20 Luglio 1997 (Gurupurnima) – Discorso del Guru Poornima

20 Luglio 1997 (Gurupurnima) 

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Guru Poornima

Bhagawan ha cominciato il discorso con uno sloka sanscrito sul significato spirituale delle relazioni fra madre, padre, fratello, amico, etc.

Lo sloka dice così:
Sathya [Verità] è vostra madre,
Jnana [Conoscenza] è vostro padre,
Dharma [Equanimità] è vostro fratello
Daya [Compassione] è vostra amica,
Shanti [Pace] è vostra moglie,
Kshama [Tolleranza] è vostra figlia.

L’ingiunzione Vedica “Thwameva Matha, Pitha Thwameva” ci dice che l’Ideale Divino è vostra madre, padre, parente, amico e ogni [altra] cosa. Ma da un punto di vista spirituale, Verità, Equanimità, Pace, Amore, ogni cosa è Dio. Così l’uomo dovrebbe considerare questi [valori] come madre, padre, amico, etc.

Il sole, la luna, le stelle, gli esseri viventi, gli elementi e ogni cosa nella creazione sono Brahman [Realtà Assoluta]. Questo consesso [di persone] è Brahman [Realtà Assoluta] e Sai, che dice questa verità, è anch’egli Brahman [Realtà Assoluta].

L’Ideale Divino è pieno di energia cosciente (Shakthi) e tutti gli esseri individuati hanno anch’essi questa energia cosciente in loro. L’Ideale Divino, la natura e gli esseri individuati sono Brahman [Realtà Assoluta]. Il creatore e il mondo creato sono uno, comprendente [in sé] causa ed effetto.
Non c’è bisogno di cercare l’Ideale Divino perché l’Ideale Divino è in ognuno. Come i Pandava, dopo aver passato dodici anni in esilio nella foresta, vissero un anno di “Ajnana Vasa” (non essere conosciuti da alcuno), l’Ideale Divino è in tutti gli esseri ma essi non lo conoscono a causa del velo di ignoranza.

Ciò che gli scienziati hanno potuto capire solo dopo estenuanti ricerche di centinaia di anni, i nostri antichi saggi lo avevano compreso attraverso la sostanza della loro visione yogica che era ritenuta sia statica che dinamica.

La Divinità è la forza guida dell’energia in ogni essere ma non può essere vista dall’occhio fisico né percepita dagli altri sensi. L’Ideale Divino è la base della vita come l’invisibile elettricità è alla base di tutti gli apparecchi elettrici che non possono funzionare senza l’energia elettrica. Shakti è Brahman e Brahman è Shakti [L’energia è la Realtà Assoluta e la Realtà Assoluta è Energia] [oppure] [L’Energia è Dio e Dio è Energia]. Gli scienziati lo definiscono come un potere trascendentale e descrivono i tipi di energia come psicoatomica, biocosmica e così via.

L’uomo ha in sé il potenziale di tutte le forme di energia quali l’elettricità, il magnetismo, la luce, il suono, etc. Il potere trascendentale menzionato dagli scienziati non è altro che il supremo amore di tutti. Quello è la base dell’intero universo.
L’uomo desidera unirsi con l’Assoluto. Questo è possibile se e solo se anch’egli diviene senza forma esattamente come l’Ideale Divino che è senza forma. Solo l’acqua può fondersi con l’acqua, il fuoco col fuoco e la terra con la terra. Così solo l’informalità individuale può fondersi con l’Assoluto Senza Forma. Cosa significa questo? Significa che l’uomo deve rinunciare alla coscienza del corpo per essere in grado di fondersi con il Divino. Questa è la Liberazione.

L’Ideale Divino è Jyotiswaroopa (ciò la cui forma è pura luce), l’uomo è Jeevanjyoti (luce individuata). Mentre l’Ideale Divino è Paramjyoti (luce suprema), le luci individuali sono venute dalla lampada divina esattamente come voi accendete numerose candele con una sola candela. Voi potete anche fondervi con la Divinità concentrandovi sulla luce.

Voi fate japa, dhyana e yajna [ripetizione del nome, meditazione e sacrificio]. Queste sono solo per il Pravritti Marga (il sentiero nel mondo). Esse non costituiscono il cammino spirituale che è il Nivritti Marga. Questo ha a che fare solo con l’atma e non con il corpo, la mente e l’intelletto.

I risultati che derivano dalla Sadhana del cammino mondano hanno solo una natura mondana ed effimera. Essi possono essere chiamati sathkarma (buone azioni) ma non possono conferire l’estati eterna o atmica. Tutte queste attività appartengono al dualismo.
Il vostro scopo dovrebbe essere di progredire attraverso il non dualismo (advaita dharsanam-jnanam). Questo è lo scopo finale della vita umana.

