Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo
che è l’incarnazione della Pace e della Prosperità.
Egli è Esistenza, Consapevolezza e Beatitudine Assoluta e non duale.
Egli è Verità, Bontà e Bellezza (Satyam, Shivam, Sundaram)
non abbandonate la verità in alcuna circostanza
Tutte le forme animate e inanimate che vediamo in questo mondo sono incarnazioni della Pace. Le forme fisiche di tutti gli esseri viventi sono incarnazioni della Bellezza. La Divinità, che è l’incarnazione di Verità, Bontà e Bellezza, è presente in tutti gli elementi e in tutti gli esseri viventi come principio di unità. Questo fu detto anche da Platone, mentore di Aristotele, alcuni secoli prima dell’avvento di Cristo. Egli disse che Verità, Bontà e Bellezza costituiscono la base del mondo.
L’avidità rovina la vita dell’uomo
La Verità è la base di tutto.
Trikâlâbâdhyam satyam
La Verità rimane invariata nei tre periodi di tempo: passato, presente e futuro.
La Bontà è la vera Divinità; in effetti, la Bontà è Divinità. L’uomo, nonostante sia dotato del principio di Verità, Bontà e Bellezza, è incapace di portare a manifestazione la propria verità, bellezza e bontà; solamente se fa questo può comprendere il vero significato di Umanità. Egli studia i testi sacri come i Veda, i Purâna (racconti mitologici), i Brahma Sûtra (aforismi sul Vedânta), il Râmâyana, la Bhagavad Gîtâ, la Bibbia e il Corano; nonostante li legga tutti, manca di pace perché non mette in pratica i loro insegnamenti. La semplice lettura dei testi sacri si può paragonare al bere il siero del latte, mentre metterli in pratica con devozione è come nutrirsi di latte intero. Che significato ha preferire il siero al latte? La pratica costituisce la forza vera; predicare, diffondere e informarsi senza praticare costituisce una mera ostentazione. La pratica è importante, non il vano predicare.
A che serve che l’uomo possegga ricchezze enormi se non può ricavarne alcuna comodità e utilità?
Anche se in un lago c’è tanta acqua, un cane la può solamente lappare, non bere;
così è anche il destino di un avaro.”
Oggi l’uomo possiede ogni tipo di conoscenza, di ricchezza e potere, ma a che servono? La caratteristica dell’avidità rende inutili tutte queste cose. Oggi l’avidità dell’uomo è senza limiti a causa dell’influenza del Kali Yuga; egli non utilizza la sua ricchezza per se stesso né la condivide. Non soltanto non divide la ricchezza con gli altri, ma non ama neppure vederli contenti. Neanche gli animali hanno il vizio di nascondere e la perversa tendenza al saccheggio; oggi, questi difetti sono invece diventati predominanti nell’uomo. Se non ci si libera di questi difetti, le pratiche spirituali, come il canto del Nome, la meditazione e l’adorazione, diventano inutili; l’adorazione priva d’amore e la devozione sprovvista di fede sono vane. Si può non avere alcuna conoscenza, si possono ignorare gli insegnamenti dei testi sacri o non comprendere il loro significato profondo; basta avere amore e fede. Che cosa portiamo con noi quando lasciamo il corpo? Voi lo usate per fare le varie cose e ricorrete a pratiche scorrette per mantenerlo e provvedere alla famiglia.
L’individuo avido non avrà successo in alcuna delle sue iniziative,
commetterà dei reati e sarà deriso da tutti,
sarà abbandonato dalla sua stessa gente
e perderà ogni ricchezza e rispetto.
La sua avidità lo rovinerà completamente.”
Fate un uso corretto della ricchezza
Questa è la malvagia influenza del Kali Yuga. In questa era, l’avidità è diventata un modo di essere; nell’uomo non c’è traccia di sacrificio. L’antica cultura di Bhârat afferma:
Na karmana na prajayâ dhanena tyâgenaike amrutatvamânasu
L’immortalità non si ottiene con le azioni, con la progenie o con la ricchezza, ma solamente con il sacrificio.”
