09 Aprile 1993 (Kodaikanal) – Liberatevi dell’egoismo e seguite il sentiero della Divinità

09 Aprile 1993 (Kodaikanal)

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Liberatevi dell’egoismo e seguite il sentiero della Divinità

  Tutti i nomi e le forme sono manifestazioni dell’Essere Supremo che è l’incarnazione della pace e del buon auspicio.
Egli è Esistenza-Conoscenza-Beatitudine assoluta e non duale.
È Verità-Bontà-Bellezza (Sathyam-Shivam-Sundaram).   Santificate il vostro modo di vedere per raggiungere la divinità

Incarnazioni dell’Âtma Divino!
Tutto l’universo è la forma effettiva di Dio che è l’Abitante di tutti gli esseri (Îshvara sarva bhûtânâm) e permea tutto l’universo (Îshâvâsyam idam sarvam). Dentro e fuori di noi c’è l’aria, ma noi non possiamo vederla né stringerla in mano; possiamo negarne l’esistenza per questo? Potremmo vivere se non ci fosse aria? Negare l’esistenza dell’aria è come negare la nostra esistenza. Dio è onnipervadente come l’aria. La Divinità è insita nel sacro cuore dell’essere umano. Dire che Dio si trova soltanto in un luogo particolare significa comprendere la verità parzialmente.

“Con mani, piedi, occhi, teste, bocche e orecchie in ogni dove, Egli pervade tutto l’universo.”

Santificate la vostra visione

L’universo è la forma effettiva di Vishnu; voi lo guardate con visione terrena, non con sentimenti divini. Se lo guardaste con sentimenti divini, comprendereste il Principio Divino onnipervadente di Vishnu. Quando si tiene a mente la Divina Forma di Vishnu, non si pensa all’universo. Se osservate l’universo con sentimenti terreni, non potete pensare a Vishnu, il Signore. Quindi la comprensione della Divinità risiede nella santità della vostra visione.
Il netra (occhio) è effettivamente la Shastra (Scrittura). Quando cambiate il modo di vedere, tutta la creazione cambia. Voi vedete il mondo a seconda del colore degli occhiali che indossate. Quindi, prima di tutto, correggete il vostro modo di vedere. Voi domandate: “Dov’è Dio?” Egli è dovunque sia e si muova la mente. Non c’è luogo nel mondo in cui la mente non possa andare; per questo si dice che la mente è la base del mondo. Tutto il mondo è una creazione della mente. L’essere umano vede l’universo, ma dice di non vedere Vishnu, il Signore.

“Chi vede la realtà eppure non la riconosce è uno sciocco.”

L’universo è la forma effettiva di Dio; quindi correggete i vostri sentimenti. Qui abbiamo un idolo di Krishna; due sono i suoi aspetti: la forma e l’essenza. Quando guardate la forma di Krishna, non pensate al metallo di cui è fatta, altrimenti non vedreste Krishna. La sofferenza comincia quando focalizzate il vostro sentire sul mondo; se pensate a Vishnu, il Signore, sarete felici. I vostri sentimenti sono i responsabili del piacere e del dolore.

“La mente è la causa della schiavitù e della liberazione dell’essere umano.”

La mente è responsabile della schiavitù o della libertà; quindi indirizzatela sul cammino corretto. Se viene condotta sul giusto sentiero, si trasforma nel Principio Divino; se è focalizzata sull’egoismo, voi seguite il sentiero impervio. Usate la mente per avere sentimenti aperti d’amore. L’amore deve espandersi, non contrarsi. Oggi, però, l’uomo vive riducendo l’amore. Egoismo, egoismo dovunque; dietro qualunque cosa facciate, c’è l’egoismo. Chiunque amiate, non lo amate per il suo bene, ma per il vostro; in modo simile, voi amate qualunque oggetto per il vostro bene. L’uomo è diventato un giocattolo nelle mani dell’egoismo; non fa un passo senza egoismo. Il Divino Principio Atmico si può comprendere solamente liberandosi dell’egoismo e seguendo il sentiero della Divinità.

