“La tolleranza è la vera bellezza di questa sacra terra di Bhârat.
Di tutti i voti, il più grande è quello dell’aderenza alla Verità.
Il sentimento dolcissimo, particolarmente caratteristico
in questo Paese è quello della maternità.
Il rispetto di Se stessi viene valutato più della vita stessa.
La gente ha dimenticato i princìpi basilari di questa grande cultura,
e oggi, in nome della libertà, imita la cultura occidentale.
Ahimè! Che cosa si può dire del governo di questo Paese?
Gli abitanti di Bhârat non sono consapevoli della grandezza della loro eredità culturale,
proprio come il poderoso elefante non è cosciente della propria forza.”
I quattro stadi nel sentiero verso la Liberazione
Incarnazioni dell’Amore!
Oggi tutti sono felici di festeggiare il giorno del Nuovo Anno Tamil. ‘Svabhânu’ è il nome di questo anno. ‘ Sva ‘ significa ‘Âtma’. Da un punto di vista spirituale, abbiamo quattro stadi nel sentiero verso la Liberazione : sâlokya, sâmîpya , sârûpya e sâyujya (essere vicini al Divino mentalmente, essere vicini al Divino fisicamente, identificarsi col Divino, diventare uno col Divino). La sillaba ‘Sa’ è associata al sentimento atmico. Con l’avvento del Nuovo Anno, ‘Svabhânu’, si dovrebbero sviluppare anche sentimenti nuovi e divini. L’uomo ha festeggiato l’avvento di molti ‘nuovi anni’; ma fino a che punto si è trasformato? Egli deve avviarsi su un sentiero nuovo e nobile, e fungere da esempio per gli altri. Solo così avrà celebrato l’avvento del Nuovo Anno nel suo vero significato. L’uomo deve praticare e propagare nuovi ideali nella sua vita di tutti i giorni. Nel Vedânta sta scritto:
Aham etat na
“Io non sono questo.”
‘Aham’ significa ‘Io’, il Principio Atmico, e ‘questo’ si riferisce al corpo. L’uomo non deve lasciare alcuno spazio ad ahamkâra (l’ego), identificandosi con il corpo. ‘IO’ non corrisponde al corpo; Esso è l’eterno e immortale ‘ Âtma ‘, che non è contaminato dall’ego, dall’ostentazione e dall’immoralità. Solo quando l’uomo sviluppa Âtmavishvâsa (la fiducia nel proprio Sé), diventa un ideale per gli altri. L’uomo d’oggi non sa che cosa voglia dire ‘aver fiducia nel proprio Sé’. Innanzitutto egli deve aver fiducia in Se stesso.
Dove c’è fiducia, c’è Amore.
Dove c’è Amore, c’è Verità.
Dove c’è Verità, c’è Pace.
Dove c’è Pace, c’è Beatitudine.
Dove c’è Beatitudine, c’è Dio.
La Verità è la diretta manifestazione di Dio. La gente attribuisce molti nomi a Dio.
Dio ha mille teste, mille occhi e mille piedi.
I nomi sono molti, ma Dio è uno. In qualsiasi Stato, in qualsiasi Paese vi troviate, Dio è uno.
La verità è una, ma il saggio la descrive con molti nomi.
Che cos’è la Verità ? Non è solo il riferire esattamente ciò che si è visto, sentito o sperimentato. Qui ci si riferisce alla Verità Trascendentale, che non è legata al tempo, allo spazio e alle circostanze. In qualsiasi nazione, in qualsiasi momento, in ogni circostanza, la Verità è la Verità.
La creazione è emersa dalla Verità e ad Essa si riunirà.
Esiste forse un luogo in cui la Verità non esista?
Visualizzate tale pura e immacolata Verità.
La Verità non può essere diversa da nazione a nazione. Non c’è una Verità americana, una Verità russa, una Verità pachistana, una Verità indiana, ecc. La Verità è una e la stessa per tutte le nazioni. Dobbiamo riconoscere che la Verità è Dio e adorare la Verità aderendovi strettamente. Se oggi nel mondo troviamo inquietudine e agitazione è perché la gente ha dimenticato la Verità.
Dite la verità, ma ditela gradevolmente.
Non proferite verità spiacevoli.
I due Occhi dell’uomo
Oggi, nel mondo, solo la Verità e la Rettitudine possono conferire pace e prosperità.
Dite la Verità; praticate la Rettitudine.
