“L’uomo acquisisce la ricchezza per mezzo della parola; tramite la parola instaura le relazioni e gli attaccamenti. Con la parola diventa anche schiavo. La parola può essere persino la causa della sua morte.”
L’amore è la forza effettiva dell’individuo
Incarnazioni dell’Amore!
La parola è molto preziosa, ma non costa niente. Essa dovrebbe essere pura, dolce e scevra da emozioni. La Bhagavad Gîtâ dice: “Si devono dire solamente parole veritiere, piacevoli e guidate da buone intenzioni, quelle che sono benefiche per gli altri.”
Trascendete la mente e sperimentate l’Âtma
L’uomo compie tutte le attività grazie alla luce del sole, ma tra le attività e il sole non c’è alcuna connessione. In modo simile, la mente e l’intelletto lavorano grazie alla luce dell’Âtma senza la quale non possono funzionare. Come il sole, l’Âtma non ha attaccamento a doveri e attività; l’uomo riceve la forza dall’Âtma come la luce dal sole. L’Âtma è il testimone; i risultati delle azioni buone o cattive non Lo toccano. Quando l’acqua scorre, l’immagine della luna, che vi si rispecchia, sembra tremolare, ma essa non si muove. Qual è la causa delle difficoltà, delle sofferenze e delle preoccupazioni delle persone? L’ego e l’attaccamento ne sono la causa. Gli attaccamenti, la felicità e la tristezza sorgono tutti dalla mente. La mente e l’intelletto sono gli strumenti ed è grazie a questi che noi sperimentiamo tutto. Gli strumenti sono la causa dei nostri problemi; se rimuoviamo questi strumenti possiamo sperimentare la Beatitudine dell’Âtma.
Voi costruite una casa; anche se lo spazio in essa è uno, voi lo dividete in salotto, camera da letto, cucina, bagno ecc. Perché chiamate le stanze con nomi differenti? Perché i muri le dividono. Se rimuoviamo i muri, avremo un salone. Noi ci leghiamo con le connessioni che stabiliamo: pensiamo a una persona come padre, a un’altra come madre e così via, ma tutto è frutto della nostra immaginazione. La Verità è l’Âtma e questo è reale. Noi abbiamo dimenticato la nostra natura reale; a causa di bhrama (illusione) abbiamo dimenticato Brahma (l’Essere Supremo). Il corpo è composto dei cinque elementi e, nonostante sia inerte, noi possiamo sentirlo grazie alle vibrazioni della mente, la quale ottiene la saggezza dalla radiazione dell’Âtma. Questa radiazione è la sorgente di tutti i poteri dell’essere umano. Come succede che noi dimentichiamo il potere dell’Âtma? Il Kaivalyaopanishad dice che, sfregando un pezzo di legno contro l’altro, si produce il fuoco. Quando rimescoliamo la mente e l’intelletto con l’indagine, in noi sorge la luce dalla saggezza; questa saggezza brilla in tutti, ma ognuno impiega un tempo differente per raggiungerla e diventarne consapevole. La consapevolezza brilla in tutti. Come la luce costituisce la natura del sole, e la freschezza la caratteristica fondamentale della luna, così la natura dell’uomo è costituita di Sat-Cit-Ânanda (Esistenza-Conoscenza-Beatitudine Assoluta). Per ottenere l’autorealizzazione, per portare a manifestazione il Sé, non c’è bisogno di alcuno sforzo. Coloro che non conoscono questo segreto, fanno una quantità di sforzi e affaticano la mente; essi non comprendono l’esistenza della conoscenza di se stessi in se stessi. Questa sacra consapevolezza pervade tutto il corpo e noi dovremmo raggiungerla; questo ci appare difficile perché non facciamo il nostro dovere correttamente.
