22 Novembre 1999 (Convocazione) – L’antica scienza era sapienza

22 Novembre 1999 (Convocazione)

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

L’ANTICA SCIENZA ERA SAPIENZA

Swami canta:

Si può essere un pozzo di conoscenza
e trionfare in tutte le gare oratorie di fronte a un’assemblea di esperti;
uscire vincitori dal campo di battaglia;
governare da sovrano un intero reame offrendo in carità innumerevoli vacche e oro.
Si possono anche contare tutte le stelle della volta celeste
e nominare tutte le specie viventi che popolano il pianeta.
Si può essere eruditi nei più svariati campi
e anche raggiungere la Luna,
ma è assai difficile controllare la propria mente
e restare fermamente stabili in uno stato di equanimità.

Voi ci riuscite?

Incarnazioni dell’Amore Divino, studenti e studentesse,

non potete attribuirvi la qualifica di studenti, se non dopo aver compreso il senso dell’educazione. Il termine educazione non si limita alla semplice acquisizione di conoscenza attraverso lo studio dei libri; in vero, questa si chiama conoscenza libresca. In questa forma di conoscenza, gli esperti sono numerosi.

Molti individui sono diventati degli intellettuali. Certi scienziati, nel loro settore di ricerca, sono veramente molto qualificati. Però, grazie alla loro istruzione, che cosa hanno attuato questi eruditi, questi intellettuali, questi pozzi di conoscenza, per aiutare il mondo?

Poiché la società vi ha permesso di nascere, di svilupparvi e acquisire sapienza, quale servizio compirete in suo favore? Se non manifestate la vostra gratitudine verso la società, a che serve aver tanto studiato?

Un giorno, all’università di Calcutta, Aurobindo esclamò: “Miei cari studenti, a che scopo studiate? È per alimentare il vostro egoismo e soddisfare il vostro interesse personale? Voi avete acquisito tutto il vostro sapere grazie alla società; allora, se non lo restituite alla società sotto forma di servizio, a che servono i vostri studi? Se non serviamo la società e non aspiriamo al suo benessere, sarebbe meglio gettare i nostri libri nel fuoco!”

Oggi la scienza conosce una grande espansione. Agli studenti vengono insegnate molte nuove tecniche scientifiche, ma esse servono al bene del mondo e al suo progresso o gli scienziati le sviluppano con l’intenzione di accrescere la loro personale notorietà?

In verità, i grandi intellettuali non mancano, ma, in essi, quale trasformazione si opera?

Un giorno, il Primo Ministro d’Inghilterra, Winston Churchill, disse: “L’uomo ha conquistato tutto, tranne se stesso”.

Le conoscenze scientifiche vi permettono di comprendere il mondo esteriore, ma non la vostra intima essenza. L’uomo d’oggi fa uno sforzo gigantesco per impadronirsi di tutte le informazioni sul mondo, ma si confina nella conoscenza esteriore, fisica, profana, e non arriva a conoscere il proprio Sé.

Questa è una nozione importantissima: voi potrete stabilire dei veri rapporti con le cose del mondo esterno solo alla condizione di comprendere la vostra innata vera natura.

Appena incontrate qualcuno, gli domandate con insistenza: “Chi sei?”, ma non vi interessa domandarvi: “Io chi sono?”

La prima domanda è di carattere fisico, mentre la seconda è di ordine spirituale. È unicamente quando esiste una profonda relazione tra il mondo fisico e il mondo spirituale che l’umanità può pienamente fiorire. Le conoscenze nel campo fisico sono polarità negative; la natura della conoscenza del Sé è positiva. La personalità umana fiorisce e si irradia quando viene tracciato un ponte tra questi due poli.

A meno che non diveniate uomini completi, nel vero senso del termine, la vostra educazione non è ultimata. Il vero scopo dell’educazione è permettere un totale fiorire della vostra umanità e trasformarvi in esseri pieni di compassione. Se vi manca la compassione, a che cosa possono servire tutte le vostre conoscenze? Tutti i sistemi educativi di oggi rendono i giovani duri di cuore.

Parallelamente all’espansione della vostra conoscenza, dovreste fare tutto il possibile per espandere anche il vostro cuore. Se non siete capaci di far vibrare e sciogliere il cuore, a che vi serve l’intelligenza? Così, la vostra trasformazione deve avvenire tanto nel cuore quanto nello spirito.

Nell’antica India, esseri nobili hanno cercato a più riprese di apportare dei cambiamenti, delle modifiche e delle trasformazioni nel campo dell’educazione. Prima dell’invasione straniera, nel Paese esistevano veramente pochi centri d’istruzione. In tutta l’India, non c’erano che cinque o sei università; ciascuna di esse era altamente specializzata in un campo particolare, nel quale si sviluppavano le capacità intellettuali.

L’università più importante di tutte era quella di Kâshi (Benares). Vi si studiava la grammatica come materia di base. Ogni università sviluppava un settore particolare. Ad esempio, l’università del Kashmir era specializzata nelle arti oratorie, e in quella di Ujjain si insegnava la matematica. In un luogo chiamato Navadvîpa, esisteva un’università specializzata in logica. Poi c’era il regno di Bharata, fratello di Râma; in esso si insegnava la medicina.

E non è tutto; in ognuna di quelle università, le autorità accademiche giudicavano indispensabile insegnare i valori morali e l’integrità, congiuntamente alle materie fondamentali, al fine di far fiorire completamente la personalità degli studenti.

In seguito, veniva dato un insegnamento professionale, come ad esempio la falegnameria, l’oreficeria, ecc., perché i giovani venissero indirizzati verso il sentire giusto e vero dell’esistenza. A che serve studiare materie che nella vita quotidiana non sono utili? Ogni individuo dovrebbe essere in grado di sviluppare le sue abilità e la pratica di certe materie.

