30 Maggio 1979 – La Persona Cosmica

30 Maggio 1979 

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

La Persona Cosmica

[1] I Veda parlano delle quattro caste o classi sociali chiarendo le regole
relative ai diritti e ai doveri degli individui che vi appartengono.
I Veda dichiarano che la classe dei bramini, degli intellettuali e
dei ricercatori spirituali rappresenta la ‘faccia’ della società, la faccia
che sente, vede, gusta e odora i mutevoli stati d’animo della comunità.
Questa classe sociale ha il dovere d’informare la comunità dei vari
pericoli e delle calamità incombenti; deve guidare, consigliare e
confortare la popolazione in modo corretto, perché costituisce una
‘coalizione di cervelli’ a cui il Paese si affida per ricevere direttive
per il bene comune, in modo tempestivo e imparziale. Questa classe
sociale rappresenta la testa del puruṣa1, della Persona Cosmica.
[2] La casta degli kṣatriya2 è ‘il braccio’ della Persona Cosmica. Il
gruppo consiste di individui rajasici (attivi) pronti a difendere il
Paese da pericoli interni ed esterni, dediti alla sua totale protezione
e sicurezza.
La casta degli vaiśya3 rappresenta ‘la coscia’ della Persona Cosmica,
ed è il sostegno e l’appoggio per le braccia e la testa. Gli appartenenti
a questa casta acquisiscono e custodiscono i mezzi necessari
con cui la comunità vive e prospera; essi devono, però, osservare i
limiti imposti sul profitto e sullo sfruttamento.
La casta degli śūdra4 rappresenta ‘i piedi’ della Persona Cosmica, e si
fa carico di provvedere al sostentamento della comunità.
[3] Le quattro classi sociali formano un sistema organico, un’unità
indivisibile; l’una non può fare a meno dell’altra, e dalla loro collaborazione
armoniosa dipendono la pace e la prosperità della comunità.
La testa è subito consapevole di quello che succede ai piedi, e il minimo
dolore che colpisce qualsiasi parte è riconosciuto dall’intero
corpo.
Se una spina punge la pianta del piede, l’occhio si rimprovera di
non aver notato la spina e di non aver avvisato il piede in tempo,
poi versa lacrime di contrizione. L’occhio ha la responsabilità di
mettere in guardia, di guidare e salvare il piede. Analogamente,
ogni casta deve garantire la prosperità e il vigore a tutte le altre.
[4] Se invitate qualcuno a casa vostra, non potete chiedergli di portare
dentro solo la testa: anche i piedi devono essere accolti con
uguale ospitalità. I piedi sono importanti, infatti si venerano i Piedi
del Signore, che sono oggetto di adorazione e culto.
Le varie parti del corpo possono essere differenti, con nomi, forme e
compiti diversi, ma funzionano solo per la grazia ininterrotta di un
cuore che fornisce a ogni organo un unico e costante flusso sanguigno.
La particolarità e la funzione specifica dei vari organi possono essere
diverse, ma il medesimo Impulso Divino li attiva tutti. Pertanto
non si pone la questione di ‘inferiore o superiore’ se tutti gli organi
collaborano con uno sforzo comune e sono spinti da un unico slancio
di amore verso l’individuo che essi stessi costituiscono.

30.05.1979