La Consapevolezza rifulge in tutti
La cenere che si genera dal fuoco lo copre; se la soffiate via, potete vederlo. Potete avere questa consapevolezza senza alcuno sforzo spirituale grazie alla Consapevolezza Divina che è in voi. A causa della cenere dell’ignoranza, avete l’ego e l’attaccamento: rimuoveteli e vedrete l’Âtma in tutti. Tutti sono forme dell’Âtma e la coscienza splende in tutti; questa coscienza è l’Âtma. Se maturate la consapevolezza di questo, non avete bisogno di alcun’altra pratica spirituale. Voi non siete capaci di riconoscere ciò che è sacro a causa del velo dell’ignoranza generato dai vostri sentimenti terreni: il coinvolgimento nelle cose del mondo e il dar loro importanza è la causa fondamentale di questa ignoranza. Il corpo è solamente uno strumento che si muove e agisce, ma l’essere umano non ottiene i frutti desiderati delle azioni perché non usa il corpo correttamente: dovreste assolvere i vostri doveri con serietà e sincerità. Tutti dovrebbero assolvere i loro doveri, siano bambini, giovani o anziani.
“Nell’infanzia, si prova avvincente interesse per il gioco e si è felici di stare assieme ai propri compagni. Nella gioventù e nell’età di mezzo, si è occupati totalmente nelle relazioni terrene e nel guadagnare denaro. Nell’età matura, ci si rammarica di non avere questo o quello e si desidera ancora il denaro senza contemplare Dio neppure in quell’età avanzata. Incapace di abbandonare questi vizi e seguire la via della rettitudine, l’essere umano rimane invischiato nelle conseguenze delle sue azioni sprecando così la nascita umana che è tanto preziosa.”
Se il treno arriva tardi, noi critichiamo il ministero dei trasporti, diamo la colpa al governo e alla società perché certa gente non fa il suo dovere al momento dovuto, ma non impariamo la lezione che dovremmo.
“Questo corpo è un covo di sporcizia incline alle malattie, di quando in quando è soggetto al cambiamento e non riesce ad attraversare l’oceano del samsâra (la vita terrena). Esso non è altro che un castello di ossa. O mente! Non cadere nell’illusione che il corpo sia permanente: cerca piuttosto rifugio ai Divini Piedi di Loto.”
Ma questo corpo per che cosa è stato dato?
“Il corpo è fatto per compiere rette azioni.”
Il corpo è stato dato affinché faccia azioni rette e agisca con discriminazione. L’uomo dovrebbe assolvere i doveri che gli sono stati assegnati. Il corpo non ha discriminazione o conoscenza; solamente la mente e l’intelletto hanno la discriminazione, la conoscenza e il potere. Oggi l’essere umano non adopera la discriminazione fondamentale: ha solamente egoismo, egoismo, egoismo, e usa l’intelligenza per ottenere ciò che è bene solamente per se stesso senza preoccuparsi del bene della società. In questo modo, usa il corpo nei modi sbagliati e non per seguire la via che porta all’illuminazione.
L’amore vi rende divini
Se mettete il grano nella macina, ottenete la farina di grano; se vi mettete del riso, ne ricavate della farina di riso, ma se mettete del cibo nel corpo ne vedrete uscire solamente delle feci. Se mettete dei sottaceti in un vaso, essi si conserveranno per un anno, ma, se li mettete nel corpo, si decomporranno in breve tempo. La natura del corpo è questa, ma esso è necessario all’uomo per raggiungere ideali elevati. Quindi, per arrivare alla meta della vita, egli dovrebbe dedicare il corpo a Dio, metterlo sulla via giusta e brillare come un essere umano esemplare. Egli compie pratiche spirituali che sono temporanee, mentre dovrebbe ottenere la Beatitudine permanente che è solamente in lui e non fuori. Ogni essere umano che abbia qualità umane deve compiere azioni rette. L’acutezza dell’intelletto e l’istruzione elevata sono preziose, ma la condotta retta è ben più importante. Solamente chi si comporta rettamente può esser definito essere umano, ma oggi l’uomo si comporta in modo infantile. Per raggiungere Dio, la disciplina è molto importante, ma essa non deve essere imposta dall’esterno: deve evolvere spontaneamente dall’amore che è dentro l’individuo. L’amore è la forza vera dell’essere umano.
“L’Amore è Dio, Dio è Amore.”
