14 Gennaio 2002 (Sankranti) – Mente e materia: un binomio inscindibile

14 Gennaio 2002 (Sankranti)

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Mente e materia: un binomio inscindibile

“Il sole sorge sereno, i giorni si accorciano, soffia un vento gelido, e mucchi di fieno nei campi mandano bagliori dorati al chiaro di luna.
I contadini cantano a squarciagola mentre vagliano le messi. I fiori gialli, in piena fioritura nei campi di iuta,
sembrano collane di perle. I peperoncini maturi brillano al sole come rossi kumkum e le calendule dischiudono le loro facce.
La ricchezza del riso è custodita nelle nostre case.
La festa di Sankrânti, simile a una donna di buon gusto e maniere raffinate, è arrivata!” (Applausi)

“Solo quando la gente allontanerà l’odio e la violenza,
sviluppando pensieri d’Amore, e acquisendo la capacità di discernere che tutto è Uno,
la Terra diventerà il paradiso. Solo allora la Terra diventerà davvero il paradiso.”

Spettacoli sorprendenti

Incarnazioni dell’Amore! Studenti e studentesse!
Negli ultimi quattro giorni Prashânti Nilayam è sembrata un mondo a sé stante, una realtà unica. Tutti gli studenti dei “campus” (villaggi universitari – N.d.T) di Prashânti Nilayam, Anantapur e Brindavan, e quelli delle scuole elementari e secondarie, hanno lavorato duramente, con dedicazione e devozione, esibendosi in gare di ogni genere e mostrando interesse in ogni campo. Non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, sia i più giovani sia i più anziani, si sono applicati al massimo, offrendo agli studenti tutto l’appoggio possibile.
Sinceramente, in nessun’altra istituzione al mondo è possibile trovare un tale senso d’amore, di unità, di devozione e di resa. (Applaus). Se istituzioni di questo genere fossero sparse in tutto il mondo, tutti i problemi sarebbero risolti.
Gli studenti – sia i ragazzi sia le ragazze – si sono esibiti in gare splendide, sia per destrezza sia per bellezza. Gli studenti, oltre ad aver svolto il lavoro di preparazione assieme agli insegnanti, hanno anche dimostrato il loro talento nei campi più disparati.

La consapevolezza è vita

La vita può definirsi tale solo quando c’è piena consapevolezza in ogni cosa che si fa.
I nostri studenti si sono rivelati eccellenti non solo nei giochi e negli sport, ma anche nella musica, prendendo parte attiva nella Banda e suonando il Nâdasvaram (musica per il festival di musica strumentale indiana – N.d.T.) . Hanno dato gioia a tutti. (Applausi).
Il gruppo della “Danza del Leone”(Cinese) era formato non solo dai bambini delle classi inferiori, ma anche da ragazzi della scuola secondaria e da laureati che frequentano vari corsi di specializzazione., (MA, MSc., M.Tech e MBA). Si sono esibiti con grande entusiasmo e in modo impeccabile, entusiasmando tutti i presenti. Le ragazze del “campus” di Anantapur si sono preparate, sotto la guida di professionisti, e hanno imparato il Nâdasvaram , finalizzato allo spettacolo del Compleanno e alla celebrazione della Convocazione. Hanno studiato con degli esperti colme di tanto entusiasmo, esercitandosi per alcuni giorni, sono riuscite a imparare il Nâdasvaram e poi sono venute qui. Le avete potute ascoltare anche questa mattina presto quando hanno eseguito il Nâdasvaram per svegliare Swami. (Applausi).

Non per loro soddisfazione

Tutti questi giochi e canzoni non sono per loro personale soddisfazione. Hanno partecipato con l’incommensurabile entusiasmo del sentimento d’amore, pensando: “Swami deve essere soddisfatto, deve essere felice.” (Applausi). Hanno continuato accettando, sopportando, sostenendo, tollerando e affrontando ogni sorta di difficoltà, qualsiasi essa fosse.
Qualche minuto fa, ha parlato un ragazzo di Darjeeling. È un membro del gruppo della “Danza del Leone”. Durante le prove, era salito a circa quattro metri di altezza per esercitarsi in un numero molto audace che avrebbe poi eseguito davanti a Swami. Ha perso l’equilibrio ed è caduto. A causa della caduta, gli si è gonfiato il collo. Io gli ho detto: “Figlio, prenditi qualche giorno di riposo. Cedi il tuo posto a qualcun altro.”
Il ragazzo ha risposto: “Swami, la mia vita è per Te. Come posso cedere il posto a qualcun altro invece di offrirlo a Te? Sono venuto da Darjeeling per allietare Swami. Che succeda pure a questo corpo quel che deve succedere. Io non abbandonerò quest’impresa. Ho deciso e sarò irremovibile.”
Ha fatto questo voto, dando alla Mia mente una gioia grandissima! Gli ho dato una pacca sul collo e gli ho detto: “Da adesso starai bene. Vai!” (Forte applauso).

Come penso, così io sono.

Io rispondo a ciascuno di voi secondo le vostre decisioni: la Mia volontà (sankalpa) si basa sui vostri propositi. Alla fine il ragazzo si è esibito come aveva deciso di fare e ha elargito gioia agli spettatori.

Il mistero fra la mente e la materia

Oggi nel mondo i bambini e gli anziani, guidati dalla forza della loro determinazione, riescono a compiere azioni di vario genere e riportano successi in cose che prima non riuscivano a fare. Ma nessuno finora è riuscito a capire la differenza fra la mente e la materia. Tutte le attività dell’uomo, dall’alba fino al momento in cui va a dormire la sera, sono connesse alle forme, fuse fra di loro, di mente e materia. Eppure, a prescindere dal livello d’istruzione, se si chiede a chiunque: “Che cos’è la mente?”, la risposta sarà: “Non importa!” A sostegno di questa risposta, sarà portata l’argomentazione che saperlo non porta ad alcun risultato utile. Se la domanda sarà: “Che cos’è la materia?”, seguirà la risposta: “Non importa!” Si dirà: “Non è necessario saperlo!”
L’uomo deve capire la relazione esistente fra la mente e la materia. Chi non conosce la natura della mente può essere definito “stupido”. Chi invece capisce la natura della mente è una grande persona.

