15 Dicembre 1985 – Riforma del sistema scolastico

15 Dicembre 1985

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Riforma del sistema scolastico

[1] Le istituzioni educative hanno la responsabilità di fornire alla
società cittadini che abbiano ricevuto una buona istruzione, che siano
competenti e di grande integrità, sui quali fare affidamento per
servire la società con dedizione e abilità. La crisi in campo scolastico
è ben nota: sono stati fatti molti tentativi per apportare cambiamenti
migliorativi al sistema scolastico, ma si è dimenticato che solo il
suo contenuto morale e spirituale può conferire valore e significato
all’educazione.
In un mondo in cui avvengono molti cambiamenti tecnici e scientifici,
è necessario mantenere un equilibrio tra la modernità, le tradizioni
spirituali e il patrimonio culturale del Paese. Il collegamento
che esiste tra educazione e impiego lavorativo, che è rimasto immutato
sin dai tempi di Macaulay1, deve essere interrotto. L’educazione
è per la vita e non solo per guadagnarsi da vivere.
Poiché non è stata attribuita la dovuta importanza alla formazione
del carattere, gli istituti scolastici sono sede di indisciplina e disor-
dini. Chi è responsabile di tale situazione? Essendo incapaci di
comprendere in che modo ragionino gli studenti, gli insegnanti sono
preoccupati e si chiedono come affrontare le circostanze, mentre
gli studenti non hanno disciplina né rispetto nei confronti degli insegnanti.
Sia gli studenti sia gli insegnanti devono confrontarsi con i dirigenti
amministrativi, i quali non sono molto interessati al vero scopo dell’educazione;
perciò ne deriva che gli studenti creano agitazioni e
disordini, e gli insegnanti sono insoddisfatti. I dirigenti, da parte
loro, protestano contro lo Stato, ma non sono soltanto gli insegnanti,
gli studenti, gli amministratori o il governo a essere responsabili di
questa situazione.
[2] I genitori degli studenti hanno ignorato il loro compito di infondere
nei figli le buone attitudini e il retto comportamento. In passato,
le famiglie erano la prima istituzione in cui i giovani assimilavano
la cultura e le tradizioni della nazione, grazie al racconto delle
storie dei grandi saggi, santi ed eroi del passato.
A causa dell’eccessiva indulgenza, i genitori permettono ai figli di
comportarsi a modo loro e di ignorare quello che è buono, nobile e
virtuoso.
Gli insegnanti non spiegano né illustrano agli studenti i valori essenziali
della vita per consentire loro di discernere tra il giusto e
l’ingiusto, tra il vero e il falso.
Gran parte dei problemi esistenti nel nostro Paese non vengono
creati da chi è privo di istruzione o è analfabeta, ma prevalentemente
dalle persone erudite, perché chi è istruito non ha ricevuto il giusto
tipo di educazione.
[3] Nell’attuale sistema educativo c’è troppa interferenza da parte
dello Stato, che va parzialmente a gravare sui mali già esistenti. Il
tentativo di migliorare i programmi didattici modificando il numero
degli anni di frequenza della scuola o degli istituti superiori non
produce alcun cambiamento sostanziale. Se viene stabilito un certo
numero di anni di frequenza, come ad esempio 10+2+3 oppure
10+3+2, non fa alcuna differenza e il prodotto finale non cambia. In
realtà, la riforma deve iniziare già dalle elementari, quando i bambini
sono in un’età facilmente influenzabile: è in quella fase che la
disciplina e i valori morali devono essere inculcati nella loro mente.
Gli studenti che vengono modellati secondo criteri corretti già dai
primi anni di scuola, che sono ispirati dagli esempi tratti dal nostro
patrimonio culturale, diventeranno cittadini esemplari.
Ai livelli educativi più alti, ovvero negli istituti superiori, il problema
maggiore è causato dalla politica e dal fatto che si tengono le
elezioni nelle associazioni studentesche; a queste elezioni politiche
si deve porre termine quanto prima perché, oltre a causare un notevole
spreco di denaro, creano anche divisioni e conflitti tra gli studenti.
[4] Inoltre, una riforma anche per quanto riguarda gli esami è più
che mai necessaria. Rinviare frequentemente gli esami è diventata la
piaga e la rovina dell’attuale sistema educativo. Le autorità scolastiche
devono verificare che tutti gli esami negli istituti superiori siano
completati nella prima settimana di aprile, e che gli esiti siano annunciati
nella prima settimana di giugno, in modo che tutti gli istituti
riaprano per il nuovo anno accademico nell’ultima settimana di
giugno. Soltanto così gli studenti saranno in grado di pianificare il
loro successivo corso di studi.
Dal canto loro, gli insegnanti devono considerare la loro professione
come un dovere sacro, perché hanno la responsabilità di plasmare
le future generazioni di giovani sia con l’insegnamento sia con il loro
esempio diretto.
Gli insegnanti devono essere un’ispirazione per gli studenti sia con
l’esempio sia con il loro stile di vita al di fuori della classe. Se ci sono
insegnanti che si comportano in modo esemplare, gli studenti
non avranno motivo di prendere strade sbagliate.
Uno degli scopi principali dell’educazione è che gli studenti siano
indipendenti e abbiano fiducia in loro stessi, non devono diventare
i detentori di una laurea e poi andare in giro mendicando un posto
di lavoro.
Spero quindi che tutti gli insegnanti svolgano il loro dovere con
fervore ed entusiasmo, in modo da produrre una trasformazione
negli studenti affinché diventino cittadini utili e degni di questo
grande Paese.

Bṛndāvan, 15.12.1985