Fate tutte le azioni con amore, ed esprimete sempre più amore ogni giorno; con l’amore, diventate Dio. Se maturate l’amore perfetto, Dio diventa vostro. Acquisite questa saggezza. Gente che proviene da luoghi distanti, da nazioni diverse, viene qui spendendo un mucchio di soldi. Perché? Il motivo è l’amore per Dio. Se le persone non avessero questo tipo d’amore, non verrebbero così lontano affrontando tante difficoltà. L’amore è in tutti; considerate tutti come templi di Dio. Abbiate amore vero per la società, non amore artefatto. Nutrite amore per il mondo intero; amate tutti nel mondo. Prima generate l’amore in voi stessi, poi espandetelo alla famiglia, alla società e alla nazione. Se l’individuo compie i suoi doveri senza mancare, la sua famiglia progredirà. Nella parola samâja (società), sam indica ciò che avete raggiunto e aja significa “puro”; quindi samâja significa “acquisire la purezza”. Se la società progredisce, anche noi progrediamo. Fate tutte le azioni e le pratiche spirituali tenendo presente il benessere della società. Voi siete lo specchio della società e dovreste sempre pensare al suo benessere; se gli altri sono felici, anche voi dovreste esserlo. Quando le persone intorno a voi sono angustiate, aiutatele a rasserenarsi. La circolazione del sangue o il movimento del corpo non sono importanti; importanti sono le vostre azioni. Spiritualità non significa vivere soli e isolati, ma consiste nel considerare tutti con equanimità, nel vivere insieme a tutti e servirli con sentimento di unità.
Acquisite il sentimento di Unità
Muovetevi nella società con equanimità tenendo la mente e il cuore focalizzati su Dio; vivete con la consapevolezza e la visione del fatto che tutti sono soltanto uno, senza pensare di essere separati dagli altri; solamente così potete sperimentare la Divinità. Maturate l’amore per Dio e raggiungete l’unità. Mettete in pratica i grandi aforismi vedici Tat tvam asi (Quello tu sei) e Prajñânam brahma (Brahman è la Consapevolezza Suprema). Nella Divinità c’è beatitudine e forza. La pratica è il respiro vitale. Nella Divinità c’è beatitudine e forza. I fili separati non sono forti; lo diventano quando sono tessuti in una stoffa. L’unità è davvero necessaria. Ottenetela facendo servizio alla società; nell’unità troverete la beatitudine. Se viaggiate da soli, potete aver paura e potreste dover affrontare difficoltà varie, ma, se viaggiate con dieci persone, la forza di tutte loro sarà vostra. Sperimentare la forza dell’unità è Beatitudine.
Comprendete l’unità di tutto il genere umano
Il mondo è una magione in cui ogni paese è come una stanza con un nome particolare come India, Giappone, America; nonostante i nomi dei paesi siano diversi, le persone che ci vivono sono le stesse. Comprendete questo principio di unità del genere umano. Con l’unità, l’essere umano può ottenere tutto, ma per questo bisogna impegnarsi. Gli scienziati sono andati nello spazio con sforzo ed esperienza enormi spendendo cifre colossali, ma non conoscono il loro stesso cuore. L’uomo dovrebbe guardare dentro se stesso invece di avventurarsi nel mondo esteriore. Tutto ciò che vediamo fuori non è altro che il riflesso dello stato interiore; ciò che non c’è all’interno non esiste all’esterno. Quando, per esempio, chiudete gli occhi, non potete vedere niente; quando li aprite, vedete tutto ciò che è visibile. Ciò che vedete è la vostra stessa creazione; sono i vostri occhi a creare tutto. Tutto è dentro di voi; tutto il mondo è dentro di voi. Questo è il sacro insegnamento delle Scritture. I Pândava vissero nella foresta per dieci anni; per un anno cambiarono i propri nomi e rimasero in incognito. Qual è il significato di vivere in incognito? Significa vivere senza essere visti da nessuno. È come il nostro potere interiore: noi non ne sappiamo niente, ma è lì dentro di noi. Soltanto tramite questo potere possiamo camminare, parlare, cantare e agire. Anche tutti i sentimenti sono dentro di noi; l’odio e la rabbia vengono da dentro, non possono venire da fuori. Noi vediamo solamente gli oggetti materiali; la nostra visione è materialistica e questo è ignoranza! Ciò che vediamo all’esterno è vero parzialmente. Per esempio: noi vediamo una persona bionda e grassa, alta un metro e ottantotto centimetri, ma questo è vero solo in parte; possiamo conoscere tutta la verità quando scopriamo le sue qualità e come si comporta. Se non avete qualità umane e dite: “Io sono un essere umano”, dite qualcosa di vero a metà. Dovreste ripetere: “Io sono un essere umano, non un animale… Io sono un essere umano, non un animale… Io sono un essere umano, non un animale.” Se sono un essere umano devo avere qualità umane e non animali, altrimenti non sono tale. Chi è mânava (essere umano)? Ma significa “ignoranza”, na significa “senza” e va “comportarsi”; quindi chi si comporta senza ignoranza è un essere umano. La parola mânava ha anche un altro significato: nava significa “nuovo” e ma vuol dire “senza”, per cui mânava significa anche “io non sono nuovo”. Voi avete avuto molte nascite; Swami le conosce, voi no.
