02 Settembre 1996 – Sviluppate la purezza di cuore

02 Settembre 1996 

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

SVILUPPATE LA PUREZZA DI CUORE

“Come può una persona dalla mente meschina,
che manca di purezza di cuore, comprendere il Principio  del Sé?
Solamente coloro che hanno purezza di cuore possono comprenderLo.
Non dimenticate queste parole di saggezza.”

L’amore permea il mondo intero

Incarnazioni dell’Amore!
Chi aspira a realizzare il Principio del Sé e insegnarlo agli altri deve, innanzitutto, raggiungere la purezza di cuore. Chi manca di purezza di cuore non è adatto a comprendere il Sé e insegnarlo agli altri. I serpenti velenosi e gli scorpioni prediligono una stanza priva di luce, non entrano in un ambiente ben illuminato; similmente, le qualità malvagie come il desiderio, l’ira, l’illusione, l’avidità, l’orgoglio e la gelosia non possono entrare in un cuore che splende d’amore puro; entrano solamente nei cuori privi d’amore sacro. Per questo, è necessario che l’essere umano acquisisca un cuore puro e sacro, pieno d’amore e compassione.

Riempite i vostri cuori d’amore per Dio

Il cuore di un essere umano dovrebbe essere colmo delle nobili qualità della tolleranza, della perseveranza, della comprensione e del sapersi accontentare. Solamente così egli può facilmente comprendere il principio del Sé e diffonderlo. Il principio del Sé non si può afferrare semplicemente tramite l’istruzione, lo studio e l’intelligenza; a tale scopo, la purezza di cuore è di importanza capitale. Che istruzione avevano le anime nobili come Râmakrishna Paramahamsa, Kabir e Surdas? Râmakrishna non era particolarmente istruito, eppure ottenne un nome e una fama mondiali come Paramahamsa (Realizzato); il merito fu della sua purezza di cuore. Al fine di ottenerla, non c’è bisogno di canti, austerità e meditazione, né serve studiare i Veda, le Scritture, le epiche e i testi mitologici: l’amore per Dio è il solo requisito che serve; non c’è niente di più grande. Un cuore pieno d’amore per Dio è veramente il cuore di un essere umano.

Com’è il cibo, così è la mente

Coloro che desiderano ottenere la purezza di cuore devono stare attenti al cibo e alle abitudini. Il corpo umano digerisce il cibo la cui parte sottile diventa ossa, muscoli e sangue, mentre la più sottile diventa mente; il cibo è quindi responsabile della natura buona o cattiva della mente. Com’è il cibo, così è la mente, per cui bisogna mangiare cibo puro, satvico e sano in quantità moderata. Nei tempi antichi, i saggi e i santi vivevano nelle foreste mangiando solamente frutti e tuberi per sostenersi; grazie a questo cibo satvico, potevano vivere pacificamente. Voi potete non rendervi conto di quanto sia benefico il cibo satvico. Com’erano beati Sîtâ, Râma e Lakshmana vivendo nella foresta e mangiando frutti e tuberi durante l’esilio! La felicità si trova nel cibo e nelle abitudini corrette; non si può trovare negli agi terreni e nel cibo raffinato, ma solamente nel cibo naturale creato da Dio. Non solamente il cibo, ma anche l’acqua da bere dovrebbe essere pura. La parte materiale dell’acqua che beviamo viene espulsa come urina, ma la parte sottile diventa prâna (principio vitale). Per un essere umano, i princìpi mentale e fisico sono estremamente importanti; per di più, essi sono interdipendenti. Quando si raggiunge lo stato di Amanaska (oltre la mente), la mente non esiste. Per vivere nobilmente, è necessario consumare cibo puro e avere buone abitudini. La gente s’illude pensando che il potere della mente possa essere sviluppato seguendo la via secolare; se non si segue il sentiero interiore, quel risultato non si può ottenere. Il vostro cuore è lo Himâcala (il monte Kailâsa) su cui il Signore Shiva e Pârvatî risiedono ed eseguono la loro danza cosmica che spande beatitudine non solamente sui devoti, ma su tutto il mondo. La Divina Forma del Signore Shiva è beatifica e incantevole.

“Il Signore del Kailâsa ha manifestato la Sua Forma Divina con la luna crescente che Gli adorna il capo, le acque fresche del Gange che fluiscono tra i Suoi riccioli scompigliati, l’occhio splendente in mezzo alla fronte e il collo color porpora che riluce come una mora matura. Egli indossa braccialetti di serpenti e una cintura di serpente, tutto il Suo corpo è coperto di vibhûti, la fronte è adornata con un punto di kumkum, le labbra vermiglie splendono del succo di betel, due orecchini d’oro tempestati di diamanti pendono dalle Sue orecchie e tutto il Suo corpo sfolgora di effulgenza divina.”