L’università di Amarâvatî incoraggiava, allo stesso modo, diverse discipline artistiche quali la danza, le arti plastiche, la musica e il teatro. Un’altra importante università era quella di Takshashila, dove la specializzazione era l’insegnamento della medicina ayurvedica.

A quei tempi, non esistevano in tutta l’India che sei o sette università. Ai nostri giorni, ce ne sono a centinaia; ma quale verità impariamo in questa moltitudine di università? Quale beneficio hanno apportato al Paese? Come le invitiamo a lavorare per il progresso della società? Ahimè, la conoscenza del Sé declina nella stessa misura in cui l’educazione moderna si sviluppa.

Oggi il termine sanscrito vidyâ, conoscenza, è sostituito dal termine educazione. Che cosa si intende per educazione? Questo termine proviene dal latino educare (ex-ducere), che significa esattamente estrarre, mettere in rilievo, tirare all’esterno ciò che è interno. In che modo possiamo esprimerci, portare all’esterno? Tutto il potere, tutte le facoltà sono in voi allo stato latente. Tutta la forza fisica, morale, intellettuale, etica, spirituale, così come tutti i valori, sono celati in voi. Dovreste, grazie all’educazione, fare uscire questi talenti alla luce del sole e utilizzarli al servizio della società.

Esistono due strade per esprimere i vostri valori latenti. Il termine latino educare significa portare all’esterno ciò che è latente, immanente.

Da una parte dovete esprimere le vostre idee e i vostri stati d’animo. Ciò concerne la testa; dall’altra parte bisogna esprimere l’intuizione, la forza d’animo e i sentimenti del cuore. Quando testa e cuore si esprimono in tal modo, la vostra vita diviene esemplare.

Tutte le conoscenze che provengono dal cervello vi permettono di condurre la vostra esistenza giornaliera: scrivere, leggere, guadagnarvi da vivere, compiere attività professionali, eseguire i vostri compiti quotidiani e così via. Tutto questo richiede la conoscenza esteriore che proviene dalla testa. È ciò che si chiama “conoscenza libresca”. Si tratta della relazione esistente tra i libri e la testa.

In effetti, le conoscenze provenienti dalla testa di certe persone hanno costituito un libro e da questo libro esse entrano nuovamente nella testa degli esseri umani. Di conseguenza, quella che si definisce conoscenza libresca è una conoscenza completamente superficiale; essa è insufficiente.

Bisogna dunque acquisire il discernimento che ci permette di distinguere fra ciò che è giusto e ciò che è falso, e ciò che è ideale per la nostra vita. È importante studiare attentamente tutto questo. Dopo il discernimento, dobbiamo acquisire la conoscenza pratica (intuizione superiore). Questo è molto importante per l’essere umano.

Tutte le conoscenze libresche, superficiali, che creano differenze, fanno parte del sentiero esteriore, non di quello interiore. Ecco perché l’uomo s’immerge nell’egoismo e negli interessi personali, senza interessarsi del benessere della società. Solamente quando prenderemo a cuore il progresso della società saremo sicuri e sulla via della salvezza.

Gli intellettuali e le persone istruite si incontrano a milioni; tuttavia, che cosa fanno in favore della società? Ciascuno si accontenta di lavorare per se stesso e la sua piccola famiglia. Avete mai incontrato qualcuno che consideri importanti il tempo e le azioni dedicati agli interessi della società? No; noi ammiriamo e copriamo di premi Nobel quelli che lottano unicamente per i loro interessi e il loro egoismo. Essi non sanno che significhi il termine educazione.

Si può parlare di educazione relativamente all’accumulo di diplomi? Tutti questi titoli accademici si riferiscono alla quantità. Ciò che ci occorre è la qualità. A quale scopo avere tanti barili di latte d’asina? È preferibile un cucchiaio di latte di mucca.

Così, nelle scuole e nelle università d’una volta, si studiavano particolari materie e si aspirava, in parecchi modi, al benessere della società.

La grammatica fu sviluppata a Kâshi. Vi si studiavano con minuzia tutte le regole, ma anche il modo di comportarsi nella vita pratica. (Swami recita una serie molto lunga di versi sanscriti che non vengono tradotti).

Tutti gli studenti ricevevano un insegnamento sui princìpi dell’immortalità, in modo da avere spontaneamente il senso dell’unità e affinché si comportassero come fratelli e sorelle. Nelle università come quelle di Takshashila e Ujjain, non esistevano scuole affiliate all’università, né c’era alcuna particolare passione per l’insegnamento.

Quanti studenti frequentavano i corsi? Nove o dieci, non di più; erano tutti altamente istruiti. Chi erano i loro professori? Ne avevano uno solo, residente sul posto e direttore del centro d’insegnamento. Quelle università godevano di autonomia economica, senza dipendere, come accade oggi, dal governo.

La Dea dell’educazione, Saraswatî, era considerata libera di prendere qualunque iniziativa in materia di insegnamento. C’era così libertà di scegliere i propri metodi d’istruzione; gli studenti assimilavano perfettamente ciò che si insegnava loro, ne ricavavano grande soddisfazione e si comportavano in modo veramente esemplare. I precettori non pretendevano alcun compenso per il loro insegnamento e gli alunni non pagavano loro alcun onorario.

