01 Gennaio 2003 (Capodanno) – Cerchio e semicerchio

01 Gennaio 2003 (Capodanno) 

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Cerchio e semicerchio

“L’intelletto, l’educazione, una prolifica erudizione, la vittoria nelle battaglie verbali,
la sconfitta dell’avversario nella lotta fisica, la sovranità su vasti regni,
la carità a piene mani di bestiame e oro, la visione acuta che conta le innumerevoli stelle,
e che enumera le numerosissime creature, l’acquisizione degli otto poteri mistici,
o persino il camminare sulla polvere lunare, tutte queste cose sono facili da ottenere per un uomo forte.
Di gran lunga più difficile è però riuscire a trattenere i desideri ardenti del corpo e delle sue parti,
rivolgere i sensi all’interno, ottenere la visione e calmare la mente nella pace suprema.”

“Una lingua abile alletta anche le Dea della ricchezza, e una lingua dolce conquista la famiglia e gli amici;
ma la lingua può anche ingarbugliare la vostra vita, e una lingua viziosa provoca la morte istantanea.”

L’illusione della permanenza del nome e della forma

Incarnazioni dell’Amore!
L’uomo è stato dotato del sacro potere della parola, ma non sa farne buon uso. Nessuna forma di vita, tranne l’uomo, ha un intelletto potente e la capacità di raggiungere la pace interiore. In questo mondo ogni oggetto ha cinque aspetti, e cioè: Sat, Cit, Ânanda, rûpa e nâma (Essenza, Consapevolezza, Beatitudine, forma e nome). L’Essenza, la Consapevolezza e la Beatitudine sono i tre attributi essenziali di un uomo. Essi sono veri ed eterni. Il nome e la forma sono transitori. L’illusione della permanenza del nome e della forma conduce l’umanità a sprecare la propria preziosa vita. In questo mondo esistono due tipi di intellettuali. Il primo è rappresentato dagli scienziati che hanno una visione totalmente materialistica, e hanno in mente solo le mete e i guadagni fisici e mondani. Sono affascinati dall’aspetto esteriore di un albero gigantesco, dai numerosi rami e rametti della sua chioma, e non sono interessati a trovarne le radici. I filosofi, o ‘vedantini’, sono il secondo tipo di intellettuali; essi non sono interessati all’aspetto esteriore dell’albero, ma godono enormemente nel trovare le ‘radici’. Chi ha una visione mondana delle cose perde tempo ad innaffiare i ‘rami’, mentre i filosofi innaffiano le radici, e possono poi godere dei frutti dell’albero.

Per conoscere la propria identità

Una volta, gli asura (i demoni) e i Deva (i semidei) rimestarono l’Oceano di Latte nella speranza di far emergere l’ambrosia divina ( amrita ) usando come pestello la montagna Mandara. Inizialmente, però, dovettero sopportare l’emersione (dall’Oceano) di un veleno mortale. I demoni erano frustrati e abbattuti vedendo che avevano ottenuto veleno piuttosto che amrita , e volevano rinunciare all’operazione, ma i semidei continuarono ostinatamente il rimestamento con coraggio e determinazione. I loro sforzi prolungati raccolsero ricche ricompense, sotto forma della Dea della ricchezza, Lakshmî Devî, Airâvata (il divino elefante bianco), Kâmadhenu (la celestiale mucca dell’abbondanza che esaudisce i desideri), Kalpataru (il divino albero che soddisfa i desideri) e infine la stessa divina Ambrosia.
Nello stesso modo, anche l’uomo deve rimestare la propria mente fino a conoscere la sua vera identità. Non deve deprimersi o lasciarsi abbattere dagli impedimenti e ostacoli iniziali disseminati sul suo cammino.
Sat, Cit e Ânanda sono la natura vera e propria dell’uomo, ma egli l’ha dimenticata e spreca il proprio tempo nel vano perseguimento di piaceri effimeri. Non sa realizzare il valore della sua intima natura, Sat- Cit -Ânanda ; se riuscirà a realizzarne il valore e a sperimentarla, potrà raggiungere qualsiasi stato elevato. Infatti, diventerà veramente Dio.