“Quando un peccatore nuota nella ricchezza non mostra alcun riguardo o rispetto neppure per Dio.
Egli comprende la verità quando perde tutto.”
Quindi, l’uomo, finché è innamorato della sua ricchezza, non vede la realtà del mondo; la vede solamente quando perde tutto. Che cos’è questo mondo? Che cos’è questa vita? Quanto durerà? Che cosa avete raggiunto in questa vita? Tutto è simile a nuvole passeggere. Quando siete giovani, lavorate duramente per acquisire vari tipi di conoscenza e affrontate molte sfide. I piaceri della gioventù sono effimeri, tutte le relazioni terrene sono passeggere; una cosa sola è eterna: l’amore per Dio. A che serve ottenere qualunque cosa se non acquisite l’amore per Dio? Per quanto possiate vivere, alla fine dovete lasciare il mondo a mani vuote.
“Il corpo, che è fatto di cinque elementi,
è debole e destinato a disintegrarsi.
Anche se si prevede un periodo di vita di cento anni,
ciò non può esser dato per certo.
Si possono lasciare le spoglie mortali in qualunque momento,
sia da bambini sia da vecchi.
La morte è certa, per cui, prima che il corpo perisca,
l’uomo dovrebbe sforzarsi di conoscere la sua vera natura.”
Non c’erano forse dei re che avevano grandi reami ed erano pieni di orgoglio e arroganza? Dove sono ora? In ogni modo, bisogna che lavoriate duramente per guadagnarvi, senza scorrettezze, quanto serve per vivere. Noi inspiriamo ed espiriamo l’aria, mangiamo il cibo ed espelliamo gli escrementi dopo aver digerito; similmente, l’uomo dovrebbe guadagnare denaro e spenderlo per una causa giusta. Non dovreste accumularlo e nasconderlo. Ciò che dovete difendere non è la ricchezza, ma il Dharma che è la nostra proprietà reale e permanente; questa è la verità che dovete comprendere oggi. In un villaggio, c’erano due fratelli molto avari. Sebbene avessero ammassato una ricchezza ingente, non spendevano neppure un centesimo, non mangiavano neppure a sufficienza e non tenevano la lucerna accesa per più di cinque minuti per non consumare troppo olio. Accadde un giorno che morisse una persona che viveva in un villaggio distante una decina di chilometri. Secondo il costume del tempo, uno dei due fratelli dovette andare a consolare la famiglia del defunto. Così il più anziano si alzò presto per iniziare il viaggio a piedi, non volendo spendere i soldi per la corriera. Per poter mettere degli indumenti nella sacca, chiese al più giovane di accendere la lucerna; non appena egli fu partito, questi la spense per risparmiare l’olio. Dopo circa tre chilometri, il più anziano tornò indietro e bussò alla porta, al che l’altro chiese: “Chi è?” “Sono tuo fratello”, rispose il maggiore. Allora il più giovane gli chiese perché fosse tornato indietro e quello disse: “Nell’andar via, non ti ho detto di spegnere la lanterna, per cui sono tornato a vedere se fosse ancora accesa.” Il fratello minore, allora, replicò: “Fratello, pensi che io non abbia un po’ di comprendonio? Io l’ho spenta appena sei uscito; tu però hai percorso tutta quella strada su e giù per ricordarmelo, senza pensare a quanto avresti consumato i sandali per questa camminata inutile.” A ciò, l’altro rispose: “Fratello, io non sono sciocco come pensi: mi sono tolto i sandali e me li sono messi in spalla per tornare indietro.” A che servono i sandali se per avarizia non li si adopera? A che servono tutte le ricchezze e proprietà se non si è capaci di usarle per avere agi e comodità? Dovreste vivere in modo confortevole e far vivere così anche gli altri, altrimenti che utilità ha tutta la vostra ricchezza?