Essi vivevano nella dimora del professore ed era impossibile sapere prima ciò che sarebbe stato insegnato e in quale giorno. Non c’era un orario specifico per l’insegnamento. Il precettore, ad esempio, poteva svegliare i suoi studenti in piena notte e impartire loro una lezione. Senza avere un momento e un luogo particolari, egli rispondeva alle loro domande e scioglieva i loro dubbi. Dove approfondivano gli studenti gli insegnamenti ricevuti? Abitualmente, si sedevano sulla riva di un fiume, all’ombra di un albero, o ancora, all’interno di un tempio e là ricevevano l’insegnamento del maestro.

Ai nostri giorni, le università richiedono grandi edifici e materiale costoso per i laboratori; devono pagare grandi somme per fornirsi di tali strumenti. Nel passato non c’erano né costruzioni, né attrezzature scolastiche; le lezioni si svolgevano all’aria aperta. Passando tutto il tempo nella natura, respirando ossigeno che rinforza la vitalità, seduti sotto un albero che assorbiva tutta l’aria viziata immessa nell’atmosfera, gli studenti godevano di una fiorente salute. Non è possibile alcun paragone fra i professori e gli studenti di allora e quelli di adesso. Oggi voi disponete di un grande numero di libri di studio e quaderni di appunti, ma, per mancanza di tempo, non li leggete.

Studenti e studentesse,

a quei tempi gli allievi non avevano carta a disposizione; non esisteva alcun libro stampato. Dal precettore, l’insegnamento agli allievi era esclusivamente trasmesso oralmente. L’insegnante parlava in modo da imprimere definitivamente ogni parola nel cuore degli studenti.

Gli studenti di oggi leggono le differenti materie trattate nei loro libri e, dopo un’ora, hanno già completamente dimenticato ciò che hanno letto. Per quale motivo? Perché lasciano vagabondare liberamente il loro spirito.

Nell’antichità, il sistema educativo addestrava gli alunni a controllare la mente. È indispensabile padroneggiare la mente affinché le conoscenze si imprimano nel cuore. Ecco perché l’antica saggezza diceva: “La nostra mente è sia causa di schiavitù che di liberazione”. Noi abbiamo molto semplicemente dimenticato questa eterna verità. Tutte quelle attività dense di compassione sono messe da parte. A che cosa può servire un’istruzione senza la pratica? Perché studiate?

Tutti gli ideali nutriti, adottati e praticati dagli uomini dell’antichità devono essere recuperati ai nostri giorni. Possiamo certamente acquisire le conoscenze moderne, ma esse dovrebbero basarsi su una educazione fondamentale che renda il cuore brillante e grande. Non siate mai piccoli di spirito. No; abbiate un amore espansivo e non contratto. Ecco che cosa insegnava l’antica cultura dell’India.

Oggi, noi abbandoniamo completamente quella ricca cultura e quell’eredità a favore della conoscenza temporanea, fisica, profana. Qual è il risultato?

Il sapere interiore dovrebbe essere espresso: non appartiene a nessun libro, è già in voi e deve essere portato fuori.

Oggi, in seguito all’infatuazione generale per la scienza, tutte le risorse della Madre Terra vengono sfruttate. Di conseguenza, l’equilibrio del pianeta è messo a dura prova e tutto il mondo è in pericolo. Che cosa fa oggi la scienza? Noi parliamo molto di scienza e tecnologia, ma ciò che significa?

Nell’uomo, tutte le cose sono immanenti. Se ci pensate seriamente, se indagate correttamente nella questione, comprenderete che, in voi, tutto è allo stato latente.

Chiedete a qualsiasi studente in scienze di che cosa è fatta l’acqua; senza esitare vi risponderà: “H2O”, due parti di idrogeno e una parte di ossigeno, combinate fra loro.

In laboratorio, potete fabbricare, creare dell’acqua, ma, in seguito, la distribuite equamente? Ciò che importa è spartire tutto con la società e avere sempre presente il senso del benessere generale. Se vi limitate a creare acqua e la bevete egoisticamente voi stessi, quale sarà il destino degli altri?

Per esempio, a Mumbay, si spendono cifre strabilianti per convertire l’acqua di mare in acqua dolce. Questa gente insensata ci porta a sperperare centinaia di milioni di rupie. Per riempire d’acqua potabile un bicchiere bisognerà spendere 5000 rupie.

Dopo una spesa di tal fatta, di acqua dolce ne ottenete solo quel tanto che basta a riempire un bicchiere!

L’India non è sprovvista d’acqua. Abbiamo dei grandi fiumi come il Gange, lo Yamunâ, il Saraswatî. Dovremmo piuttosto destinare dei capitali per l’irrigazione e rendere potabile l’acqua attinta da questi sacri fiumi. Considerate come si svolge la nostra attuale vita. Se qualcuno vuole comprare degli spinaci, il costo dal contadino è di 0,25 rupie al mazzo, ma i costi del trasporto portano il prezzo a 0,50 rupie al mazzo.

Ecco il tipo moderno di attività! Noi spendiamo troppo denaro; è così che andiamo avanti! È un grave errore! Questa situazione non è il frutto della nostra istruzione; essa manifesta una totale ignoranza. Quanto l’istruzione mostra la sua intensità luminosa, tanto l’ignoranza si incolla ad essa come la sua ombra. Oggi, noi abbiamo la convinzione che le nostre conoscenze si siano ampliate considerevolmente. Pensiamo veramente che la scienza sia progredita. In verità, essa non è nulla. La scienza è progredita quanto l’ignoranza, ma noi non lo vediamo. Spendiamo quattro volte più del necessario; ecco perché l’India è diventata così povera.

Sviluppate la vostra intelligenza nella giusta direzione. Non basta avere agilità mentale; bisogna che essa sia accompagnata dalle virtù. L’educazione dovrebbe stimolare, allo stesso tempo, virtù, intuizione, senso della verità, devozione, discernimento e senso del dovere. Questi sono i sei precetti che uno studente dovrebbe praticare. Chi ve li insegna?

