Il mondo è mutevole, cambia di ora in ora come le nuvole in cielo e i fiori che cadono dalla pianta.
Che cambiamenti dovrebbero avvenire in una vita umana, dove ed in che modo? Il periodo della giovinezza è solo un breve passaggio; anche la ricchezza e la posizione sociale sono cose effimere. Il denaro rende impure le qualità umane. Più soldi si possiedono, più aumentano l’avarizia, l’arroganza ed il senso dell’io. Dove non c’è denaro, non esiste un grande ego.
Tutte le relazioni, come quella coniugale, sono temporanee. Infatti marito e moglie non si conoscevano prima di sposarsi, né resteranno uniti per sempre. Il tempo ed il destino hanno fatto incontrare queste persone.
La Verità e l’Amore, invece, sono permanenti e divini. La Verità è Dio e l’Amore si esprime in tutti noi. L’Amore è la prova dell’esistenza di Dio. L’Amore è Dio: vivete nell’Amore. Dio solo esisteva prima della creazione. Non c’era nessun potere prima. In principio, c’era soltanto la Coscienza. La Coscienza fu artefice della creazione. La prova di ciò si trova nei Veda. La cultura indiana consisteva nel condividere questa divinità col mondo intero. Nella sacra terra dell’India, la tolleranza è divinità e l’adesione alla verità è la penitenza più elevata.
Il sentimento più grande è quello materno. Il carattere è più importante della vita stessa. Questa è sempre stata la caratteristica dell’India. Purtroppo, oggi, stiamo scimmiottando gli altri Paesi. L’India è diventata come l’elefante, che è inconsapevole della propria forza. La cultura indiana è estremamente potente e preziosa, ma, a causa dell’educazione moderna essa è in rapido declino.
Nell’antichità, gli indiani cominciavano il giorno ricordando il Creatore-Conservatore-Distruttore. Prima di intraprendere qualunque attività terrena (matrimoni,costruzione di case, cerimonie varie,ecc.) essi rivolgevano il pensiero a Dio. Oggi abbiamo dimenticato quale sia il Fondamento di tutto e crediamo che questo mondo effimero sia permanente. Dal momento in cui ci alziamo dal letto fino a quando torniamo a coricarci, la prima cosa a cui dovremmo pensare, prima d’intraprendere qualunque cosa, è Dio. Sfortunatamente, siamo immersi nei piaceri del mondo. La vita spirituale non è solitudine: lo Spirito è destinato ad esprimere divinità ed unità.
Prendete come esempio i Kaurava e i Pandava. Per questi ultimi, Dio era tutto. Qualunque cosa essi facessero era giusta e vera. Prima di tutto veniva Dio, poi il mondo ed infine loro stessi. Krishna veniva prima di ogni altra cosa. Arjuna aveva fede incrollabile in Colui che era il suo rifugio. I Kaurava erano esattamente l’opposto: al primo posto mettevano se stessi, poi il mondo e per ultimo Dio. Per questo motivo non vinsero.
Ogni persona deve compiere rette azioni: il corpo serve per agire. Se non usate il ferro da stiro, esso si arrugginisce. Lo stesso vale per gli uomini. Perciò decidetevi a servire la società: la vostra felicità dipende dalla sua felicità. E’ attraverso le opere che potete redimere la vostra vita. Sai ha difeso e sostenuto l’adorazione e la saggezza.
S.A.I. significa: Servizio, Adorazione ed Illuminazione. Tutti devono raggiungere questi tre stati.
Dall’azione derivano il piacere o la sofferenza. La Beatitudine è il fine per cui l’uomo agisce. Purtroppo, l’uomo non compie i suoi doveri in modo appropriato. Sin dall’antichità, gli Indiani attribuivano al servizio grande importanza. Il corpo è stato donato solo per servire: allora otterrete una reazione, una risonanza ed un riflusso. E’ proprio per il vostro bene che agite. Se vivete la vostra come fosse olio sull’acqua, tutto sarà inutile. Dio è il Principio primo della creazione e l’intero universo è un Suo dono. Tutti sono divini, ogni cosa è divina. Dovremmo aver fede in Dio; l’uomo, invece, ha perso la fede. Quando l’uomo riesce ad esaudire i propri desideri, loda Dio; ma quando però ciò non avviene, se la prende con Lui. Dio è il Testimone. Egli conferisce Beatitudine, poiché Egli è Beatitudine. Voi soli siete gli artefici della vostra infelicità; questa è la reazione, la risonanza ed il riflesso. Il Divino, invece, è puro e senza macchia. Dio è pronto a tutto e può compiere cose che noi neppure immaginiamo.
Ci sono molti ideali in India.
C’era un devoto del Signore, di nome Kumba, così povero da possedere solo una piccolissima casa. Il Signore gliene costruì una.
Il poeta Kabir era un tessitore: mentre tesseva, cantava il nome di Dio. Dio era il suo sostentamento ed egli superò la povertà. Solo i devoti esperti sanno ciò. Se vi arrendete a Dio, non soffrirete.
