“L’intero universo è sotto il controllo della Verità.
La Verità è tutelata dalle anime nobili ed esse sono l’incarnazione del Dio Supremo.
L’intero universo è controllato dal Divino e il Divino è governato dalla Verità.
La Verità è custodita dalle persone nobili.
Una persona nobile è l’incarnazione del Dio Supremo.
Una persona nobile è l’incarnazione del Dio Supremo.”
Incarnazioni dell’Amore!
“L’intero universo è sotto il controllo del Divino.
Il mondo intero è tutelato da Dio e il Divino è governato dalla Verità.
Questa Divinità è controllata dalla Verità, e la Verità è custodita dalle persone nobili.
Una Verità siffatta è controllata dalle persone nobili.
Una persona nobile è il Dio Supremo.
Tale persona nobile è l’incarnazione di Dio.”
Incarnazioni dell’Amore!
Quando le persone non avevano la conoscenza piena di Dio, investigavano su di Lui in molti modi. Tuttavia, incapaci di valutarLo e capire chi fosse, presero prakriti (la natura) come base.
Il tempo passò e l’interesse per il culto della natura diminuì, tanto che i Bhâratîya cominciarono a sviluppare l’adorazione delle mûrti. Ogni singola forma di vita che veda la luce, è una mûrti. Tutte le forme di vita, che prendono nascita, sono incarnazioni di una mûrti. Che male c’è nell’adorare la madre, nell’adorare il padre, nell’adorare i precettori e nel rispettare gli anziani? Essi sono incarnazioni della mûrti. Inoltre essi sono mûrti che possiedono Chaitanya (la Consapevolezza divina) e mettono in pratica le buone qualità quali la Compassione, l’Amore, la Misericordia, la Pazienza, e la Solidarietà. Nessuno può negare questo fatto.
Ci sono forme (statue) che sono esclusivamente di pietra. Esse sono solo forme inerti prive di Chaitanya, prive di pazienza, senza Amore e senza gioia interiore. Sono immobili. Molte persone disprezzano l’adorazione di tali forme; ma anche nutrire avversione per questo tipo di culto è una forma di ignoranza.
Questo è un fiore. Questo dito (puntato sul fiore) indica: “questo è un fiore”. Questo dito mostra questo bicchiere: “questo è un bicchiere”. È il dito a indicarlo; in questo modo la nostra attenzione ricadrà sul fiore; non sul dito. Allo stesso modo, tutti questi idoli sono come un dito che indica: essi mostrano Dio.
Infatti, dopo aver visto Dio, non abbiamo più bisogno degli idoli il cui scopo è quello di indicare la Sua esistenza. Non è dunque sbagliato criticare tali forme? Ci sono alcune cose che adoriamo con (un sentimento di) affetto. Nelle nostre case teniamo le fotografie dei nostri nonni e bisnonni e continuiamo ad adorarle. È tuttavia presente qualche tipo di Consapevolezza in quelle fotografie? C’è Compassione? C’è Amore? No. Qual è allora l’intimo significato della loro adorazione? È che i nostri antenati ci hanno mostrato degli ideali; per questo nelle nostre case ci sono numerose fotografie, attraverso le quali essi ci ricordano, diffondono e ci indicano in tutti i modi un ideale. Grazie ai loro ideali, noi teniamo quelle fotografie e, anche se esse non hanno nessuna Consapevolezza, noi continuiamo ad adorarle.
La banconota da 100 rupie è (circa) lunga 15 cm. e larga 10. C’è forse Consapevolezza in essa? C’è forse Amore? Perché, allora, ogni essere umano l’ama, nonostante in essa non ci sia Amore? Non si riesce infatti a trovare al mondo nessuno che odi la banconota da 100 rupie! (Risate). Tutte le persone, a qualunque nazione, luogo, o epoca appartengano, desiderano il denaro, non lo odiano.
Non è forse vero che sono molti coloro che darebbero la vita per il denaro? E non è forse vero che ci sono tante persone che sacrificano la loro vita per i soldi? Ma qual è la Consapevolezza dei soldi? In che cosa consiste la loro importanza? Soltanto nel timbro del Governo; a causa di tale timbro, numerosissime persone amano e sperimentano il denaro in molti modi.
Vediamo la bandiera nazionale, la quale è fatta di un tessuto composto dalla fibra di scarto della canna da zucchero e da quella dell’erba. Tale materiale compone anche la banconota da 100 rupie. Sebbene tali componenti non abbiano alcun valore, ogni Indiano e la gente di ogni nazione rispettano e venerano la bandiera nazionale.Perché essa dovrebbe essere venerata? Non è una sciocchezza da persone stolte adorare una bandiera quando proprio tali persone criticano il culto di un idolo, affermando che è una cosa da stupidi? Non è forse una sciocchezza per noi lottare e affrontare tanti sacrifici per una banconota da 100 rupie? In questo modo adorazione e odio persistono negli esseri umani, solo in base a ciò che personalmente piace o non piace. La fede è in ogni singolo uomo; senza di essa egli non può aspirare proprio a nulla: per questo ogni essere umano deve svilupparla come cosa precipua.
Tutto il mondo è la manifestazione di Dio.
Che cosa significa? Ogni essere umano, ogni forma di vita, ogni essere vivente è l’incarnazione di Dio. E non solo:
Dio dimora in tutti gli esseri viventi.