Gli studenti odierni apprendono questi precetti attraverso le poesie recitate a memoria. Essi sono veri campioni di recitazione e degli zeri nella pratica! Questo è il risultato dell’educazione moderna. Si può ugualmente parlare di educazione? No, non si tratta di vera educazione. Noi dovremmo essere dei campioni nel campo pratico. Oh, come parliamo eroicamente di qualsiasi argomento! Quanti libri scriviamo e quanto discutiamo per diffondere la verità? In quanto a pratica…! La verità deve concretamente essere applicata. Soltanto dopo aver messo in pratica le vostre idee sentirete invadere il vostro cuore di gioia.

Incarnazioni dell’amore Divino, studenti e studentesse,l’educazione moderna è inutile. Otterrete il diploma e ve ne andrete. Questi diplomi non fanno altro che aggiungere peso sulla vostra testa. Che felicità ne trarrete? Assolutamente nessuna. In effetti, la povera gente che ha solo un’istruzione elementare, la gente semplice, senza alcun diploma, dorme sonni beati.

Le persone colte, dopo aver studiato tante materie, non riescono a trovare impiego, e dopo aver speso tutti i loro averi, sono ridotte in miseria. È questo il risultato che dovrebbe produrre l’educazione? Certamente no! Nel guadagnare denaro perché si è studiato, non c’è nulla di nobile. La vera educazione deve indicarvi il cammino della beatitudine. A che serve tutto il denaro che si guadagna se non c’è gioia nel cuore? Il fatto di guadagnar soldi non vi renderà mai felici. Nel mondo attuale chiunque corre dietro ai soldi.

La Terra gira intorno al Sole, ma l’uomo gira intorno al denaro. Avete veramente bisogno di correre dietro al denaro? Anche i mendicanti lo ottengono. Questo denaro è veramente necessario? Dovremmo aspirare alle ricchezze delle virtù; per aver perso le virtù e aver aumentato ego, presunzione, falsità e mania di grandezza, l’uomo ha distrutto la sua umanità. Non fa il minimo sforzo per riuscire a comprendere ciò che sono i Valori Umani. Tutte le attività come leggere, scrivere, studiare, avere un impiego, guadagnare un salario, ecc., sono prodotti della mente.

Che qualità latenti dovremmo fare sgorgare da noi stessi attraverso l’educazione? Compassione, pazienza, pace, amore; sono virtù di quel tipo che dovremmo estrarre da noi stessi. Oggi, non si ha più alcuna compassione (compassion); non si vedono che mode (fashion). La compassione è essenziale e dovrebbe scaturire dal cuore. Dovremmo amare tutti, cominciando dai nostri genitori e servirli. I nostri padri e madri hanno avuto tante preoccupazioni e affrontato tanti affanni per farci studiare!

Voi sapete molto bene quale lotta si debba condurre per far studiare i bambini. Nella nostra università gli studenti non sborsano un centesimo, ma, se andate altrove e volete riservare un banco scolastico a un nuovo nato, dovete pagare 10.000 o 20.000 rupie!

Voi sapete bene delle tasse mensili che bisogna pagare per ottenere un diploma. Chi paga tutto ciò? I genitori, con il loro duro lavoro quotidiano. Essi aspirano a dare ai loro ragazzi una buona istruzione e per questo accettano innumerevoli lotte e sacrifici.

Pensano con amore: “Se nostro figlio arriva alla fine dei suoi studi, per noi è già sufficiente”. Si prodigano molto per voi, ma voi non pensate assolutamente ad essi.

Oggi siete degli studenti, ma domani sarete, senza dubbio, padri e madri. I vostri figli vi rispetteranno nello stesso modo in cui adesso rispettate vostro padre. Se oggi rispettate i vostri amici, essi a loro volta domani vi rispetteranno. Ma, se non servite i vostri genitori, quale sarà il vostro destino? In poco tempo vi sarete trasformati in vecchi, camminerete a piccoli passi, non vedrete più chiaramente, i capelli diverranno bianchi. Tutti si burleranno di voi e vi tratteranno come una marionetta.

Gli uomini d’oggi si comportano esattamente come le marionette del teatro. Non vivono come veri esseri umani, mossi dalla forza vitale, dall’intelligenza e dalle virtù.

Dobbiamo sviluppare le sacre virtù latenti. Al posto di ciò, voi cercate le cattive compagnie, assumete delle tendenze nefaste e prendete cattive abitudini. Voi utilizzate la vostra istruzione per fini malvagi. No!

Frequentate i saggi; scartate le cattive compagnie.
Cercate la compagnia dei saggi;
impegnatevi in azioni meritorie
(Versetti sanscriti)

Imparate bene questo. Scartate da soli, senza pietà, tutte le presenze negative. Che cosa ottenete quando frequentate cattive persone? Diventate come esse. Infatti, il proverbio dice: “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Di conseguenza, frequentando cattive persone, lo diventate anche voi. Fate attenzione a chi frequentate. Accompagnatevi a persone pure e sagge. Ciò non vi impedisce di amare tutti, di non avere alcuna avversione verso chicchessia. Il posto d’onore nel vostro cuore deve essere riservato alle persone buone.

Non è dunque l’istruzione appresa dai libri che importa, ma l’applicazione pratica delle nostre idee nella vita quotidiana.