Vivete una vita divina
Il Signore Krishna insegnò questo ad Arjuna sul campo di battaglia. Egli disse: “Tu tremi di paura per ignoranza; pensi che stai per uccidere altre persone, ma, in effetti, tu non sei quello che combatte: Io combatto, Io prendo la vita e Io do la vita. Io faccio tutto. Tu sei diventato fiacco a causa della debolezza della tua mente. Soffri a causa dell’attaccamento alle relazioni che sono temporanee come nuvole passeggere: prima del matrimonio, tra marito e moglie non c’è relazione; prima della nascita del bambino, non c’è relazione con lui. Tu non puoi comprendere questo finché non sai di aver già vissuto molte volte; se ci pensi, scopri di esser già nato molte volte.” “Io non riesco a crederci”, disse Arjuna, al che Krishna replicò: “Ti faccio questo esempio: tu hai sposato Mia sorella Subhadrâ in una data precisa e lo ricordi, ma se qualcuno ti chiede dove tu fossi il ventisei di aprile non sai rispondere. Perché? Perché non dai importanza a questa data come ne dai al giorno del matrimonio. La ragione del non ricordare le nascite precedenti è simile.”
Un ottimista e un pessimista osservavano l’acqua in un bicchiere; l’ottimista disse che il bicchiere era mezzo pieno, mentre il pessimista lo vedeva mezzo vuoto. L’ottimista è pieno di contentezza. Il pessimista vede la spina sotto la rosa, l’ottimista vede la rosa. Il pessimismo e l’ottimismo dipendono ambedue dal modo di porsi di fronte alle cose. I due sono strettamente collegati. La mancanza di speranza nasce da una visione errata. L’ottimista e il pessimista fanno lo stesso percorso; l’ottimista alza gli occhi e vede il cielo e le stelle, mentre il pessimista guarda in basso e vede dei baratri. Essi camminano sulla stessa strada, ma la differenza si trova nella loro visione e nel punto di vista. Cambiate il modo di vedere e guardate tutto come Dio. Comprendete la differenza tra la visione e gli occhiali: noi vediamo i colori tramite la visione naturale; con degli occhiali blu, tutto ci appare blu, ma non possiamo dar la colpa agli occhiali. Se guardate il mondo con gli occhiali dell’amore, tutto vi appare pieno d’amore, tutto diventa amore. Gli occhiali coprono gli occhi, ma non ostruiscono la visione. Dio è pieno d’Amore; se indossate gli occhiali dell’amore, vedete il colore corretto e ottenete una visione completa. Quando la mente e l’intelletto sono sani, la visione è buona. Senza amore, qualunque pratica spirituale è uno spreco. Non parlate male di nessuna persona, di nessuna nazione o religione: tutto è creazione di Dio. Fate il vostro dovere, liberatevi dell’odio, maturate l’amore e conducete una vita divina. Colmate la vita di Beatitudine.
Bhagavân ha chiuso il Discorso con il bhajan “Prema Mudita Manase Kaho Râma Râma Râm”.
Kodaikanal, 26 aprile 1997,
Sai Shruti
(Da “Sanâtana Sârathi”, novembre 2015)