6 Maggio 1985 – Onorate la Verità e l’Amore

6 Maggio 1985 

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Onorate la Verità e l’Amore

Il corpo non è permanente.
Tutta la ricchezza è transitoria.
I figli e la moglie non sono che ombre.
Solo le buone azioni sono compagni duraturi.
Chi realizza questa verità è un uomo vero.
Incarnazioni d’amore!
[1] A eccezione dell’uomo, tutti gli esseri nella creazione vivono in
accordo con le leggi della natura e adempiono le loro funzioni. Senza
preoccuparsi del domani, vivono felici di quello che possono ottenere
giornalmente; inoltre la natura provvede affinché non manchi
loro il necessario per vivere. L’uomo invece non è mai contento
per quante ricchezze e comodità possieda. Egli brama cose diverse e
ritiene che il suo desiderio per questi oggetti sia amore; se il suo attaccamento
agli oggetti [dei sensi] continua a essere alimentato, non
c’è fine a questo processo.
L’uomo non si rende conto di essere centrato solo su sé stesso e che
il suo ‘amore’ si basa solo su interessi egoistici. Invece dovrebbe essere
chiaro che quello che oggi viene definito ‘amore’ è in realtà solo
egoismo e tornaconto individuale. Il demone dell’interesse persona-
le è presente in ogni suo pensiero, parola e azione perché egli è diventato
un burattino nelle mani dei suoi impulsi egoistici.
Catturato nelle spire dell’egocentrismo, rimane prigioniero del suo
stesso individualismo e tutta la sua vita diviene un’illusione e una
trappola. Un individuo del genere non potrà mai sperimentare la
vera libertà.
[2] Allora, cos’è prema, il vero amore? L’amore puro e altruistico
verso tutti gli esseri viventi, ritenuti incarnazioni del Divino, senza
l’aspettativa di ottenere una ricompensa, è vero amore.
adveṣṭā sarvabhūtānāṁ maitraḥ karuṇa eva ca
Chi non prova odio e ostilità verso alcun essere,
chi si dimostra ben disposto,
animato da amicizia, compassionevole…
… costui mi è caro.
(Bhagavad Gītā 12.13)
È possibile provare il vero amore solo se c’è l’attitudine a credere
che il Divino sia presente in tutti gli esseri; in tal caso, il vero amore
rimarrà inalterato e immutato qualunque siano le vicissitudini, i dolori
e le privazioni che si debbano affrontare.
Oggi invece quando si presentano difficoltà e problemi, l’amore si
trasforma in odio. Il vero amore è il dolce frutto che proviene dal
fiore profumato delle buone azioni: l’amore governa senza ricorrere
alla spada, unisce senza ricorrere alle leggi. Soltanto chi prova un
amore simile può essere definito ‘essere umano’, invece chi è privo
di tale amore è umano solo in virtù della sua forma.
Come il loto sboccia al sorgere del Sole, così il cuore dell’uomo fiorisce
quando vi entra l’amore. Come il bagliore della fiamma, come
i raggi del Sole, come le onde dell’oceano, così l’amore divino è la
qualità essenziale di un vero essere umano.
Un individuo potrà essere definito umano solo quando sarà colmo
d’amore puro e altruistico. Quando l’amore puro e divino viene associato
ai desideri e agli attaccamenti che sono in relazione con il
corpo, la sua purezza viene macchiata.
[3] Chi sono i vostri genitori? Chi sono i vostri figli, i vostri parenti
e amici? Chi siamo noi? Cosa eravamo nelle nostre vite precedenti?
Quale sarà il nostro futuro? Immersi nei pensieri delle transitorie
relazioni umane, perdete di vista l’amore divino che è permanente e
immutabile. La natura dell’amore divino deve essere compreso persino
nelle relazioni temporanee.
La nascita umana implica l’esistenza dei genitori, ma la relazione
tra un figlio e i suoi genitori è corporea. I genitori sono determinanti
per la nascita del figlio, ma non sono la causa; tuttavia, anche se sono
degli strumenti, in loro sono presenti elementi divini.
Dovreste comprendere che la nascita umana è figlia della verità da
parte del padre, e dell’amore da parte della madre. Anche se i genitori
naturali sono assenti, non dimenticate che i veri genitori sono la
verità e l’amore; quando verità e amore danno origine alla saggezza,
quale loro figlio, la vera discendenza dell’uomo viene così stabilita.