Per avere successo

L’uomo può aver successo in qualsiasi grande impresa se realizza la propria intima natura divina.
Il potere latente nell’uomo non si trova da nessun’altra parte. Ogni uomo è dotato dei tre attributi fondamentali, Sat, Cit e Ânanda , ma, essendo rimasto irretito nella ragnatela dell’illusione, crede che il nome e la forma siano reali, e ignora le qualità innate, cioè Sat, Cit e Ânanda . Prima di tutto, ciò che l’uomo deve riconoscere è la sua intima natura divina. Egli, però, non fa alcuno sforzo in questa direzione. È diventato uno schiavo dei propri sensi e spreca il proprio tempo nelle inezie.
Il dovere primario dell’uomo consiste nel comprendere appropriatamente la sua intima natura umana, e nel metterla in pratica. Il valore e il significato della natura umana sono al di là di ogni valutazione. Solo quando praticherete i valori umani, la vostra vita sarà redenta. L’uomo non è altro che una scintilla della Divinità.
Ecco perché il Signore Krishna nella, Bhagavad Gîtâ , ha detto:

“L’eterno Âtma in tutti gli esseri è parte del Mio Essere”.
(B.G. 15.7)

Infatti, l’Antarvânî (la voce interiore) continua a ricordare all’uomo la sua natura divina di giorno in giorno. L’uomo, però, non fa alcuno sforzo per ascoltare la voce interiore: desidera ardentemente oggetti fisici ed effimeri, dimenticando la propria natura divina e allontanandosi dalla meta più importante della vita. I nomi e le forme sono transitori, come bolle nell’acqua.
L’uomo vive nell’illusione dei nomi e delle forme, e perde la preziosa gemma della Divinità. L’uomo è dotato di infinita Energia divina. Un pezzo di ferro incandescente può venir usato meglio del fuoco stesso. Il corpo può esser paragonato a un pezzo di ferro e la Divinità interiore al fuoco.
L’uomo deve capire questa Verità e fare un uso appropriato del suo corpo.

Unità nella diversità, Coscienza e Consapevolezza

Incarnazioni dell’Amore!
All’alba del Nuovo Anno la gente è piena di speranze e aspirazioni. Dovete considerare ogni istante come l’inizio dell’anno nuovo. I nomi e le forme, senza le virtù eterne, non hanno valore. L’uomo soffre di varie malattie, interne o esterne.
Un medico può curare le malattie esterne (relative al corpo); il sentimento atmico è l’unico rimedio per tutti i mali interiori. Dovete sforzarvi di conoscere il principio dell’ Âtma. L’ Âtma è un sinonimo di Brahma che altro non è che la ‘ Chaitanya ‘ (la pura Coscienza) che permea ogni essere umano. L’uomo ha un nome e una forma, mentre la Chaitanya non ce l’ha. La Chaitanya presente in ogni essere umano si chiama ‘Coscienza’, mentre quella onnipervasiva si chiama ‘Consapevolezza’. Quando l’individuo comprende il principio di unità nella diversità, la Coscienza si trasforma in Consapevolezza. Invece di realizzare che è dotato di questo potere sacro, l’uomo è preda dell’illusione dei capricci del mondo. Egli dà importanza al nuovo anno che è fugace, mentre dovrebbe dare importanza al ‘Tempo’ immutabile, e santificarlo con un uso appropriato.

Con noi per sempre

In questo mondo solo la Verità e la Bontà restano con noi per sempre. Il loro valore non può essere quantificato. Perciò dobbiamo sforzarci di sviluppare la Verità e la Bontà in noi. Non dobbiamo bramare un nome e la fama. Per esempio, non dobbiamo esser preda dell’illusione che stiamo rifornendo d’acqua Chennai. L’acqua non è qualcosa che uno può dare a un altro; è un dono della natura per tutti. Ognuno ne ottiene una parte in base a prapti (a quanta se ne merita). Le attività dell’uomo raggiungono i risultati desiderati solo quando kâla (il tempo), karma (l’azione), kârana (la causa) e il kartavya (dovere) sono in armonia l’uno con l’altro.
Si devono pertanto fare degli sforzi sinceri e aspettare il momento propizio. Quando le azioni danno il loro frutto, esso deve essere usato secondo il tempo e le circostanze.
I ragazzi (gli ex studenti di Swami) stanno facendo un gran bel lavoro. Si recano nei vari villaggi e portano felicità alla gente facendo servizio e conducendo sessioni di bhajan . Devono compiere tutte queste attività con lo spirito dell’amore. Non c’è niente di più grande dell’Amore. Dovete vivere una vita piena di amore altruistico.