Nel passato, mestieri come quello di fabbro, gioielliere, falegname, procuravano una vita tranquilla e soddisfacente. Oggi, i mestieri artigianali si sono persi. Se abbiamo a che fare con un lavandaio, ci procuriamo un sacco di noie. Non possiamo essere i lavandai di noi stessi? Perché non lavare i nostri vestiti da noi stessi? Agendo così, vedrete quale aiuto darete ai vostri genitori e in più risparmierete soldi che potrete destinare ad attività di servizio. Non sciupate il vostro denaro. Crescete in virtù e camminate lungo il sentiero divino, sempre nuovo, sempre fresco. Siate esempi agli occhi del mondo.

La gente vi considererà con rispetto vedendo che avete una condotta esemplare e carattere. Penseranno: “Oh! Quel ragazzo esce dalla scuola di Sri Sathya Sai Baba!” Non è necessario difendere il rispetto del vostro istituto; è sufficiente difendere il vostro rispetto. Se però non avete amor proprio, come potete difendere la dignità dell’università? In questo caso, la dignità di una università come la vostra sarà persa e ne risulterà che, senza alcun bisogno di recarvi a Tirupati., voi avrete le tasche vuote e la testa calva.

Che abbiate o no un lavoro redditizio, cominciate a rendere felici in famiglia i vostri genitori. Parlate loro in modo da procurare contentezza e gioia.

Non si può sempre far cortesie,
ma si può sempre parlare cortesemente

Attualmente è molto difficile capire se un giovane si rivolge ai suoi genitori o a una persona qualunque. Quando un padre senza istruzione si avvicina a suo figlio e gli domanda: “Mio caro figlio, che cosa stai facendo?”, il figlio gli risponde brutalmente: “Vattene, lasciami tranquillo!” È quello tutto il rispetto che si deve al proprio padre? Al contrario, potreste dirgli gentilmente, con umiltà e scegliendo le parole: “Papà, perdonami; sono alla ricerca di un impiego”.

Com’è facile rendere felice vostro padre con qualche parola amabile! Se non siete capaci di circondare vostro padre e vostra madre di gentilezze e affettuosità, quale benessere procurate alla società?

Come si svolgeva, nell’antichità, la cerimonia della convocazione? Dopo aver completato i loro studi e avere messo in pratica le nozioni apprese, i giovani discepoli erano pronti a trasmettere agli altri l’insegnamento ricevuto. Allora, si recavano dal loro precettore per ricevere la sua benedizione. Il maestro li benediceva dicendo: “Miei cari figli, adesso ritornate nelle vostre rispettive famiglie, sposatevi, rispettate i vostri genitori e date il buon esempio”.

Il precettore insisteva su questi versetti vedici: “Considera tua madre, tuo padre, il tuo precettore e il tuo ospite come manifestazioni di Dio”. Poi continuava: “Promettetemi di rispettare queste esortazioni. Io vi autorizzo a ritornare alle vostre famiglie”. A quei tempi, il maestro parlava così e rimandava i suoi allievi a casa loro.

Voi, però, come vi comportate tornando in famiglia? Create delle seccature ai vostri genitori. Essi, però, non provano fastidio, perché siete nati dal loro corpo. Vi sopportano con amore e vi trattano gentilmente. I bambini moderni non comprendono la nostra cultura. Questa cultura è talmente sacra! Essa vi chiede di aspirare al benessere di tutti:

Possa il mondo intero essere felice.

In una casa c’era un nonno; rispettava meticolosamente la sua abitudine di compiere la sandhyâ il mattino e la sera, e prendere il tîrtham accompagnato da preghiere. In ciò provava gioia. Nella stessa casa, il ragazzo, un giovane studente moderno, era immerso nei sui compiti scolastici. Per fare il suo lavoro, egli andava a sedersi in veranda e scriveva a inchiostro, immergendo a più riprese la penna nel calamaio.

Il nonno lo guardava senza intervenire, pensando che la vita moderna fosse fatta così.

Siccome la casa era piccola, il nonno recitava le sue preghiere di sera sulla veranda. Una sera, arrivò con un bicchier d’acqua e un cucchiaino, e cominciò il suo rituale versando in bocca, ogni volta che pronunciava il Nome del Signore, una piccola cucchiaiata d’acqua.

Il ragazzo si fermò, guardò il nonno e pensò: “Guarda com’è sciocco! Beve l’acqua a piccole cucchiaiate!”

Invece di essere attento al suo compito, il ragazzo osservava suo nonno e non poté trattenersi dal dirgli: “Nonno, che cosa fai? Se hai veramente sete, perché non prendi il bicchiere e ne bevi in un sol fiato il contenuto?” Il nonno era molto intelligente anche senza aver ricevuto alcuna moderna istruzione. I ragazzi di oggi non comprendono del tutto i sottili comportamenti del passato; essi sono totalmente limitati e si permettono di contestare gli adulti.

Il vecchio uomo, subito, rispose: “Scioccone, tu immergi la penna nel calamaio e scrivi, poi la immergi di nuovo e riscrivi. Perché non prendi l’intero calamaio e non lo versi in un sol colpo sul foglio?”

Tutto d’un tratto il ragazzo capì e disse: “Oh, è così! Devo prendere un po’ d’inchiostro alla volta affinché i caratteri che scrivo siano chiari”. Il nonno rispose: “È esattamente la stessa cosa, mio caro! Bevendo un cucchiaino d’acqua ogni volta che pronuncio il Nome del Signore, faccio un’autentica offerta. Se l’indirizzo che si scrive sulla busta non è chiaro, la lettera non arriverà mai al destinatario. I diversi Nomi attribuiti a Dio sono come degli indirizzi; se tu non conosci l’indirizzo, accontentati di tacere e compiere correttamente il tuo lavoro”.

