9 Dicembre 1985
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
La ricerca della Pace
[1] Il mondo deve essere riportato sui giusti binari, e solo l’amore e
la pace possono riuscirci. Colmate quindi i pensieri, le parole e le
azioni d’amore, verità e pace e impegnatevi in attività di servizio.
Tutti aspirano a conseguire la pace e il benessere, ma dove possiamo
trovarli? È possibile reperirli nel mondo materiale che ci circonda?
L’esperienza insegna che la pace e la felicità ottenute dalle cose
esteriori non sono permanenti. È come un miraggio che non può
placare la sete degli animali che, ingannati da una visione illusoria,
si precipitano in quella direzione. La vera sorgente della pace si trova
in ogni individuo ed è solo la pace interiore che può conferire
vera gioia.
Il santo Tyāgarāja proclamò al mondo che senza pace non può esserci
felicità. La pace può essere acquisita solo mantenendo l’equanimità
mentale in ogni occasione: nel piacere e nel dolore, nella lode
e nel biasimo, nel guadagno e nella perdita.
Non lasciatevi toccare dalla critica che scaturisce dalla malignità,
dall’invidia o dall’odio, e non reagite alle critiche usando quella
stessa modalità perché non fareste altro che distruggere la vostra
pace mentale.
Qualora la critica fosse giustificata, sforzatevi di correggere il vostro
comportamento, ma ignorate le critiche infondate che sono motivate
dalla cattiveria e dalla gelosia; rimanete invece fedeli ai vostri
principi di bontà e mantenete la calma e l’equanimità.
[2] Ogni aspirante spirituale deve assicurarsi la pace (śānti) che è il
fiore profumato nato dal puro amore, è la fragranza ottenuta come
risultato delle proprie buone azioni. Se perdete la nobile qualità della
pace, avete perso tutto nella vita!
Sin dai tempi antichi, nel nostro Paese, ci sono stati saggi e veggenti
che hanno penato per annunciare la grandezza della pace. Essi sono
stati criticati, derisi e sottoposti a indicibili prove e tormenti, tuttavia
non hanno mai perso la loro pace interiore.
Dovete essere come il legno di sandalo che trasmette la propria fragranza
persino all’ascia che viene usata per tagliarlo. Quando viene
acceso un bastoncino d’incenso, brucia fino in fondo e diffonde il
suo profumo in tutto l’ambiente.
Allo stesso modo, un vero devoto in ogni circostanza deve provvedere
a mantenere integra la sua pace interiore e a irradiare felicità
tutto intorno. Questa è la pratica spirituale più importante, perciò
sforzatevi di acquisire la pace mediante la disciplina perché la pace
non può essere raggiunta nel mondo esteriore.
I vostri amici e parenti, i possedimenti materiali, la vostra notorietà
non vi conferiranno la pace; la pace è qualcosa che si espande dall’interno
di voi stessi e non proviene dall’esterno.
Voi desiderate la pace, ma continuate a fare cose che, ben lungi dal
dare pace, causano solo ansietà e preoccupazioni; inoltre permettete
a banali sciocchezze di turbare la vostra pace mentale.
Il vero aspirante spirituale deve rimanere imperturbato, non toccato
da quello che gli altri dicono di lui.
[3] Alla fine di ogni preghiera, offerta o rituale, la parola śānti (pace)
viene pronunciata tre volte. La prima significa ‘Che ci sia pace per il
corpo’, vale a dire che il corpo non deve ‘scaldarsi’ a causa di sentimenti
di gelosia, odio e attaccamento. Qualsiasi notizia vi pervenga
su un certo evento, prendetela con calma e serenità. La seconda
parola śānti si riferisce alla mente. Non sentitevi agitati o scossi se
qualcuno dice di voi cose non vere, semplicemente respingete quelle
parole come qualcosa che non vi riguardi.
Se invece vi arrabbiate o irritate, perderete la vostra pace mentale.
Dovreste dire a voi stessi: ‘Perché dovrei perdere la pace se qualcuno
dice di me cose non vere?’ Siate risoluti e rimanete fedeli alla vostra
verità e alla vostra natura. La terza parola śānti riguarda la pace dell’anima,
e questa pace deve essere realizzata per mezzo dell’amore.
Colmate quindi i vostri pensieri, le azioni ed emozioni di amore,
verità e pace. Potranno forse esserci delle persone che vi odiano, ma
amate anche loro.
[4] Gli operatori dell’Organizzazione Sathya Sai devono essere colmi
di spirito d’amore e di pace, e proseguire con le attività di servizio,
senza lasciare spazio all’ego o all’odio.
In qualsiasi circostanza, nonostante le numerose difficoltà, non sentitevi
avviliti o scoraggiati, siate audaci e coraggiosi e immergetevi
nel servizio sociale: Sai vuole che tutti lo facciano, questo è il vero
ideale che dovete seguire.
Sviluppate la sopportazione, la pazienza, la pace e l’amore, e portate
avanti il vostro lavoro: ecco la vostra vera pratica spirituale.
I nove tipi di devozione hanno due elementi essenziali: l’amore e la
pace. Bhīṣma1, il grande eroe del Mahābhārata, era un esempio supremo
di devozione e pace.
Per cinquantasei giorni egli rimase disteso su un letto di frecce,
sopportando tutto il dolore con pazienza e pace, attendendo il momento
propizio per abbandonare la sua anima al Divino.
Bṛndāvan, 9.12.1985