22 Gennaio 1985 – Il Signore dei poveri

22 Gennaio 1985

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Il Signore dei poveri

[1] Dio ha due forme: Lakṣmī2 Nārāyaṇa3 e Daridra Nārāyaṇa4. La
maggioranza delle persone preferisce venerare Lakṣmī Nārāyaṇa
per assicurarsi prosperità e benessere, ma ben pochi scelgono di
adorare Daridra Nārāyaṇa.
I membri delle Organizzazioni Sai devono rendere servizio solo a
Daridra-Nārāyaṇa. Se gli affamati ricevono il cibo a loro necessario,
sarà facile soddisfarli. Il servizio dedicato a Daridra Nārāyaṇa non
andrà mai sprecato né sarà inutile, ed è la forma più elevata di di-
sciplina spirituale. L’essere umano è il prodotto della società, e il
servizio alla società è servizio reso a Dio.
Tale servizio deve essere svolto senza tenere conto di casta, di credo
religioso, di razza o nazionalità. L’essenza di tutte le religioni è unica
proprio come l’elettricità che, pur essendo utilizzata per diversi
scopi, è sempre la stessa energia.
Nel servire la società si devono tenere a mente i quattro ideali di
satya, dharma, śānti e prema. Il servizio è come una lampadina che
non può emanare luce se viene a mancare il cavo che fornisce la
corrente elettrica. La verità è la corrente, la rettitudine è il cavo che
convoglia l’elettricità; se il cavo del dharma è collegato alla lampadina
di śānti (pace), allora otterrete la luce dell’amore.
[2] Mentre svolgete vari servizi, potrete andare incontro a diverse
difficoltà, ma non lasciatevi scoraggiare. I Pāṇḍava sono diventati
immortali a causa delle sofferenze che hanno subito per amore del
dharma.
Gesù sacrificò la propria vita per amore di coloro che era venuto a
servire. Nella Sua missione, anche il profeta Maometto dovette far
fronte a innumerevoli difficoltà: perciò non aspirate ad avere agi e
comodità. Il sevā, il servizio reso al prossimo, svolto in modo altruistico
e con dedizione è ben più grande di qualsiasi altra forma di
venerazione. In tutte le forme di adorazione come japa (la ripetizione
del nome del Signore), dhyāna (meditazione), ecc., vi è sempre
una traccia di egoismo, ma quando il servizio è eseguito in modo
spontaneo, come offerta a Dio, è già di per sé una ricompensa.

Discorso ai Membri attivi Sai che hanno adottato 300 villaggi nel
Tamil Nadu, tenutosi nell’āśram Sundaram, Madras, il 22.1.1985