Il mondo non può esistere senza Amore

Al fine di sperimentare la Forma Beata del Signore, dovete essere puri al livello del corpo, della mente e dello spirito; per questo il cibo giusto e le corrette abitudini sono essenziali. Quindi gli studenti devono dare la giusta importanza al cibo e alle abitudini. In effetti, tutto il loro futuro dipende da questi. Per sperimentare la Divinità innata, non solamente il cibo deve essere puro, ma anche tutto ciò che essi cercano di raggiungere. Questa purezza genera amore sacro nel cuore. L’amore non ha forma, ma si può sperimentare la beatitudine che dà. Il profumo non ha forma, ma il fiore che lo emana ne ha; se nel cuore c’è amore, esso si riflette sul volto. Questo è il riflesso dello stato interiore. L’essere umano prova sempre maggior beatitudine quando condivide l’amore. Tale beatitudine è eterna e imperitura. Essa non può essere sperimentata per mezzo degli oggetti materiali e degli scopi relativi al mondo; si può ottenere seguendo il sentiero della spiritualità. Nello stato di veglia, la mente influenza l’essere umano. Fintantoché avete una mente, vedete il mondo intorno a voi e, finché vedete il mondo, non potere evitare l’esperienza della contentezza e del dispiacere. Qual è veramente la causa di questo? La mente. Nello stato di sonno profondo non c’è mente, per cui non c’è il mondo né l’esperienza di contentezza o dispiacere. Finché c’è la mente, c’è il mondo e finché c’è il mondo ci sono felicità e sofferenza. Quando la mente viene trascesa, non c’è nessuna delle due. Come si può trascendere la mente? Lo si può fare maturando l’amore per Dio.

“Dio è sotto forma di essenza.”

Come lo zucchero permea ogni goccia di sciroppo, l’amore permea il mondo intero. Il mondo privo d’amore e beatitudine non può esistere. L’amore è onnipervadente, la beatitudine è onnipervadente. L’essere umano, o meglio, ogni essere vivente, non ha esistenza senza amore.

Portate a manifestazione il Principio Atmico

Vi ho raccontato questa storia altre volte: era il tempo della guerra del Mahâbhârata e il Saggio Vyâsa stava andando verso il campo di battaglia. Per via, egli fu sorpreso nel vedere un insetto che correva velocemente. Allora gli conferì il potere della parola e gli chiese: “O minuscola creatura, perché corri così forte? Quale grande pericolo incombe su di te?” L’insetto rispose: “O venerabile saggio, la guerra del Mahâbhârata è diventata molto aspra e tra poco il carro di Arjuna verrà in questa direzione. La velocità a cui il carro corre è indescrivibile, per cui io fuggo da qui per non esserne schiacciato. Non solamente gli esseri umani, ma anche gli insetti vogliono proteggere se stessi. Ogni essere vivente vuole essere sano e salvo e desidera vivere felice e appagato. L’amore è presente in tutti gli esseri, ma è espresso in modi diversi. Voi vedete il mondo intorno a voi e lo chiamate jagat, ma un saggio vi direbbe: “O sciocco! Ciò che vedi non è jagat, ma Dio Stesso.”

“Chi vede la realtà, eppure non la riconosce, è uno stolto.”

Dio è la Causa e il mondo è l’effetto. Questa creazione non è altro che la manifestazione di causa ed effetto. Il mondo non ha esistenza senza Dio, per cui ciò che vedete intorno a voi è Dio Stesso sotto forma di mondo. Ognuno percepisce Dio a modo suo, secondo i suoi sentimenti e la sua fede. Nel mondo c’è mancanza di fede e sicurezza perché il sistema educativo moderno non instilla negli studenti la fede in Dio. Una volta, una persona portò il figlio a scuola per iscriverlo. Al preside disse: “Signore, mio figlio è molto intelligente, ma ha due debolezze.” Richiesto di spiegarle, rispose: “Egli non sa che cosa sia bene per lui e non ascolta gli altri.” Questa è oggi la condizione di una persona istruita: è piena di ego perché pensa di sapere tutto. Che cosa sa? È uno sciocco che non conosce se stesso; che cosa può dunque conoscere del mondo?