Servizio all’umanità è servizio a Dio

Incarnazioni dell’Amore!
Le attività di servizio e i bhajan non bastano! Dovete rinunciare al sentimento che provate di star servendo gli altri; questo è molto importante. Servendo gli altri, infatti, voi state servendo voi stessi. Dovete considerare tutti come ‘vostri’. Infatti, gli altri non sono ‘altri’, ma la forma vera e propria di Dio. Perciò il servizio reso all’umanità è servizio reso a Dio. Tutte le attività di servizio servono proprio a stimolare in voi questo sentimento. Dovete immettervi nel campo del servizio con amore disinteressato. Solo questo è vero servizio. Tutte le altre attività di servizio sono mondane e temporanee.
Studenti!
Voi avete l’errata convinzione di star facendo un servizio agli altri. Dovete rinunciare a questa convinzione. Solo così il servizio che fate diventa vero servizio, nel vero senso del termine. ‘Servizio’ non significa soltanto ‘aiutare gli altri’. Il miglior modo di amare Dio è amare tutti e servire tutti. Le vostre azioni di servizio devono essere permeate dello spirito dell’Amore. Senza l’aspetto positivo rappresentato dall’Amore, tutto il servizio che fate assume una natura negativa.

Nessuna forza è superiore all’Amore

Tutti i corpi sono come lampadine e l’amore ne costituisce l’interruttore principale. Solo quando l’interruttore principale è premuto, tutti i corpi irradieranno luce e felicità, per tutti e per tutto. Voi tenete spento l’interruttore principale e cercate di avere la felicità: ciò non è possibile.
Hrid + Dayâ (compassione) = Hridaya (cuore). Il vostro cuore deve essere pieno di compassione. Tutte le vostre attività devono essere permeate d’Amore. Non esiste alcuna forza superiore all’Amore. I nostri antichi saggi e veggenti solevano vivere in fitte foreste assieme agli animali selvaggi. Non si portavano dietro alcuna arma, eppure si spostavano (nella foresta) senza alcun timore. Qual era la fonte del loro coraggio? Possedevano la sola arma dell’amore, e questa li proteggeva dagli animali selvatici.

Una sola famiglia

L’antica cultura di Bhârat è divina, sommamente preziosa, meravigliosa e piena di beatitudine. Voi non fate alcuno sforzo per comprenderne la grandezza, e sminuite questa grande cultura. Siete ingannati dalle differenze basate sulle caste e sulla cultura. C’è, invece, solo una casta, quella dell’umanità. La vera religione è l’amore che ha origine nel cuore.
Tutta l’umanità è una sola famiglia: tutti sono fratelli e sorelle. Il mondo intero è una sola dimora. Non è possibile esprimere a parole la felicità che otterreste se solo riusciste a sviluppare questa apertura mentale. Fate pertanto ogni sforzo allo scopo di visualizzare la Divinità nell’umanità.

Presente nel cuore di ogni uomo

La creazione di Dio è davvero meravigliosa e misteriosa. Ci sono innumerevoli stelle nel cielo. La luce emessa da alcune di esse deve ancora raggiungere la terra, nonostante il fatto che la luce viaggi a una velocità di parecchie migliaia di miglia al secondo. Potete quindi immaginarvi la distanza che intercorre fra la terra e le stelle! Se la creazione è un fenomeno infinito e indescrivibile, quanto potente deve essere il suo creatore!

Le storie del Signore sono quanto mai meravigliose
e sacre in tutti e tre i mondi.
Esse sono come falci che tagliano i rampicanti dei legami mondani.

Le storie del Signore non possono esser descritte con mere parole. L’uomo immagina e descrive Dio basandosi sulle proprie valutazioni. In verità, Dio è al di là di tutte le definizioni. A questo mondo ci sono diversi tipi di pramâna (esperienze): pratyaksha pramâna (le esperienze dirette), anumâna pramâna (le esperienze basate sulle deduzioni), dvaita pramâna (le esperienze basate sulla dualità) e advaita pramâna (le esperienze basate sulla non dualità).
Dato che Dio è al di là di tutte queste esperienze, Egli è conosciuto come Aprameya (‘l’Incommensurabile’ e ‘l’Indefinibile’). Dio, con tutti i Suoi d ivini P oteri, è presente nel cuore di ogni uomo. La bellezza e la magnificenza di Dio non possono esser descritte a parole. Egli viene decantato in questo modo:

Hiranyagarbhâya Namah
“Omaggi a Colui che ha il Ventre d’oro”.