Le relazioni terrene sono temporanee

Le relazioni terrene col padre, con la madre, col figlio e la sorella sono basate solamente sui sentimenti e l’essere umano prova attaccamento verso di loro considerando il nome e la forma. Prima della nascita, chi è padre e chi è figlio? Prima del matrimonio, chi è marito e chi è moglie? Queste relazioni sono temporanee come nuvole passeggere; vengono per un po’, poi svaniscono. Soltanto l’Âtma è vero, eterno e immutabile. Anche i Veda affermano: “È scevro da attributi, senza macchia, dimora finale, eterno, puro, illuminato, libero e incarnazione della sacralità: è l’Âtma.” Una volta, il figlio di Vyâsa, di nome Shukadeva, voleva andarsene per intraprendere delle austerità lasciando il padre a casa. Questi, però, non riusciva a sopportare il dolore intenso della separazione dal figlio, per cui gli corse dietro dicendo: “Non andare nella foresta; stai a casa e vivi una vita familiare.” Shuka rispose: “Tu non sei il padre e io non sono il figlio. Ambedue proveniamo dalla stessa beatitudine, per cui la nostra fonte è la beatitudine.” Tutti aspirano alla beatitudine; nessuno al mondo vuol vivere neppure un momento senza di essa, ma, sebbene l’uomo vi aspiri, non segue ciò che ve lo può condurre. Per ottenere quello che si desidera, bisogna sforzarsi seriamente.

“Le persone non fanno azioni meritorie,
ma vogliono i loro frutti;
fanno azioni malvagie,
ma non vogliono le loro conseguenze.”

L’uomo vuole il risultato delle azioni meritorie, ma segue il sentiero opposto; non vuole le conseguenze delle azioni malvagie, ma continua a fare cose peccaminose. Quindi, se desiderate dei risultati buoni, fate azioni buone. Voi volete una cosa, fate qualcos’altro e dite qualcosa di ancora diverso; questo non è il vero obiettivo della vita umana. Lo studio appropriato per l’umanità è l’uomo. L’unità tra pensieri, parole e azioni costituisce la vera vita umana. L’essere umano è la forma effettiva dell’amore, ma egli cambia il suo amore in molti modi. Quando nasce ama intensamente la madre, da bambino non può vivere neppure un momento senza di lei, e vuol passare tutta la vita nel suo grembo. Il tempo passa ed egli va a scuola per studiare, l’amore per la madre diminuisce gradualmente e quello per gli amici cresce a causa del cambiamento di alimentazione e di contesto; egli considera gli amici come se stesso, come la vita. Quanto rimarranno con voi questi amici? Rimarranno finché avrete soldi in tasca e vostro padre avrà una posizione importante. Con queste premesse, siete circondati da centinaia di amici che vi salutano calorosamente, ma, se la vostra tasca si vuota e vostro padre va in pensione, essi vi lasciano senza neppur dire ciao. Le rane si riuniscono a centinaia nella cisterna finché c’è acqua, ma non ve ne trovate neppure una quando è vuota. Questa è l’amicizia terrena. L’amicizia con Dio non è così. Egli è l’amico vero che sarà sempre con voi, sopra, sotto e tutt’intorno. Fate amicizia con un simile amico. Gli studenti sono innamorati dei loro amici terreni, che sono amici soltanto col tempo buono, perché non capiscono questa verità. Questo non significa che dobbiate odiare gli amici. Quanto dovreste coltivare questa amicizia? Essa dovrebbe limitarsi a: “Ciao, come va? Ciao, ci vediamo.” Non odiate nessuno, non ce n’è bisogno, ma, nello stesso tempo, non dovete essere troppo attaccati perché gli amici terreni cambiano di momento in momento. Dopo aver completato gli studi, gli studenti si sposano e l’amore per gli amici scema; la moglie diventa la vita ed essi si impegnano duramente e le offrono molti doni per compiacerla. Quanto dura quest’amore? Presto comincia a declinare. Supponiamo che, poco dopo il matrimonio, un giovane esca a passeggio nel parco con la moglie; se vede una spina sulla strada, prende premurosamente la moglie per mano, teme che ella la calpesti e dice ad alta voce: “Una spina, una spina!” Egli ama la moglie come la propria vita. Dopo sei mesi, escono in un’altra direzione e anche quella volta il marito vede una spina, per cui le dice: “Stai attenta, c’è una spina.” L’intensità dell’amore è calata. Un anno più tardi, durante una passeggiata, il marito vede di nuovo una spina sulla strada e grida alla moglie: “Non vedi che c’è una spina per terra? Vieni in qua!” L’amore è cambiato così tanto in un anno. L’amore terreno diminuisce certamente. Dopo che i due hanno dei figli, il padre dirige il suo amore verso di loro, si affanna per allevarli ed educarli, ma dimentica che la sua testa, il sangue, il denaro e tutto il resto sono doni dei suoi genitori. Dimenticando questa verità, egli diventa indifferente nei confronti di suo padre e questo genera allontanamento tra padre e figlio con il risultato che il padre esercita un controllo sul proprio denaro. Questo amore non è mai permanente; quindi, l’uomo dovrebbe sforzarsi di acquisire l’amore per Dio.