Questo è il principio più importante della cultura indiana. Una volta che avrete sviluppato la Verità e la Rettitudine , la Pace e l’Amore seguiranno automaticamente. La Rettitudine rappresenta la testa della cultura indiana, la Verità i suoi piedi. Oggi, però, la gente ha tagliato la testa e i piedi della cultura indiana, e resta attaccata con tenacia al tronco di artha (la ricchezza) e kâma (il desiderio). Ma a che cosa serve un tronco, senza la testa e i piedi? La gente desidera ardentemente proteggere il Paese. Se proteggete e praticate la Verità e la Rettitudine , Esse a loro volta proteggeranno il Paese. Voi non avete bisogno di fare alcuno sforzo speciale per proteggerlo: è sufficiente che proteggiate la Verità e la Rettitudine. Il mondo intero si basa su questi due princìpi.
Incarnazioni dell’Amore!
Il Nuovo Anno non porta con sé nuovi princìpi di Verità e Rettitudine. Essi sono immutabili ed eterni, e, quando sono praticati, il mondo intero ne viene protetto.
Ecco perché dovete sempre tenere bene a mente questi due princìpi. Per l’uomo, la Verità e la Rettitudine sono i suoi due occhi. Infatti, essi sono i suoi princìpi vitali veri e propri. Egli può intraprendere qualsiasi attività, qualsiasi lavoro o affare, ma deve far sì che la Verità e la Rettitudine siano la corrente sotterranea di tutti i suoi sforzi. L’uomo deve avviarsi su un sentiero totalmente nuovo. Il tempo scorre, gli anni passano, ma l’uomo non rinuncia ai suoi vecchi sentimenti malvagi. Egli deve purificare il proprio cuore. I valori propri dell’uomo, la sua umanità, fioriranno solo dove c’è la trasformazione del cuore.
Dio è l’Essenza di ogni cosa
Mettersi semplicemente dei vestiti nuovi non è sufficiente: l’uomo deve cambiare il proprio carattere e il proprio comportamento, e la sua condotta deve basarsi sulla Verità e sulla Rettitudine. Egli deve capire il principio della Verità Trascendentale che è presente in tutti. Infatti, l’uomo non è un mero mortale: egli è Dio. I Veda affermano:
“Dio pervade ogni cosa nella forma di essenza.”
Dio si trova in ogni arto e ogni cellula in forma di rasa (essenza) e protegge il corpo: questo è il motivo per cui è conosciuto anche con il nome di ‘Angirasa’ . Se Dio non proteggesse il corpo, chi altri potrebbe mai farlo? Il corpo non è permanente.
“Il corpo è un ricettacolo di sudiciume, soggetto alle malattie; è destinato a cambiare col tempo e non sa attraversare l’oceano del samsâra.
Non è altro che un contenitore di ossa.
O mente, non illuderti che il corpo sia eterno!
Prendi invece rifugio ai divini Piedi di Loto!”
Il corpo è come una bolla nell’acqua; la mente è come una scimmia pazza. Non seguite il corpo; non seguite la mente. Seguite la Coscienza. La Coscienza è il vostro Dio. Voi state dimenticando Dio, che è presente in voi nella forma della Coscienza e che protegge il vostro corpo nella forma di Angirasa . Dio è immutabile, puro ed eterno. Non c’è assolutamente alcuna forma di egoismo in Lui. Egli si preoccupa sempre del benessere dei devoti. Non sovrapponete il vostro egoismo a Dio, cadendo preda dell’illusione. Se è tutto nelle Sue mani, com’è possibile che in Lui ci sia egoismo? Qualsiasi cosa Egli faccia è per il benessere di tutti.
Lokâssamastâh sukhino bhavantu
Che tutta la gente del mondo possa essere felice.
Gli unici occhi che vedono Dio
Questo è ciò a cui Dio aspira. Egli è conosciuto come ‘Aprameya’, l’Incommensurabile, ed è presente nel cuore dell’uomo sotto forma di Beatitudine. Egli risplende come ‘Incarnazione dell’Amore’, pratica il Dharma ( la Rettitudine ), essendone l’Incarnazione, e guida l’uomo, ponendosi come ideale per l’umanità e aiutando tutti. Egli dice: “O uomo, perché temere, dato che Io sono qui? Seguimi!”
Come si può aver paura, se Dio vi rassicura in questo modo? Se Lo seguite, Egli riverserà certamente su di voi una beatitudine pura e immacolata. I santi e i saggi dell’antichità fecero penitenze incredibili per avere la visione di Dio.
Alcuni di essi morirono nel fare penitenza. Ciononostante, i rimanenti non rinunciarono alla loro, ma continuarono con fede e determinazione irremovibili. Alla fine, ebbero la visione divina: dichiararono allora al mondo di aver visto Dio.