I veri devoti rimarranno, non ritratteranno. Quando ci dedichiamo a Dio, possono insorgere molte difficoltà, ma dovremmo avere fede. Non andatevene finché non avete esaudito i vostri desideri. Ritrattare non è un segno di vera devozione. Impegnatevi per ottenere la grazia divina. Siate molto determinati. La fede è la causa. Baba dice sì a quelli che dicono sì, ma dice no a quelli che dicono no. Per Sai, ogni cosa è sì. Dio è Amore e Verità; e quindi ciò che permane.
Nârada così pregò: “Krishna, potremo mai conoscerti? Tu sei più piccolo dell’infinitamente piccolo e più grande del macrocosmo.” Egli è presente in tutta la materia ed è al di là dell’universo. Egli è il più grande dei ladri. “Cittachora Yashodâ Ke Bâla”. Cit, la Coscienza pura ed assoluta, è cosa sacra.
Dov’è il Signore (Ishvara)? In un luogo detto Himachala. Hima significa “ghiaccio”. Il ghiaccio è freddissimo, bianco e splendente. Achala significa “immobile”, “stabile”. Così dovrebbe essere anche il cuore umano: puro e saldo. Pertanto, purificatelo e mantenetelo stabile e tranquillo.
Quando Dio è molto vicino, non ricevete ciò che Egli vuole darvi. Dio, ora, è in forma umana. Noi dubitiamo di Lui proprio quando discende in forma umana. Perché? Perché facciamo paragoni. Ma che dire dell’Amore? L’Amore di Baba è infinito.
Egli è blu. Râma e Krishna erano blu. Il colore blu non si ha semplicemente fin dalla nascita; tale colore significa che è importante conoscere il Suo potere ed il Suo amore. C’è il cielo blu, che è infinito; il mare è blu a causa della sua profondità. Se invece prendete un po’ d’acqua di mare in una mano, la vedrete di colore bianco.
Una volta Krishna, da bambino, aveva mangiato del fango. Balarâma si lamentò e Yashodâ Gli chiese perché mai dovesse continuare a mangiare fango, quando in casa c’erano latte e yogurt. Krishna rispose: “No, non ho mangiato il fango. Sono forse un bambino che non comprende di non dover mangiare fango?” Yashodâ esclamò: “E’ un sogno? E’ la volontà di Dio? Ma è proprio vero? Ed io sono o non sono Yashodâ? Egli è Krishna o è un’illusione? Che mistero è mai questo?”
Nell’attimo esatto in cui le venne in mente questo pensiero, Lo abbracciò. Quando Dio appare, indossa l’abito dell’illusione. Se non conosciamo Krishna come Dio, l’illusione Lo ricopre. Proprio come la cenere copre il fuoco, la cataratta copre l’occhio e il muschio copre il lago, così anche Dio si ammanta d’illusione. La cataratta è causata dall’occhio, il muschio dall’acqua e le nuvole dal sole. Dio ha l’illusione (maya) per vestito. Tenete presente che il Brahman s’ammanta dunque di illusione. Benché in un corpo illusorio, Egli manifesta infinito potere. Egli vi farà comprendere la Divinità. Abbiate, perciò, una fede assoluta.
Râma sostenne sempre di essere figlio di Dasharata, anche se era Sâkshâtkâra Bhagavan.
Râma chiedeva sempre a Sîtâ: “Sono Dio?” Quando era solo con Lei era era solito dire: “Bisogna annientare i demoni.”
Pertanto, occorre inscenare tutto questo dramma. Il dramma è limitato soltanto al palcoscenico. Al di là di esso, solamente gli asceti (rishi) potevano comprendere. Solo i Saggi come Vashishta e Vishvâmitra comprendevano, poiché conoscevano la divinità di Râma. Agastya disse che Râma doveva vivere a Panchavati, perché egli sapeva che Râma si era incarnato per uccidere Râvana e gli altri demoni.
I Saggi avevano un cuore puro ed una fede incrollabile. Vishvâmitra era dotato di spirito di sacrificio. Egli accompagnò Râma a Mithilâ e Ne celebrò le nozze. Questo era il grande piano.
Dio è al di là dei sensi: la Divinità è Coscienza. Noi pensiamo da un punto di vista corporeo. E’ possibile comprendere la Divinità solo ponendosi al di là dei sensi; in tal modo, i devoti considereranno Dio come Madre e Padre.
Perché Sai Baba dovrebbe agire? Io non ho bisogno di agire. Ma se non agissi, tutti Mi seguirebbero. Devo essere l’esempio ideale per l’umanità.
Dato che Dio pervade l’intero universo, com’è possibile costruire templi? Quando Egli stesso è Luce, è necessaria una lampada? Neppure gli angeli possono sapere e comprendere. E’ assai difficile capire il Divino. Seguite la Coscienza, Dio, e dimenticate voi stessi. Se compirete il vostro dovere, tutti i vostri desideri verranno esauditi. La caratteristica principale di un devoto è seguire immediatamente la parola di Dio, senza bisogno che gli venga detta e ridetta.
Amate Dio e quando raggiungerete la Divinità, l’amore vi renderà uno. La vita umana è la più elevata di tutte le cose create. Essendo nati come uomini, se non redimerete la vostra vita tutto sarà stato inutile.
Kodaikanal, Sai Shruti, 15 Aprile 1996
Da: Mother Sai n° 5/1996