“In questa sacra terra di Bhârat,
la vera bellezza è la tolleranza.
Di tutti i riti, la più grande penitenza
è rappresentata dall’aderenza alla Verità.
In questo Paese, il sentimento più dolce
è quello verso la propria madre.“
cronaca della giornata
Il giorno ‘ Pûrnami ‘ del mese di ‘Âshâdha’ (il 2 luglio del nostro calendario), alle 6,50 del mattino, accompagnato dai canti vedici degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore ‘Shrî Sathya Sai’, Sai Baba è arrivato nel mandir, che era stato decorato con fiori e lampadine colorate. Erano presenti migliaia di devoti che Baba ha benedetto profusamente, facendo il giro completo del Sai Kulwant Hall, prima di sedersi sul palco preparato per l’occasione. Nel giorno dedicato al guru, e alla presenza del Sadguru , gli studenti dell’Istituto hanno cantato in Sua lode. In questa occasione ventidue persone fisicamente handicappate, provenienti dal distretto di Anantapur, hanno ricevuto in dono altrettante sedie a rotelle a tre ruote appositamente costruite per loro. Prima del Discorso di Baba, due devoti di antica data, shrî Indulal Shah, ex Presidente delle Organizzazioni Shrî Sathya Sai Sevâ d’Oltremare e il dottor Michael Goldstein, Presidente del Consiglio di Prashânti (che sovrintende all’Organizzazione ‘Shrî Sathya Sai’ di molti paesi) hanno condiviso i loro pensieri con i molti devoti presenti. Indulal Shah, nel suo discorso, breve ma deciso, ha esortato i devoti a porsi tre domande: “Che cosa c’è di ‘unico’ in Swami?”, “Perché siamo venuti qui?” e “Gli insegnamenti di Baba hanno influenzato la nostra vita?”Dio non viene in forma umana molto spesso, ma, quando questo accade, per la Sua venuta esiste sicuramente una ragione profonda. Come possiamo esprimere la nostra gratitudine a questa altissima Manifestazione della Divinità? La risposta è: proponendoci di mettere in pratica i Suoi insegnamenti nella nostra vita quotidiana. Egli ha quindi concluso il suo intervento con l’esortazione a servire tutti con sincerità e nel Suo Amore.
Ha poi parlato il dottor Goldstein, che ha dato inizio al discorso raccontando un aneddoto. “Molti anni or sono, quando ero bambino – egli ha detto – ebbi la grande fortuna di trovarmi seduto ai Divini Piedi di Loto di Swami. Baba aveva lo sguardo rivolto all’esterno della finestra, e sembrava guardare molto lontano: non gli alberi e gli edifici che si trovavano là fuori, ma al di là di questo mondo, anni luce lontano. Innocentemente, come solo un bambino può fare, ebbi l’umiltà di chiederGli: ‘Swami, fammi vedere il mondo attraverso i Tuoi occhi!’ Swami mi guardò e mi sorrise amorevolmente, da Madre e Padre quale Egli è, e rispose: ‘Se te lo facessi vedere, non vorresti mai più niente; non vorresti la tua famiglia, non vorresti il tuo corpo’. Quante volte Baba ci ha ripetuto che noi non siamo questi corpi, queste menti, e che siamo l’Abitante Divino che risiede nel nostro cuore spirituale? Molte volte Swami ci ha esortato a capire che questo corpo non è altro che il veicolo dell’Abitante Divino!” Il dottor Goldstein ha poi aggiunto: “Ho avuto l’esperienza dell’onnipresenza di Bhagavân Baba. Ho assistito a numerosi miracoli e alla trasformazione spirituale delle persone, in tutto il mondo, attraverso il Suo Amore. In verità, sono stato testimone del potere di Dio!”
Baba ha poi pronunciato il Suo Discorso.
Infine, shrî K. Chakravarthi, Segretario dello ‘Shrî Sathya Sai Central Trust’, ha trasmesso uno speciale messaggio di Bhagavân Baba ai devoti: “I devoti devono aspirare soltanto all’Amore di Baba. Devono pregare solo per ottenere il Suo Amore e nient’altro. Questa preghiera verrà esaudita. Swami ci assicura che tutte le altre nostre preghiere sono incluse in essa. Ci dice di portare con noi solo la benedizione del Suo Amore. Lasciamo che Swami ci doni la stabilità di riuscire a pregare ‘solo’ per chiedere il Suo Amore Divino!” Prima del Discorso Divino, shrî K. Chakravarthi aveva letto anche il seguente messaggio: “Siamo consapevoli che il Messaggio d’Amore e di Grazia di Bhagavân Sathya Sai Baba si sta diffondendo nelle diverse parti del Paese e in tutte le parti del mondo. Innumerevoli devoti sperimentano le proprietà trasmutative dell’Amore divino di Swami e sono testimoni della trasformazione che avviene nella loro vita e in quella degli altri. Ci sono, tuttavia, anche molte persone che usano il divino Nome di Baba per fare piccoli affari o comunque per fini commerciali. Utilizzano il Suo Nome e le Sue foto volendo dare l’impressione di far parte dell’Organizzazione Shrî Sathya Sai, o di aver avuto una specifica benedizione di Baba per agire in quel modo. I simboli e il Nome di Baba sono stati depositati e protetti, proprio allo scopo di assicurare che gli stessi non vengano usati a fini commerciali, sia in India sia nel resto del mondo. Solo l’Organizzazione può usare il Nome e l’emblema, e qualsiasi violazione è punibile. Tutte le Unità dell’Organizzazione Shrî Sathya Sai, sia qui sia all’estero, devono prenderne nota, e i devoti sono pregati di non dar credito a siffatte false rivendicazioni.”