Ho visto l’Essere Supremo, che risplende del fulgore di un bilione di Soli
e che è al di là di tamas (l’oscurità dell’ignoranza).
Essi esortarono la gente a fare ogni sforzo per arrivare a vedere Dio e sperimentare la Beatitudine. Se contemplate Dio con amore puro e disinteressato, potrete anche vederLo. Oggi molti sono alla ricerca di Dio. Dio è ovunque, ma per vederLo dovete avere gli occhi adatti. Oggi la gente cerca di vedere Dio con charma chakshu (gli occhi fisici), e questo è il motivo per cui non riesce a vederLo. Dio può esser visto solo con Jñâna chakshu (gli occhi della Saggezza).
Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie ovunque presenti,
Egli permea l’intero universo.
Ciò che dobbiamo cercare è un vero essere umano
Che bisogno c’è di ‘cercare’ Dio se Egli è ovunque? Ciò che dobbiamo cercare non è Dio, ma un vero essere umano! Un vero essere umano non c’è, da nessuna parte. Oggi si possono trovare solo âkâra mânava (persone che hanno la forma di esseri umani), non âchâra mânava (persone che agiscono da esseri umani). Âcharana (la pratica) è essenziale. Senza di essa, a che cosa serve avere âkâra (la mera forma di un essere umano)? Non riponete la vostra fede nel corpo, ritenendolo permanente. Esso, infatti, è solo uno strumento che vi è stato dato da Dio. Fatene un uso appropriato, compiendo i vostri doveri e servendo la società. Aiutate i bisognosi e i derelitti. Prendetevi amorevolmente cura dei diseredati e dei poveri. Dedicate la vostra vita alla causa di Satya (la Verità e Dharma (la Rettitudine). Questo è il modo in cui dovete festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Dovete rinunciare ai vostri vecchi pensieri negativi, riempire il vostro cuore di sentimenti nuovi, freschi e nobili, e condurre una nuova vita. Ma dov’è una simile nuova vita nel mondo d’oggi? I tempi sono cambiati, ma non così i sentimenti. Cambiano i costumi, ma il carattere resta lo stesso. Il solo fatto di mettervi una veste arancione non vi fa diventare dei sannyâsin (rinuncianti). Dovete sviluppare buone qualità e diventare persone assolutamente prive di attaccamenti: solo allora potrete esser definiti dei veri rinuncianti.
Per una vita compiuta
L’immortalità non si ottiene tramite l’azione,
la progenie o la ricchezza, ma solo con il sacrificio.
Chi ha il senso del sacrificio in questo mondo moderno? Uno su cento o magari uno su un milione è dotato di questa nobile qualità. Sebbene Dio sia presente in tutti, Egli si manifesta solo in un uomo capace di sacrificarsi. Il sacrificio ha un’importanza fondamentale nell’uomo. Egli deve diventare un tyâga jîvi (un essere capace di sacrificarsi), e non un bhoga jîvi (chi vive la propria vita all’insegna dei piaceri sensuali). Tyâga (il sacrificio) conduce a yoga (l’unione con Dio), mentre bhoga (il piacere) porta a roga (la malattia). Abbandonate la via del piacere e avviatevi sulla strada dell’unione con Dio. C’è gente che, giorno dopo giorno, contempla Râma: ogni momento della vita di queste persone e ogni cellula dei loro corpi è piena del Nome di Râma. Questa è una vita compiuta. Infatti, la vita di queste persone è santificata. L’uomo deve stare in contemplazione di Dio, che è il suo salvatore, incessantemente. Il mondo non verrà mai in suo soccorso. Il mondo è stato testimone di molti cambiamenti nei campi della politica e della filosofia. Le antiche siddhânta (scuole di pensiero) hanno lasciato il posto a quelle nuove, molti partiti politici si sono avvicendati, ma in quale modo il mondo ha beneficiato di tutti questi cambiamenti? Non c’è stato progresso; il mondo è rimasto dov’è sempre stato. Tutti sono interessati solo a riempirsi lo stomaco. Nessuno fa alcuno sforzo per capire il principio della Divinità. Dovete pensare a Dio in ogni momento. Se vi guadagnate la grazia di Dio, potete superare tutti gli ostacoli e acquisire ogni tipo di ricchezza. Una volta Ramadas pregò: “O Signore, che cosa ho fatto per meritarmi la Tua abbondante grazia? Io non Ti ho offerto nulla, e Tu riversi la Tua grazia su di me!” Il Signore rispose: “Mio caro, lo spirito di sacrificio che hai sviluppato è vero Yoga . Io conosco il senso di sacrificio che si trova nella tua mente, anche se tu puoi non esserne consapevole. Solo Dio può capire il sacrificio che tu hai fatto mentalmente. Non c’è bisogno che gli altri capiscano; non possono capire comunque. Solo Dio può capire il tuo sacrificio, la tua unione col Divino, il tuo Amore.”