Il corpo umano è come un generatore. I sentimenti interiori escono fuori come le parole attraverso la bocca. Tutto quello che vedete viene impresso nella vostra mente e voi potete richiamarlo. Così voi siete capaci delle [stesse] funzioni che hanno la radio e il televisore. Il magnetismo o akarshana-shakti che è nell’Ideale Divino è anche in voi.
Così anche voi avete [questa] forza magnetica. Come magnete voi potete comprendere solo che la limatura di ferro aderisce al magnete e viene magnetizzata. Ma il potere magnetico è oltre questa concezione limitata.

Il grande numero di devoti qui riuniti è anche il risultato dell’attrazione magnetica di Swami. L’attrazione amorevole fra madre e figlio, marito e moglie è dovuta solo a questo potere magnetico. Prema è il più grande potere magnetico. Il bimbo che insegue il gatto, la madre che corre dietro al bambino sono anch’essi manifestazioni del potere magnetico. “Ramyathe ithi Ramah” – quello che attrae è Rama. Questa frase non si riferisce al figlio di Dasaratha, si riferisce ad Rama [in quanto puro] Atma.

Le api sono attratte dalla dolcezza di un fiore. Esse non vanno sui fiori di plastica o di carta. Questa è l’attrazione naturale, un potere magnetico presente nei fiori.
Ognuno in questo mondo ha questo potere con la sua energia divina. Questo non può essere distrutto. Per questo la Divinità è chiamata Avinashi. Una forma di energia può essere mutata in un’altra ma l’energia è indistruttibile. Ogni cellula del corpo possiede divinità. E’ descritta [la Divinità] come più piccolo del più piccolo e più potente del più potente.

Per questo viene definita come anu (atomo), Brahman (Dio) o Atma (Spirito). Tutte [queste parole] indicano la stessa cosa. Agli scienziati servirono migliaia di anni per scoprire questa [verità] ma Prahlada la proclamò nello stesso Thretha Yuga diversi eoni fa. Egli dichiarò che Dio è ovunque e che non c’è posto ove Dio sia non esistente. Solo quando voi realizzate il principio atmico voi potete realizzare Dio e fondervi con Lui.
Voi dovete perdere la coscienza del corpo come fece Prahlada. Egli non si curò mai di nessuno dei problemi causati dal suo corpo. Era sempre sorridente, cantando il Nome del Signore, e usava anche indossare i serpenti velenosi come ghirlande. [Prahlada] non aveva assolutamente paura perché identificava se stesso con l’Atma che è senza paura, immutabile e senza fine. Sono solo le persone con la coscienza del corpo ad avere paura.

Le Gopi pregavano Krishna in diverse maniere. Esse dicevano “Tu sei più sottile del più sottile e più grande del più grande. Chi può comprendere la tua realtà?” Esse non studiavano le scritture né avevano ricevuto alcun insegnamento dal Maestro. Il Potere Divino in esse le faceva parlare con così grande forza.

Voi dovreste fare uso dell’energia che vi è inerente. Quando voi tirate fuori più acqua da un pozzo, la fresca acqua sgorga fuori. Quando voi condividete la vostra conoscenza o i vostri possedimenti, voi ricevete ben più di quanto date. L’Energia Cosmica è presente in ognuno, [ma] la gente lo ignora. Per essere in grado di percepire il Divino, dovete allontanare la mente dal mondo e dirigerla verso il vostro sé interiore. Molte persone fanno meditazione. Qual’è lo scopo della meditazione?

E’ solo un esercizio per controllare la mente e raggiungere la concentrazione. Voi dovete sbarazzarvi degli attaccamenti al corpo e raggiungere il samadhi, che significa “stato di equanimità”. Voi non dovreste identificarvi nè con la gioia per gli eventi felici né essere depressi per le miserevoli esperienze.

Per raggiungere questo stato la sadhana vi aiuta. Questo non può essere insegnato dai cosìdetti Guru esteriori. L’insegnamento di questi cosìdetti guru vi allontana dalla meta. “Guru” significa “colui che aiuta nella rimozione dell’oscurità” (Gu-ignoranza, ru-rimozione). Un’altro significato è “colui che aiuta a raggiungere lo scopo” (Guri).
Il vero Guru è solo Dio perchè è il Guru che trascende qualità e forma. Ci sono molti maestri, ma il vero Guru è quello che mostra [come] unico scopo il raggiungimento di Dio.