Tolleranza e solidarietà con i poveri e gli svantaggiati
Incarnazioni dell’Amore!
In questa sacra terra di Bhârat, la vera bellezza è la tolleranza. L’uomo moderno non ha idea di che cosa essa sia. Non riesce a comprendere che, in questo sacro Paese, la vera bellezza sia rappresentata da questa virtù. Una persona priva di tolleranza non è affatto un essere umano. Dobbiamo essere solidali e tolleranti con i poveri e con chi è fisicamente svantaggiato. L’uomo moderno, invece, palesa un evidente disgusto per questa gente sfortunata. Sahana (la tolleranza) è il mantra più prezioso degli abitanti di Bhârat. L’uomo, però, nella sua ignoranza, ha rinunciato a un mantra così sacro e si lascia attrarre da simboli (yantra) e da riti volti all’acquisizione di poteri (tantra). La qualità più importante di un devoto è la tolleranza. Che cos’è la bhakti (la devozione)? Molte persone credono erroneamente che la devozione consista nell’adorazione di alcuni idoli, nell’osservare dei voti e nel partecipare a qualche rito. Non è così semplice. Il dovere principale di un devoto, specialmente se si tratta di un indiano, è quello di osservare all’atto pratico la qualità della tolleranza. L’aderenza alla Verità è vera penitenza. Oggi l’uomo ha dimenticato questo principio. La tolleranza è una qualità che inspira l’uomo a intraprendere imprese nobili. Questa nobile qualità deve essere insegnata anche agli altri, affinché anch’essi ne vengano impregnati. Il sentimento nettareo di questo Paese è l’amore verso la propria madre. Oggi la gente trascura l’importantissimo dovere di considerare ogni donna alla stregua della propria madre. A questo mondo, non c’è niente di più grande e di più dolce dell’amore per la madre. Chi coltiva questo nobile sentimento è altamente fortunato. Non si tratta di una qualità che si può comprare o affittare. Il sentimento materno (verso la donna –N.d.T.) fluisce dall’amore naturale che si ha verso la propria madre. La gente dell’India odierna sta abbandonando queste nobili qualità e cerca di imitare e coltivare tradizioni e culture straniere; corre infatti dietro a culture aliene con eccessivo entusiasmo, trattandole come se avessero vitale importanza.
Incarnazioni dell’Amore!
Nel mondo, non potete trovare niente di più sacro dell’Amore. Oggi trovate ovunque amore mondano e fisico, ma è molto difficile trovare Amore soffuso di Beatitudine atmica.
Il vero Amore sgorga dal cuore
Incarnazioni dell’Amore!
L’Amore non è solo ciò che esiste fra due individui a livello fisico. Il vero Amore è ciò che esiste fra due cuori. Oggi, gli abitanti di Bhârat rinnegano questo amore nobile e sacro. Sin dai tempi antichi, esattamente come la palpebra protegge l’occhio, solo l’Amore per Dio ha sostenuto e protetto la gente in questa sacra terra d’India. Questo Amore divino permea l’intero universo. Ovunque vi rivolgiate, Esso è presente. Non esiste nient’altro, al mondo, al di fuori dell’Amore divino; tutti gli altri tipi di amore sono solo infatuazioni passeggere. Il vero Amore emerge dalla profondità del proprio cuore. Coltivare questo Amore divino e condividerLo con gli altri è ciò che maggiormente Mi compiace. Al giorno d’oggi trovate ovunque amore mondano e fisico finalizzato ad acquisire mete egoiche, ma non trovate il vero Amore. Il vero Amore, che è sacro, divino e disinteressato, sgorga dal cuore.
Voi e Dio non siete separati
Incarnazioni dell’Amore!