“Si possono ottenere qualifiche accademiche elevate come diplomi di laurea o specializzazione e occupare una posizione importante;
si possono ammassare ricchezze, fare atti di carità e procurarsi nome e fama;
si può avere forza fisica e godere di una vita lunga e sana;
si può essere un insigne erudito che studia e predica i Veda, ma nessuno può eguagliare un vero devoto del Signore.
Senza la devozione al Signore non si può raggiungere la Liberazione.
Che cos’altro si può comunicare a questa assemblea di nobili studenti?”

L’essere umano pensa di essere molto intelligente, e ha imparato molte cose, ma una persona davvero intelligente non la pensa in questo modo. Chi manca d’intelligenza, invece, pensa di essere un intellettuale! La vostra vita sboccerà e splenderà come ideale per gli altri solamente quando amerete Dio. Voi dovete diventare degli esempi in ogni senso; ciò che importa è che realizziate il Principio Atmico. In effetti, ogni essere umano è un’incarnazione dell’Âtma, ma, a causa dell’attaccamento al corpo, ne dimentica il Principio. Quando eliminerete l’attaccamento al corpo e maturerete l’attaccamento al Sé, sperimenterete la beatitudine.

L’Amore Divino è più dolce dell’ambrosia

In questo mondo, ci sono tre tipi di esseri: alcuni possono vivere solamente nell’acqua, altri soltanto sulla terra e altri ancora in ambedue gli ambienti. Similmente, ci sono delle anime nobili che usano tutto il loro tempo nel contemplare il Signore e altri che vivono rivolti al mondo, ma, ogni tanto, pensano ad argomenti spirituali. La vita di questi ultimi è come la corsa di due cavalli: essi hanno una gamba nel mondo e l’altra nella spiritualità. C’è poi una terza categoria di persone: quelle che vivono completamente immerse nelle cose del mondo e non hanno alcuna inclinazione spirituale. Afflitte dal freddo dell’ignoranza, esse non possono neppure sentire il profumo della spiritualità. Le persone del mondo si possono quindi classificare in teiste, atee, teiste-atee e atee-teiste. Essere stati benedetti con una nascita umana è la vostra grande fortuna; non per tutti è possibile ottenere la vita umana una nascita dopo l’altra.

“Tra tutti gli esseri viventi, la nascita umana è la più rara.”

La nascita umana è molto nobile, elevata e rara. È come un diamante prezioso, ma l’uomo è pronto a barattarla per cose insignificanti che sono come pezzi di carbone. Chi conosce il valore del diamante, lo userà come fermacarte sulla scrivania? No, chi ne conosce il valore lo terrà al sicuro in cassaforte. È quindi necessario conoscere, prima di tutto, il valore del Principio dell’Âtma; il Nome del Signore è altrettanto prezioso. Mîrâ cantava: “Ho trovato il gioiello del Nome Divino.” Ella Lo considerava come il più prezioso dei diamanti. Chi può darvi questo? Come si può ottenere? Si può ottenere solamente per grazia di Dio, non si compra al mercato o in un negozio, ed è disponibile solamente presso Dio. Dio è il padrone di questo diamante; quindi esso diventa vostro se prendete rifugio in Lui. Voi sapete qual è il Suo aspetto: brilla come mille soli. Persino lo splendore di mille soli impallidisce a confronto con questo “sole”. Conoscete il sapore dell’Amore Divino? Lo conoscete? Persino l’Ambrosia Divina sembra insapore a paragone della Sua dolcezza impareggiabile e incomparabile. Dio è l’incarnazione della dolcezza.

“La Sua parola, i Suoi occhi e il Suo sguardo sono dolci.
Egli è il Signore della dolcezza; è la dolcezza stessa.”

Chi ha sperimentato questa dolcezza potrebbe forse desiderare i piaceri del mondo che sono effimeri, momentanei e fugaci? Solamente chi non conosce il sapore della Divinità anela ai piaceri sensori. Perché? La causa è la loro ignoranza che risulta dai peccati accumulati in molte vite passate. Oggi troviamo persone che anelano il denaro, una posizione e il potere, ma non Dio.

“Si può vantare una ricchezza immensa,
ma essa non può dare neppure uno iota di pace in questo mondo.
Si può vantare un’istruzione sulle cose del mondo,
ma neppure questa può portare un briciolo di pace in questo mondo.
La pace si può trovare soltanto in un luogo: nel tempio del vostro cuore.”

Non dimenticate mai la vostra Divinità innata

Le persone sono in cerca di pace, ma essa non è reperibile all’esterno; è presente all’interno. Coloro che si impegnano a ottenere la vera pace otterranno tutto: la ricchezza, i piaceri del mondo, il potere, il nome e la fama. Non c’è bisogno che li cerchino: arriveranno da soli. Non occorre che essi tendano un solo nervo: la liberazione cadrà davvero loro in grembo e sperimenteranno la beatitudine del paradiso. Che cos’è il paradiso? La gente pensa che dormire comodamente su un soffice letto in una stanza provvista del condizionatore d’aria sia veramente il paradiso, ma questa non è la felicità cui si deve aspirare; la vera felicità non si può ottenere dai piaceri fisici.

“Il corpo, che è fatto dei cinque elementi, è debole e destinato a disintegrarsi. Anche se un centinaio di anni sono alla portata, non lo si può prendere per scontato. Si possono lasciare le spoglie mortali in qualunque momento, sia nell’infanzia, nella giovinezza o nella vecchiaia. La morte è certa, per cui, prima che il corpo perisca, l’essere umano dovrebbe sforzarsi di conoscere la sua vera natura”.

La nascita umana è un dono di Dio; voi dovete comprenderne il significato. A che serve impiegare tutto il tempo a leggere libri se non mettete in pratica niente? Il tempo scorre via, non si ferma neppure per un momento; nessuno sa quando, dove e come arriverà la fine. Se comprendete la verità secondo cui la morte è certa, dovreste assolvere i vostri compiti. Perché elemosinare qualcosa dagli altri? In effetti, tutti sono dei mendicanti. Dio è il solo che dà; Egli è l’unico padrone. Quando Tyâgarâja rifiutò i doni materiali ricevuti dal re di Tanjavur dicendo: “Io non sono anâtha (senza maestro) dato che ho il Signore Shrî Râma come padrone. Di fatto, il Signore Râma è anâtha perché non ha nessuno al di sopra di Sé; quindi offrite questi regali a Lui.” Il Signore Râma è il maestro del povero e del bisognoso. Cantate la gloria di Râma: niente vi procurerà maggior beneficio. Assolvete i compiti terreni mantenendo il Nome del Signore nel cuore. Non dovete abbandonare niente; ciò che bisogna eliminare è l’idea di essere dei mortali. Voi non siete dei semplici mortali. Il corpo è soltanto un vestito che avete indossato; non sapete quanti ne avete cambiati. La morte è l’abito della vita. Voi avete troppo attaccamento per il corpo, ma non siete il corpo. Ricordate sempre a voi stessi “Io sono Dio, io sono Dio”. Non dimenticate mai questa verità neppure nei sogni. Tutti sono incarnazioni di Brahman. Oltre a Brahman non esiste alcuna entità. Dio è uno senza secondo. Sebbene siate divini in essenza, voi vi considerate inferiori e miseri e questa è una grande sfortuna.

“A dispetto della sua istruzione e intelligenza, un uomo stolto non conoscerà il suo vero Sé e una persona dalla mente meschina non abbandonerà le sue caratteristiche malvagie. L’istruzione moderna conduce solamente ad argomentazioni, non alla saggezza totale”.

“A che serve acquisire l’istruzione terrena e secolare che non può portarvi all’immortalità? Acquisite la conoscenza che vi farà immortali.”

Comprendete la grandezza dell’Amore di Dio

Nella storia del Mahâbhârata, quando Yaksha domandò chi fosse davvero cieco in questo mondo, Yudhishthira rispose che colui che non abbandona i suoi tratti malvagi nonostante tutta la sua istruzione è una persona cieca veramente. Dopo aver studiato così tanto, dovete usare correttamente ciò che avete appreso e liberarvi delle caratteristiche negative. Questa è vera rinuncia. Rinuncia non significa abbandonare la propria casa, la famiglia e la proprietà, e andare nella foresta. Liberarsi dei pensieri malvagi costituisce rinuncia e yoga veri. Dovreste sapere che cosa significhi “Yoga”: significa liberarsi dei tratti malvagi, delle cattive abitudini e dei pensieri negativi. Allora Dio verrà di corsa da voi di Sua iniziativa e vi avvolgerà nel Suo immenso Amore. Una volta il Signore Îshvara disse a Pârvatî di essere in debito con i devoti. Ella allora Gli chiese di che tipo di debito si trattasse, cioè che cosa avesse preso in prestito da loro. Îshvara rispose: “I devoti Mi amano, Mi danno il loro amore più prezioso. Quindi Io devo ripagare questo dono d’amore con gli interessi, concedendo loro la liberazione.” Qual è l’interesse che Dio dà? Non è il quattordici o il diciotto per cento che danno le banche. Egli dà il cento per cento d’interesse. È tale l’Amore di Dio per i Suoi devoti che Egli è sempre pronto a spargere la Sua grazia su di loro, ma voi non conoscete questa verità e questo mistero. Chi può descrivere la gloria dell’Amore di Dio? “Dio è presente qui, là e dovunque”, disse Annie Besant. La gente dell’India va in pellegrinaggio a cercare Dio. In verità, sono i devoti che cercano Dio o è Dio che cerca il devoto? Che bisogno c’è di cercare Dio che è ovunque? In effetti, dovunque guardiate, non trovate un solo vero devoto. Quindi: “Dio va cercando un vero devoto”, ella aggiunse. Molti si comportano da devoti alla presenza di Swami.