Lo stesso Principio Divino dell’Amore è presente in tutti

La vita dell’uomo è piena di preoccupazioni; il fatto di avere denaro non significa che egli non si preoccupi. Non può evitare le preoccupazioni a dispetto della sua ricchezza e di quella di coloro che gli sono vicini. L’uomo è legato da dodici preoccupazioni:

“Nascere è una preoccupazione, essere sulla terra è una preoccupazione;
il mondo è causa di preoccupazione e anche la morte lo è.
Tutta l’infanzia e anche la vecchiaia preoccupano; la vita preoccupa, il fallimento preoccupa.
Tutte le azioni e difficoltà causano preoccupazione; anche la felicità è misteriosamente preoccupante.
Solamente la devozione a Swami pone fine a tutte le preoccupazioni.
O genti! Acquisite questa devozione e questo amore!”

Noi viviamo sotto l’albero delle preoccupazioni e delle ansietà. L’amore per Dio è la panacea per tutte le preoccupazioni, per cui l’essere umano dovrebbe acquisirlo per liberarsi di tutte le preoccupazioni. Per ogni malattia c’è una medicina adatta, ma l’amore per Dio cura tutte le malattie dell’uomo. La stessa Divinità è presente nelle forme diverse che vediamo nel mondo; se riconosciamo l’unità onnipervadente in tutta la diversità, possiamo raggiungere la Divinità. Noi prepariamo molti dolci come il mysore pak, il gulab jamun, il barfi, il laddu, il jilebi ecc., che hanno sapori diversi, ma lo zucchero è lo stesso in tutti; in modo simile, la stessa Divinità è presente in tutti. Nomi e forme possono essere differenti, i pensieri e le aspirazioni anche, ma la meta è una; quindi riconoscete l’unità nella diversità, non vedete la diversità nell’unità. I gioielli sono molti, ma l’oro è uno. I gioielli hanno nomi diversi, ma sono fatti dello stesso oro. Ci sono molti esseri, ma l’aria che respirano è la stessa per tutti. Voi non respirate diversamente da Me. Le nazioni sono numerose, ma la terra è una. Dobbiamo compiere notevoli sforzi per cogliere quest’unità nella diversità. Sebbene i nomi e le forme siano diversi, lo stesso Principio Divino dell’amore è presente in tutti.

Riconoscete l’importanza della parola

La parola è molto importante nella vita dell’essere umano; essa può cambiare la mente e sciogliere il cuore. Quindi parlate sempre con garbo e dolcemente.

“Non si possono sempre fare delle gentilezze, ma si può sempre parlare gentilmente.”