Coltivate e rafforzate l’Amore divino. Se coltivate questo tipo di Amore, non vi mancherà nulla. Solo quando coltivate questo nobile Amore potete esser chiamati ‘Incarnazioni dell’Amore’. Dio è onnipresente. Chi è Dio? In verità, Dio siete voi. Dovete sforzarvi di ottenere questo stato. Sebbene Dio sia presente ovunque, non dovete dimenticare la Divinità immanente in voi. Alcuni pensano che Dio esista come Entità separata, in qualche posto distante. Prahlâda, il bambino devoto del Signore Vishnu, dichiarò:
“Non dubitate mai che Dio sia qui e non là.
Egli è ovunque Lo cerchiate”.
Questa è la vera cultura dell’India, che oggi non riusciamo a percepire. Tutti recitano il Nome di Dio. Ma dov’è Dio? In realtà, ‘voi stessi’ siete Dio. Voi e Dio non siete separati. L’uomo dimentica la Divinità latente in lui e insegue cose mondane e frivole.
L’Amore è la fonte ed il sostentamento di tutto l’Universo
Incarnazioni dell’Amore!
In ogni circostanza, non rinunciate all’Amore: Esso è il vostro tesoro più grande. Chi dimentica questo tesoro non è affatto un essere umano! Noi amiamo nostro padre, nostra madre, i nostri fratelli, le nostre sorelle, ecc. Tutte queste relazioni sono soltanto ruoli della Commedia Divina. Dovete cercare di apprendere il vero Amore. Esso è sempre dentro di noi; non c’è bisogno di cercarlo al di fuori. Sfortunatamente oggi si inseguono cose che non sono reali e permanenti. (Baba mostra un fiore – N.d.T.). Che cos’è questo? È un fiore. Tutti risponderebbero così. Ma la verità è che esso è una manifestazione della Divinità. Ha molti petali, che rappresentano la Divinità. Se levate i petali uno a uno, esso non potrà più esser definito ‘fiore’. Allo stesso modo, se in un essere umano non c’è Amore, egli non potrà più esser chiamato ‘Incarnazione dell’Amore’. L’Amore è la fonte e il sostentamento di tutto l’universo. La qualità dell’Amore assume forme diverse nei diversi individui, per esempio fra padre, madre, fratelli e sorelle, ma voi chiamate tutti questi sentimenti ‘amore’. Tutti questi individui, insieme, costituiscono una famiglia. Non basta che limitiate il vostro amore ai membri della vostra famiglia. Tutto l’universo deve vivere come una famiglia. Offrite i vostri ‘ pranam ‘ a chiunque incontriate. Dite a tutti: “Namaskâr! Namaskâr!” Potete mai trovare un sentimento più nobile di questo? Tutte le forme in cui vi imbattete a questo mondo sono incarnazioni della Divinità.
Qualsiasi cosa vediate, essa è Dio
Non esiste niente in questo universo che non sia divino. Voi credete che i diversi oggetti esistenti nell’universo siano solo oggetti. No, no! Dovete considerarli incarnazioni della Divinità. Purtroppo oggi la gente è diventata stolta, e cerca Dio in qualche angolo lontano. Qualsiasi cosa vediate, essa è Dio! Quindi, il sentimento più nobile di tutti consiste nel considerare tutto ciò che esiste nell’universo come incarnazione della Divinità. L’universo non è altro che una forma di Dio! Dio è manifesto in tutte le forme. Considerate questa Divinità onnipresente come ‘Dio’. Non date credito alla forma esteriore di qualunque oggetto, ma credete fermamente nell’Energia divina immanente in quell’oggetto. Nelle nostre attività giornaliere non sperimentiamo altro che la Divinità. Pensate per esempio a quando abbiamo sete. La sete è un fuoco ed è una manifestazione della Divinità. Per sedare la nostra sete beviamo acqua, che è un’altra manifestazione della Divinità. Quindi, i cinque elementi dell’universo, i cinque sensi, i cinque involucri e i cinque soffi vitali nel corpo sono tutti manifestazioni della Divinità. Oggi i sensi vengono usati male. Questo è un grave peccato. Tutti i sensi sono puri, sacri e disinteressati. Essi non fanno alcuna distinzione di casta, di credo, di religione, di nazionalità, ecc. Abbiamo queste nobili qualità dentro noi stessi, eppure cerchiamo la Divinità nel mondo esteriore. Che peccato! Che cosa credete che siano i valori umani? Non sono altro che ‘qualità divine’! Separatamente, Dio non ha attributi. La Divinità stessa è il solo attributo. È l’illusione a far sì che noi vediamo la Divinità senza attributi come Dio con attributi.
L’unica parola che possiamo usare per descrivere Dio è “Amore”
Incarnazioni dell’Amore!