Voi avete l’esempio di Sukracharya, il guru di Mahabali, che disse a Bali di non dare offerte a Vamana che chiedeva l’elemosina (Vamana era Visnu stesso venuto con quella forma). Mahabali non ascoltò il consiglio del suo guru che gli consigliava erroneamente di non dare la sua offerta a Dio. Come può un simile maestro essere chiamato Guru?
Similmente Dhronacharya nel Mahabharata promise ad Arjuna che non avrebbe insegnato la disciplina del tiro con l’arco a nessun altro oltre Arjuna [stesso]. Una volta capitò che Arjuna assistesse ad una rara esibizione di tiro con l’arco tenuta magistralmente da una persona chiamata Ekalavya e gli chiese chi fosse il suo guru. Ekalavya replicò che il suo guru era Dhronacharya. Arjuna si adirò col suo guru e volle che privasse Ekalavya del suo potere.
Così Dhrona andò da Ekalavya e gli chiese il Gurudakshina (il pagamento dell’insegnamento). Ekalavya era pronto a dare qualsiasi cosa. Dhrona chiese all’uomo il suo pollice e una volta reciso lo ottenne, impedendo così a Ekalavya di proseguire la sua arte di arciere.

Questa non è qualità di un vero guru. Utilizzare i poteri per scopi personali è una qualità deplorevole. Voi dovete arrendervi a Dio, questo è il significato della [parola] spiritualità.

Questo giorno è chiamato Vyasa Purnima. Il saggio Vyasa organizzò e compilò i Veda in quattro parti – Rig, Yajur, Sama e Atharva. Egli fu felice di condividere la conoscenza Vedica con tutti.
Purnima rappresenta la luna piena. Come dicono i Veda, essa è “poornam”, piena. “Quello è pieno, questo è pieno. Se prendete il pieno dal pieno, cosa rimane è il pieno”. La luna è paragonata alla mente. La vostra mente dovrebbe essere piena di pensieri divini. Questo è il motivo per cui una così grande azione fu compiuta nel giorno della Luna Piena.
Non ci dovrebbero essere macchie del tutto nella mente. Fu con un così sacro e puro cuore senza macchia che Vyasa codificò i Veda in questo giorno.

L’essere umano ha sette macchie. A parte i sei mali, kaama (desiderio), krodha (rabbia), lobha (avidità), moha (attaccamento), madha (orgoglio), e maathsarya (gelosia), l’attaccamento al corpo è il settimo male (Dhehaabimaanaa).
Dio è il “centro” circondato da tutti e sette i forti. Voi dovete passare attraverso le barriere di questi sette forti per realizzare Dio.
Dio è l’albero e gli uomini sono come i rami. I guru sono come i rami principali. Senza l’albero i rami non hanno valore. Per questo i saggi dicono “Thasmai Sree Guruvah Namah”. Essi si inchinano a Dio in maniera da rendere il loro lavoro accettabile a Dio. Ci sono molti di questi sacri insegnamenti nei Veda e nei Purana.

Incarnazioni del Divino Atma: voi non siete diffenti da Dio. La stessa divina energia è diffusa in ognuno di voi. Quando voi vi presentate ad altri, non presentate voi stessi col nome dato a questo corpo dai vostri genitori. I genitori vi diedero solo questo corpo mortale ma voi siete l’Eterno Atma che è immortale.

Quando Mahaaraana chiese a Meera di lasciare il Mandir da lui costruito per Krishna, Meera pregò “Oh Krishna, Mahaaraana mi chiede di andarmene dal tempio da lui costruito o lo distruggerà, ma nessuno può distruggere il Tuo tempio che è il mio cuore, dove Tu sei santificato permanentemente”. Ella cantò un’immortale canzone “Chalore Man” [letteralmente: “andiamo, oh mente!”] nella quale ella diresse la mente a concentrarsi sullo spazio fra le due sopraciglia, che essa descrive come il Prayag (confluenza) delle pure acque del Gange e dello Yamuna. Se il Prayag è in voi, perché andare in pellegrinaggio altrove?
Quando avete l’Atma Jyoti, l’Ananda Jyoti e il Dhaiva Jyoti in voi, perché siete alla ricerca di una luce altrove? Voi non dovreste mai rinunciare a Dio anche se incontrate tremendi ostacoli. Tenete Dio come Hridaya-vaasi (Colui che dimora nel cuore) Abbiate fede che lo stesso Dio è in ognuno [di voi] e svolgete ogni servizio con amore senza ego. Voi potete percepire Dio solo attraverso l’occhio della saggezza e non con gli occhi fisici. Voi [dovete] credere che Dio è la base dell’esistenza di tutti gli esseri. Accompagnatevi con Dio e rendete la vostra vita [dolce come il] nettare e santificata.

(Swami concluse il Suo discorso con due canti: “Bhajana Bhina Sukha Shanti Nahi” e “Rama Kothanda Rama”)

OM SRI SAI RAM