Tale Divinità è presente in ogni essere vivente sottoforma di Consapevolezza divina.
Che cosa vuol dire “ Îshvara”? Îshvara è l’incarnazione di ogni ricchezza (aishvarya).
Egli possiede sei qualità: ricchezza, carità, reputazione, saggezza, essenza e distacco. Vien detto che, la combinazione di queste sei qualità, è la natura di Îshvara . Per questo uno dei Suoi Nomi è “Incarnazione delle sei forme di ricchezza”.
Viene anche chiamato Shankara. Shan significa “Beatitudine della Consapevolezza” (chidânanda) e “B eatitudine del Sé” (âtmânanda). Kara significa “Colui che elargisce”.
Shankara è perciò Colui che dona âtmânanda e chidânanda.
La Divinità, quindi, è contenuta in tutte le forme e in tutti i nomi. La natura di Îshvara danza anche in ogni uomo.
L’essenza di ogni Veda dà il significato profondo di tali parole. La parola “Satya” (Verità) rappresenta il Rig Veda; la sillaba “Sa” rappresenta il Sâma Veda; la lettera “A” rappresenta l’ Atharva Veda, mentre “Ya” rappresenta lo Yajur Veda. Satya: Sa-a- (t)-ya. (Applausi). Satya= Rig Veda; Sa= Sama Veda; A= Atharva Veda; Ya= Yajur Veda. Sathya Sai.
L’essenza di tutti i Veda , dunque, è contenuta in ogni parola. Noi indaghiamo accuratamente sulle prove, mentre gente sciocca, che non conosce i significati, può creare innumerevoli interpretazioni errate. Qual è il significato di Lingam? Vuol dire “simbolo” (una rappresentazione che simbolizza qualche cosa – N.d.T.). Perché le persone utilizzano questo termine? La forma del Lingam è relativa all’ Âtma. Per insegnare il principio atmico, la forma del Lingam non possiede alcuna faccia né piedi. Alla forma di Dio, che non ha né inizio né fine, viene perciò dato il nome “Lingam”. È detto che Îshvara contiene ogni forma di ricchezza. Anche il vostro intelletto è Îshvara, la Saggezza è Îshvara, la salute è Îshvara, la ricchezza è Îshvara, l’abbondanza è Îshvara. Tutte queste forme di ricchezza sono Îshvara. Vidyâ (la conoscenza profana, l’istruzione) è anch’essa Îshvara. Ogni cosa al mondo, persino tutto ciò che tocchiamo, è l’incarnazione di Îshvara.
È il nostro cuore a mostrarci tutto ciò. Il cuore prova Compassione; una natura piena di Compassione è, quindi, la natura di Îshvara. Anche l’individuo è la natura di Îshvara, ma noi siamo incapaci di comprendere il significato corretto di una tale natura divina. Nel mondo continuano a esser praticati tanti generi diversi di adorazione. Tuttavia, ognuna di queste adorazioni è rivolta a un solo e unico Principio a cui vengono dati Nomi differenti. Che si dica Râma, Krishna o Îshvara, tutti sono uno. La forte fede di qualcuno gli fa considerare Dio come Îshvara; altri, avendo Râma come obiettivo più importante, amano il Nome Râma. Così tutto ciò avviene secondo i gusti di ognuno.
Râma è Colui che cattura i cuori di tutti.
I devoti ripetono il Nome di Colui dal quale sono attratti.
So Ham
E così è Shivarâtrî.
Chi è Shiva? Shivarâtrî è una notte (râtrî) propizia (shiva). Da dove deriva la natura del buon auspicio, che è Shiva? Dal proprio respiro, ossia: Soooooo Haaammmmm, Sooo Haaammmm. Questo è il Suono che viene dall’ Âtma e che da alcuni è stato chiamato Hamsa Gâyatrî.
Ham significa “io”; So vuol dire “Dio”. Il significato profondo (di questo mantra) è “Io sono Dio”. So Ham: questo è l’insegnamento che, attraverso la vostra respirazione, voi ripetete 21.600 volte al giorno. In India le persone praticano insegnamenti simili fin dai tempi più antichi. Nessuno dovrebbe considerare stupidi questi insegnamenti divini; non dovrebbero essere ridicolizzati dicendo che sono sciocchi, poiché essi mostrano la vera forma di Dio.
Quando questo dito mostra questo fiore, è forse uno stupido? Se fosse stupido, sarebbe forse in grado di indicare il fiore? Il fiore, quindi, è l’oggetto mostrato, mentre il dito è ciò che lo mostra. Allo stesso modo, Dio è Colui che è indicato, mentre l’idolo è ciò che indica. Questo è il motivo per cui non dovremmo assolutamente dimenticare l’idolo rappresentante Dio; non dovremmo pensare che sia un idolo inanimato, poiché Chaitanya è presente anche nelle cose inerti. Non esiste cosa inerte che sia priva di Chaitanya. Chaitanya è presente persino in ogni atomo. Il potere di Chaitanya è in ogni forma.
Piccolo nella più piccola cosa, immenso nella cosa grandissima.
Chaitanya è presente in tutto, dalla cosa più piccola alla più grande. Non dovremmo, quindi, sentire che ci sia qualcosa di inerte. Potrebbe esserlo alla nostra visione, ma dal punto di vista dei Veda, tutto è Chaitanya. È quindi un grosso errore dimenticare il potere di tale Consapevolezza.