Usate la vostra conoscenza per aiutare gli altri
Voi ottenete molti tipi d’istruzione, ma questa non ha il solo scopo di procurarvi un lavoro; la dovete usare per il benessere della società e il miglioramento del vostro villaggio. Acquisire dei diplomi non serve a niente e oggi gli studenti li usano come ciotole per chiedere l’elemosina; vanno di ufficio in ufficio a elemosinare un impiego. Procuratevi l’istruzione che vi dia fiducia in voi stessi e intraprendete attività che promuovano il progresso del villaggio. Informate i contadini sulla salute e l’igiene in modo che non contraggano malattie, mostrate loro l’importanza della pulizia e aiutateli a migliorare i sistemi di drenaggio dell’acqua piovana; insegnate loro il modo di far crescere le verdure commestibili e comunicate ai bambini ciò che avete imparato. In questo consiste il vero merito della vostra istruzione.
Si guadagna del merito servendo gli altri e ci si macchia di una colpa procurando loro danno.”
Dovete usare la vostra istruzione per aiutare gli altri. Oggi gli studenti, appena ottengono i loro diplomi, vanno all’ufficio di collocamento per mettersi in nota; coloro che hanno titoli superiori cercano lavoro all’estero, ma questo non è lo scopo della vostra istruzione. Il vero fine dell’istruzione è aiutare i villaggi. Voi siete nati, siete cresciuti e siete stati educati nel vostro villaggio; tutto ciò che avete ottenuto nella vita lo dovete solamente a esso. La società vi ha dotati di ogni tipo di capacità. Siete nati e cresciuti nella società, e vivete nella società; non dovreste esserle grati per aver fatto tutto questo per voi? Sfortunatamente, oggi gli studenti mancano di sentimenti così aperti; sono egocentrici e interessati solamente a se stessi e alla loro famiglia. Se voi vivete così egoisticamente, chi si occuperà delle masse? Tutti sono figli di Dio, tutti sono fratelli e sorelle; quindi dovete impegnarvi per il progresso di tutti. Lavorate per lo sviluppo della società con cooperazione e tolleranza reciproca senza dar spazio ad alcun conflitto; maturate le capacità di comprensione ed empatia. L’unità è veramente essenziale e voi dovete metterne in pratica il principio; solamente allora essa può crescere. “Unità” non significa semplicemente salutarsi l’un l’altro dicendo “ciao, ciao”; si deve mostrare nella pratica. Dovete lavorare uniti; c’è grande merito nell’unità, quindi gli studenti devono far nascere in sé una mentalità e dei sentimenti aperti. Sviluppate l’apertura di hridaya (il cuore). Dov’è hridaya nel corpo? Non è il cuore fisico che si trova nel petto a sinistra; non è questo che s’intende per hridaya. In effetti, hridaya è presente in tutto il corpo, non ha limiti, è onnipervadente.
Con mani, piedi, occhi, testa, bocca e orecchie che tutto pervadono,
il Principio Divino permea l’universo intero.”
Quindi chiunque si trovi nello spazio del vostro hridaya è vostro amico e parente. Dovreste vivere con questi sentimenti di fratellanza e unità. L’istruzione non è intesa per guadagnarsi semplicemente da vivere; essa ha lo scopo di fare di voi un individuo acculturato. L’istruzione è un processo di affinamento. Quando acquisite la cultura non avete alcuna penuria, neppure per le necessità materiali. Recitate ogni giorno la preghiera “Dharmo rakshati rakshitah” (chi protegge il Dharma, è protetto dal Dharma). Se proteggete il Dharma, ne sarete protetti; quindi promuovete il Dharma nella società. Se sostenete il Dharma nei villaggi, esso si allargherà anche alle città e alle metropoli.
Gli esseri umani devono sviluppare la loro Umanità
Studenti!