La mente, l’intelletto e la determinazione

Qual è la forma della mente? Da dove ha avuto origine? Qual è la sua azione? Perché è grande? Se si compie un’indagine a tal riguardo, si scopre che l’ Âtma è connesso a tre diverse Energie. L’ Âtma è la forma della mente, dell’intelletto e della determinazione (forza di volontà). La mente è nata dall’ Âtma . Non è possibile descrivere la vastità della mente. In un verso sanscrito, essa è descritta in questo modo:

Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie ovunque presenti,

Dio permea l’intero Universo.

Se è fortemente determinata, la mente può coprire qualsiasi distanza in un batter d’occhio; in un istante pervade tutto. È impossibile comprendere il potere della mente. Le parole non possono descriverlo. Nessuno può definire il potere della mente con espressioni del tipo: “È come questo” o “È come quello”. Non possiamo compiere neppure la più piccola azione senza la mente. Ma com’è la mente? La mente non ha una forma. Tutto il lavoro che la mente compie è svolto dall’Energia atmica. Quindi l’ Âtma , che è interiore, agisce attraverso la mente. Non bastano anni e anni e neppure ere per comprendere le trasformazioni della mente e la sua capacità d’espansione.
Il secondo è l’intelletto. L’intelletto è illuminato, risplende. La sua natura è indagare e discriminare, senza dare spazio all’ego ed agli interessi personali.
La terza è la forza di volontà (sankalpa), la determinazione. Essa porta, non solo in questa nascita, ma anche in quelle a venire, dei risultati: essi sono i samskâra. Che cosa significa samskâra ? Superare il male e coltivare il bene. Samskâra significa sradicare gli errori di tutte le azioni che compiamo nella vita di ogni giorno e trasformarli in azioni totalmente pure. Samskâra non è qualcosa che comporti un grande sforzo.
Nessun libro è in grado di descrivere come si perfezionino la mente e l’intelletto, ma la Mia aspirazione e la Mia determinazione odierne sono quelle d’insegnare ai ragazzi di oggi quale sia il potere della mente, dell’intelletto e del samskâra.
Ogni essere umano consiste di mente e materia. Senza materia, non ci sarebbe la mente. Senza la mente, non ci sarebbe la materia! ( Swami prende la rosa davanti a Sé – N.d.T.).
Questa è una rosa. Questa è materia. Senza la materia, il pensiero: “Questa è una rosa” non potrebbe farsi strada nella mente; e senza la mente, questo fiore non potrebbe essere visto dagli occhi. Le materie che si trovano nel mondo sono una reazione, una risonanza e riflesso della mente. L’effetto della mente è quindi molto grande. Non c’è un singolo essere umano che faccia uno sforzo adeguato per riconoscere l’effetto della mente. Soltanto chi riconosce l’effetto della mente può esser definito un vero “essere umano”. La gente crede che la forma della mente sia il potere del sankalpa (forza di forza di volontà, o determinazione, o pensiero).
Ma da dove deriva questo sankalpa? L’ Âtma è il suo fondamento; esso proviene dall’Energia della Consapevolezza Divina. Vijn âna (la Saggezza o Conoscenza Suprema) fiorisce in ogni uomo. Ma gli stupidi si sentono orgogliosi della loro istruzione, a causa della loro familiarità con qualche libro, o magari per aver sentito qualche parola erudita in bocca agli anziani. Solo per questo non possono definirsi “persone istruite”. La persona veramente “istruita” è quella che indaga adeguatamente su ciò che davvero deve esser compreso. Qualunque sia il livello di istruzione profana raggiunto, chi non realizza la conoscenza atmica è solo uno stolto.

Voi siete i padroni

Prendete un uomo che sia altamente istruito. Chiedetegli: “Chi è Lei?” Sebbene si tratti di una persona istruita, non sarà in grado di darvi una risposta corretta. Potrà rispondervi col suo nome e cognome: “Mi chiamo Rama Sashtri Garu.” Rama Sashtri è il nome dato al suo corpo e non corrisponde al suo vero Sé.
Poi chiedetegli una seconda volta: “Chi è Lei?” Vi potrà rispondere: “Sono uno studioso.” Neppure questa è una risposta corretta, perché corrisponde alla sua istruzione mondana, e anche questa non ha niente a che vedere col suo vero Sé.
Chiedetegli poi per la terza volta: “Chi è Lei?” Egli risponderà: “Sono un indiano. Sono un americano. Sono un inglese.” Vi dirà da quale Paese proviene. Alla domanda: “Chi è Lei?” si risponde col nome del corpo, con la descrizione della professione o con il nome del Paese di provenienza, ma non si dice mai chi si è realmente. Per quale motivo? Invece di riconoscere la natura atmica, si tiene in considerazione solo la natura del corpo, dell’istruzione profana e della professione. Fino a quando si può vivere nella coscienza corporea se non si ha la Coscienza atmica? È il corpo che studia per conseguire un’istruzione, solo il corpo. Se la cosa viene vista in questi termini, il corpo e la mente sono solo strumenti nelle vostre mani. Gli strumenti devono essere tenuti sotto il vostro controllo. Non identificatevi con gli strumenti.