I giovani d’oggi non conoscono né il proprio modo di vita né quello degli altri. In effetti, tutto ciò fa parte della conoscenza generale e non può essere acquisito con l’istruzione scolastica. Dovreste dunque sforzarvi di comprendere la nostra antica cultura.

Sapete che cosa stanno facendo gli attuali scienziati? Essi estraggono dalla terra tutte le materie e i minerali con la convinzione che tutto appartiene agli uomini ed è destinato esclusivamente al loro uso! Estraiamo tutte le materie dal ventre della terra e le utilizziamo per soddisfare i nostri desideri.

Che cos’è questa Terra? È un globo rotondo. Se voi la svuotate da una parte, perde il suo equilibrio e si piega verso l’altra; essa rischia così di rigirarsi. Bisogna che la Terra sia sempre in perfetto equilibrio e tutto ciò che essa contiene è stato previsto da Dio per mantenere tale stabilità. Se l’equilibrio del pianeta diventa precario, si moltiplicano le scosse sismiche.

Gli uomini distruggono l’equilibrio della Terra e scaricano tutte le acque contaminate nell’oceano. Finirete per bere acqua completamente contaminata; ciò è molto dannoso!

Noi dobbiamo capire chiaramente le cose. Gli scienziati sono tanti; voi stessi imparate le scienze: l’intelligenza degli uomini aumenta.

Al primo posto c’è la conoscenza. Essa emana dalla testa; dopo viene l’abilità, poi l’equilibrio e infine l’intuizione. Voi non esercitate che il primo stadio, quello della conoscenza. Vi ho detto che la conoscenza intellettuale deve essere trasformata in abilità (to skill your knowledge), ma non vi ho detto di ucciderla (to kill it). Se togliete la “s” dalla parola skill, essa diviene kill.

Quando la conoscenza viene soppressa, l’equilibrio è perduto. Per quale ragione noi viviamo in modo non equilibrato? Perché la nostra intelligenza, donata da Dio, non è correttamente trasformata in abilità.

L’umanità si manifesta attraverso l’unità di tre caratteristiche: la moralità, il metodo, la reputazione. La Verità è moralità, la Rettitudine è metodo e il Sacrificio è buona reputazione. Noi non comprendiamo la vera dimensione della razza umana. Quanto è sacro l’uomo! Quanto è utile e prezioso! L’esistenza umana è quella che, tra tutte le forme di vita, ha il valore più alto. Tuttavia, oggi perdiamo la nostra umanità e il mondo intero è schiacciato dal peso delle agitazioni.

Studenti,il passato è passato, dimentichiamolo! Non pensate al futuro, perché è incerto. Vivete nel presente! Non è un presente ordinario; esso è onnipresente! Conducete un’esistenza perfetta nel presente. Tutto ciò che compiamo nel presente darà dei risultati nel futuro, mentre il presente che stiamo vivendo è il risultato del passato. Il passato è simile a un albero; il seme di questo albero del passato è il presente. Tale seme, nel futuro, diventerà un nuovo albero. Di conseguenza, un albero esiste nel passato e nel futuro, laddove nel presente è un seme. Il presente, dunque, è importante tanto per il passato, quanto per il futuro. È per questo che i saggi dicevano che senza moralità la razza umana corre verso il declino.

Consideriamo quindi la moralità come il soffio vitale per eccellenza. Senza moralità non potremo in alcun modo servire la società. È per questo motivo che ieri vi ho detto: “Dite la verità gradevolmente; non dite ciò che urta”. Dire la verità è il valore morale; non dire mai ciò che urta gli altri, è l’aspetto sacrifico.

Chi, ai nostri giorni, segue ancora questi tipi di norme sacre? Se qualcuno si siede e recita dei mantra, le persone lo ridicolizzano. Esse pensano: “Ecco un bramino che recita delle vecchie formule per guadagnare un po’ di soldi!” Che immenso errore! Ogni mantra contiene potenzialmente un’enorme energia.

Ecco un piccolo esempio. Quando viene celebrato un matrimonio, noi decoriamo il luogo con degli shamiana. In passato, si prendevano quattro pali e si fissava su di essi un tetto di foglie di palma o di banano. Una gran quantità di gente andava a sedersi sotto quel riparo e vi si celebrava il matrimonio.

Perché si stende sulla porta un manto di foglie di mango? In segno di buon auspicio. Il colore verde delle foglie non solo è augurale, ma stimola anche la buona salute. In occasione di un matrimonio, molte persone vengono dai villaggi vicini e si accalcano. Tutta l’anidride carbonica che esalano è molto nociva e può provocare delle malattie. Le foglie verdi assorbono quel gas e in cambio emettono ossigeno nell’atmosfera.

Non capendo ciò, i ragazzi chiedono: “Perché mettete quelle foglie verdi? Non ci sono oggi delle graziose ghirlande di plastica per decorare le porte?” Non c’è niente di più sbagliato! Nella plastica non c’è né gas carbonico né ossigeno. Come possono purificare l’atmosfera quelle foglie di plastica? Al contrario, le foglie fresche ci donano aria buona da respirare.

Studenti,a poco a poco imparate la nostra vecchia cultura e praticatela. Io non nego l’utilità dell’istruzione; perché avrei creato un’università? Studiate quanto vi pare, ma, parallelamente alla vostra istruzione, dovreste apprendere un po’ della natura dell’Âtma e allargare il vostro cuore. È su questo che la nostra antica cultura metteva l’accento.