Oggi troviamo che le tradizioni culturali di Bhârat vengono seguite, almeno fino a un certo livello, solamente nei villaggi. Nelle cittadine e nella grandi città non le trovate da nessuna parte. Solamente nei villaggi si trovano le virtù come l’aderenza al Dharma, la giustizia, la tolleranza e l’amore che sono ormai estinte nelle cittadine e nelle città; in esse, nonostante ci siano tribunali, banche, università e molte altre istituzioni, l’ingiustizia, la disonestà e i vizi prevalgono. Al contrario, nei villaggi non ci sono istituzioni simili, eppure la gente pratica la moralità e l’etica. Anche gli individui delle tribù, che vivono nelle foreste lontano dalla società, sono dotati di verità e rettitudine; in effetti, sono loro a sostenere la nostra cultura. Che cosa fanno oggi le persone che hanno acquisito istruzione? Esse stanno distruggendo la cultura, la moralità e l’etica nella società, stanno effettivamente rovinando l’umanità stessa. Chi ha Umanità oggi? Centinaia di migliaia di anni sono passati da quando l’uomo è apparso sulla terra, ma in lui l’Umanità deve ancora nascere. Si trovano esseri umani nella forma ma non nella pratica; allora, quando sboccerà l’Umanità nell’uomo? Quante incarnazioni ha assunto l’uomo e quante ancora ne deve vivere? Di regola, l’Umanità dovrebbe nascere proprio con l’uomo. Noi sosteniamo che dovremmo dire la verità, ma c’è qualcuno che lo fa? Tutto ciò che l’uomo dice oggi è menzogna, tutto quello che fa è ingiusto; come può dunque nascere in lui l’Umanità? Persino gli animali seguono certe regole e regolamenti, hanno una ragione e una stagione per fare quello che devono, mentre l’uomo non ha né l’una né l’altra. A che serve allora tutta la vostra istruzione? A che scopo si dovrebbe quindi acquisire questa inutile istruzione? Appropriatevi di un’istruzione che serva alla società, che sviluppi relazioni fraterne tra gli uomini e faccia sbocciare l’Umanità in voi. Oggi l’odio impera tra uomo e uomo, tra villaggio e villaggio, tra Stato e Stato; come può dunque non esserci odio tra una nazione e l’altra? Voi generate odio nel vostro stesso Stato, nel vostro stesso Paese. Allora, non vi vergognate a dire che qualche altra nazione ci attacca con odio? Prima di tutto mettete in ordine la vostra casa, il vostro villaggio, la città, lo Stato; se non siete capaci di eliminare i conflitti da casa vostra, come potete portare armonia tra una nazione e l’altra? Chi siete voi per correggere gli altri? Che diritto ne avete? Portate prima armonia nella vostra casa, acquisite umanità e considerate tutti come figli di Dio. Questa è l’istruzione che gli studenti devono apprendere oggi.
Non abbandonate mai la Verità in alcuna circostanza
Dovunque si guardi, oggi le persone smaniano per il denaro; perché volete tutto questo denaro? Che cosa volete farci? Lo utilizzate per il benessere della nazione o per aiutare le persone bisognose? Lo impiegate per diffondere l’istruzione? Date almeno da mangiare ai mendicanti? Il denaro, se non se ne fa buon uso, è utile come la polvere. Non dovete sprecare la vita ad accumulare denaro; dedicatela a promuovere la compassione e l’amore nella società. Utilizzate i soldi per mantenere il corpo efficiente in modo da poter compiere azioni meritorie e sostenere il vostro onore. Dovreste esser pronti a sacrificare persino la vita nel nome di Dio. Attenetevi alla Verità e seguite il Dharma; queste due virtù sono quelle che l’uomo deve coltivare. Anche i Veda insegnano:
Di’ la Verità e pratica la Rettitudine.”