Hiranya significa ‘oro’. Esso è presente nel Suo cuore. Proprio come l’essenza del cibo che si assume viene distribuito a tutte le parti del corpo, allo stesso modo l’oro permea tutto il Suo corpo. Ecco perché Egli è quanto c’è di più bello. È il fondamento primordiale di tutti gli esseri, e tutto succede secondo la Sua volontà. Essendo il Creatore di tutti gli esseri, viene chiamato ‘Prajâpati’ (il Signore della creazione) e, dato che è l’Essere più intelligente, viene chiamato ‘Dakshinâmûrti ‘(Colui che presiede allo sforzo umano di acquisire sapienza). Ecco perché Dio ha molti nomi. L’uomo attribuisce nomi e forme a Dio secondo la sua limitata (capacità di) comprensione, e Lo adora. Dio è:

Senza attributi, Puro, Dimora Suprema, Eterno, Immacolato, Liberato, Incarnazione della sacralità.

Diventate quello che pensate

Dato che un simile Principio Divino è presente nel suo Sé, perché l’uomo considera se stesso piccolo e debole? Dovete rinunciare a questi sentimenti di inferiorità. Non esiste essere più grande dell’essere umano.
Infatti, la Divinità è immanente in tutta l’umanità; sfortunatamente, però, voi considerate insignificante nascere come esseri umani. Voi diventate quello che pensate. I vostri pensieri meschini sono il risultato della vostra mente gretta.
Se vedete del fumo che spunta dalle colline, pensate che qualcosa stia bruciando. Se vedete il fuoco direttamente, avete pratyaksha pramâna (un’esperienza diretta). Se vedete solo il fumo e non il fuoco, potete solo presumere che il fumo sia stato causato dal fuoco. È solo una possibilità. È anumâna pramâna (un’esperienza deduttiva). A volte si può scambiare la nebbia per fumo, ed effettivamente, sulle colline, potrebbe non esserci alcun fuoco.
L’esperienza deduttiva è, dunque, passibile di dubbio. L’Amore è la sola possibile esperienza diretta, della Divinità, che un essere umano è in grado di avere. Se ci si chiede dove si trovi Dio, la risposta immediata è:

“Dio è Amore e l’Amore è Dio.”

Allo stesso modo:

“La Verità è Dio .”

Non c’è niente di più grande della Verità e non c’è Divinità più grande della Verità. La Verità è onnipervadente. I Paesi possono essere diversi, ma la Verità è una e solo una. Non esistono una Verità americana, una Verità giapponese, una Verità tedesca, ecc. Fare distinzioni di questo genere è proprio delle persone di mente gretta. Noi non siamo meschini o cattivi: siamo l’incarnazione dell’Infinito. L’uomo deve sempre ricordarsi di essere l’incarnazione della Verità, dell’Amore e della Beatitudine. Egli ha infinite capacità di pensiero e di ricerca spirituali, ma realizza la propria vera natura?

Scienza e spiritualità

Prendete come esempio una manciata di sabbia di mare e mettetela in un piatto. Gli scienziati determinano che quella sabbia proviene da un Paese particolare in base al suo colore e al suo peso. I filosofi, invece, non pensano affatto in questo modo. Dicono che si tratta della creazione di Dio e di mâyâ (l’illusione). C’è un abisso di differenza fra le percezioni degli scienziati e quelle dei saggi. La scienza è un semicerchio: comincia da un certo punto e finisce in un altro. La spiritualità, invece, comincia e finisce nello stesso punto da cui ha avuto origine. È un cerchio perfetto. In verità, la spiritualità è la Divinità. Ecco perché viene detto:

“Quello è pieno, questo è pieno.
Quando il pieno viene preso dal pieno, rimane solo il pieno.”

Questa Divinità, incarnazione della pienezza, è immanente in ogni essere umano. Sfortunatamente l’uomo non fa alcuno sforzo per realizzare la Divinità interiore. Chi protegge il suo corpo mentre esso è profondamente addormentato? Come può funzionare perfettamente anche quando è senza conoscenza? Nessuno lo sa. Dio è responsabile della creazione, della protezione e del sostentamento; Dio è responsabile di tutto.
L’Energia divina è immanente in ogni essere umano. Nonostante ciò, l’uomo si deprime nei momenti di difficoltà e si esalta in quelli di gioia.
Questo, però, non è l’obiettivo della sua vita. La sua vera meta è mantenere sempre un perfetto stato di equanimità e non farsi coinvolgere né dal dolore né dalla gioia.
Il piacereè un intervallo fra due dolori. Non avete bisogno di cercare il piacere, perché esso si trova in voi. Voi stessi, infatti, siete l’incarnazione della Beatitudine.