Un potere al di là di ogni descrizione
Il santo Tyâgarâja compose una canzone in lode a Râma, il significato della quale è il seguente:
“Fu per il potere di Râma che una semplice scimmia
poté attraversare il vastissimo oceano?
Che Lakshmî Devî, la Dea della ricchezza, divenne la Sua consorte?
Che Lakshmana Lo adorò? Che l’intelligente Bharata
Gli offrì il proprio rispettoso omaggio?
Tutto questo accadde per l’enorme potere di Râma?
Sì, il potere di Râma è al di là di ogni descrizione”.
Nessuno è in grado di valutare l’infinito potere di Râma. Esso può esser solo sperimentato nel cuore. L’Amore è l’unico metro per riuscire a misurare il potere della Divinità. Per arrivare a sperimentare la Divinità dobbiamo sviluppare l’Amore. Hanuman poté attraversare l’oceano perché ripeteva costantemente il Nome di Râma. Col potere del Nome di Râma, poté spostare enormi montagne.
Come riuscì, una scimmia, a costruire un ponte sopra l’oceano?
All’inizio i massi affondavano e le scimmie erano frustrate. Allora Hanuman ideò un piano. Scrisse la sillaba ‘Râ’ su un masso e ‘ma’ su un altro, e li gettò in acqua uno dopo l’altro. Questi rimasero attaccati a formare il nome ‘Râma’. Con l’aiuto di molti di questi massi, su cui erano scritte le lettere ‘Râ’ e ‘ma’, si costruì un ponte. I massi divennero leggeri e galleggiarono sull’acqua solo grazie al potere del Nome di Râma. C’è una relazione intima e indissolubile fra l’Amore di un devoto e la grazia di Dio.
Perdersi nella Beatitudine del Nome di Râma
Solo l’amore può attirare la grazia divina. Dovete praticare la Rettitudine e seguire il sentiero del Sacrificio per sperimentare la felicità eterna. Il Nome e il Principio di Râma vi daranno una forza e un potere eccezionali. Il Principio divino negli Avatâr Râma e Krishna non si può spiegare a parole né può esser compreso con l’aiuto dell’istruzione mondana. Lo si può comprendere solo mediante l’Amore. Riempite i vostri cuori d’Amore e ripetete il Nome di Râma, perdendovi nella Beatitudine. Allora, certamente, Râma vi concederà il Suo darshan divino.
Una volta, a Chengalpat, vicino a Madras, viveva un ardente devoto di Râma. Egli doveva recarsi al matrimonio della figlia di Tyâgarâja a Tiruvayyar, e voleva regalare alla sposa un ritratto di Râma. A quei tempi non esistevano autobus, automobili o aeroplani. Perciò, egli andò a piedi da Chengalpat fino a Tiruvayyar, trasportando il ritratto di Râma. Quando Tyâgarâja vide il ritratto, andò in estasi e intonò una canzone: “O Râma! Ti sei fatto tutta la strada a piedi per venire a proteggermi. Ti sei preso così tanto disturbo per me, o Signore!” Esaltava, in questo modo, l’Amore e la Compassione di Râma, fino al punto che sperimentò l’unione con la Sua Divinità. Egli vedeva in Râma il suo caro, vecchio amico. Non dovete osservare alcuna formalità, o usare parole deferenti quando vi rivolgete a un vecchio amico. Tyâgarâja si rivolgeva a Râma con grande intimità nella canzone che dice: “O Râma! Vieni a casa mia…!” C’è anche un’altra canzone che riflette il suo sentimento di amicizia: “Per quanto tempo ancora devo implorarTi? O Râghava, perché sei così ostinato e non mi rispondi?” Tyâgarâja sentiva: “È mio dovere pregare fino a far sciogliere il Tuo cuore. Ma il calore delle mie preghiere, finora, non sembra aver toccato il Tuo cuore. Un giorno o l’altro, esso si scioglierà, ne sono certo. Aspetterò fino ad allora. Non ho fretta.” In questo modo, egli si consolava. Alla fine Râma gli concesse la Propria Divina Visione.