Tutte le adorazioni che compiamo ogni giorno raggiungono Dio. Dato che l’onnipresente Âtma è ovunque, perché non può essere visto? Se si guarda nel latte, non si potrà vedere il burro. Si potrà forse ricavarlo solamente desiderandolo (senza agire)? No. Otterremo del burro solamente quando il latte sarà fermentato in yogurt e lo yogurt sarà frullato. È quindi un grosso errore pensare che l’ Âtma non possa essere visto, poiché, come il burro, esso è Chaitanya (Consapevolezza) presente in ogni cosa, anche in tutti gli esseri umani.
I due difetti che l’uomo si porta dietro
Invece di riconoscere questa verità, siamo inseguiti da due errori.
Due difetti stanno infatti seguendo l’uomo:
1) Egli scorda le centinaia di migliaia di errori che commette. Questo è il primo errore, a causa del quale l’uomo dimentica Dio.
2) Egli considera enormi i piccolissimi errori altrui. Ingigantiamo persino gli sbagli più piccoli degli altri e questo errore non fa altro che allontanarci da Dio. Però nascondiamo le centinaia di migliaia di errori commessi da noi stessi.
Se questi due sbagli verranno rimossi dal nostro cuore, diventeremo vere incarnazioni del Divino. È un grave errore cercare solamente le colpe degli altri. È necessario cercare i propri errori e, anche se piccoli, considerarli grandi. Al contrario, anche se gli errori che vedete negli altri sono enormi, non vanno affatto considerati. Tale sentimento di sacrificio è essenziale per gli aspiranti spirituali. Senza tale sacrificio, non otterremo yoga tattva (la vera pratica spirituale che conduce all’unione con Dio).
Nel mondo, oggi, ovunque si guardi, i peccatori che cercano e prendono atto degli errori altrui sono in aumento giorno dopo giorno, mentre non si riesce a trovare da nessuna parte qualcuno che ricerchi anche il più piccolo errore in se stesso. Per questo, tutti stanno soccombendo ad ashânti (mancanza di Pace, inquietudine, agitazione). Tutti stanno soccombendo alla sofferenza.
Ogni uomo che desideri distanziare il dolore e voglia allontanare l’inquietudine, dovrebbe innanzitutto uccidere gli errori presenti in se stesso. Colui che cerca gli errori degli altri è un grande peccatore. Mai dovremmo cercare gli sbagli del prossimo. Questo è il vero e corretto significato del Principio di Shiva.
Le qualità sacre dovrebbero entrare in noi. È un grave peccato criticare il prossimo; non dovremmo assolutamente incamminarci in quella direzione. Se qualche volta avete voglia di essere critici, criticate voi stessi: “Chi!“ (espressione telugu di disgusto – N.d.T .). Sono nato come essere umano. Avendo la natura umana, sono in grado di fare le cose che dovrebbe fare un essere umano? Invece sto compiendo azioni contrarie al principio umano, vero?”
Accusate voi stessi, criticate voi stessi, punite voi stessi: questa è vera pratica spirituale!
Non è pratica spirituale (sâdhanâ) ripetere il Nome di Dio, come non lo è sedere in meditazione. È invece una grande pratica spirituale allontanare da noi gli errori. Sâdhanâ vuol dire allontanare i nostri sentimenti cattivi e sviluppare quelli buoni. Questa è sâdhanâ. Sa – dhana : Sa rappresenta la Divinità, la quale è l’incarnazione di tutte le dhana (le ricchezze). Che peccato è criticare questa sa, incarnazione di ogni forma di dhana, la ricchezza! Dobbiamo incrementare la vera sâdhanâ, nostra vera ricchezza.
Alcuni esseri umani si arrabbiano. L’ira si accende in un attimo, ma chi danneggerà? La propria collera è il nemico, la propria pace è la protezione; per questo ognuno dovrebbe uccidere la propria collera. La compassione è nostra parente, la nostra felicità è il nostro paradiso, la nostra sofferenza è il nostro inferno. Tale sofferenza è l’inferno per noi.
Ai giorni nostri gli uomini sono costantemente immersi nel dolore. Per quale ragione? La ragione principale è che non si riconoscono i propri sbagli. L’uomo deve, prima di tutto, riconoscere i propri errori. Considerare se stessi grandi e gli altri servi, sempliciotti e inferiori, è un grande errore.
Dov’è la Divinità?
Prima di tutto, dov’è la Divinità? È in ogni essere umano, in ogni essere vivente, in ogni forma di vita. Ogni forma di vita, ogni essere vivente e ogni essere umano è l’incarnazione di Dio. Se così non fosse, perché verrebbe detto: “Dio dimora in tutti gli esseri viventi”?
Dio si rivela nella forma dell’uomo.
Dio, quindi, si manifesta nella forma dell’uomo. Se sentiremo che gli esseri umani sono Dio, non li criticheremo affatto. Dio vedrà sempre il sentimento e non le azioni (rituali) esteriori. L’uomo odierno sta sviluppando la visione delle azioni esteriori, dimenticando i sentimenti. I sentimenti sono cari a Dio: per questo dobbiamo trasformare gli errori della visione.
Coloro che possiedono solo la visione esteriore, sono animali.