La felicità è l’unione con Dio

Incarnazioni dell’Amore!
Dovete essere sempre felici, perché la vostra intima natura è la Beatitudine. Non avete bisogno di cercare la felicità: la Beatitudine emerge dall’ Âtma . Ogni volta che la desidererete, la otterrete. La felicità è l’unione con Dio; perciò siate sempre in compagnia di Dio. Se sarete in Sua compagnia, la felicità vi seguirà come una schiava.
Oggi l’uomo cerca la felicità, e, in questo processo, ne diventa schiavo. Questo non è corretto. Infatti, è la felicità a dover diventare vostra schiava, e non il contrario, perché voi siete veramente l’incarnazione del divino Âtma. Che ci crediate o no, Io sono sempre beato. Anche voi potete sperimentare questo stato di beatitudine. Non dovete andare in cerca della felicità; è la felicità che deve seguirvi ovunque andiate.
Hanuman è un grande eroe del Râmâyana. Egli era coraggioso, potente e invincibile. Possedeva buone qualità di carattere ed era sempre pacifico. Era sempre felice e allegro e recitava il divino Nome di Râma. Anche voi dovete sviluppare queste nobili qualità.
Innanzitutto dovete diventare esseri umani nel vero senso della parola ed essere gentili con tutti. Solo così meriterete di essere ritenuti appartenenti all’umanità.

Il patrimonio più prezioso di una nazione

Incarnazioni dell’Amore!
State acquisendo un alto livello di istruzione mondana. State leggendo parecchi libri importanti e acquisendo grandi capacità. Tutte queste cose, però, sono effimere ed evanescenti. Mantenete quindi i vostri pensieri costantemente fissi sull’Energia divina, che riempie i vostri cuori di beatitudine. L’Energia divina è infinita. Più contemplerete il Divino, più la beatitudine aumenterà. Se una simile e infinita Energia divina è nel vostro Sé, come potete incontrare difficoltà?
Oggi i nostri ex studenti si sono riuniti qui. Essi prendono parte a varie attività di servizio in varie parti del Paese e persino all’estero, traendone grande gioia. Secondo Me, dovrebbero limitarsi a fare servizio ognuno nella propria zona, secondo i propri mezzi. Inoltre non è né giusto né necessario che essi facciano partecipare altra gente alle loro attività di servizio, perché altrimenti la cosa diventa una faccenda commerciale. Dovrebbero svolgere tali attività, per quanto possibile, nei propri rispettivi villaggi, dando felicità a quella gente.
Nelle zone rurali si possono attuare molte diverse attività di servizio. Qualche decina di anni fa, alcuni Mi chiesero di trasferirMi in una grande città, come Mysore, dicendo che Mi avrebbero fatto vivere in un grande palazzo. Ma Io non ho bisogno di alcun palazzo: devo stare in questo piccolo villaggio. Non ho rinnegato il piccolo paese in cui sono nato. Solo in posti come questo si possono mettere in atto grandi imprese. Mi rifiutai di andar via da Puttaparthi, che allora era un villaggio remoto, senza alcuna comodità moderna.
A quei tempi, chi voleva venire a Puttaparthi doveva scendere dal treno a Penukonda, che era la stazione più vicina, e poi salire su un carro trainato da buoi. Queste erano le possibilità di quei tempi. Oggi si può arrivare qui comodamente in aereo. Allora bisognava arrivare fino ad Anantapur in corriera per trovare un medico. Oggi, qui, abbiamo un ospedale ad alta specializzazione proprio sulla soglia di casa. A Puttaparthi si trovano oggi tutte le comodità e i servizi moderni. Quindi, non c’è posto migliore, in cui vivere, di un piccolo villaggio. I villaggi sono il patrimonio più prezioso di una nazione. Se servite in modo appropriato gli abitanti di un villaggio, quello sarà il servizio migliore che possiate fare. Grâma sevâ è Râma sevâ : il servizio in un villaggio è servizio a Dio.
Non c’è soddisfazione a fare servizio nelle città e nelle metropoli. La gente di città è indifferente e centrata su se stessa. Se le persone vedono entrare dei ladri in casa del vicino restano indifferenti. Invece, nei villaggi, la gente si riunisce anche per i piccoli avvenimenti. Nei villaggi esistono ancora il cameratismo e l’unità. Dove c’è unità, c’è Divinità. E dove c’è Divinità, c’è Beatitudine.