La Promessa Suprema
Nessuno può capire come e quando Dio riverserà la Sua grazia su un sâdhaka (aspirante al progresso spirituale) e quale genere di favori gli garantirà. Egli vi elargisce così tanti doni, e, infine, vi dà Se stesso e vi rende estatici. Perché vi allontanate da un Signore tanto misericordioso?Voi ripetete ogni giorno questa preghiera prima di mangiare il vostro cibo:
Brahmârpanam brahma havir
brahmâgnau brahmanâ hutam
brahmaiva tena gantavyam
brahma karma samâdhinâ
(B.G. 4.24)
Dite che il cibo è un’offerta a Brahma. Allora, dov’è Brahma? Egli è dentro di voi. Ecco perché Dio, da dentro, risponde immediatamente:
Aham vaishvânaro bhûtvâ
prâninâm dehamâshritah
prânâpâna samâ yuktah
pachâmy annam chatur vidham
(B.G. 15.14)
Dio dice: “Mio caro, Io sono in te nella forma di ‘Vaishvânara’ (il fuoco digestivo), e ricevo e digerisco i quattro tipi di cibo di cui ti nutri. Non devi spedirMi nessun particolare invito, né lodarMi. Io sono tuo e tu sei Mio. Io sono con te, in te, sopra di te, sotto di te e intorno a te.” Dio vi ha fatto questa splendida assicurazione. Vi ha promesso che sarà sempre con voi; ma voi non riuscite a capirlo.
L’unico sentiero che porta a Dio
Incarnazioni dell’Amore!
Dio è l’oceano dell’Amore e della Compassione. Egli è dolcissimo ed estremamente incantevole. Ecco perché Râma viene descritto come ‘Colui che incanta persino i maschi’. Egli ammalia e attrae tutti. C’è Divinità in tutti gli oggetti a questo mondo, ma l’uomo non riesce a capire questo Principio divino. Nonostante tutta la sua istruzione, nonostante ascolti i discorsi dei santi e dei saggi, egli non arriva a capire la natura del Divino. C’è solo un modo per capire Dio: amateLo con tutto il cuore. Non odiate nessuno. Se incontrate una persona che vi odia, non ricambiate lo stesso sentimento. Salutatelo e ditegli: “Ehi, amico, come stai?” Tutto l’odio svanirà, e anch’egli svilupperà amore nei vostri confronti. Dio è il vostro vero amico e ha una relazione intima con voi. L’Amore è l’unico sentiero che vi può portare a Dio. Se sviluppate l’Amore, Dio si darà a voi e vi proteggerà sempre.
Io non sono questo Corpo
Incarnazioni dell’Amore!
È un grave errore da parte vostra considerarvi dei meri esseri umani. Contemplate il principio fondamentale della saggezza:
Io non sono questo (corpo).
Io e voi siamo uno. Quando capirete e sperimenterete questa intima relazione con Dio, le differenze non esisteranno più. In questo Nuovo Anno, sviluppate sentimenti nuovi e nobili, contemplate Dio, avendo piena fede nel fatto che Egli vi garantirà tutte le comodità e la felicità. Vivete la vostra vita con amore e godetevi la pace e la felicità. Non dovete desiderare solo la vostra felicità e quella dei vostri amici e parenti; dovete desiderare che tutti siano felici. Datevi da fare perché tutti siano felici, pregando costantemente in questo modo:
Lokâssamastâh sukhino bhavantu
“Che tutta la gente del mondo sia felice.”
Allora sperimenterete certamente la vera pace e la vera beatitudine. Coloro che aiutano gli altri saranno sempre aiutati a loro volta; non riceveranno mai alcun danno.
(Baba canta il bhajan “Râma Râma Râma Sîtâ”, poi continua il Suo Discorso – N.d.T.).
Il sentiero regale per la Liberazione
Incarnazioni dell’Amore!
Se ripetete il Nome Divino con amore almeno una volta, sperimenterete nel vostro cuore una beatitudine inspiegabile, che vi sommergerà. Il Nome Divino scioglie persino una persona dal cuore di pietra. Persino il ghiaccio richiede qualche tempo per sciogliersi, ma il cuore di Dio si scioglie istantaneamente quando ripetete il Suo Nome con Amore. Perciò, ripetete il Nome di Dio. Anche quando siete in viaggio, potete ripetere il Suo Nome in silenzio, senza attirare l’attenzione altrui.
Ovunque, in ogni istante e in ogni circostanza,
contemplate il Divino Nome di Râma.
Non esiste una pratica spirituale superiore a questa. In essa è contenuta l’essenza di tutte le pratiche spirituali. Nell’era di Kali, la ripetizione del Nome di Dio è il sentiero regale per la Liberazione.
Nell’era di Kali la ripetizione del Nome Divino
è l’unico sentiero che conduce alla Liberazione.
Whitefield, Sai Ramesh Hall, 14 aprile 2003
Festeggiamenti del Nuovo Anno Tamil.
(Tradotto dal testo del “Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam”)