Chi ha una visione esteriore è un animale; colui che possiede la visione interiore è un essere umano. Vediamo costantemente scene esteriori, scene esteriori, scene esteriori! Non va bene. Tutte le mucche corrono dove i pascoli sono verdi; l’essere umano, invece, dovrebbe indagare: “Le messi sono mature. C’è il contadino a custodirle? Se ci avviciniamo ad esse, non verremo forse puniti?” Ai giorni nostri stiamo dimenticando il nostro dovere. Dimenticare il proprio dovere è un gravissimo errore commesso dall’umanità. Un piccolo esempio. Vogliamo prendere l’aereo, oppure vogliamo prendere un autobus. Se però tali mezzi non arrivano in orario, quanto li criticheremo! “Ma guarda un po’! L’aereo non è arrivato in tempo! L’autobus non è arrivato in orario!” Così dicendo, quando qualcuno dimentica il proprio dovere, lo critichiamo.
Allo stesso modo, quando un uomo scorda il proprio dovere, un altro lo accusa. Ma può, colui che accusa, riconoscere il suo stesso dovere? È capace di prendersi cura della sua sacralità? È in grado di proteggere la sua Divinità? No, no! È per questo che la vita umana si è ridotta in cenere.
I cinque princìpi vitali sono in voi
Dovremmo sviluppare l’aspetto umano; dovremmo sviluppare le qualità umane. Oggi, senza incrementare le qualità umane, che senso ha solo pensare: “Siamo umani, umani, umani”? Dovremmo perciò sviluppare le qualità umane: solo ciò è Verità, Rettitudine, Amore, Beatitudine, ossia Felicità sotto tutti gli aspetti.
E così, siete nati come esseri umani: perché state rinunciando alla Verità? I vostri cinque princìpi vitali non sono altro che in voi. Satya (Verità), Dharma (Rettitudine), Shânti (Pace), Prema (Amore), Ahimsâ (Non violenza). Se non c’è Verità in voi, vuol dire che uno dei cinque princìpi vitali è morto. Se non c’è Dharma , è morto in voi il secondo principio vitale; se manca l’Amore, tre princìpi vitali in voi sono morti. In questo modo, siamo noi stessi a rimuovere da noi tali princìpi vitali.
L’aspetto umano possiede queste qualità, ma poiché stiamo uccidendo i princìpi vitali, noi stessi stiamo morendo. Nessuno ci sta aggredendo: siamo noi stessi a ucciderci, uccidendo le nostre qualità.
Incarnazioni dell’Amore!
Tutti voi avete mantenuto dentro di voi quella cosa preziosa che è l’Amore. Se la uccidete, morirete. Dobbiamo sviluppare l’Amore; dobbiamo incrementare la Verità, poiché, ovunque si vada, c’è solo menzogna, menzogna, menzogna!
La Verità è il principio vitale della lingua, la Rettitudine è il principio vitale delle mani, la Non violenza è il principio vitale del cuore. Se uccidiamo questi tre, diventeremo coloro che possiedono una lingua morta, che hanno ucciso le loro mani e che saranno senza un cuore. Dobbiamo perciò riconoscere che ogni singola cosa è dentro di noi e comportarci di conseguenza.
Dire sempre la verità
Shivarâtrî è nata per insegnare sacri dettami come questi. Inoltre Shiva indica l’umiltà. (Per portare un esempio, Swami scrive nell’aria le sillabe ‘shi’ e ‘sha’ in telugu, che hanno, rispettivamente, un occhiello rivolto verso il basso e un tratto in cima rivolto verso l’alto – N.d.T.)
Infatti “shi” non s’innalza ed è umile. Se però gli mettiamo sopra un tratto a forma di corona, diventa “sha” come shava (cadavere). Stiamo prendendo rifugio nell’ego, che non è altro che un cadavere, anziché prendere rifugio in Shiva, che è umiltà e obbedienza.
Oggi dobbiamo considerare che:
LE PERSONE SONO OSTILI NEI CONFRONTI DELLA VERITÀ.
LA MENZOGNA PIACE ALLA GENTE.
Ai giorni nostri le persone sono recalcitranti a dire la verità. Questo atteggiamento, oggi, è imperante. La menzogna piace molto alla gente; così tutti mentono. Potrà anche essere piacevole per le persone, ma è piacevole per il vostro cuore? Quando non compiacete voi stessi, a che serve compiacere gli altri? È un grosso errore! State lottando per l’approvazione della gente, ma non lottate per la soddisfazione dell’ Âtma.
Bisognerebbe dire la verità in qualunque situazione. Se questo, a volte, dovesse mettere in pericolo una vita, non dite la verità, ma non siate nemmeno portatori di menzogna in quel luogo. Semplicemente, tacete.
La decisione
Una volta un aspirante spirituale prese una decisione: “Sono nato. Sono nato come essere umano; di conseguenza dovrei dire la verità e non prender parte all’ingiustizia.” Andò nella foresta, si sedette e cominciò a ripetere il Nome di Nârâyana (Dio), nonché il mantra di cinque sillabe “Namah Shivâya”.
Îshvara (Shiva) decise di spingere l’aspirante in una situazione tale da costringerlo, in un modo o nell’altro, a dire una bugia. Così Îshvara, assunte le sembianze di un cacciatore, arrivò inseguendo un cervo. L’aspirante, che si era votato alla Verità, vide che il cervo si era nascosto in un cespuglio di fronte a lui.
Arrivò Îshvara: “Oh, tu che compi penitenze! Sto cacciando un cervo. Lo hai forse visto?”