Il padrone siete voi

I Veda dichiarano: “Dominate la mente: siate menti superiori.”
Se glielo spiegherete in questo modo, quello studioso comprenderà qual è la verità e vi darà la risposta giusta: “Ero sempre nell’illusione dell’attaccamento al corpo e non potevo che soccombere all’ignoranza; per questo ho risposto alla domanda dicendo il mio nome, la mia professione e la situazione del mio corpo al momento; ma l’Uno, che è al di là del tempo, al di là del corpo, al di là dell’educazione, è l’ Âtma. Solo Quello sono io.”
È l’ Âtma a essere dietro il corpo, l’istruzione e la cultura; è l’ Âtma a far sì che tutto funzioni. La gente, però, dimentica il vero Padrone (l’ Âtma), e cade nell’illusione che sia il corpo a condurre la danza; ma ciò che fa danzare il corpo è l’ Âtma. Tutto ciò che è legato al corpo (nome, professione, istruzione) è temporaneo: tutto questo è impermanente, miserevole e può sparire in un istante. Voi siete la Verità. Il vostro nome è “Verità”. Voi siete il Sé, che è eterno. Pertanto, liberatevi dell’attaccamento al corpo, vivete nella Coscienza atmica e propagate la conoscenza dell’ Âtma. Finché si resta attaccati al corpo, non si può capire neppure un atomo della conoscenza dell’ Âtma. Potete conoscere ciò che è scritto nei libri, e saper rispondere a molte domande, ma quel genere di conoscenza fa parte delle illusioni di tutti i giorni. Non siete voi. Voi state gradualmente diventando consapevoli del fatto che siete l’Energia fondamentale presente in ogni cosa. Dovete sforzarvi strenuamente per capire l’Energia atmica.

Il potere della mente

Per prima cosa, dovete capire la natura della mente: allora saprete quanto sia grande il potere mentale. Il potere della mente non può essere descritto a parole.
La beatitudine nasce e cresce nell’uomo, vive nella mente e finisce nella mente. Tutte le azioni sono la mente, le difficoltà sono la mente, vivere è la mente, star male è la mente: tutto è solo mente. Nessuno può stabilire che cosa sia il potere mentale. È fondamentale capire innanzitutto la natura dell’energia mentale, perché solo allora si capirà la natura della materia.
Come potete controllare gli altri se non riuscite a controllare i vostri sensi? Per poter essere una guida per gli altri dovete aver raggiunto il controllo dei vostri sensi. Capite innanzitutto il potere della mente.

La mente è responsabile della nascita, della permanenza sulla Terra, della vita mondana, della morte, della gioventù, della vecchiaia, del vivere, delle malattie.
Tutte le azioni sono della mente. Tutti i problemi, la gioia, le preoccupazioni sono “mente”!

(Applausi)

La mente è molto potente. Non capendo di avere un tale potere in sé, l’uomo si ritiene limitato, ma si inorgoglisce della sua istruzione, che è invece alquanto modesta: questo è indizio di estrema stoltezza. Non si può trovare uno stupido più grande al mondo di chi pensa: “Io so tutto.” Voi non prestate attenzione alle cose importanti, lasciate da parte la ricerca della conoscenza atmica, e vi immedesimate con la vostra natura inferiore. È per questo motivo che l’uomo d’oggi è vittima del dolore e delle difficoltà.

Voi siete il fondamento

Qual è la causa principale della felicità e del dolore dell’uomo? Solamente voi stessi. Non ci sono altre ragioni. Per quale motivo? Non essendo capaci di riconoscere la vostra vera natura, siete in balia del dolore e della felicità. Se realizzerete la vostra natura, dolore e felicità non potranno più toccarvi. Non arriveranno fino a voi. L’unica causa della felicità e del dolore siete dunque solo voi.
Dite: “Questa persona, quell’uomo, queste donne, quella gente…” e li prendete come pretesto per criticare. È un grave errore. Pensiamo: “Quella persona è il motivo del mio dolore, della mia sofferenza e della mia disperazione.” È un grande errore. Nessuno è responsabile della vostra sofferenza: solo voi siete responsabili di voi stessi. È un grandissimo peccato dare la colpa agli altri.
Per quale motivo? In voi non ci sono quei sentimenti morali che porterebbero al giusto comportamento. Se vi comportate bene oggi, la vostra buona condotta vi porterà a un affinamento domani; l’affinamento raggiunto diventerà la vostra qualità essenziale e questa qualità essenziale diventerà la meta del domani. Sono solo le vostre decisioni a essere la causa principale del vostro affinamento, della vostra caratteristica essenziale e della vostra meta. Qual è dunque la meta? Sarà quella che si conformerà alle vostre azioni.
Pertanto, coltivate innanzitutto la moralità. Il potere della moralità porta a compimento le azioni a questo mondo, e tale compimento avviene a causa della mente.