Qualsiasi cosa Io dica, è solo Amore. Non conosco nessun’altra parola. Non esiste qualità più grande dell’Amore. Perciò dobbiamo amare la qualità dell’Amore, che è Dio. I modi diversi di descrivere Dio, ‘senza attributi’ o Nirgunam, ‘puro’ o Niranjanam, ‘dimora ultima’ o Sanâtana Niketanam, ‘eterno’ o Nitya, ‘immacolato’ o Shuddha, ‘illuminato’ o Buddha, ‘libero’ o Mukta, ‘incarnazione della Sacralità’ o Nirmala Svarûpinam, sono solo per nostra soddisfazione. Essi non possono, in ogni caso, descrivere Dio pienamente. Infatti, Dio è al di là delle descrizioni. L’unica parola che possiamo usare per descrivere Dio è ‘Amore’. Niente può descriverLo meglio.
ParlateMi con un cuore che ama e risponderò prontamente
Incarnazioni dell’Amore!
Voi tutti siete ‘Incarnazioni dell’Amore’. La vostra forma è l’Amore. Anche la forma di Dio è Amore. Sono molto angosciato alla vista di questi bambini invalidi seduti su quelle sedie a rotelle a tre ruote. Essi sono ‘Incarnazioni della Divinità’. Guardare questi bambini divini con disprezzo è un grave peccato. Essi non sono affatto gente ‘inferiore’ in questo mondo! Questo modo meschino di pensare è solo in noi e non può essere attribuito a Dio. Dio ha un solo attributo, che è l’Amore. Esso è la Sua Forma. Quando qualcuno conversa con Me amorevolmente, la Mia gioia non conosce limiti. Se la gente utilizza una vuota retorica priva di amore per descrivere le Mie qualità, non ne sono affatto compiaciuto né colpito. ParlateMi con un cuore che ama; pregateMi con un cuore colmo d’Amore. Qualunque preghiera Mi rivolgiate con cuore amorevole, troverà da parte Mia una pronta risposta. ChiamateMi ‘Sai’ con amore, e Io vi risponderò subito. Qualunque numero di preghiere Mi rivolgiate, se prive d’amore non Mi commuoveranno; ma, se Mi chiamate con Amore, risponderò immediatamente, ovunque Mi trovi. Non c’è niente di più grande dell’Amore. Perciò, se volete avere la visione di Dio e sperimentarLo, pregateLo con Amore. Potete avere ricchezze e virtù in abbondanza, ma esse non potranno tener testa alla qualità dell’Amore. La dolcezza insita nella parola Prema (Amore) non può esser trovata in nessuna parte del mondo. Più lo coltivate e lo praticate, più la vostra personalità si addolcirà. Coltivate pertanto l’Amore come la qualità più importante che avete.
L’Amore è il vostro unico rifugio, ovunque siate:
in una foresta, nel cielo, in una città o in un villaggio,
sulla cima di una montagna o in mezzo all’oceano profondo.
L’Amore è devozione
L’Amore non è confinato ad alcun posto o ad alcuna residenza particolare. Esso è universale. Coltivate l’Amore Universale. Nessuna quantità di denaro può farvelo acquisire; potete ottenerLo solo con un cuore pieno d’Amore intenso. L’uomo deve, dunque, coltivare questo Amore puro e disinteressato. Per coltivare l’Amore puro, il mezzo prescritto è la devozione. Essa non è qualcosa che si trova lontano, in qualche angolo distante da noi. L’Amore è Devozione. La devozione senza Amore è un oceano profondo. E com’è questo oceano? È pieno di acqua salata, mentre la devozione piena d’Amore è come acqua dolce. L’Amore è un sentimento dolce. L’Amore è, in verità, Beatitudine. L’Amore è un sentimento meraviglioso. È insondabile. Non dovete mai rinunciare al sentimento nettareo, dolce, insondabile e apportatore di Beatitudine che è l’Amore.
Incarnazioni dell’Amore!
Invece di fare vane rivendicazioni di devozione, abbiate come meta l’Amore. Nessuna sâdhanâ (pratica spirituale) è superiore a questa. Niente può liberarvi più facilmente di quanto possa fare un Amore puro e disinteressato. L’Amore è la corrente sotterranea di Mukti, la liberazione; di Bhakti, la devozione; di Rakti, l’attaccamento o devozione e di Anurakti , l’attaccamento o amore per Dio. In questa fausta occasione del ‘Gurupûrnimâ’, l’Amore è il dono più prezioso che possa farvi. Questo è il dono più prezioso che offro a voi. Senza Amore, qualsiasi altro regalo Io possa farvi non servirebbe a niente. Il Mio Amore è puro, sacro e preziosissimo. Coltivate anche voi questo Amore.
(Baba ha concluso il Discorso con il bhajan: “Prema Mudita Manase Kaho…”).
Prashânti Nilayam, 2 Luglio 2004
Sai Kulwant Hall
Festa del Gurupûrnimâ
(Traduzione tratta dal testo inglese pubblicato sul sito internet dello Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam)