Che cosa può fare l’effetto malvagio dell’Era di Kali
a un individuo il cui cuore è pieno di compassione,
il cui parlare è soffuso di verità e il cui corpo è dedicato al servizio degli altri?”
Voi potete fare omaggio a Dio di vari tipi di fiori, ma Egli non ne sarà compiaciuto.
Se Gli offrite il loto del vostro cuore, lo accetterà con grande amore.
Non dimenticate mai questa grande Verità.”
Pregate per il benessere dei credenti di tutte le religioni
Studenti!
Tutti sanno che il popolo di Bhârat offre fiori di vario tipo al Signore per adorarLo secondo le antiche tradizioni della cultura indiana; la bellezza e il profumo di questi fiori sono tuttavia soltanto temporanei.
Offrite a Dio il fiore del vostro cuore
In noi c’è comunque un fiore che non appassisce né secca mai: è il fiore che è caro al Signore, il fiore del cuore che è sempre profumato e non subisce alcun cambiamento. Offrire questo fiore costituisce la vera offerta al Signore.
Otto sono i fiori che compiacciono il Signore.
OffriteGli i fiori della non violenza e del controllo dei sensi,
della compassione verso tutte le creature, della tolleranza e della pace,
dell’austerità, della meditazione e soprattutto della verità.
Questi sono i fiori cari al Signore.”
Tra tutti i fiori, quello della compassione verso tutte le creature è estremamente importante. Solamente l’essere umano è dotato di questa virtù della compassione e questo è il fiore che dovreste offrire a Dio. Dio è l’Abitante di tutti gli esseri; i nomi e le forme possono variare, ma in tutti è presente lo stesso Dio; quindi voi dovete avere compassione per tutti gli esseri e il grande sentimento della presenza di Dio in tutti. Solamente così potete comprendere come sia profumato ed espansivo questo fiore della compassione nei confronti di tutte le creature. Non dovete perdere tempo nel raccogliere i fiori che appassiscono e seccano in breve: il fiore del vostro cuore è eterno, sempre fresco e profumato, e non vi costa neppure un centesimo. Quello è il fiore vero; chi ne comprende il segreto ha la saggezza suprema.
Mettete in pratica ciò che studiate
Una volta il Saggio Nârada andò dal Saggio Sanat Kumâra e gli chiese la vera conoscenza. Questi disse: “Io sono pronto a darti la conoscenza vera ed eterna, ma le tue qualifiche quali sono?” Nârada rispose: “Io posso recitare i quattro Veda e le sei Shâstra a memoria. Ho compreso il significato profondo di ogni loro parola e posso riconoscere il segreto del karma e del suo adempimento. Queste sono le mie qualifiche.” Tuttavia, Sanat Kumâra soggiunse: “Nârada, tu hai studiato tutti i Veda e le Shâstra, è vero, ma quanto li hai messi in pratica? Se tu avessi applicato ciò che hai studiato avresti ottenuto la conoscenza vera e la felicità eterna.”
“Anche dopo aver raggiunto la padronanza di tutti i tipi di conoscenza,
il Saggio Nârada era incapace di sperimentare
la felicità perenne e la beatitudine eterna.”
Perché non ne era capace? La felicità si trova nell’istruzione? Consiste nel leggere dei libri? E allora, dov’è nascosta? La felicità risiede nella pratica; se voi passate tutta la vita a leggere libri, quando li metterete in pratica? Quando sperimenterete i frutti di questa applicazione? La gente studia per tutta la vita, ma non traduce in opere quello che ha studiato; come può sperimentare la felicità senza mettere niente in pratica? Il cibo che avete cotto vi dà nutrimento e soddisfazione soltanto se lo mangiate e lo digerite. L’istruzione odierna è limitata alla sola acquisizione della conoscenza “libresca”, ma questa non basta; l’esperienza pratica è indispensabile. Voi dovete mettere in pratica almeno una parte di ciò che avete studiato e farne esperienza personale; solamente così potete gustare la vera felicità. L’uomo legge molti testi spirituali. Tutti i testi sacri di tutte le religioni propongono la stessa verità. Vari testi religiosi come la Bibbia, il Corano e la Bhagavad Gîtâ insegnano gli stessi nobili princìpi. Quanti mettono in pratica i princìpi insegnati dai testi sacri delle loro religioni? Le persone si odiano e si uccidono perché non applicano gli insegnamenti contenuti in quei testi. Qual è la causa della rabbia diffusa, dell’odio e della gelosia nel mondo? Il fatto che la gente non pratichi gli insegnamenti che studia nei testi sacri e non ne comprenda il vero significato ne è la causa; quindi cominciate ad applicarne almeno una piccola parte. Se studiate molti testi sacri, ma non li traducete in comportamento, avrete sprecato tempo ed energia.
Realizzate l’unità nella diversità
Dovreste avere compassione per tutti gli esseri; questo è il fiore da offrire a Dio, questa è l’essenza di tutti i testi sacri. Il Principio dell’Âtma presente in tutti è lo stesso; essere consapevoli dell’unità nella diversità è conoscenza, mentre vedere la diversità nell’unità è ignoranza. Oggi ci sono molti intellettuali che vedono la diversità nell’unità, ma pochissime anime nobili sono consapevoli dell’unità nella diversità. Dovete sforzarvi di realizzare l’unità nella diversità. Come potete farlo? Qual è questo principio di unità che sottende alle varie cose del mondo? Gli studenti di indirizzo scientifico sanno bene che l’atomo è la particella più piccola e che non c’è alcun oggetto che non sia fatto di atomi; gli oggetti di questo mondo hanno forme e nomi diversi, ma sono tutti fatti di atomi. Il Vedânta propone lo stesso principio.
Brahman è più sottile del più sottile e più vasto del più vasto.”
Dio è più piccolo del più piccolo e più grande del più grande, per cui se comprendete il principio dell’atomo avete compreso tutto. Questo è l’insegnamento principale del Vedânta, il significato vero dell’educazione, la meta di tutti i percorsi e l’essenza di tutta la conoscenza spirituale. È compassione, amore e gentilezza. Privato della compassione, il cuore umano è diventato duro come una pietra; persino il ferro si può battere e ammorbidire, ma oggi è molto difficile sciogliere il cuore dell’uomo. Lo si può fare soltanto con l’amore. In questo mondo, non c’è niente che non si possa sciogliere con l’amore; quindi ogni studente e ogni individuo devono colmare il proprio cuore d’amore. Non fate un uso sbagliato dell’amore per interesse personale e guadagno egoistico. Ci può essere dell’egoismo nell’amore del precettore, del marito, della moglie e persino dei genitori, ma non c’è assolutamente traccia di egoismo nell’Amore di Dio e voi dovreste farvi meritevoli di un Amore simile. Quando c’è un temporale, si può raccogliere dell’acqua in un vaso se lo si tiene ritto, mentre non se ne raccoglie neppure una goccia tenendolo rovesciato. In modo simile, la Grazia Divina è disponibile in abbondanza dovunque, ma voi non tenete diritto il vaso del vostro cuore. Di momento in momento, emergono dal cuore vari tipi di sentimenti. Tutti voi sapete che il sole viene coperto dalle nubi che esso stesso suscita, che l’acqua lasciata ferma si copre delle alghe che essa stessa genera, che la cataratta che nasce nell’occhio ne ostruisce la vista, che la cenere prodotta dal fuoco lo ricopre; in modo simile, nel cuore dell’uomo c’è la compassione, ma se egli non la utilizza o prende strade malvagie, la sua ignoranza nasconde la stessa compassione e rende il cuore duro come una roccia.
Dio è senza forma o attributi, ma anch’Egli assume una Forma con attributi. C’è Dio con Forma (Sâkâra) in Dio senza Forma (Nirâkâra) e Dio senza Forma in Dio con Forma; c’è Brahman con attributi (Saguna) in Brahman senza attributi (Nirguna) e viceversa. Un blocco di ghiaccio ha una forma, ma non è diverso dall’acqua. Senza acqua non può esserci ghiaccio; le gocce d’acqua lo formano quando congelano. La differanza tra Sâkâra e Nirâkâra è uguale a quella tra il ghiaccio e l’acqua.
Lo studio deve migliorarvi
Nel seme di sesamo c’è l’olio, ma per estrarlo dovete conoscere il processo necessario. Come potete ottenere lo zucchero dalla canna se non la schiacciate e ne estraete il succo? Nella canna da zucchero c’è il succo dolce, ma se chiedete: “O canna, dammi lo zucchero”, ve lo darà? Dovete schiacciarla, estrarne il succo e metterlo al fuoco; soltanto allora esso assume la forma dello zucchero bruno. Se pensate che, schiacciando la canna, la sottoponete a un supplizio tremendo, non potete ottenerne lo zucchero e, se la lasciate da parte per alcuni giorni, il succo si disseccherà e diverrà inutile. Il nostro corpo è simile a una canna da zucchero. Le qualità della compassione, dell’amore e della gentilezza si palesano quando esso incontra le difficoltà, le tribolazioni e i problemi; questo è chiamato samskâra (affinamento). La qualità della dolcezza si manifesta nell’uomo quando egli si sottopone al processo di affinamento; per questo la cultura di Bhârat ha messo samskâra in grande rilievo sin dai tempi antichi. Che cosa farà un orafo se gli date dell’oro affinché ne faccia un gioiello? Lo metterà nel fuoco, lo martellerà e lo tirerà con una macchina dandogli la forma desiderata per farne un ornamento splendido; come potrebbe farvi il gioiello se gli diceste di non metterlo sul fuoco, di non batterlo e stirarlo? Nella Bhagavad Gîtâ, Arjuna dice: “O Krishna, questa mente è molto instabile, turbolenta e potente.” La mente è molto volubile e può esser causa di grossi pericoli. Quando offrite una mente simile a Dio e Gli chiedete di purificarla, dovete lasciare che Egli ne faccia quello che crede. Non dovete limitarLo. A causa, però, dell’influenza dell’Era di Kali, l’uomo prega: “O Dio, Ti offro la mia mente; per favore, purificala senza sottoporla ad alcuna difficoltà o sofferenza.” Dio non può soddisfare una preghiera simile.
“Il duro lavoro produce ricche ricompense.”
La felicità scaturisce solamente dalle difficoltà. Voi non accendete un ventilatore o comprate un condizionatore se il tempo non è caldo e umido, non volete del cibo se non avete fame; similmente, non può esserci felicità se non ci sono difficoltà. L’uomo non ricorda Dio quando è spensierato, ma vuole che Egli lo salvi quando è preda delle difficoltà. Nessuno vuole Dio quando se la passa bene, e non solo: quando l’uomo ha tutte le comodità e tutto ciò che gli necessita, diventa persino egoista. Il piacere è un intervallo tra due dolori. Quindi si dovrebbe esser preparati a sopportare le difficoltà e le sofferenze; soltanto così si maturano le qualità della forza d’animo e del coraggio, e si ottiene la felicità. La vera natura umana sboccerà nell’uomo solamente quando ci sarà armonia tra la mente, le mani e le parole. Questo è il significato del verso che vi ho detto all’inizio.
Lo studio appropriato per l’umanità è l’uomo.”
Studiate ciò che vi compete, ma, contemporaneamente, miglioratevi. Lo studio ha valore se porta il miglioramento. Un uccello non può volare se non ha due ali. Una bicicletta ha due ruote; con la pratica, si può imparare a muoversi su un monociclo nel circo, ma questo non serve nella vita. Similmente, tanto l’istruzione quanto l’affinamento sono necessari per condurre una vita equilibrata. Affinamento significa il liberarsi delle qualità malvagie e sviluppare le virtù e la bontà. Questo è il segreto del samskâra e quando lo comprenderete e agirete di conseguenza non conoscerete tribolazioni, e sarete tranquilli anche di fronte ai problemi gravi.
Scavatevi una nicchia nel cuore della gente
Oggi, i giovani devono formarsi una visione sicura e una mente stabile. Come si può fare? È possibile se avete una fede ferma. Fede in chi? Fede in voi stessi, fede in Dio; questo è il segreto della grandezza. Se non avete fede in voi stessi, come potete avere fede in Dio? Chi è Dio? Voi stessi siete Dio, ma non siete capaci di manifestare questa verità. Che bisogno c’è di cercare Dio? Voi Lo andate cercando di qua e di là, ma Egli risiede nel vostro cuore.
Il corpo è un tempio e Dio ne è l’Abitante.”
Che tipo di tempio è? È un tempio mobile. Dio vi segue ovunque andiate; è con voi, in voi, intorno a voi, sotto di voi e sopra di voi. Prima di tutto dovete avere una fede sicura in questa verità eterna e dovete comportarvi soddisfacendo la coscienza. Mettete in pratica almeno uno o due insegnamenti che avete imparato sul sentiero della spiritualità. Invece di ascoltare tonnellate di discorsi, è meglio che applichiate almeno un’oncia di quanto avete udito; questo guarirà tutte le malattie della vostra vita. Se la testa è vuota, può essere riempita di qualunque cosa, ma voi la riempite di tutti gli argomenti inutili relativi al mondo, e la intasate di informazioni non necessarie riguardanti tutti i Paesi del mondo come Germania, Giappone, Russia ecc. senza sapere ciò che dovreste acquisire. Dovete albergare i pensieri e gli ideali nobili che sono necessari per la vita corrente. Molte anime nobili sono nate in questo mondo e hanno divulgato grandi ideali. Ci sono state molte persone di cultura elevata, ma i loro nomi si trovano solamente nei libri di storia. Soltanto anime nobili come Râmakrishna Paramahamsa hanno trovato un posto permanente nel cuore della gente. I nomi delle persone erudite trovano spazio solamente nei libri, mentre i nomi delle anime nobili si imprimono per sempre nei cuori delle persone. Che cosa c’è di grande nel trovare il proprio nome nei libri di storia? Voi dovreste trovare un posto nel cuore della gente; le persone dovrebbero lodarvi dicendo: “Oh, che anima grande è lui”, e dovrebbero mettere in pratica i vostri ideali. Assieme all’istruzione, voi dovete avere samskâra, ma la gente oggi non sa neppure che cosa significhi. Si fanno molte ricerche, ma non si sa che cosa veramente significhi “affinamento”. Eliot definì la cultura come un modo di vivere. Che modo dovrebbe essere? La via che porta direttamente alla beatitudine è il vero modo di vivere. Che tipo di qualità si devono acquisire per questo? Dio è l’Incarnazione della Beatitudine Divina e della Saggezza Assoluta, è oltre le coppie di opposti, è espansivo e pervasivo come il cielo, è la meta indicata dal Mahâvâkya Tattvamasi, è Uno senza un secondo, eterno, puro, immutabile, testimone di tutte le funzioni dell’intelletto, oltre tutte le condizioni mentali e i tre attributi di serenità, passione e inerzia (sattva, rajas e tamas).
Gli studenti devono condurre una vita ideale
L’universo intero è una combinazione delle tre qualità di sattva, rajas e tamas (guna). Anche il corpo umano lo è. L’uomo dovrebbe cercare di trascenderle. Un violino ha quattro corde, con l’aiuto delle quali si possono suonare quattrocento tipi di melodie; similmente, questi tre guna danno origine a molti altri. Gli studenti di scienze sanno che il colore bianco risulta dalla combinazione di sette colori differenti. Il colore bianco rappresenta la purezza, la combinazione di sette colori è simbolo dell’unità, l’unità porta alla purezza e la purezza conduce alla Divinità. Voi indossate degli abiti bianchi che simboleggiano la purezza; in armonia con le vesti, dovreste mantenere puro, sacro e altruista anche il vostro cuore. Tutto ciò che c’è al mondo è il riflesso dello stato interiore; quello che c’è all’interno si riflette all’esterno. Se tra ciò che pensate e ciò che dite non c’è armonia, ciò equivale a un inganno. I nostri studenti devono essere ideali in tutti i sensi, devono tenere alto il nome della loro istituzione e procurare un buon nome ai genitori. Voi dovete far sì che i vostri genitori siano fieri di voi.