Che cosa poteva dire? Egli lo aveva visto. Pensò allora fra sé: “Se dico di non averlo visto, dirò una falsità. Se dico di averlo visto, al cervo verrà fatto del male. In tutti i modi, o dirò una bugia o danneggerò una creatura. A che sarà servito che io sia nato come essere umano? Che senso avrà avuto mantenere i voti per tutto questo tempo? Rovinerò i miei voti.”
Nel suo cuore pensò a Îshvara e Gli disse: “O Signore! Ispirami un valido stratagemma (yukti)!” Dio, che è accanto a noi, con noi e in noi, immediatamente ci concederà ciò che chiediamo, non appena lo facciamo. Perché, allora, aver paura? (Applausi).
Così l’aspirante rispose al cacciatore: “Mio caro! Quelli che hanno visto (ovvero gli occhi) non possono parlare; quella che può parlare (la bocca) non ha visto. Questa è la mia risposta. Gli occhi hanno visto, ma non hanno bocca per parlare; la bocca può parlare, ma non ha occhi per vedere. Lo strumento che vede è una cosa, mentre quello che parla è un’altra. Non posso dire di più.”
Fu in questo modo che egli aggirò l’ostacolo.
Allora Îshvara gli si manifestò nelle Sue vere sembianze e gli disse: “Figlio caro! Questo yukti (stratagemma) è yoga (disciplina spirituale). È segno di vera umanità non danneggiare gli altri, bensì aiutarli al meglio, con un sentimento di protezione nei loro confronti.”
Questo fu il modo in cui l’aspirante protesse il cervo, non lo danneggiò, ma nemmeno disse una bugia.
È vero! A parlare è la bocca, che però non ha occhi, non è vero? A vedere sono gli occhi, che però non hanno bocca, no? Perciò, pensando che non fosse giusto dire una cosa e farne un’altra, (grazie allo stratagemma) l’aspirante raggiunse il suo scopo. L’uomo di oggi deve raggiungere la Verità tramite yukti. Dobbiamo sfuggire ai nostri problemi, rivolgendo a Dio simili preghiere. Dobbiamo sviluppare il buon sentimento, il sentimento elevato, il miglior sentimento possibile per aiutare tutti.
Lo sviluppo delle qualità positive
Non dovremmo ferire nessuno, poiché il danno fatto ci recherà danno. Per ogni danno arrecato oggi a qualcuno, domani avrete dieci danni (di sofferenze). In questo modo sarete voi stessi ad aumentarvi il male. Non fate del male. Non tradite nessuno. Non oltraggiate nessuno, in nessun modo.
Tutte queste accuse, lodi, approvazioni e questi rifiuti sono in rapporto esclusivamente al mondo fisico. Sono tutte caratteristiche di pravritti (il sentiero esteriore) e non caratteristiche di nivritti (il sentiero interiore). Sono tutte caratteristiche negative (di polarità negativa, esteriori – N.d.T.), mentre voi dovreste sviluppare qualità positive (interiori).
Siete nati come esseri umani. Come tali, acquisite un’ottima istruzione, diventate persone tanto importanti e tanto intelligenti, per poi permettere alle qualità negative, come oltraggiare gli altri, di sopraffarvi? A che serve l’istruzione che avete acquisito?
Si studia tanto, sviluppando molta discriminazione.
Nonostante ciò, lo stupido non conosce il suo vero Sé. Che stolto!
Indipendentemente dallo stile di vita, egli non rinuncerà alle sue meschine qualità.
Studiare e ancora studiare conduce solo a polemiche e non alla piena Saggezza.
Che senso ha studiare tanto, se poi l’istruzione acquisita non vi conduce all’immortalità?
Acquisite la Conoscenza che vi rende immortali!
Essendo nati come esseri umani avete ottenuto molta conoscenza, una conoscenza superiore e saggezza; perciò non va bene che, alla fine, cadiate nell’ignoranza come degli animali.
Aiutare il prossimo è un merito; ferire il prossimo è un peccato.
Vyâsa, nel Mahâbhârata , con i seguenti due dettami insegnò a tutti:
Aiuta sempre, non fare mai del male.
In verità questo è ciò che dovremmo imparare. Per quanto possibile, dobbiamo fare in modo di non far soffrire gli altri. Se dovesse capitare che qualcuno vi faccia soffrire, non importa: Dio proteggerà la vostra sofferenza. (Applausi). Ma noi non dovremmo far soffrire gli altri. Non avete alcun diritto di causare sofferenza.
Per natura, siete normali esseri umani. Nell’uomo c’è la natura di Dio. Se la coprite con l’illusione e diventate bestiali, fate una cosa che vi danneggia, non è vero? Perciò, agite come esseri umani. A che razza appartenete? La nostra è la razza umana. Aiutatela a essere una buona razza umana. La vostra razza è quella umana; quindi, è necessario fare il giusto sforzo per promuoverla.
I due princìpi vitali
Quali sono i princìpi vitali di questa razza umana? Ce ne sono due: moralità e integrità.
È una vera razza (jâti) solo quella che possiede moralità (nîti).
Questa è la nostra razza. Senza tale moralità, come possiamo chiamarci “razza umana”? Dovremmo sviluppare moralità, senza la quale, qualsiasi cosa facciamo, è inutile. Dobbiamo vivere moralmente. Questo è il vero insegnamento di Îshvara.