La stanza di controllo e l’interruttore principale

Incarnazioni dell’Amore!
La mente ci segue sempre. Un essere umano non è tale senza la mente. Eppure, un essere umano (mânishi) non conosce la mente (manas). Se non capite la mente, come potete definirvi “esseri umani”? Non vi è concesso! Potrete dire di essere degli esseri umani solo il giorno in cui capirete la natura della mente. Questi sono gli insegnamenti del Vedânta , che è l’ultima parte e l’essenza dei Veda. Essi chiamano questi insegnamenti Âtmajn âna (Conoscenza del Sé). Dimenticare l’ Âtmajnâna, incrementando l’ignoranza e sostenendo “Io sono questo”, “Io sono quello”…, è segno di grande stupidità, non è vero?
L’ Âtma è la stanza di controllo. Una volta che sarete entrati nella “stanza di controllo”, avrete istantaneamente il governo di tutti i vostri sensi e della vostra mente.
Se l’interruttore principale della casa è spento, tutte le lampadine delle stanze non funzioneranno. (Swami batte con decisione la mano sul tavolo – N.d.T.).
Se invece accenderete l’interruttore principale, tutte le luci in tutte le stanze saranno accese.
Il vostro Âtma è l’interruttore principale, e ciò che vedete, che dite, che ascoltate e che fate, sono come gli interruttori delle diverse stanze. Siete voi stessi a crearli.
Avete costruito una grande casa, e le stanze sono una camera da letto, un bagno, una dispensa, una cucina ecc. Le avete chiamate tutte con nomi diversi e siete stati voi stessi ad aver determinato le loro funzioni.
C’è un muro che delimita il bagno, un altro che delimita la camera da letto e altri che delimitano il salotto e la sala da pranzo. Sono i vari muri a formare le diverse stanze. Se demolite i muri divisori, resterà solo una stanza grandissima. Ma voi non volete un grande spazio (l’ampiezza mentale), ed erigete quindi questi muri divisori, ritenendoli, assieme alle stanze che essi formano, di grande importanza. Non deve, non deve essere così! Si deve mirare allo spazio, alla vastità. La vastità è la natura dell’ Âtma. Esso è infinito. Voi avete dimenticato la natura infinita e immortale dell’ Âtma e, da molte nascite, avete sviluppato l’attaccamento gretto e meschino per il corpo: dovete gradualmente ridurlo.
Che cos’è questo corpo? Voi dite: “È tutto mio.” Ma per quanto tempo lo sarà? Solo finché questo corpo esisterà! Dopo, a chi apparterrà? Come si chiamerà?
Come potete dunque pensare che sia vostro?
In azioni connesse con il mondo esteriore, la parola “io” può essere utile.
Le parole, anzi, sono due: “io” e “mio”. “Io” è l’ Âtma, “mio” è la materia. L’ Âtma è la base della mente. La mente è la base della materia. Se riconosciamo la natura della mente e della materia, tutto diventerà Uno.

Alla vostra età dovete stare molto attenti

Studenti!
Avete una lunga vita davanti a voi. Non dite: “Ci rivolgeremo alla spiritualità quando saremo vecchi.”
Partite presto, guidate lentamente, arrivate sani e salvi. State molto attenti in questa età: se sciupate il vostro tempo, esso non potrà più essere recuperato. Considerate quindi la vostra età come un momento molto importante. Bisogna selezionare con attenzione le cose da apprendere a questa età. Altrimenti, quando le imparerete?

Incapace di vedere bene a causa della cataratta, col viso coperto di rughe,
i capelli grigi e le gambe tremolanti, sarai deriso dai bambini, che ti chiameranno “vecchia scimmia”.
Ecco (o uomo), il teatro delle marionette!

( Applausi )

Non essere orgoglioso della tua bellezza fisica o della tua gioventù.
In un futuro molto prossimo, la vecchiaia arriverà!

( Applausi )

Chi verrà in vostro aiuto quando sarete vecchi? Sarete in grado di prendervi cura di voi stessi? Non ci riuscirete. Dovrete chiedere a qualcun altro di aiutarvi. Dovete cercare di farcela da soli, per tutto il tempo in cui vivrete. Nessuno può dire con certezza che cosa succederà al corpo l’attimo successivo a quello presente; perciò non coltivate l’attaccamento per il corpo. In ogni modo, non dovete mancare di prendervi cura del vostro corpo al fine di rimanere in salute e non dover dipendere dagli altri.

Fate il vostro dovere

Fate sì che il vostro corpo non dipenda da altri: mantenetelo sotto il vostro controllo.
Chi siete voi? Il vostro vero “Io” è l’ Âtma. Il corpo deve rimanere sotto il controllo dell’ Âtma.

L’“io” in ognuno è Uno

Se chiedete: “Chi è Ramayya?”, qualcuno si alzerà in piedi e dirà: “Io!” Se chiedete: “Chi è Anil Kumar?”, egli (Swami indica il traduttore al Suo fianco – N.d.T.) si farà riconoscere. “Chi è Giri?” (Swami indica qualcuno che si trova dietro di Lui – N.d.T.) ; questi si alzerà. “Chi è Sashtri Garu?”; qualcuno si alzerà e dirà: “Io.” Tutti dicono: “io”, “io”, “io.” Questo dice: “io.” Quest’altro dice: “io.” Un altro ancora dice: “io.” Quindi, questo “io” è quello che si trova in tutti: è l’ Âtma. Solo quell’”io” è fondamentale. Tutti gli “io” hanno avuto origine dall’”Io” atmico.
Vedete quante lampade sono accese qui. Anche durante la festa di Dîpâvalî si accendono tante luci, usando una singola lanterna per accenderne molte altre. Potreste pensare: “Chissà quanto costerà qui tutta questa luce! Quante lampadine verranno usate?” Nient’affatto! Tutte le lampadine hanno la stessa corrente: se essa se ne va, si spegneranno tutte.
Tutti gli esseri sono come lampadine, e Dio è il loro generatore. (Applausi) . È un “jana-ratore”! (“jana” in telugu significa “gente” – N.d.T.).
(Swami chiede ad Anil Kumar:) ”Che cosa vuol dire jana ?” (Anil Kumar risponde: “ Gente, Swami !” N.d.T.) Un jana-ratore è quello che fa funzionare tutta la jana! (Applausi).
A che serve tenere tante lampadine se non si ha un generatore?

Riflessi dell’Âtma

Se qualcuno vi chiede: “Chi siete?”, dovete rispondere con convinzione che siete l’ Âtma. “Che cos’è la mente?” Si deve dire: “È una parte dell’ Âtma. Non è materia. ”Non si deve rispondere: “La mente è materia.”
Che cos’è la mente? È un riflesso dell’ Âtma. Che cos’è l’intelletto? Un riflesso dell’ Âtma. E i sensi, che cosa sono? Riflessi dell’ Âtma. Tutto ne fa parte. C’è un unico fondamento comune a tutte le parti. Mysore pak, gulab jamun, burfi, pâlkova, mithai, jilebi (nomi di vari dolci indiani – N.d.T.): li abbiamo preparati tutti! Qual è l’ingrediente fondamentale di tutti quanti? Lo zucchero; senza zucchero non ci sarebbe né il mysore pak né il gulab jamun! Allo stesso modo: Dio è Divino.
Per merito del “Divino”, che è lo zucchero, voi potete sperimentare molte varie situazioni e cucinare e mangiare tanti piatti diversi. Dobbiamo prendere coscienza di quali siano le fondamenta, il principio fondamentale, che, per l’uomo, è la mente, perché essa è la forma dell’ Âtma.