Dhritarâshtra ebbe cento figli, ma quale fu il suo destino?
Shuka subì forse qualche sofferenza perché non aveva dei figli?”
Che tipo di figlio si dovrebbe desiderare? Anche un solo figlio buono è sufficiente per portarvi un buon nome.
Anche un solo figlio virtuoso procurerà un buon nome a tutta la parentela,
come una pianta di gelsomino spande profumo in tutta la foresta.”
Come il fiore del gelsomino diffonde il profumo tutt’intorno,
voi dovreste cercare di instillare buone qualità,
buoni sentimenti e buoni pensieri in tutti quelli che incontrate.
Non ferite mai nessuno né imitate mai gli altri.
Seguite la vostra coscienza. Aiutate sempre, non ferite mai.”
Se seguirete questi tre princìpi, niente nei tre mondi potrà scuotervi. Certamente dovete seguirli con fede profonda; se la vostra mente oscilla di continuo come un pendolo, non potete ottenere niente. Il re Harishchandra fece il voto di non deviare mai dal sentiero della verità anche a costo della vita; è per questo che viene ricordato come Satya Harshchandra anche dopo migliaia di anni. È il corpo la cosa più importante per noi?
Questo corpo è un ricettacolo di sporcizia ed è vittima delle malattie.
Va incontro a un cambiamento periodico,
non può attraversare l’oceano dell’esistenza terrena (samsâra),
e non è altro che un’impalcatura di ossa.
O mente! Non illuderti che il corpo sia permanente.
Rifugiati invece ai Divini Piedi di Loto.”
Il corpo è come una bolla nell’acqua, la mente è come una scimmia pazza; non seguite il corpo, non seguite la mente: seguite la coscienza che è il vostro testimone. Oggi, non soltanto la mente degli studenti, ma anche quella degli anziani è instabile come quella di una scimmia e non di una scimmia normale, ma di una scimmia pazza; quindi, prima di fare qualunque azione, prendete tempo e discriminate se essa sia buona o cattiva, giusta o sbagliata. Dopo la necessaria riflessione, seguite ciò che è buono. Non abbiate fretta.
La fretta crea spreco, lo spreco crea preoccupazione; quindi, non abbiate fretta.”
Contemplate Dio con mente stabile e analizzate: ciò che state per fare è buono o cattivo? Porterà il bene o causerà il danno degli altri? Sfortunatamente, gli studenti di oggi non hanno sentimenti così aperti. Non si deve pensare in modo egoistico. Supponete che qualcuno preghi: “O Signore, c’è un forte temporale con tuoni e fulmini; fa che essi colpiscano gli altri, non me.” Questo tipo di atteggiamento non è corretto. Voi dovete pregare per il benessere del mondo intero.
Samasta loka sukhino bhavantu
Possano gli esseri di tutti i mondi essere felici.”
Questa è la preghiera che recitate ogni giorno. Dovete pregare per il benessere degli appartenenti a tutte le religioni e a tutte le nazioni. Gli studenti devono rafforzare la fede nel fatto che tutte le religioni e tutti i loro testi sono estremamente sacri. Non criticate alcuna religione perché la meta di tutte è la stessa.
Studenti!
Abbandonate l’odio, generate in voi amore e compassione, e vivete rettamente.
(Bhagavân ha concluso il Discorso con il bhajan “Hari Bhajan Binâ Sukha Shânti Nahin…”)
Prashânti Nilayam, 17 luglio 1996, Sai Kulwant Hall
(Da “Sanâtana Sârathi”, marzo 2012)