20 Gennaio 1985
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Un cuore colmo d’amore
[1] Gli uomini hanno dimenticato la loro vera natura e si comportano
come creature demoniache. Sebbene si definiscano esseri umani,
non conoscono l’essenza delle qualità umane. Il sistema educativo
attuale attribuisce grande importanza alla conoscenza dei libri di
testo, ma ignora la moralità e il carattere.
Il settanta percento della popolazione mondiale è costituita da giovani
che saranno i leader potenziali di domani. Se questi giovani
non vengono adeguatamente addestrati a gestire il loro ruolo in futuro,
la società, la nazione e il mondo non potranno progredire in
pace.
Al fine di addestrare la nuova generazione in modo corretto, l’Organizzazione
Sai ha prescritto cinque principi guida: satya, dharma,
śānti, prema, ahiṁsā, vale a dire verità, rettitudine, pace, puro amore
e non-violenza1. Innanzi tutto dobbiamo comprendere la reale importanza
e il vero significato di questi cinque valori.
[2] Satya2 non è solo riferire esattamente gli eventi come sono stati
visti, uditi o sperimentati: è la verità eterna al di là del tempo e dello
spazio che non muta mai. Se l’amore è parte della vostra natura,
satya sarà presente. Se i vostri pensieri emanano da una mente purificata
dall’amore, come risultato ne deriverà la retta azione, vale a
dire il dharma3. Se l’amore fa parte della vostra esperienza, del pensiero
e dell’azione, allora otterrete śānti, la pace. Quando comprenderete
l’amore in modo chiaro, ne risulterà automaticamente ahiṁsā,
la non-violenza.
Pertanto l’amore è l’invisibile corrente sotterranea che unisce tutti i
quattro valori e può essere sintetizzato così: amore nei pensieri è
satya; amore nei sentimenti è śānti; amore nelle azioni è dharma;
amore nella comprensione è ahiṁsā. L’amore è l’elemento che accomuna
tutti questi valori, è la forma di Dio poiché Dio è amore. Chi
diffonde amore è un essere umano, chi non coltiva amore è una bestia.
L’amore o l’assenza di amore vi può rendere un animale, un
uomo o Dio. Promuovere l’amore è possibile solo in un cuore tenero
e amorevole ma, a causa dell’attaccamento agli oggetti materiali, la
tenerezza e l’amorevolezza sono andate perse. Se la mente si dirige
verso il mondo dei sensi, la vita diviene artificiale. Quando andate
in ufficio, salutate le persone in modo artificioso: il namaskāra (il saluto
reverenziale) è fatto con ahaṁkāra (senso dell’io e mio); voi trat-
tate qualcuno rispettosamente solo per la posizione che riveste, ma
senza sincerità e il vostro rispetto non emana dal cuore: solo la verità
emana dal cuore. Se vedete qualcuno rendere un servigio al prossimo
con amore, dovete rispettarlo. Non è l’azione formale che conta:
solo la bontà e la generosità che stanno dietro all’azione sono
degne di rispetto e considerazione.
Pertanto, dovete sviluppare un cuore amabile e tenero che sia colmo
d’amore, piuttosto che agire automaticamente. Se non c’è amore nel
cuore, qualsiasi cosa fate non servirà a niente.
[3] L’insegnante è simile a una cisterna colma d’acqua: se quell’acqua
è pura e potabile, dai vostri rubinetti uscirà un’acqua buona.
Gli studenti sono come i ‘rubinetti’ e si riveleranno buoni solo se gli
insegnanti sono buoni. Gli insegnanti devono manifestare nobili
ideali, in modo che questi vengano riflessi nei loro studenti, i quali
saranno i futuri cittadini e leader del Paese.
Innanzi tutto, gli insegnanti devono mettere in pratica ciò che vogliono
insegnare agli studenti, nonché avere un grande spirito di
sacrificio (tyāga) per il bene della nazione, in modo che anche gli
studenti acquisiscano simili ideali. Prima di correggere gli studenti,
gli insegnanti devono correggere loro stessi.
I valori umani non sono beni che si vendono al mercato, ma devono
manifestarsi nel comportamento e nello stile di vita di ogni uomo;
non devono essere insegnati come materie didattiche, ma come base
su cui costruire un’esistenza retta. L’insegnante deve praticare una
disciplina spirituale in modo da tenere i sensi sotto controllo e ottenere
l’unità di pensiero, parola e azione. Solo quando conseguirete
tale armonia e coerenza, diverrete degli insegnanti ideali.
Discorso rivolto agli insegnanti dei valori umani, Madras, 20.1.1985