La verità è sacra, è sempre valida in ogni tempo: passato, presente,
futuro ed è immutabile. L’amore è eterno, è indescrivibilmente dolce
come il nettare. Verità e amore possono forse generare un figlio
iniquo dalla mente malvagia? Solo chi è saggio, libero dall’illusione
e dall’ignoranza è un vero essere umano.
L’ignoranza non è la caratteristica innata dell’uomo, in lui non c’è
spazio per le aberrazioni né per l’egoismo; invece dovrebbe gioire
dell’estasi della Consapevolezza divina, la sua vera forma dovrebbe
essere la beatitudine, e il discernimento dovrebbe essere per lui una
cosa naturale, ma oggi la vera natura dell’uomo è andata persa e
dimenticata.
[4] Ci si potrebbe chiedere se la verità e l’amore abbiano generato
un solo figlio (jñāna, la saggezza) e non una figlia; in realtà c’è anche
una figlia: śānti (la pace). Pertanto la saggezza deve essere la qualità
tipica degli uomini, mentre la pace e la serenità devono essere le
qualità distintive delle donne.
Chi deve essere considerato amico e parente? Gli yogī sono gli amici
e le buone qualità sono i veri parenti. Lo yoga non consiste di meditazione,
austerità e controllo del respiro: il vero yoga è la fusione
dell’anima individuale con il Sé onnicomprensivo, e comporta il ritiro
dei sensi dagli oggetti esteriori per volgerli interiormente.
Lasciare andare i sensi a briglia sciolta non è yoga, bensì bhoga (godimento
sensuale), inoltre abbandonarsi ai piaceri dei sensi provocherà
roga (malattia). Lo yoga implica autocontrollo e rinuncia, la cui
pratica concederà l’esperienza di ānanda (beatitudine).
Avete dei grandi doveri nei confronti dei vostri genitori, i quali sono
responsabili di tutto quello che siete; perciò se non mostrerete
loro la vostra gratitudine per tutto quello che hanno fatto per voi,
non potrete neppure essere definiti ‘umani’. L’amore dei genitori
per i figli equivale a quanto fanno i raggi del Sole per consentire lo
schiudersi di un fiore.
Ovunque andrete, qualunque cosa realizzerete, qualsiasi posizione
potrete occupare, dovrete sempre ricordarvi di vostra madre con
amore e riverenza. L’uomo che non si ricorda con affetto della propria
madre e della madrepatria è in verità un demone: non c’è nulla
di umano in persone simili. Egli deve amare la propria madre e il
Paese in cui è nato con il massimo rispetto.
Senza la madre non c’è nascita e, poiché la madre è responsabile
della vostra esistenza, la dedizione e l’amore per lei sono i tratti tipici
di un vero essere umano.
[5] Per avere i requisiti necessari a condurre una vita degna di un
essere umano, bisogna sviluppare un amore puro, altruistico e illimitato.
L’uomo trae vari vantaggi dagli animali, dagli uccelli, dalle
piante e dagli alberi, i quali non gli conferiscono tali benefici per interesse
o per ottenere una ricompensa; tuttavia egli ne gode senza
mostrare alcun segno di gratitudine.
Oggi l’individuo non solo non aiuta il prossimo, ma con le sue
azioni fa del male persino a sé stesso: con questo non fa altro che
disumanizzarsi. È quindi essenziale che i giovani sviluppino un vero
spirito d’amore grazie alla pratica del servizio, in modo da sublimare
la loro vita invece di sprecarla inseguendo piaceri e agi effimeri.
I giovani non fanno alcuno sforzo per comprendere lo scopo fondamentale
della vita umana, cosa è permanente e duraturo; anzi
non fanno che incoraggiare discordie e differenze invece di coltivare
l’unità e l’armonia. L’egoismo è la causa di fondo di tutte queste
tendenze indesiderabili.
Se non si rinuncia all’egoismo può esserci solo presunzione, il cui
figlio è l’esibizione. Coloro che sono colmi di invidia e ostentazione
sono veramente figli dell’arroganza. Il requisito fondamentale è liberarsi
di ahaṁkāra (egoismo), dal quale sorgono e si manifestano
tutti i tratti malvagi.