Il dharma più importante degli abitanti di Bhârat è di comunicare (al mondo) che la natura divina in tutti è una. La cultura dell’India è contenuta in questo insegnamento. Dimostrare l’unità nella diversità è l’importante compito della cultura indiana. Invece voi, senza riconoscere l’unità nella diversità, state frazionando l’unità in diversità. Ciò non va bene. Non date spazio a differenze che vi fanno affermare: “Tu sei una cosa, io sono un’altra”, “Quello è tuo e questo è mio”, poiché tutto è nostro, nostro, nostro!
Chi sono io?
Incarnazioni dell’Amore! Studenti!
Innanzitutto sappiate chi siete. (Chiedetevi:) “Chi sono io, io, io, io?” Voi non sapete chi siete. Nella vostra comunità, nel vostro villaggio, non ci sono forse tanti che si presentano utilizzando il termine “io”?
Se dunque sapete “chi sono io?”, si capirà anche che “tutti sono io”. Ci sono così tanti “io” a questo mondo. Vi è possibile conoscerli tutti? No, no! Se però conoscerete voi stessi, conoscerete anche tutti gli altri “io”. Se quindi volete conoscere tutti, innanzitutto conoscete voi stessi. Dopo aver saputo che “io sono l’ Âtma”, comprenderemo facilmente che tutti sono incarnazioni dell’ Âtma. Tuttavia, nelle svolgimento delle varie professioni, o degli incarichi governativi, sarà molto difficile sentire che tutti sono la stessa cosa. Nonostante ciò, per quanto è possibile, dovremmo, in un modo o nell’altro, eliminare la dualità. Cominciare a perdonare gli altri e portarli sulla retta via è dimostrazione della presenza della Divinità nell’uomo.
La spiritualità
Che cos’è la spiritualità, in realtà?
Spiritualità vuol dire uccidere la bestialità in se stessi e trasformare la propria natura umana in natura divina. Questa è la sacra spiritualità. Poiché in ogni singolo essere umano esiste la natura animale, dobbiamo innanzitutto uccidere tale bestialità. Uccidetela! Dopodiché la nostra natura umana deve essere trasformata in natura divina. Questa è vera spiritualità. Spiritualità non vuol dire soltanto sapere delle cose sull’ Âtma. Prendere le distanze dalla natura animale in noi e trasformarci nel Divino è vera spiritualità.
Ci sono anche molti altri significati di spiritualità. La relazione fra âdi ( inizio, principio; il Principio, la Causa Prima ) e Âtma, è âdhyâtmika (spiritualità). L’ Âtma in ognuno è âdhyâtmika. L’unità del sentire che “Voi e Io siamo uno”, è spiritualità. Dobbiamo entrare in tale Unità.
Qualunque cosa pensino gli altri, non dobbiamo prestar loro alcuna attenzione.
Chi critica il vostro corpo vi aiuta
Dharmaja sedeva in mezzo alla grande assemblea. Shishupâla stava parlando come gli pareva e piaceva e, alla fine, cominciò a insultare Krishna: “Dare a Krishna l’ agratâmbûlam (l ‘offerta principale del rituale)? Egli non ha assolutamente il diritto di riceverla!” Dicendo ciò, Shishupâla ingiuriò Krishna in ogni modo possibile.
Dharmaja ne fu estremamente dispiaciuto: “Egli sta insultando il mio Signore così ignobilmente di fronte a una assemblea tanto grande! Che diritto ha di farlo? Questa è solo una forma di disappunto personale; perciò, per la malattia che nasce dal disappunto personale, dovrebbe essere somministrata la medicina appropriata.”
Dharmaja afferrò i Piedi di Krishna dicendo: “Krishna! Mentre lui Ti sta insultando in questo modo, Tu sorridi divertito? Tu puoi anche ridere, ma io sono estremamente triste.”
Krishna rispose: “O Dharmaja, matto! Lode e biasimo, approvazione e rifiuto sono solo sentimenti rivolti al corpo e non rivolti a Me. Perché dovremmo essere toccati dal biasimo e dalla lode, dal rifiuto o dall’accettazione? Critichiamo i nostri stessi corpi dicendo: ‘Che cos’è questo corpo in rovina? Viene colpito da tante malattie!’ Siamo noi a insultare i nostri stessi corpi. Tu biasimi il tuo corpo. Quando invece sono altri a biasimarlo, essi ti danno un aiuto. Coloro che criticano il tuo corpo, non ti stanno danneggiando (offendendo), bensì aiutando.”
Dharmaja, allora, fu molto felice: “Swami! Siccome non ci sono al mondo persone che diano e mettano in pratica questi insegnamenti, molta gente sta soccombendo a questo tipo di ignoranza.”
Chiudere la bocca: il vero significato del silenzio
In che modo Shishupâla criticò Krishna?
“Sei forse adorato perché hai rubato gli abiti delle pastorelle mentre loro stavano facendo il bagno?
Bisogna onorarTi perché hai trascorso il tempo giocando tiri mancini a delle donne?
Dharmaja! Smetti adesso con tutta questa storia!
Finiscila con le esaltazioni e chiudi la bocca!”
Gli disse di tacere e Krishna commentò che, in realtà, Shishupâla aveva usato parole giustissime: “Shishupâla possiede un’elevata conoscenza di ogni cosa. Nonostante ciò, egli è immerso nell’ignoranza.”