I precettori portavano i loro allievi in un giardino, si sedevano in mezzo ad essi e davano loro i propri insegnamenti. Conoscete la storia di Krishna; vi ricordate, dunque, che il precettore di Krishna e di Balarâma portava i due fratelli e altri ragazzi in una radura nella foresta e, in quel luogo, impartiva tutte le lezioni. L’amicizia di Krishna e Kuchela, ad esempio, risale a quegli anni di scuola e aveva un carattere sacro.

Oggi non esiste più l’amicizia. Quale tipo di amicizia regna fra gli uomini? Se voi avete in tasca dei biglietti di banca, tutti vi si inchinano davanti, ma, se il denaro viene a mancare, i salamelecchi svaniscono; come per incanto, tutti si eclissano. È questa tutta l’amicizia di cui siamo capaci? Fra due amici, ci sono due corpi separati, ma una sola anima. Ecco la qualità dell’amicizia che voi dovreste ricercare. Coltivando le amicizie non avrete neppure avversione verso alcuno. Che nessuno veda in voi una fonte di fastidi! Io spero che, comportandovi in quel modo, metterete in pratica la vera educazione, allargando il vostro cuore e diventando esempi per la società.

Studenti,voi sapete bene che la vita moderna è tutta incentrata sull’immagine. Finché state qui, siete al riparo e al sicuro, ma, non appena metterete piede nella vita mondana, sarete assaliti da televisione, cinema, video, ecc. Tutti questi media contaminano gravemente il vostro cuore. Questi mezzi di comunicazione sono la causa principale della distruzione dell’attuale vita umana. La pubblicità televisiva può accrescere il vostro guadagno, ma non vi farà alcun bene morale.

Se le trasmissioni hanno uno scopo educativo, guardatele; se un film difende i valori morali, vedetelo; non c’è alcun male in ciò. Il tipo di malattia che oggi procura la televisione è senza rimedio. Non dovreste chiamarla TV, ma TB, vale a dire tubercolosi! Se non abbiamo a cuore i sentimenti sacri, è del tutto naturale che ci venga quel genere di malattia.

Respirate a pieni polmoni nella natura. Appena avete un momento di libertà, uscite di casa. Non sdraiatevi in poltrona per guardare la televisione. Non appena rumori e odori provengono dalla cucina, voi stessi rimproverate vostra madre perché vi impedisce di vedere indisturbati il programma che state seguendo; guardate come si concatenano le abitudini negative! No! Rendete felice vostra madre; datele, piuttosto, un po’ d’aiuto nei suoi lavori domestici. La nostra antica cultura attribuiva importanza a ciò.

Aiuta sempre, non fare mai del male.

Potete di certo cercare di ottenere i più ambiti diplomi, avere vasta fama o recarvi all’estero, ma non dimenticate mai la vostra cultura. Nonostante ciò, non criticate la cultura degli altri popoli. Andate dove volete, ma vivete un’esistenza ideale. Siate amici sinceri verso chiunque, abbiate buone parole per tutti e svolgete coscienziosamente il vostro lavoro. È in ciò che risiedono le caratteristiche umane.

Non cercate mai di diventare grandi personaggi; cercate piuttosto di esprimere tutta la bontà umana. Tutti i peccati del mondo derivano dal desiderio di grandezza. Gli uomini importanti commettono un mucchio di misfatti, mentre gli uomini buoni seguono degli ideali di vita.

Râvana fu un uomo importante; Râma incarnava la bontà. Essi avevano lo stesso livello di conoscenza. Non fatevi mai trasportare dalla collera, né dall’orgoglio o dalla presunzione. Râvana rafforzò i suoi desideri. Vedete come, sotto l’effetto del desiderio, vengano annientate tutte le virtù!

Hiranyakashipu rovinò la sua vita a causa della collera; lui che era stato capace di controllare i cinque elementi e poteva permettersi di giocare con i pianeti! Tuttavia, la sua collera lo condusse all’annientamento.

Duryodhana aveva una traboccante avidità: era avaro e avido. I Pândava gli domandarono solamente cinque villaggi del suo regno, ma egli non volle concedere loro nemmeno un’oncia di terra. Quale fu la sua fine? Râvana, Hiranyakashipu e Duryodhana furono completamente annientati. Non soltanto loro, ma lo furono anche le rispettive famiglie.

Se bastò una tendenza negativa per determinare la propria distruzione, che ne sarà di voi che siete colmi di negatività come desideri, collera, avidità, attaccamento, invidia, gelosia, ecc.? Pensateci seriamente.

Quando vedete degli aspetti negativi nel comportamento degli altri, pensate ai vostri difetti! C’è una stretta relazione tra voi e quelle persone. Ciò, ugualmente, vale quando vedete delle persone virtuose. È la vostra virtù che vi distingue presso gli altri. Le relazioni tra gli esseri umani nascono per somiglianza di caratteristiche.

Creiamo l’unità fra tutti gli esseri, così la Divinità interiore di ciascuno potrà manifestarsi e risplendere. Non importa stare in compagnia di chiunque per stabilire una profonda amicizia. Cominciate col sondare se una persona è virtuosa o negativa, ma, quando si tratta di aiutare, non facciamo alcuna differenza! Non c’è nulla di falso in questo; al contrario! Aiutate sempre, aiutate sempre, aiutate sempre. Non odiate mai nessuno.

Io sono già soddisfatto se gli studenti di questo istituto sviluppano sinceramente le loro virtù e si creano una buona reputazione. Qui, non dovete sborsare un centesimo per i vostri studi. Non incontrerete alcuna difficoltà; le cure mediche vi sono prestate gratuitamente. Non c’è nessuna tassa scolastica e l’accesso alla biblioteca o al laboratorio è interamente gratuito. Voi non pagate alcuna iscrizione per le attività sportive o per le ripetizioni, ecc. Non c’è assolutamente nulla da pagare nelle Università Sri Sathya Sai. Così i vostri studi possono svilupparsi in tutta tranquillità. Se andate presso gli altri istituti, sarete assaliti da ogni tipo di tassa. Dove troverete la pace (peace)? No, tutto è ridotto a pezzi (pieces)!

