgono i devoti. Io spero che, da oggi, nessuno si lasci più trascinare in situazioni simili.

Non più nâmasmarana

Molte persone imboccano molte vie, ostacolando (se stessi e gli altri) sul sentiero della spiritualità. In passato, quando andavo a Bombay, ovunque si guardasse c’erano solo devoti. Essi erano soliti fare il nâgarasamkîrtana (il cantare il Nome di Dio andando per le strade) e cantare i bhajan, persino all’aeroporto (aspettandoMi). Essi cantavano i bhajan in aeroporto e per le strade. Oggi, al contrario, il nâmasmarana (la ripetizione del Nome di Dio) è totalmente sparito. Alle persone non piace prendere parte a cose del genere.
A volte soffro molto. All’inizio andavo spessissimo a Bombay, a Madras e a Hyderabad. Queste città hanno guadagnato fama e sono molto conosciute. Adesso, però, la Mia mente non sente di andare ancora in quei luoghi. È là, infatti, che questi degenerati hanno iniziato ad agire. Dovremmo perciò, come prima cosa, allontanare simili degenerati. Le persone che contemplano Dio andrebbero trattate gentilmente. Dio non abbandonerà mai nessuno. Egli offre ospitalità a tutti. La Divinità non fa alcuna differenza. Le persone possono provare odio, mentre Dio non sa neanche che cosa sia l’odio. Amore, Amore, Amore, Amore, Amore, Amore: sviluppate Amore.

Voglio solo la qualità

Domani ci sarà il Discorso di commiato. Domani vi dirò ciò che dovreste fare e ciò che dovreste far fare agli altri. (Applausi).
Non voglio che in questa sala vengano tanti devoti solamente per riempirla, perché è solo quantità. Io voglio solo la qualità.

Perché barili di latte d’asina?
Un solo cucchiaino di latte di mucca è migliore.

È quindi sufficiente che ci siano una o due persone con buoni sentimenti. I Presidenti dei vari Stati (dell’Organizzazione Sathya Sai) e i Coordinatori del Trust dovrebbero prendere nota di questo avvertimento e lavorare con diligenza, altrimenti andarsene. Ci prenderemo cura noi delle cose. (Applausi).
Non abbiamo dato a voi questo incarico perché noi non siamo in grado di farlo. Possiamo fare le cose benissimo da soli. C’è anche il Presidente Nazionale (dell’Organizzazione). Anche il Presidente Nazionale dovrebbe prendere nota: se qualcuno nell’Organizzazione è di quello stampo, sbattetelo fuori immediatamente. (Applausi). Non dovrebbero tenere queste persone nemmeno per un giorno. Non andranno le cose avanti anche senza di loro? Qualunque lavoro può andare avanti. Degli stolti simili dovrebbero essere buttati fuori da qui!
Oggi la Mia mente è così infastidita! Da molti giorni questi sentimenti crescevano, crescevano, crescevano in Me e traboccavano, ma non c’era occasione (di poterli esprimere). A chi avrei dovuto dirlo? Oggi, invece, molte persone si sono radunate qui, creando la giusta opportunità. Tutto ciò vi doveva esser detto trovando il momento giusto.
E così, Incarnazioni dell’Amore!
Sviluppate Amore e uccidete l’odio. Aiutate sempre e non fate mai del male. Allontanate tutti i cattivi sentimenti. Nell’Organizzazione Sathya Sai dovete intraprendere un cammino duraturo, vero ed eterno. Le persone si comportano bene solo quando vengono a Puttaparthi, ma, non appena attraversano la strada, tornano a interpretare i vecchi ruoli. Un intelletto così negativo, oggi deve essere ridotto in cenere. In questo caso, dovreste sforzarvi di sviluppare la fede in Dio. Dio è costantemente, completamente pronto. È pronto a dare ciò che è stato chiesto. Non abbiate quindi dubbi su di Lui. Egli è sempre con voi, intorno a voi, al vostro fianco e dentro di voi. (Applausi). Non dovreste mai essere lontano da Lui. Fate il dovuto sforzo per sviluppare tale Divinità. Non trasformatelo in un affare.

La Verità è il nostro Dio

Incarnazioni dell’Amore!
Vi sto dicendo tutto questo con grande Amore, senza la minima traccia di odio o la minima difficoltà. Riconoscetelo bene. Ditelo a chi non lo sa. La devozione a Dio dovrebbe procedere silenziosamente. Nessuno dovrebbe sprecare in alcun modo la propria vita con la menzogna.

Dite la Verità.

La Verità è il nostro Dio. Trascorrete la vostra vita nella Verità e terminatela con la Verità. Domani portate tutti i vostri dubbi (domande): senz’altro li dissolverò. Solo, allontanate le cattive compagnie; bisogna allontanarle immediatamente. Se lo fate, ciò Mi sarà di grande aiuto.
Non vi sto assolutamente chiedendo di lavorare per Me. Io non ho nessun bisogno d’aiuto per fare il Mio lavoro. Ho il Mio lavoro: chi lo sta compiendo? Io stesso. Io stesso sto compiendo anche il lavoro più piccolo e non chiederò mai a nessuno di svolgerlo. Il pianeta mi sta già aiutando così tanto! (Applausi). Non c’è dunque bisogno che voi Mi aiutiate. Prendete parte al servizio reso alla società e correggetela nel modo giusto.

(Baba conclude il Discorso cantando il bhajan: “Hari Bhajana Binâ Sukha Shânti Nahi…”).
(Swami aggiunge – N.d.T.:)

Molte persone da quattro giorni stanno soffrendo. Perché? Perché si sentono male pensando che Io stia soffrendo a causa della malattia di qualcun altro che ho preso su di Me. Io , però, non ho alcuna sofferenza per quello che ho preso su di Me con Amore! Da dove prenderei il dolore? IO non provo sofferenza in questo Corpo, se non perché l’ho presa (dall’esterno).
C’è un sistema che regola questo processo. Ci sono regole e leggi per ogni cosa. Ho preso la malattia di altri; non Mi è quindi possibile sfuggire allo stesso dolore e per tutto il tempo che quelle persone avrebbero dovuto sperimentarlo. In un momento simile, ho preso ciò che era loro. Essi sono sfuggiti (al dolore), mentre Io l’ho preso; perciò lo devo sperimentare, non è vero? Non posso evitare di provarlo e per tutto il tempo che quella persona avrebbe dovuto sperimentarlo. Ma, di Mio, Io non ho nessuna sofferenza, nessun problema. Voi lo sapete: se veramente ci fosse (di Mio) un così forte gonfiore, sarebbe possibile parlare così a lungo? No! Quella sofferenza, perciò, non è affatto Mia. (È dall’esterno che) la totale sofferenza ha raggiunto questo Corpo.
Tutti dovrebbero stare bene; tutti dovrebbero essere beati. (Applausi). Tutti dovrebbero essere a proprio agio, senza alcuna sofferenza. Non c’è bisogno che stiate male pensando che sto soffrendo. Se avete qualche sofferenza, dateMela: la prenderò. (Applausi).
State quindi allegri, pensando che non soffro. (Applausi).

Prashânti Nilayam, 22 luglio 2002
Sai Kulwant Hall
Conferenza Mondiale sul Volontariato – 2a giornata.
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