A cosa serve tanta presunzione? Se uno è presuntuoso deve esserci
qualcosa che giustifichi il suo sentimento; se invece non c’è nulla
che lo giustifichi, che motivo c’è di vantarsi tanto? Potreste essere
un eminente studioso, un uomo ricco e molto intelligente, ma tutto
ciò non sarà di alcuna utilità per assicurarvi la grazia di Dio.
[6] Il santo Tukaram1 cantava: “Svāmī! Non possiedo alcuna conoscenza,
non so eseguire riti sacri né sacrificali (yāga2 e yajña3), e non
sono in grado di sottopormi a rigide penitenze. Ma c’è un sentiero
facile con il quale so di poter ottenere la Tua grazia. È il sentiero del
divino Amore, è la strada regale che mi condurrà alla presenza di
Rāma.”
Tukaram dichiarò con enfasi che Rāma non poteva essere realizzato
attraverso nessuna via, se non quella dell’amore. Questo è il significato
interiore dell’affermazione: Amore è Dio, Dio è Amore.
Nel prezioso periodo della vostra giovinezza, in questo periodo
d’oro, dovete coltivare pensieri nobili e comportamenti sacri, nonché
operare con dedizione altruistica. Ciò può avvenire solo attraverso
il servizio al prossimo, esente da orgoglio egoistico; dovete
trarre piacere dal donare piuttosto che dal ricevere. Se il Divino è
pronto a darvi tutto ciò che vi necessita perché cercare o ricevere
qualcosa da altri?
Tutte le vostre azioni devono mirare alla purificazione della mente e
del cuore per poter fare esperienza del Divino. Quando il cuore è
puro, la luce della saggezza potrà risplendere e il cuore illuminato
diverrà il tempio del puro amore. L’amore è tutto, un uomo senza
amore è un cadavere vivente; l’amore non è la relazione tra gli esseri
umani o tra l’uomo e i diversi oggetti: è innato in ogni essere.
mamātmā sarvabhūtātmā
Io sono lo Spirito immanente in tutti gli esseri viventi.
(Guru Gītā .75)
Il divino ātman o Sé è presente in ogni essere, non ha forma e viene
sperimentato come amore. Se non c’è amore non c’è vita, perciò
l’amore è il nostro soffio vitale, è la nostra anima; l’amore è tutto e
deve essere immutabile. I giovani devono coltivare un amore costante
che non vacilli e una visione stabile.
[7] Le cose essenziali che dovete conoscere sono: il karma è la causa
fondamentale della vostra nascita, e la causa di fondo del karma è il
dolore; l’ignoranza è la causa della sofferenza. L’ignoranza è il risultato
di bhrama, l’illusione che vi fa credere che il reale sia irreale, e
che l’irreale sia reale. Finché l’illusione persiste, non è possibile riconoscere
il Brahman (l’Essere Supremo, Dio). Una volta liberati da
tale illusione, il dolore cesserà. Se il dolore se ne va, svanisce anche
l’ignoranza.
Daivaprīti (amore per Dio) e pāpabhīti (timore del peccato) sono i
due requisiti necessari a santificare la vostra vita. Sforzatevi costantemente
di accontentare i vostri genitori. Se non mostrate gratitudi-
ne ai vostri genitori che vi hanno educato con tanto amore e tanta
fatica, a chi sarete grati?
Coltivate un cuore grande e abbiate amore per tutti gli esseri, quali
espressioni del Divino. Dovete vivere secondo le ingiunzioni delle
upaniṣad e considerare vostro padre, vostra madre, il Maestro (guru)
e l’ospite come Dio.
[8] Il vostro amore non deve basarsi unicamente sulle forme fisiche:
i corpi sono perituri e passeggeri. Al di là dei genitori naturali, ci
sono i genitori permanenti che dovreste riverire: sono la verità e
l’amore. Anche se il corpo se ne va, la verità rimane come padre
permanente, e l’amore come madre eterna. L’amore cresce con il
passare del tempo e non diminuisce mai.
Conducete una vita degna e piena di significato, e considerate la verità
e l’amore come i vostri genitori poiché sono essenziali alla vostra
esistenza al pari degli occhi, delle due ali per un uccello o delle
due ruote per un carro.
In questo sacro giorno di commemorazione4, custodite fermamente
nel cuore la venerazione per la verità e l’amore, e rendete la vostra
vita sublime offrendo con grande dedizione il vostro servizio al
prossimo.

Praśānti Nilayam, 6.05.1985