Non abbandonate mai la Verità in alcuna circostanza anche a costo della vita. Prendete Harishchandra come vostro ideale: la sua fede in Dio e nella Verità non venne mai meno a dispetto di tutte le difficoltà. Alla fine, solamente la Verità lo salvò ed egli poté riavere il regno e la ricchezza. Che cosa sostiene la Verità? È l’Amore. Quindi generate amore senza limitarlo a voi stessi e alla famiglia; se pensate solamente a voi e alla vostra famiglia, farete meglio a vivere nella foresta. Che diritto avete di vivere nel villaggio o nella società? Quando si vive in una società, bisogna darsi da fare per il suo benessere; se, essendo un membro della società, pensate sempre a voi stessi e alla vostra famiglia, non siete migliori di una persona affetta da una malattia incurabile. Sviluppate il sentimento di unità e vivete in armonia con tutti. Non diventate vittime della malattia dell’egoismo e dell’egocentrismo; mirate al benessere di tutti e considerate le sofferenze degli altri come vostre. Gli studenti che maturano questi sentimenti di apertura diventano i futuri redentori della nazione. Dovete diventare delle persone ideali e sostenere Satya e Dharma che Bhârat ha propagato sin dai tempi antichi. Studenti! Voi siete i futuri emancipatori della nazione, siete i futuri conduttori e difensori; quindi, seguite la via della Verità. Oggi anche i difensori hanno preso la via sbagliata. Sapete che tipo di difensori abbiamo oggi? Se Harishchandra nascesse oggi, gli farebbero dire cento bugie; è l’influenza del Kali Yuga. È per questo che non si trovano persone come Harishchandra di questi tempi; per la paura di questi difensori, gli Harishchandra sono fuggiti nelle foreste e sulle montagne! La Verità e la Rettitudine (Satya e Dharma) sono sparite e sono in auge la falsità e la disonestà (asatya e adharma). Ciò che bisogna fare oggi è purificare questo sistema dominante. Come si può fare? È possibile solamente mettendo in pratica la Verità e la Rettitudine. Parlarne semplicemente non basta: bisogna metterle in pratica. Quello che c’è nel cuore dovrebbe essere espresso nel parlare e ciò che si dice andrebbe messo in pratica. Uno studente vero rimane tale finché segue la via della Verità e della Rettitudine, in assenza delle quali lo studente (vidyârthin) diventa uno che ricerca i piaceri dei sensi (vishayârthin).
(Bhagavân canta il bhajan: “Satyam Jñânam Anantam Brahma”, e riprende il Discorso).
Trattate i nuovi studenti come vostri fratelli e sorelle
Qui c’è un punto importante a cui prestare la vostra attenzione: quando uno studente nuovo entra nel nostro Istituto, voi dovete trattarlo con più amore e affetto di quello che date a vostro fratello e fargli dimenticare le sue ansie e preoccupazioni. Non è un’esagerazione dire che il nostro Istituto costituisce un ideale in questo senso, cioè che gli studenti nuovi sono trattati come fratelli e sorelle da quelli più grandi. Molti istituti esterni danno importanza alla gente ricca che elargisce donazioni generose; nel nostro Istituto, l’unica donazione è l’amore. Io do importanza alle persone che sono colme d’amore. Avete ascoltato lo studente che ha parlato in sanscrito poco fa. Egli non ha l’aiuto dei genitori; sono i nonni che se ne occupano. Noi accogliamo studenti simili e li aiutiamo a inserirsi nella vita; potete vedere voi stessi che il ragazzo è completamente libero da tutte le sue preoccupazioni passate, tanto da imparare il sanscrito e tenere un discorso. La Mia Volontà (Sankalpa) è di dare serenità agli studenti che non hanno l’amore dei genitori e far loro dimenticare le preoccupazioni. (Scroscianti applausi). Io faccio questo e vi chiedo di fare lo stesso. Se incontrate studenti di questo tipo, aiutateli per quanto possibile a fare progressi nella vita. Forse sapete come funzionano le istituzioni esterne: lo studente che si iscrive a una di queste deve