Anche voi conoscete tutto, ma se anche voi siete immersi nell’ignoranza, a che serve tutta la vostra istruzione?
Gli disse di stare zitto! Questo è il significato corretto di mauna (il silenzio). Gli altri non andrebbero criticati troppo. È detto:
“Con il silenzio non ci sarà conflitto.”
Se qualcuno vi critica, che lo faccia pure! Ma voi, di rimando, non dovreste criticarlo. Rendete omaggio a chiunque vi abbia arrecato danno. Non ricambiate. Se lo fate, vi sarete comportati come lui. Come potrete, allora, essere migliori?
Voi pensate che ciò che ha fatto sia sbagliato; ma sarà forse giusto il vostro ferire, solo perché siete voi a farlo? Non fatelo, non fatelo! Se qualcun altro lo fa, lasciate che sia lui a farlo. Voi, però, non ferite nessuno. Auguratevi il benessere di tutti. Per questo ogni giorno ripetiamo: Lokâssamastâh sukhino bhavantu, “Che tutti i mondi siano felici.”
La felicità di tutti
Tutti dovrebbero essere felici. Solo quando tutti saranno felici, lo sarete anche voi. Desideriamo la felicità, auguriamoci il benessere di tutti, desideriamo la salute. Non dovremmo desiderare il male di nessuno.
Non abbiamo assolutamente nemici; al mondo, proprio non esistono nemici. Potete pensare che esista l’odio, ma in realtà tutti sono vostri amici. Sentite quindi tutti come tali. In questo modo offrirete al mondo la vostra generosa mentalità, il vostro grande cuore e i vostri sentimenti sacri. Dio vi ha dato nascita per questo. Dio ha dato nascita a tutti e lo ha fatto per un significato sottile. LasciateGli fare come vuole, e offriteGli la vostra vita:
“Signore! Il cuore che mi hai dato, lo offro indietro a Te.
Che altro posso porre ai Tuoi Piedi?
Accetta i miei omaggi.”
“Ti offro il cuore che mi hai dato. Non ho altro con me. Ho solo ciò che Tu mi hai donato. Ti offro ciò che mi hai dato. Mi hai donato una cosa grande: Amore, Amore, Amore! Dovrei condividere quest’Amore con gli altri.”
Per condividere tale Amore, dovete sviluppare il vostro Amore.
Persino la moglie e i figli non rispetteranno l’uomo pieno di odio, gelosia e collera. Prima di tutto, perciò, quelle cattive qualità devono essere allontanate. Se svilupperemo Amore, quelle cattive qualità se ne andranno naturalmente.
La vita umana è tanto sacra
La vita umana è la forma che nasce dalla Divinità. Tuttavia alcune cattive qualità pervadono molte persone. Appena nasce, l’uomo ha un cuore puro, ma mentre cresce, cresce, cresce, cresce, tutte quelle cattive qualità, uguali a quelle di suo fratello maggiore, che è diventato una (mente da) scimmia, entrano in lui.
Tali qualità negative le ha portate egli stesso entro di sé (dall’esterno). Esse, infatti, non sorgono dall’interno. Queste qualità negative allontaneranno il vostro Sé e rovineranno la vostra natura umana. Non distruggete, quindi, la vostra qualità umana.
La vita umana è così sacra, così divina, così propizia, così delicata! Perché la state sciupando? Non va bene insultare gli altri, ferirli e dare loro dolore solo per il vostro egoismo e il vostro interesse personale. Gioite della bontà degli altri, siate felici vedendo il loro benessere; in questo modo troverete grande beatitudine e avrete favorito la natura umana.
Incarnazioni dell’Amore!
Oggi è Shivarâtrî . È la notte di Shankara (Shiva); è la giornata di Shankara. Vi ho già detto che cosa significa Shankara. Shan vuol dire “elevato sentimento divino”, Chidânanda è la “beatitudine dell’Assoluto”, Âtmânanda è la “beatitudine dello Spirito Supremo ”. Shankara è Colui che elargisce Âtmânanda.
Tenendo Shankara nel nostro cuore, dobbiamo sviluppare Âtmânanda, Brahmânanda, la beatitudine eterna, la beatitudine suprema e la beatitudine non duale. In questo modo sarete coloro che alimenteranno appieno la delicata natura umana.
Essendo nati come esseri umani, non dovreste vivere da deboli. Ferire gli altri è bestiale. Danneggiandoli, diventerete bestie; danneggiando voi stessi, diventerete animali. Voi non siete animali, non siete bestie: siete esseri umani. Non dovreste, perciò, recare sofferenza al prossimo. Non fate mai del male a nessuno. In questo modo sperimenterete doppia beatitudine.
Così sia!
Dio continua a dire: “Tathâstu! Tathâstu! Tathâstu!, “Così sia! Così sia! Così sia !”
Egli dirà: “Tathâstu” in conformità alla vostra stessa decisione. Anche se decidete qualcosa di sbagliato, Dio dirà: “Così sia!”, ma le conseguenze ricadranno solo su di voi. Forse non saranno immediatamente palesi, ma nel futuro vi porteranno sofferenza. Io spero che ognuno sia beato, senza recare sofferenza agli altri e senza soffrire.