Di conseguenza, vivete in tutta serenità, come persone piene di bontà. Vivete come persone esemplari. Questo messaggio è il vero regalo che Io vi faccio in occasione di questa Assemblea. Non dimenticate mai le Mie parole; che esse siano per voi come il soffio vitale!

Conservate Dio nel vostro cuore e servite la società. Tutte le vostre iniziative saranno coronate dal successo. Se riuscirete in un campo, il successo vi arriverà ugualmente in tutti gli altri. Io vi auguro un’esistenza piena di gioia.

Oggi, il dottor Goldstein è il nostro ospite d’onore. Non lo sottovalutate, non si tratta di una persona ordinaria. È un uomo molto colto, ricco e molto famoso. Egli presiede il Consiglio Americano dell’Organizzazione Sathya Sai. Possiede tutte le virtù. Qui non si trovano le qualità che esistono in questo uomo. È un vero grande uomo. Non si dovrebbero dire queste cose davanti a lui; egli è molto ricco perché gli piove denaro addosso, senza che egli lo domandi. Viene a Prashanti Nilayam ogni mese. Per quale motivo? Perché qui trova la gioia. Io, a volte, gli domando: “Perché vieni?” Goldstein risponde: “Perché desidero la gioia, Swami. La gioia dimora qui a Prashânti Nilayam, non in America”.

Desiderava che suo figlio si sposasse ed è venuto con un attore del cinema e la figlia di questi. Anch’egli è molto ricco. Il matrimonio della giovane coppia avrebbe potuto essere celebrato in grande stile in qualunque chiesa, ma Goldstein non ha voluto tutto quel fasto. Egli ha sempre ricercato la bontà più della grandezza. Il figlio di Goldstein ha sposato la figlia dell’attore del cinema proprio qui, nella piccola sala delle “interview”: ora la giovane coppia è molto felice.

Il suo secondo figlio gli ha detto: “Swami dovrebbe celebrare il mio matrimonio. Papà, non cercare di farmi sposare qui o in qualunque altro posto. Lascia decidere Swami”.

Dopo sei o anche dieci anni, Goldstein cercava di organizzare il matrimonio di quel ragazzo, senza riuscirvi. Io gli dissi: “Goldstein, porta qui tuo figlio”. Egli arrivò. Qui c’era una ragazza molto virtuosa, anche molto ricca, e in qualche modo una persona ideale. Li ho chiamati nella stanza delle “interview” e decisero di unirsi in matrimonio. Non potete immaginare la gioia che provarono.

I due figli di Goldstein hanno sempre procurato al padre molte gioie, perché sono dei bravi ragazzi. Come sono diventati buoni? Entrando nell’Organizzazione Sathya Sai. Le loro mogli sono ugualmente persone molto buone.

Anche le ragazze indiane non piangono più, quando, dopo il loro matrimonio, lasciano la casa paterna per andare a vivere con i suoceri. Nel passato, le novelle spose, in quel momento, erano in grande pena, ma non le giovani ragazze moderne. Difatti, l’altro giorno, quando ho chiamato la ragazza, ella si è sciolta in lacrime e non smetteva più di piangere. Benedicendola le ho detto: “Ritorna con un bel bambino, Mia piccola cara. Non affliggerti!”

Il servizio deve essere intrapreso non solamente con due mani, ma con quattro. Questa è la mano sinistra e questa è la mano destra. La sinistra è destinata al compimento dei gesti sporchi, mentre la destra fa sempre il lavoro buono.

Adesso la ragazza ha avuto un bambino; il figlio di Goldstein è venuto a chiederMi quando potrà portare qui sua moglie e il suo bambino. Anche per i minimi dettagli della vita, egli si informa su quale sia la Mia volontà e così essi vivono nella gioia. Sua moglie è adesso seduta in assemblea fra di noi.

Goldstein è l’attuale Presidente dell’Organizzazione Sathya Sai per l’America, come per il Giappone, la Germania, l’Italia, la Francia, ecc. È un grande lavoratore, dotato di un grande senso della disciplina e una sincera devozione. Egli possiede queste tre qualità: disciplina, senso del dovere, devozione.

Siate dunque esemplari anche voi; vivete la vostra esistenza, guadagnatevi da vivere, siate felici e createvi un’eccellente reputazione. Rendete felici i vostri genitori, senza mai dimenticare le esortazioni del passato:

Considera tua madre come la manifestazione di Dio;
considera tuo padre come la manifestazione di Dio.

Come voi oggi disubbidite ai vostri genitori, così domani i vostri figli vi disubbidiranno. Non potete sfuggire a ciò: le vostre azioni vi ritorneranno sotto forma di reazione, riflesso, eco. Di conseguenza, se non volete avere problemi nel futuro, rispettate i genitori oggi stesso, adesso. Non potete evitare le conseguenze delle vostre azioni; esse vi raggiungeranno inesorabilmente.

Quindi, agite correttamente, siate buoni, vedete il bene. Questo è il sentiero che conduce a Dio.

(Swami conclude il Suo Discorso senza intonare un bhajan, perché, in occasione dell’Assemblea annuale degli Istituti Sathya Sai, che si svolge in presenza di un ministro del Governo Centrale, viene cantato dall’assemblea dei fedeli l’Inno Nazionale.)

(Prashânti Nilayam, 22.11.1999 – Sai Kulwant Hall)

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