Abbiate sentimenti e pensieri sacri e parlate bene. Comprendete l’importanza della parola. Una volta, in un Gurukula (il luogo ove il guru abita con i suoi discepoli – ndt), un insegnante impartiva dottrina vedica. Egli disse agli studenti di riconoscere la Divinità onnipervadente. Un ispettore scolastico in visita alla scuola gli chiese: “Come pensa di trasformare gli studenti soltanto con le parole? Queste parole non hanno alcun senso”, ma l’insegnante rispose: “Il mistero contenuto nelle parole non si trova in alcun altro contesto. Tutto è nella parola: essa può ridurre il mondo in cenere, può farvi diventare il signore del mondo e può farvi abdicare al regno; la parola è potentissima.” L’ispettore chiese: “La mente cambierà con queste parole?” “Certamente”, rispose l’insegnante, ma il funzionario replicò: “Non ci credo.” L’insegnante disse allora: “Io ho fede piena; se lei non ne ha, è cosa sua. La mia fede è la mia fede; ciò in cui crede lei è affar suo.” Queste parole irritarono l’ispettore, che pretese una spiegazione soddisfacente. L’insegnante, allora, chiese allo studente più piccolo di alzarsi e dire al funzionario di uscire! Il ragazzino disse: “Esca!” e l’ispettore si arrabbiò molto: “Che cosa?! Questo bambino dice a me di uscire?” A quel punto, l’insegnante replicò: “Signore, questo bambino non l’ha colpita; ha solamente detto la parola ‘esca’. Perché lei è così arrabbiato? La sua mente non è cambiata? Una parola sola l’ha fatta agitare tanto!”
Persino una parola sola può cambiare un essere umano. Quindi date valore alle parole e vivete in umiltà e obbedienza. L’educazione conferisce umiltà, dall’umiltà viene il merito che porta la ricchezza con cui si può vivere rettamente. L’umiltà arricchirà la vostra vita ora e sempre; quindi essa è assolutamente importante. Senza di essa, la vita umana non brillerà mai nella società, per cui parlate sommessamente e dolcemente. Le parole sciolgono il cuore, cambiano la mente ed elevano. Noi dovremmo quindi conoscere il valore della parola. Jayadeva disse:

“O lingua, conoscitrice del gusto! Tu sei molto sacra.
Di’ la verità nel modo più piacevole possibile.
Canta i Divini Nomi di Govinda, Mâdhava e Dâmodara.
Questo è il tuo dovere principale.”

“O lingua, le qualità della gentilezza, del sacrificio, dell’idealismo e della tolleranza che possiedi tu, non le ha nessun altro. Se mangi un frutto saporito, non lo tieni per te; lo invii allo stomaco affinché sia diviso con le membra del corpo; se è amaro, lo sputi.” Sapete che tipo di tolleranza ha la lingua? Ci sono trentadue denti puntati verso di essa come spade e, se la lingua è negligente, sono tutti pronti a morderla; essi sono molto forti, mentre la lingua è tenera, per cui si muove tra di essi con molta attenzione. A dispetto di tutti i problemi, gli ostacoli e le ansie, essa rimane nella bocca e non ne esce mai. Non solo: ha anche molta tolleranza, ha il sentimento aperto secondo cui tutti sono suoi e tutto le appartiene; quindi aiuta anche coloro che la danneggiano. Supponendo che uno stia masticando una dura noce o un cibo simile e un dente morda la lingua, essa non lo punisce mai perché considera che i denti le appartengano. I denti possono ferirla, ma essa non reagirà mai. Quando incontrate una persona nobile, la compiacete chiamandola buona e santa, mentre, se è malvagia, usate parole aspre dicendo che perfida persona sia. Così la accusate. La stessa lingua chiama “divina” una persona e “malvagia” un’altra; si tratta soltanto di parole, ma sono molto importanti. Le parole originano dal potere di parlare dell’essere umano. La sorgente del potere della parola è la forza di volontà che è fonte anche del potere della discriminazione, dell’intelligenza e della consapevolezza; tutti i poteri derivano dalla forza di volontà. Essa è l’energia principale nell’uomo e noi dovremmo preservarla, non usarla per soddisfare desideri sciocchi. Bisogna esser capaci di sacrificio; se non c’è sacrificio, non si può godere dello yoga. Noi dovremmo rinunciare ai desideri insignificanti; senza rinuncia non può esserci comunione con Dio. Come potete praticare il distacco se non rinunciate alle abitudini riprovevoli nella vita di tutti i giorni? Voi non abbandonate le abitudini di bere caffè, tè e di giocare a carte; sapete benissimo che non sono abitudini buone, eppure non ve ne liberate. Come potete pensare di rinunciare all’attaccamento e all’odio?