La mente della scimmia e l’umanità

La gente pensa che la mente (umana) sia come quella di una scimmia. È un grosso errore. È quando vi comportate da scimmie che la vostra mente vi appare come la loro. Poiché siete nati come esseri umani, non potete avere una mente da scimmia, ma da uomini. Essa deve diventare una mente da uomini. Dovete ottenere questa caratteristica da esseri umani. Non permettete alla vostra mente di comportarsi da scimmia. Voi siete uomini, non scimmie. Solo così esprimerete la vera umanità. Ovunque, se si chiede a qualcuno: “Perché la tua mente si comporta così?”, ci si sentirà rispondere: “Perché va da una parte all’altra come una scimmia!”
La scimmia è comunque migliore dell’uomo. La scimmia (Hanumân), obbedendo all’ordine di R â ma, attraversò l’oceano, arrivò fino a Lankâ e portò indietro l’amuleto di Sîtâ (per darlo a Râma – N.d.T.). Si dice che la scimmia abbia detto: “O uomo! O pazzo! Ti prendi gioco di me, dicendo: ‘Scimmia, scimmia, scimmia!’ Ma c’è una scimmia peggiore di te? Partecipi forse tu al servizio di Dio, come ho fatto io? Io obbedii al comando del Signore Râma. Davanti a Râma fui umile (dîna), ma affrontai Râvana con ardimento (dhîra). Devi fare come me: essere umile davanti ai saggi e affrontare i malvagi con coraggio.” Una scimmia ci ha dato questi consigli!
Non dobbiamo essere scimmie. Le scimmie vere hanno la coda. Tutti voi siete scimmie senza coda! Non crediate di essere esseri umani solo perché non avete la coda. La coda non c’è più, ma le qualità della scimmia ci sono ancora. Liberatevi delle caratteristiche scimmiesche. Intraprendete il sentiero sacro e mantenete come meta l’ Âtma. Sviluppate la convinzione di essere parti dell’ Âtma e aspirate all’unità della mente, dell’intelletto e del samskâra (il perfezionamento).

Il samskâra è sorprendente

Il samskâra (in questo caso inteso come vâsanâ, cioè le “impressioni mentali” subconscie legate al passato; inclinazioni o tendenze – N.d.T.) è davvero sorprendente. Ve lo dico in parole semplici, ma ancora non capite. Il samskâra (vâsanâ): ciò che viene fatto oggi, domani non se ne va. Vi segue per alcune nascite. Ovunque andiamo, ci segue come un’ombra. Ecco perché il samskâra è sorprendente.
Il samskâra (inteso ora come perfezionamento, affinamento, cultura – N.d.T.) corrisponde al processo di perfezionamento. Esso non deve essere trascurato. Non avete tale perfezionamento in voi. C’è un’energia da purificare, ma voi non la purificate. Essa deve essere raffinata. Solo a perfezionamento avvenuto entrerete nella cultura (samskriti) corretta.
Com’è la cultura dell’India? È una cultura di altissimo valore; è come oro puro, risplende. Non c’è alcun segno di impurità. Eppure oggi la stiamo guastando. La gente non ha rispetto per gli anziani. Davanti ai saggi, alle anime nobili, dimentichiamo di esternare umiltà e obbedienza. Non amiamo neppure i genitori. Si dà importanza soltanto all’istruzione mondana; ma quanto durerà questa istruzione? Solo fino a quando la vostra testa continuerà a esistere. Dopo, non ci porteremo dietro niente di tutto questo. Quando lascerete il corpo vi porterete dietro solo le tendenze innate (samskâra) e non la vita mondana (samsâra). (Applausi).
Voi pensate che la vita mondana vi seguirà, ma questo è falso, sams â ra non verrà con voi. Solo le tendenze innate vi seguiranno. Invece di purificare tali tendenze, che vi porterete dietro, rimanete intrappolati nella vita del mondo, che vola via con uno starnuto. Invece di rivolgere la vostra attenzione a ciò che è eterno, vi dedicate ad essa che è effimera e impermanente e, così facendo, soccombete a ogni genere di inquietudine. Fate un grosso errore.

Non riconosce la sua vera natura

Nonostante la sua istruzione e la sua intelligenza,
l’uomo sciocco non arriva a conoscere il suo vero Sé.
L’uomo non si ricorda della sua natura atmica:
lo sciocco non conosce ancora il suo Sé!
Non importa quale sia il suo stile di vita,
egli non rinuncia alle sue qualità inferiori.
L’educazione moderna porta solo alla discussione,
non alla vera saggezza.
A che cosa vi serve l’istruzione mondana,
se non vi può condurre all’immortalità
Dovete acquisire la conoscenza che vi renderà immortali.

La natura dell’ Âtma è immortale. (Applausi). Saremo forme dell’Eternità e dalla Verità solo quando acquisiremo la conoscenza dell’ Âtma.

Da mattina a sera, ti dai tanto da fare nella vita
e usi tutto il tuo sapere solo per poterti riempire lo stomaco,
dimenticando Colui che ha gli occhi come petali di loto.
Quanta felicità hai ottenuto? Dillo sinceramente, o studente!