I due gradini per raggiungere la Divinità

Lavorate seriamente per lo sviluppo del villaggio in cui vi trovate. Dovete lavorare tutti per lo sviluppo dei vostri villaggi di appartenenza. Le vostre attività non devono seguire la falsariga delle attività politiche. Nel mettere insieme gente di diverso genere, (il vostro servizio) diventa un’attività politica. Questa è una cosa che non Mi piace.
Venite a cantare i bhajan ovunque vi troviate e non permettete il separatismo. Tutti devono essere uniti. Ovunque vi troviate fate attività di servizio con spirito di cooperazione e unità. Non lasciate spazio a note dissonanti. Da sempre l’India è stata un Paese pacifico e tutti gli indiani sono sempre stati uniti come una grande famiglia; ma qual è la loro posizione, oggi? Nei tempi antichi, quando qualcuno arrivava in un villaggio, tutti gli abitanti gli si riunivano intorno e si informavano amorevolmente su di lui. Oggi lo spirito di unità e di amore è andato completamente perduto. Ovunque vi rechiate, trovate differenze e tensioni anche su cose futili. In modo particolare, dall’Indipendenza in poi, ci sono insurrezioni un po’ ovunque nel paese. La santità della vita umana sembra essere andata completamente perduta. La vita umana non ha più valore. La gente viene uccisa al pari delle formiche e delle zanzare. Queste sono azioni demoniache e inumane. Non è ciò che ci si aspetta da un essere umano. Dovete trasformare l’Energia divina latente in voi in capacità da usare per il servizio alla società. Quando la conoscenza viene convertita in abilità, nella vita si acquisisce l’equilibrio.
In un simile stato di equanimità svilupperete l’introspezione che, assieme all’Energia divina, quando farete servizio, sarà oltremodo fruttuosa e benefica per la società.
Ogni villaggio del Paese deve svilupparsi sotto ogni punto di vista. Siete venuti da Hyderabad, da Madras, dall’America, ecc., per fare servizio qui. Che bisogno c’è di fare questo? Questa non è una fiera, in cui gente diversa proveniente da vari posti si riunisce per vendere la propria merce.
Ovunque siate, sviluppate la vostra zona e fate servizio là. La gente di un luogo può spostarsi in un altro luogo per aiutare lo sviluppo di quell’area, ma questa mescolanza di gente di diverse zone stravolge l’autenticità dello scopo. Si finisce per far confusione e per inquinare i propositi.
Non permettete che la vostra mente venga confusa e inquinata da futili differenze. Dovete sempre far servizio con una mente pura. L’unità porta la purezza e la purezza, a sua volta, conduce alla Divinità. Ricordatevi quindi sempre dell’inseparabile relazione fra unità, purezza e Divinità, e sforzatevi di ottenerla. Potete riunirvi e lavorare insieme con spirito di sacrificio; ma se persone provenienti da posti diversi si riuniscono per fare servizio nei villaggi, non ne deriverà niente di buono per i villaggi stessi. Ogni persona ha i propri sentimenti, e se i sentimenti di tutte quelle persone diverse si mescolano, si contaminano.

Per ottenere la felicità

È così che quel particolare posto diventa un centro commerciale. La spiritualità non è un’attività commerciale; essa è una dimora divina, che è associata con l’unità. Solo l’unità nella diversità vi dà la felicità. Vi auguro di coltivare questo principio di unità. Solo allora il servizio che svolgerete acquisterà valore e santità. Non serve a niente inquinare le attività di servizio, che sono sacre, con ogni sorta di differenziazioni.
Un piccolo esempio: l’oro si trova sotto forma di giacimenti nelle miniere. Se lo estraete e lo purificate, diventa oro a 24 carati, e ha molto valore. Però, se vi aggiungete altri metalli, come per esempio il rame, il suo valore cambia e anche la sua brillantezza. Se poi vi aggiungete ancora altri metalli, perde ulteriormente di valore. Il nostro cuore è come un tempio d’oro. Esso è Hiranyagarbha . Non dovete mai contaminarlo; esso deve rimanere sempre splendente.
Incarnazioni dell’Amore!
Condividete il vostro Amore con tutti. Mantenete sempre unità e purezza. E ora, come stabilito, potete cominciare il vostro programma musicale.

Prashânti Nilayam, 1 Gennaio 2003
Sai Kulwant Hall

(Traduzione tratta dal testo inglese pubblicato sul sito internet dello Shrî Sathya Sai Central Trust di Prashânti Nilayam)