“Brilla, brilla, piccola stella;
mi domando che cosa tu sia.”

Quando sono davanti a Me, essi si comportano da grandi devoti, ma mancano di vera devozione.

“Essi compiono azioni malvagie e poi,
quando devono subire le conseguenze di quell’agire,
incolpano Me della loro sofferenza.”

C’è un senso in questo? Li si può chiamare “devoti”? Devozione significa abbandono totale a Dio. Tutto appartiene a Lui; oltre Dio, non c’è altra entità. Se tutto è Dio, dov’è lo spazio per una seconda entità? Râdhâ proclamò questa stessa verità. Che cosa si intende per “contemplazione costante di Dio”? Dovreste ricordare sempre la vostra realtà “Io sono Braman, io sono Brahman, io sono Brahman”. Invece, andate in giro dicendo di essere questo e quello, identificandovi così con il nome dato al vostro corpo. Questo è un errore marchiano. Voi dite: “Io sono Ramaiah”, ma Ramaiah è il nome dato al corpo, non è il vostro nome. Il corpo è come una bolla nell’acqua: chi sa quando questa bolla scoppierà? Voi dovreste identificarvi sempre con Brahman. Dite: “Io sono Brahman”, e, dovunque andrete, avrete successo in tutte le iniziative. Se avete fede completa in questa affermazione, diventate Dio.

La vera felicità viene da Dio

Incarnazioni dell’Amore!
Potete non gradire il fatto che Io vi ripeta continuamente di non essere attaccati al corpo, ma questa è la verità. Io non sono venuto per ottenere il vostro apprezzamento; sono venuto per insegnarvi la Verità. Questo è il Mio dovere; seguire la Verità è il vostro. Un sâdhaka deve tenere a mente quattro tipi di purezza: purezza del luogo, dei sentimenti, del corpo e dell’essere interiore. Che cosa si intende per purezza del luogo? Voi dovete mantenere tutti i luoghi e i loro dintorni puliti e lindi credendo fermamente che Dio è dovunque; ancora di più se vedete Dio davanti a voi in forma fisica, a maggior ragione dovete mantenere il luogo pulito. Per esempio, dovete tenere assolutamente pulito qualunque luogo in cui Swami sia presente, mantenere il silenzio ed essere liberi dall’ego e dall’attaccamento; questo s’intende per purezza del luogo. C’è poi la purezza dei sentimenti. Come la si deve osservare? Dio è onnipervadente, eterno e incommensurabile. È l’incarnazione dell’Amore, della Compassione e della Beatitudine. Dovete sempre focalizzarvi su questa verità e contemplarLo. Egli si manifesterà dinanzi a voi proprio nella forma in cui Lo adorate, qualunque essa sia. Che cosa significa purezza del corpo? Voi dovreste servire chiunque pensando che Dio è presente in lui; dovreste aiutarlo in ogni modo possibile comprendendo le sue necessità di cibo e riparo. Questo è purezza del corpo. Che cos’è poi la purezza dell’essere interiore?

“Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie, presenti ovunque,
Egli permea l’universo intero.”

L’Âtma è dovunque. Se comprendete questa verità, sperimenterete la vera felicità. Il servizio che fate a chiunque rendendolo felice equivale a servire Dio e farLo contento. Si può trarre vera felicità solamente da Dio, non da altri; il padre, la madre, la moglie, i figli e tutte le altre relazioni possono dare solamente felicità momentanea; soltanto Dio può darvi la beatitudine eterna. Per sperimentarla, dovete prendere la strada del servizio. Se seguite questa strada nella vostra vita quotidiana, non c’è Dio più grande di voi. In effetti, voi tutti siete incarnazioni di Dio. Dovete credere di essere Dio e manifestare solamente caratteristiche divine e comportarvi conformemente a sentimenti divini.

(Bhagavân ha concluso il Discorso con il bhajan: “Hari Bhajan Binâ Sukha Shânti Nahin…”).

Prashânti Nilayam, 2 settembre 1996, Sai Kulwant Hall

(Da “Sanâtana Sârathi”, ottobre 2014)