Inoltre, dovremmo rispettare l’istruzione che abbiamo ricevuto, rispettare la natura umana e aumentare il rispetto per noi stessi. Dovremmo rispettare tutti: solo così gli altri rispetteranno noi. Dobbiamo rispettare e ricevere rispetto. È impossibile che otteniate rispetto senza averne portato agli altri. Date rispetto e ricevetene. Questa è la vera natura umana. Date Amore e sviluppate altro Amore. Per sviluppare queste buone qualità, dobbiamo dare un nuovo assetto a tutta la nostra istruzione. Darsi tanto da fare per una sola specializzazione, non è altro che istruzione negativa. Purtroppo, ovunque si vada, si trova solo questo tipo di sapere. Che tipo d’istruzione è mai questa?
Una volta qualcuno ha affermato che un lavandaio è migliore di una persone istruita. Quando il lavandaio va in una casa a prendere due dhothî, una camicia e una maglietta da lavare, il proprietario degli indumenti prenderà nota su un foglio di carta di quanti capi ha dato. In mancanza di un pezzo di carta, lo scriverà sul muro! Allo stesso modo, tutti i proprietari degli indumenti di ogni casa, prenderanno nota su molti notes.
Il lavandaio, invece, non annota niente, non scrive su nessuna parete. Tiene tutto a mente e consegna senza la minima titubanza i capi giusti ai giusti proprietari. Che istruzione ha avuto? Che cosa ha studiato? Ciò che dobbiamo avere, quindi, non è solo istruzione. Insieme con essa, si dovrebbe acquisire anche l’istruzione (educazione) spirituale. Dovremmo farci quell’istruzione che aiuta il prossimo: attraverso di essa diverremo sacri.
Non è sbagliato adorare la natura
Che tipo di adorazione compiva la gente, in passato? Adorava semplicemente la natura. Adorare la natura non è affatto sbagliato. Madre Terra ci dona il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, le messi che maturano e numerose varietà di prodotti e svaghi.
Non solo: ci offre anche tutti i cereali di cui l’uomo ha bisogno. Ma non solo: ci dà anche l’oro e l’argento che si trovano nelle monete e crea i diamanti. Essa fa nascere tutto ciò e ve lo dona. Che cosa c’è allora di sbagliato nell’adorare la Terra? Che cosa c’è di male nell’adorare i cinque princìpi vitali che producono tutte le forme di vita? Tutta l’adorazione che veniva compiuta nei tempi antichi è quindi sacra. Invece noi, oggi, stabiliamo il modo migliore per ottenere cose abiette e lo veneriamo. No, non fatelo!
Prakriti è la Madre Terra.
Ci sono Bhû Mâtâ (la Madre Terra), Go Mâtâ (la Madre Mucca), Veda Mâtâ (la Madre Veda) e la propria Madre fisica. La vera adorazione andrebbe rivolta a queste quattro Madri. Dobbiamo quindi svolgere le pratiche giuste al fine di proteggerle e dar loro soddisfazione. Più di qualsiasi altra cosa, però, è molto importante l’adorazione di Dio. A causa del declino dell’adorazione del Signore, nel mondo, oggi, sono in aumento numerose forme di sofferenza. Ovunque si guardi, si vede solo dolore. Per quale ragione? Gli individui stanno perdendo la fiducia in se stessi. Che senso ha la vita se si perde la fiducia in se stessi?
Ciò che protegge la nazione è l’adorazione di Dio. Se si continuerà ad adorare Dio, la nazione prospererà e tutti saranno felici. Otterranno gioia e pace, e non ci sarà scarsità né di cibo né di acqua. La gente otterrà la pace da ogni punto di vista.
Tre tipi di Pace
Quando preghiamo, ripetiamo (per tre volte) la parola “Pace”: “Shânti, Shânti, Shânti”. Che tipo di Pace? Perché lo diciamo? Perché vogliamo tre tipi di Pace: fisica, mentale e spirituale. La Pace è necessaria sia sotto l’aspetto fisico, sia sotto l’aspetto mentale e spirituale. Solo se ci sarà Pace in tutti e tre questi livelli, saremo veri e propri esseri umani.
Pace, Pace, Pace, Pace: cercate la pace nel mondo? Se la cercate nel mondo, non la troverete. Il mondo è solo pieces , pieces (a pezzi). (G ioco di parole fra “peace”, pace e “piece”, pezzo. Le due parole si pronunciano in inglese in modo molto simile – N.d.T .). La vera Pace è esclusivamente dentro di voi. Alimentate quella Pace all’interno di voi stessi.
Incarnazioni dell’Amore!
Cantate bene, oggi, il Nome del Signore, per tutta la notte; questa sacra energia va diffusa così, in tutto il mondo. Solo questo è il vero segno della Divinità.
Che cosa vuol dire Îshvara? Îshvara è Colui che, come l’aria, si muove in continuazione; come l’aria, si muove in ogni dove. Îshvara pervade tutto in questo modo: per questo il vostro Amore e il vostro nâmasmarana (ripetizione del Nome di Dio) dovrebbero essere ben divulgati nel mondo intero.
( Baba conclude cantando: Hari Bhajana Binâ Sukha Shânti Nahi…).
(Gli studenti sono poi andati avanti a condurre i bhajan, che sono continuati tutta la notte. Quella stessa sera, verso le 18:15, Baba ha creato lo “Hiranya Garba” , il Lingam d’oro).
Prashânti Nilayam, Sai Kulwant Hall, 12 Marzo 2002
Festa di Mahâshivarâtrî,
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