Ditelo sinceramente! Ditelo e vediamo. Nessuno sarà in grado di dirlo. Che cosa avrete guadagnato a dimenticare Dio e a credere nel mondo?
“Ho girato il mondo in lungo e in largo e poi sono tornato, dopo aver guadagnato decine di milioni”. Bene, avete portato indietro tanti soldi. Dove andranno a finire? Nel momento in cui lasceremo questo corpo, non una singola moneta verrà con noi. Avete girato tutto il mondo: a che serve aver viaggiato tanto?
Potete dire di conoscere il mondo solo per aver studiato l’atlante? Guardate le cartine e dite: “Questa è l’Inghilterra, questa è l’America, questo è il Giappone, questa è l’India.” Vedere i vari Paesi sull’atlante non è come averli visitati realmente. Prendiamo come esempio un cucchiaio. Esso entrerà nel chutney, nel sambar, nel rasam e nel payasam (nell’ordine: salsa piccante, zuppa speziata con verdure e ceci, zuppa di tamarindo e budino al latte – N.d.T.). Il cucchiaio affonda in questi cibi, ma non percepisce alcun gusto.
Allo stesso modo voi visitate molti paesi e leggete molti libri, ma a quale scopo? Non avendo l’“essenza” in voi, non ne ricavate alcun beneficio.

La gamba destra e la gamba sinistra

Perciò, incarnazioni dell’Amore!
Innanzitutto, comprendete la natura dell’Amore, sviluppate l’Amore e condividetelo con gli altri. Trasformate questo mondo in un paradiso d’amore. Allora ogni sofferenza sparirà. Ogni dolore arriva a causa della mente: cercate quindi di capirne la natura e sarete redenti. Avete preso parte agli incontri sportivi, avete dimostrato di possedere grandi talenti e avete vinto molti premi. Dal punto di vista del mondo questa è una cosa molto importante.
La conoscenza profana è per la felicità quaggiù;
la conoscenza spirituale è per la vita che verrà.

Prendiamo in esame l’educazione mondana e l’educazione spirituale. L’educazione mondana è come la gamba sinistra e quella spirituale è come la gamba destra. Quando c’è questo “destra-sinistra, destra–sinistra, destra-sinistra”, significa che si sta marciando. (Applausi) . Marciare significa “andare avanti”. Come? Destra-sinistra, destra-sinistra, destra-sinistra. La parte sinistra (in inglese: left) deve essere lasciata (in inglese: left; Baba si riferisce all’educazione mondana – N.d.T.). La parte destra (in inglese: right) è sempre giusta (in inglese: right; Baba si riferisce all’educazione spirituale – N.d.T.). (Applausi).
Molte cose possono aiutarci ad avere una comprensione appropriata delle cose del mondo. Noi facciamo tutto con la mano destra, sempre la mano destra. Per che cosa la dovremmo usare? Per fare le cose giuste! (Baba continua il g ioco di parole usando ancora il termine “right”, che significa sia “destro” sia “giusto” – N.d.T.)
Per compiacere il nostro prossimo. Per rendere felice Dio! In questo modo avrete usato nel giusto modo la vostra mano destra. Che cosa ne sarà della sinistra? Sarà sempre e solo una mano sinistra. Per quale ragione? Perché la mano sinistra non fa cose buone: si usa per pulire lo sporco (usanza indiana – N.d.T.).
La sinistra rimane sempre dietro, mentre la destra sta sempre davanti. (Risate e applausi).
Ognuna delle due mani fa il lavoro che le compete. La maggior parte di noi usa la mano destra per fare il proprio lavoro, lasciando in disparte la sinistra. Che cosa significa? Significa che dovremmo fare solo le cose giuste: questo è lo scopo della nostra vita.
Qual è la meta della vita umana? Si deve riconoscere la Verità fondamentale, cioè il principio atmico, che è l’Io dentro di voi. Comprendetelo!
Come si fa a riconoscerlo? L’ Âtma si può riconoscere solo mediante la mente, perché la mente ne è il riflesso. Noi gettiamo via il riflesso dell’ Âtma ed entriamo nella materia fisica, mondana e temporanea. In una certa misura è anche giusto entrarci, ma senza soccombere ad essa. Per riuscire a farlo nel modo giusto, dobbiamo essere in grado di separare le due cose. Questo può solo avvenire tramite l’intelletto, che è depositario della capacità di discriminazione.

La discriminazione

Per gustarvi il succo di un’arancia, leverete la scorza, e poi getterete la polpa spremuta, da cui avete tratto il succo. Questo è proprio il fine dell’intelletto. Gettate la polpa sfruttata e conservate il succo. L’intelletto getta via il male del mondo e accetta il bene. Tutto ciò che ha buon gusto si conserva e ciò che non ha gusto si butta. Non solo l’uomo fa così! Anche le scimmie si comportano allo stesso modo. Tirate una banana a una scimmia. La scimmia la sbuccerà accuratamente prima di mangiarsela. La sbuccerà e mangerà quel che troverà dentro. Siete delle scimmie? No, ma fate la stessa cosa. Ma voi non siete scimmie. Siete esseri umani. Le cose che fate voi le fanno anche le scimmie.
Sì, ciò che fate voi viene fatto anche dagli animali. Anzi, a volte voi fate anche meno di loro. Almeno le mucche non sono egoiste. Prima vanno nei campi e mangiano tutto ciò che capita loro sotto la lingua. Come mangiano? Mangiano molto velocemente. Poi tornano alle stalle, fanno risalire il cibo, lo masticano di nuovo e lo ingoiano.
Quando andiamo per il mondo dobbiamo accettare tutto ciò che è buono. Non sprecate il vostro tempo. Usatelo per le cose sacre. Non rimandatele. Nutritevi di tutto ciò che è buono, poi tornate a casa vostra, andate nella vostra camera, e “masticate il bolo alimentare” (cioè “ruminate”, ovvero meditate sulle cose buone che avete appreso – N.d.T.). Solo allora l’energia vitale (jîva shakti) aumenterà in voi e darà vera forza al vostro corpo.