subire un inferno di prese in giro. Alcuni di essi, incapaci di sopportare quella tortura, arrivano a lasciare l’istituto dopo una settimana. Lo chiamano “nonnismo”; Io non ne capisco lo scopo. Nel nome di questo nonnismo, essi prevaricano e torturano senza fine il nuovo arrivato; è questo che gli studenti più anziani dovrebbero fare? Essi dovrebbero trattare i più giovani come fratelli e sorelle, e dar loro tutto il loro amore e affetto; dovrebbero metterli a loro agio e aiutarli a liberarsi dalle preoccupazioni, in modo da farli vivere in un’atmosfera cordiale e pacifica. Questo è ciò che faccio Io e vi chiedo di fare lo stesso. (Fragorosi applausi). In questo Istituto, noi non diamo solamente un’istruzione gratuita, ma provvediamo anche alla borsa di studio degli studenti meritevoli. Non riscuotiamo neppure un centesimo come retta per i giochi, gli esami, i libri, i laboratori, l’istruzione ecc. Che studenti nobili e ideali dovrebbero diventare con un’istruzione così esemplare e gratuita! Dovrebbero diventare ragazzi ideali. Se un mendicante viene da voi, dovreste dirgli: “Mio caro, non va bene mettersi a mendicare; perché ti abbassi a un livello simile? Vieni, ti mostro un modo per guadagnarti da vivere.” Dovreste aiutare le persone di quel tipo a diventare autosufficienti. Una volta un uomo affamato si avvicinò a Gesù ed Egli gli dette due pesci, ma com’è possibile dar da mangiare così ogni giorno? Allora Egli comprò una rete e gliela consegnò dicendo: “Guadagnati da vivere con questa.” Anche i nostri studenti devono seguire questo esempio; devono aiutare i bisognosi a guadagnarsi da vivere dignitosamente.
L’umiltà è il distintivo dello studente
Tutti gli studenti del nostro Istituto devono vivere come fratelli e sorelle e trattare tutti con amore. Dovete acquisire un’apertura mentale simile. Questo è ciò che i nostri studenti devono imparare oggi. Essi non devono dare spazio all’ego e all’ostentazione. Voi dovete sviluppare l’amore e l’idealismo; è così che gli studenti possono affermarsi nella vita. Nella storia ci sono molti esempi di persone ordinarie cha assursero a posizioni elevate grazie alle loro virtù e al duro lavoro. C’era una persona che vendeva giornali e un’altra che faceva il lustrascarpe e, dopo averle lucidate, diceva ai clienti: “Dio la benedica.” C’era ancora un’altra persona che scriveva indirizzi sulle buste e si guadagnava da vivere. Anche una persona simile poté salire all’elevata posizione di Primo Ministro dell’Inghilterra perché era dotata di umiltà e sentimenti sacri. Vedete come può arrivare in alto nella vita una persona se ha umiltà e amore! L’istruzione non è così importante; dopotutto, che cosa c’è nell’istruzione moderna?
L’educazione conferisce umiltà,
l’umiltà porta all’essere meritevoli e questo procura la ricchezza.
La ricchezza vi concederà soddisfazione materiale e spirituale
se la utilizzerete per fare opere caritatevoli e azioni oneste.
L’umiltà è il segno distintivo dello studente; in realtà è la punta di diamante dell’istruzione. Se incontrate studenti così umili, aiutateli in ogni modo possibile cosicché dimentichino tutti i loro crucci e sperimentino la contentezza. Com’era contento questo ragazzo quando gli ho materializzato una collana e gliel’ho messa al collo! Non soffre neppure per la perdita dei genitori. Anche voi dovreste aiutare gli altri così. Tutto ciò che Io faccio mira solamente a indicarvi un ideale. Tra i Miei pensieri, le Mie parole e le Mie azioni c’è sempre armonia perfetta: ecco perché ho il diritto di dirvi tutto questo.
Lo studio giusto per l’umanità è l’uomo.”
Tutti voi dovete vivere come esseri umani e non come animali e demoni. Non abbiate dei cuori di pietra, ma un cuore tenero che si scioglie di compassione per la sofferenza degli altri. Grazie.
Prashânti Nilayam, 15 luglio 1996, Sai Kulwant Hall
(Da “Sanâtana Sârathi”, gennaio 2012)