“L’immortalità non si raggiunge con l’azione, la progenie o la ricchezza;
la si raggiunge solamente per mezzo del sacrificio.”

Impegnatevi per la Beatitudine Eterna

L’immortalità risiede nel sacrificio; quindi dovreste acquisirne lo spirito. Se volete imparare a nuotare, dovete spingere indietro l’acqua che avete di fronte e muovervi avanti; solamente così potrete procedere. Voi dovete sacrificare tutto. Il passato è passato; dimenticatelo. Non tornerà mai. Avete enormi speranze per il futuro, ma il futuro non è certo; perché allora ve ne occupate? Vivete nel presente; questo presente non è un presente ordinario: è onnipresente. I risultati del passato sono nel presente. Anche i risultati del futuro sono nel presente. Il passato e il futuro sono come alberi; il seme del presente viene dall’albero del passato e, da questo seme del presente, cresce quello del futuro. Pertanto sia i risultati del passato sia quelli del futuro sono nel presente. Vivete dunque nel presente e siate felici. Non preoccupatevi mai del passato e del futuro. Il presente è importantissimo; se siete felici nel presente, anche il futuro è destinato a esserlo. Qual è oggi l’errore dell’uomo? Egli dimentica il presente e si preoccupa del passato e del futuro; quindi aumenta le sue angustie sempre di più. Non date spazio alle preoccupazioni. Qual è la forma della preoccupazione? È soltanto paura creata mentalmente. Quindi siate sempre felici. La felicità si trova nell’unione con Dio, non nel mondo; nel mondo non c’è felicità. La felicità del mondo è passeggera, mentre la beatitudine è eterna. Tra la felicità e la beatitudine c’è una differenza: mentre la felicità riguarda la testa, la beatitudine è relativa al cuore; quindi dovreste seguire il cuore. Non seguite la testa e tutti i pensieri che ne escono; la felicità che ne ricavate è temporanea. Invece, la beatitudine che viene dal cuore è permanente. Come? Voi avete fame: andate in un ristorante, mangiate due chapati e siete contenti; quanto dura però questa contentezza? Due o tre ore appena, dopodiché avete fame di nuovo; questa felicità è temporanea, per cui è chiamata santosha. Che cosa significa santosha? “Some tosha”, cioè “un po’ di felicità”. Quindi non anelate a questa piccola felicità; impegnatevi per la beatitudine che non finisce; essa non cambierà mai. Non dimenticate questa verità.

Incarnazioni dell’Amore!
Riconoscete il sentiero spirituale. Esso è importante per purificare il cuore. Dirigete la vita tenendo in vista tre princìpi: l’amore per Dio, il timore del peccato e la moralità nella società. Prima di tutto, generate l’amore per Dio. Quando c’è amore per Dio, c’è automaticamente il timore di peccare e, a seguito di questo, ci sarà la moralità nella società perché diverrete buoni e non farete mai alcunché di male. Se non temete di peccare, sarete incuranti della moralità con il risultato che non otterrete mai il rispetto nella società. La società è molto importante. Voi siete nati nella società, crescete nella società e morite nella società. Non potete allontanarvi dalla società neppure per un momento. Ottenete un buon nome nella società; se siete uno con la società, c’è unità vera e questa vi condurrà alla purezza. La purezza vi porterà a sua volta alla Divinità. Unità, Purezza e Divinità; dove non c’è unità, entra l’inimicizia. Tutti sono uno; siate equanimi con tutti.

“C’è una sola casta, la casta dell’umanità.
C’è una sola religione, la religione dell’amore.
C’è un solo linguaggio, il linguaggio del cuore.”

Acquisite questo sentimento autentico, tenete lontane tutte le differenze, maturate l’amore e la tolleranza. Procedete insieme e vivete in unità.

Kodaikanal, 9 aprile 1993,
Sai Shruti

(Da “Sanâtana Sârati”, agosto 2016)