Primi della classe e ultimi della classe

Studenti!
C’è così tanta saggezza (vijnâna) persino negli animali, negli uccelli e nelle bestie. C’è tanta conoscenza (prajnâna) , tanta sapienza (sujnâna). Nonostante tutta l’istruzione odierna, vijnâna, prajnâna e sujnâna si sono estinte nella gente. Cercate dunque di ottenerle. Molti studenti si trasformano in veri e propri sciocchi. Perché? Questo succede perché prendono buoni voti in fisica e matematica. Buoni voti in chimica, cinque punti su cinque in tutte le materie. La conoscenza profana, di cui vi siete riempiti la testa, la rivomitate poi in aula d’esame. Ma progredite solo in quello. Fino a che punto siete infatti riusciti a “toccare” le cose fondamentali? (Mentre Swami dice la parola “toccare”, dà con la mano un colpetto sul tavolo davanti a Sé – N.d.T.). In quale corso di spiritualità siete stati “promossi”? Nella conoscenza del mondo siete i primi della classe; in spiritualità siete gli ultimi. Nella prima prendete il primo premio; nella seconda, l’ultimo! Nella prima, un successo (in inglese: mark) ; nella seconda, note di demerito (in inglese: remark). (Applausi).
Non dobbiamo meritare dei rimproveri; anche in spiritualità dobbiamo ottenere delle lodi.
C’è una piccola cosa detta dal bambino che ha parlato prima. I rimproveri non sono giusti solo perché qualcuno ve li ha fatti. Le cose vanno messe in pratica e sperimentate. Quando il ragazzo è caduto, ha pensato: “Ormai ho perso la mia possibilità. Swami metterà qualcun altro al mio posto. La mia occasione è perduta, perduta, perduta!” Stava malissimo. Con questo malessere addosso, è venuto da Me e ha detto: “Swami, sto malissimo. Devi prendere la mia sofferenza e far esibire solo me!” Era così determinato che l’ho guarito in un istante! (Applausi).

Egli recherà loro danno e li aiuterà

Sono necessarie la determinazione la fede. Annamâchârya (un poeta mistico – N.d.T.) disse:

“Tanta l’estensione raggiunta dalle nostre menti,
tale la dimensione ottenuta dalla nostra visione.”

Dio farà entrambe le cose: recherà danno e aiuterà. Questo è ciò che ha detto Purandaradasa (un santo, compositore di musica spirituale – N.d.T.):
“Râma! Sebbene io ricordi il Tuo Nome in tanti modi, non riesco a riconoscere la natura dell’ Âtma , che libera. Quando mi proteggi, Tu sei Râma. Quando mi rechi danno, sei Yama (il Dio della morte – N.d.T.). Tu sei sia Râma sia Yama.”
A Kamsa, Krishna apparve come Yama. Ma i messaggeri di Kamsa, lì presenti, Lo videro come Krishna. Non dovete credere che Dio sia separato, e che ci sia qualcun altro che vi danneggia o vi aiuta. È Lui a danneggiarvi o ad aiutarvi!
Egli aiutò Prahlâda, e fece del male a Hiranyakashipu. Agli occhi di Hiranyakashipu era Yama, ma, quello stesso Yama, apparve come Nârâyana a Prahlâda. Per alcuni Egli è uomo (nara) e per altri è Dio (Nârâyana). Per alcuni è Yama, ed era Nârâyana per Prahlâda.
Quindi non c’é differenza fra Yama e Nârâyana: quando Egli aiuta è Nârâyana, quando fa del male è Yama. Ma perché ci fa del male? Fa del male al male e aiuta il bene.

AIUTATE SEMPRE, NON FATE MAI DEL MALE.

Anche Vyâsa lo disse:
“Si ottengono meriti servendo gli altri e si commette peccato se si fa loro del male.”

Se si provoca dolore alla mente di Dio, o se si critica Dio, Egli sarà l’unico messaggero di Yama. Se ci si allontana da Dio, Egli stesso diventerà l’inferno.

Sviluppate la qualità

Potete controbattere dicendo: “C’è tanta gente al mondo che vive senza pensare mai a Dio.” Sì, vivono, vivono. Ma come? Vivono come gli sciacalli e come i cani. Non vivono da esseri umani, da devoti, da persone sante.
Si deve privilegiare la qualità, non la quantità. Meritatevi la Grazia di Dio. Fate sì che, tramite voi, l’Istituto si guadagni una buona fama, crescete bene e vivete in modo ideale. Dovete tenere alto il nome dell’Istituto, dato che avete studiato qui a lungo e gratuitamente. Perché? Come adeguato segno di gratitudine per l’aiuto che avete ricevuto per la vostra vita.
In qualsiasi altro istituto non danno nemmeno un foglio di carta se non pagate una retta. Non vi fanno arrivare nemmeno al cancello esterno. Tutto è denaro, denaro, denaro. Denaro, denaro, denaro… A che cosa serve il denaro? Il denaro va e viene, la moralità viene e cresce. Coltivate quella! Se sviluppate l’amore, la gratitudine verso Colui che vi ha aiutato così tanto pervaderà ogni goccia del vostro sangue.

