26 Gennaio 1985 – Scienza e spiritualità

26 Gennaio 1985

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Scienza e spiritualità

[1] Sebbene la scienza e la tecnologia abbiano fatto dei rapidi passi
in avanti, l’uomo non ha ancora acquisito le qualità divine. Ma ben
più antecedenti alla scienza sono i Veda. La scienza cerca di conoscere
tutto sulla creazione, ma i Veda rivelano la conoscenza relativa
al Creatore. Tutte le scienze naturali si sforzano di conoscere le cose
create, ma c’è un Creatore che è la fonte di tutto. Nel cercare di
comprendere gli oggetti del creato, l’uomo finisce per dimenticare il
Creatore; dimenticandosi del Creatore, omette di sviluppare la qualità
dell’amore. Perché? Dio è amore e l’amore è Dio. Se ci dimentichiamo
dell’amore, dimentichiamo Dio. Come può svilupparsi
l’amore se Dio viene dimenticato?
La scienza è stata di enorme aiuto e ha conseguito molte cose meravigliose,
ma allo stesso tempo ha causato danni incalcolabili. La
scienza in sé non ne ha colpa, ma la responsabilità ricade sull’utilizzo
errato della scienza. La scienza ha svelato all’uomo i segreti della
natura e del cosmo, ma quale beneficio ricaviamo dal conoscere simili
segreti? La conoscenza è una cosa, ma il suo giusto utilizzo è
un’altra. A cosa serve conoscere il potere dell’atomo se non abbiamo
imparato a utilizzarlo in modo benefico? La conoscenza che deriva
dalla scienza deve essere usata per scopi sacri e retti.
[2] Oggi abbiamo bisogno di una scienza che sappia promuovere
l’amore, ma invece dello spirito d’amore assistiamo a una separazione,
a una spaccatura dell’amore; infatti lo spirito d’amore è stato
distrutto e fatto a pezzi, perciò l’amore sta recedendo sempre più.
Immaginate quale potrebbe essere la condizione dell’uomo in
un’era in cui la scienza e la civiltà sono avanzate a un livello così
alto, del tutto inconcepibile per un’epoca precedente.
Eppure nella cosiddetta epoca oscura, dove non c’era molta erudizione,
l’uomo conduceva una vita più pura e più nobile; oggi invece
è dedito a compiere crudeltà ben peggiori di quelle degli animali
selvatici, tanto che sarebbe un abuso di linguaggio definire esseri
umani quelli che sono impegnati a uccidersi reciprocamente su vasta
scala. L’uomo ha perso il rispetto per la vita, ma allora dove è
tutto il progresso di cui tanto si vanta? Ha esplorato i segreti della
natura e ha persino ottenuto il controllo sui cinque elementi, ma
non è consapevole della sua vera natura.
Tanto tempo fa, in un’epoca antica, il giovane Prahlāda disse a suo
padre: “In poco tempo sei riuscito a conquistare tutti i mondi, ma
non sei riuscito a padroneggiare i tuoi sensi e la mente.” Anche noi
oggi abbiamo il dominio dell’universo fisico, ma siamo incapaci di
controllare i nostri sensi.
Solo se usiamo la scienza per controllare i sensi, potremo unire e integrare
scienza e spiritualità. Oggi sembra che l’amore tra genitori e
figli, come pure tra marito e moglie, sia del tutto assente. La scienza
deve scoprire i mezzi per promuovere l’amore, allontanando
l’umanità dal sentiero dell’egoismo e del tornaconto personale.
[3] C’è una relazione interiore tra natura e Divinità; infatti l’oceano,
la Luna e l’uomo sono connessi tra di loro; anche il moto ondoso
dell’oceano aumenta nel giorno di Luna piena. Qual è la correlazione
tra l’oceano e la Luna? Anche la Luna e la mente sono collegate
tra di loro. Senza rendercene conto, la mente subisce l’influsso della
Luna piena, infatti i disturbi mentali si aggravano in quei giorni.
Anche lo scienziato deve sviluppare un approccio integrale e unitario
nei confronti della natura, dell’uomo e dello Spirito. Soltanto così
potrà realizzare la Divinità di fondo che unisce l’uomo e il cosmo.
Oggi gli uomini si comportano secondo quanto viene indicato da
un almanacco, ma se i Veda dichiarano tat tvam asi (tu sei Quello),
non sono disposti a credere a tale affermazione; sono invece pronti
a credere a una storia narrata da un giornale o da un romanzo, ma
non hanno fede nella dichiarazione vedica circa la loro innata Divinità.
Molte invenzioni scientifiche si rivelano essere molto utili all’uomo
ma, se non vengono usate in modo appropriato, possono provocare
gravi danni. Per esempio, la televisione può essere un mezzo utile
ed efficace per educare e intrattenere la gente, ma come viene utilizzata
oggi? Non appena un ragazzo ritorna da scuola, getta via i
libri e si mette a guardare la televisione; sua madre gli serve il cibo
davanti alla TV, ed entrambi continuano a guardarla senza tener
conto dei loro compiti.
Così molte ore preziose vengono sprecate per guardare la TV. La
colpa non è della televisione, ma dell’eccessivo ed errato utilizzo di
tale apparecchio, il quale può essere paragonato a un coltello che
serve sia per tagliare le verdure sia per pugnalare una persona. Solo
se la scienza si unisce alla spiritualità sarà possibile usufruire pienamente
dei risultati della scienza per il bene e l’elevazione dell’umanità.

Bombay, 26.1.1985