Dobbiamo sviluppare la gratitudine

Eccovi un piccolo esempio: il vicerettore aveva fatto una telefonata a Singapore per chiedere a un istruttore se poteva venire fin qui ad allenare i ragazzi per la “Danza del Leone”. Quando è arrivato, nessuno si è incaricato di chiedergli quali fossero le sue necessità. Com’è l’educazione d’oggi? Buon senso e conoscenza generale sono “zero”. Solo negli studi abbiamo degli eroi. Risponderanno ad ogni domanda che farete loro. Sono eroi in questo, ma sono delle nullità in conoscenza generale; non sanno come comportarsi con le persone.
Così ho chiamato il vicerettore e gli ho detto: “Tu hai portato qui l’allenatore e ne siamo tutti soddisfatti; gli studenti sono felici. Ma anche lui deve essere felice. Che cosa si può fare?” Il vicerettore ha risposto: “Non so, Swami.” “Sciocco! Non lasciare che le cose vadano così!”
Swami stesso si è occupato delle necessità di ogni singolo studente e di quelle dell’allenatore. Voi pensate: “Swami è da qualche altra parte. Non lo sa.” Ma qui, là, e dovunque ci volgiamo, Egli è presente come Âtma. (Applausi).
Poi l’allenatore avrebbe dovuto tornarsene a casa, no? Ho detto: “Dagli i soldi del viaggio.” “Ma Swami, il biglietto di andata e ritorno costa 40.000 rupie!” Risposi: “Non ci pensare. Non preoccuparti per nulla dei soldi. Dobbiamo tenere viva la nostra gratitudine; dobbiamo svilupparla.” Così dicendo ho messo 40.000 rupie in mano al vicerettore affinché le desse all’allenatore e lo mandasse a casa.
Io continuo a dare soddisfazione a tutti e prendo su di Me tutte le difficoltà e gli insuccessi che possono derivare dalle vostre azioni. Voi non siete capaci di comprendere questa verità. Come potete voi, che non riuscite a capire questo, riuscire a riconoscere la vostra reale natura?

La causa prima è solo l’Uno

Tutti hanno lavorato strenuamente. Anche gli insegnanti hanno lavorato duramente. Non solo gli insegnanti giovani: anche quelli di età avanzata. Rama Murthi e Radha Swamy sono molto anziani. Sebbene siano in pensione, continuano a lavorare nel nostro college. Tutti hanno fornito tutto l’aiuto possibile, secondo le proprie capacità. Hanno lavorato tutti.
Se siamo sempre uniti, possiamo acquisire la Divinità. Se c’è l’Uno, la Divinità, possiamo ottenere tutto! Il successo di questo incontro è il risultato di uno sforzo collettivo. Qual è la causa prima di questo successo? Non solo “tu”: tutti (insieme) sono la causa prima di questo successo!
Non esiste un altro Istituto come il nostro. (Applausi). La coordinazione, la cooperazione e l’amore che trovate qui non si trovano da nessun’altra parte. La causa prima di tutto questo è solo (Swami punta il dito su di Sé – N.d.T.) quest’Uno, solo quest’Uno. (Forti applausi). L’unica responsabile di questa unità è solo la natura dell’Amore che emerge da Questo (indicando Se Stesso – N.d.T.). Non voglio annoiarvi parlandovi delle decine di milioni di rupie spese. I ragazzi devono star bene. Al Paese deve essere dato un ideale. Eppure, alcuni si comportano in modo ingrato dopo aver ricevuto l’Amore di Swami in abbondanza.
Questo è il loro destino ( karma ): tutto qui.

IL DESTINO NON SI PUÒ CAMBIARE, NEMMENO SE CI SI PROVA PER CENT’ANNI.

Il loro karma è quello. Il vostro conseguimento (prâpti) è solo quello! Tenete alto il nome dell’Istituto, ovunque andiate. Questo è ciò che desidero da voi. Sono pronto a darvi tutto ciò che chiedete. Ma la reputazione, la reputazione del nostro Istituto deve essere mantenuta alta. Tutta la gente che è venuta qui è rimasta entusiasta delle attività che vengono svolte in questo Istituto.

Le donne ad Anantapur

Anche le ragazze del college di Anantapur hanno lavorato duramente. In verità, quelli che vivono a Puttaparthi sono molto fortunati, perché possono avere il darshan di Swami tutti i giorni. Vengono al mattino e al pomeriggio al darshan di Swami. Conversano con Swami, Lo toccano; e questo succede tutti i giorni. Invece, le donne di Anantapur non hanno niente di tutto questo, povere creature!
Sono trascorsi dodici anni da quando sono andato ad Anantapur l’ultima volta, ma loro lavorano con costanza e devozione, nella ferma convinzione che Io sia sempre con loro. La loro devozione e la loro resa a Me sarà riccamente ricompensata. Tornerò presto ad Anantapur (come conferma, Anil Kumar chiede: “Swami?”, e Swami ripete:) …presto ad Anantapur (applausi), visto che, da tanto tempo, ci sono persone così deluse e amareggiate… Darò loro gioia andando là. (Applausi). Innanzitutto dobbiamo continuare ad aspettare. Ogni singola azione produce un risultato: non possiamo dunque sfuggire alle conseguenze delle nostre azioni. Molto presto vedremo dei risultati sacri.

Non ci sarà alcuna guerra

Molta fortuna si riverserà sulla terra di Bhârat. (Forti applausi). Tanta gente chiede con terrore: “Quando ci sarà la guerra? Quando scoppierà la guerra fra Pakistan e India?” Non succederà nulla. (Forte e prolungato applauso). Il Paese di Bhârat è una terra sacra e sarà sempre al sicuro. Continueranno a esserci schermaglie. Al giorno d’oggi ci sono litigi persino in una famiglia composta da quattro membri; com’è dunque possibile che un paese con tanti milioni di abitanti possa essere totalmente libero da conflitti minori? Tuttavia, non ci sarà guerra. Tutti alla fine troveranno l’unità e vivranno come fratelli. Nelle vostre preghiere quotidiane chiedete devotamente e di tutto cuore:

Lokâssamastâh sukhino bhavantu
Che tutti i mondi possano essere felici!

Dobbiamo sperare che tutto il mondo diventi felice. Noi viviamo perché il mondo esiste. Senza il mondo, dove sareste? Senza di voi, dove sarebbe il mondo? C’è infatti una strettissima relazione fra voi e il mondo.
Contemplate il Nome del Signore, aspirate al benessere del mondo, prendete parte agli sforzi per il benessere della società e fate anche servizio, servizio a lungo termine.

(Bhagavân conclude il Suo discorso con il bhajan: “Hari Bhajana Binâ Sukha Shânti Nahi…“).

Prashânti Nilayam, Sai Kulwant Hall, 14 gennaio 2002
Festa di Sankrânti,
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