28 Marzo 1979 – La promessa dell’Anno Nuovo

28 Marzo 1979

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

La promessa dell’Anno Nuovo

[1] Oggi è la sacra festività di yugādi, l’Anno Nuovo Telugu; diamo
quindi l’addio all’anno vecchio e il benvenuto al nuovo anno. Speriamo
che nell’anno nuovo, chiamato siddhārthi, le attività siano utili
e positive, e preghiamo affinché la primavera conferisca a tutti gli
esseri umani longevità, salute e bontà.
Le esperienze piacevoli e spiacevoli dell’anno passato, che riuscite
a ricordare, contengono molte lezioni utili. Se ripercorrete mentalmente
gli avvenimenti dell’anno passato, potrete rendervi conto
quanto tempo abbiate speso in modo egoistico e quanto nel fare
servizio.
L’uomo ha raggiunto certi progressi in campo scientifico, ma da un
punto di vista morale si è degradato e cade sempre più in basso a
causa del suo egocentrismo. Qual è la ragione di tale decadenza?
L’egoismo, l’ignoranza e la mancanza di saggezza sono le cause.
Oggi l’egoismo è attivo e operante dietro ogni pensiero, parola e
azione. Chi cerca la gioia della liberazione deve bruciare l’egoismo
nel fuoco di jñāna, la saggezza spirituale, altrimenti non ha speranza.
Non sprecate il tempo che è così prezioso e scorre velocemente; la
durata della vita assomiglia a un vaso pieno di buchi, e non comprenderlo
è pura ignoranza. Fate buon uso del tempo e individuate
ciò che è permanente e vero nella vita di un uomo.
[2] Ci sono innumerevoli piccoli villaggi nel nostro Paese e le loro
condizioni sono tristi e pietose. Voi che vivete in città dovete impegnarvi
nel servizio sociale per aiutare i vostri simili, perché a causa
del vostro egoismo non siete di alcuna utilità agli altri.
La gente predica milioni di cose ma non ne pratica neppure una, e
dal pulpito con enfasi esclama: ‘Fratelli e sorelle!’ Persino i fratelli
veri discutono su questioni di proprietà e ricorrono al tribunale per
una vertenza giudiziaria.
Invece di pensare che siete fratelli solo a parole, coltivate il sentimento
di unità. La paternità di Dio e la fratellanza dell’uomo acquisteranno
significato e valore solo in questo modo.
Oggi è il sacro giorno di yugādi. Non è sufficiente indossare abiti
nuovi e fare festa, attuate invece un piano speciale che segni l’inizio
dell’anno nuovo. Gli abitanti dei villaggi non hanno strutture sanitarie
né scolastiche, non hanno acqua potabile né impianti igienici e
non hanno neppure il cibo per sfamarsi. Fornite loro questi servizi e
in tal modo realizzerete la Divinità.
Il bisogno fondamentale del momento è l’uomo d’azione, non quello
che parla soltanto. La nostra terra è karma bhūmi1, ove karma significa
sforzo, impegno. Bhārat (India) è anche la terra che è famosa
per il suo amore per Dio.
[3] Oggi la vita è contaminata dal desiderio della ricchezza, la quale
rende l’uomo ebbro e pazzo. Il denaro è necessario ma deve esserci
un limite, perché troppo denaro può essere nocivo per la mente.
È difficile gestire bene i soldi, ma questa difficoltà vi offre un vantaggio:
fate buon uso del denaro spendendolo per le popolazioni
rurali e per chi è afflitto dalla sofferenza.
Il fondamento di questo mondo non è il denaro, bensì il dharma, la
rettitudine. Se i soldi aumentano, anche l’agitazione cresce; il denaro
porta con sé il dolore.
Un uomo ricco è tormentato da tre elementi: il fisco, i parenti e i ladri.
Solo Dio conosce l’angoscia che assilla un uomo ricco. Quelli
che accumulano ricchezze per il bene dei figli, mentre essi stessi soffrono
di stenti e privazioni, sono la rovina dei loro figli. Pertanto,
elargite il vostro denaro in carità, così avrete raggiunto uno scopo
benefico e positivo.
[4] Gli associati alle Organizzazioni Sathya Sai devono visitare tutti
i villaggi e migliorare la sorte della popolazione rurale. Questa è
una nuova sfida che dovrà essere accolta da tutti i membri dell’Organizzazione.
Io visiterò ogni villaggio insieme a voi per servire tutti gli abitanti
senza alcuna distinzione di casta, credo, razza e classe.
Desidero che, a partire da oggi, le Organizzazioni Sathya Sai programmino
interventi specifici per il miglioramento e lo sviluppo
delle zone rurali, andando in ogni villaggio e provvedendo alla realizzazione
di strutture scolastiche e sanitarie.
La meditazione e l’austerità sono utili solo a voi stessi, ma il bene
del mondo viene raggiunto attraverso il sacrificio.
Nella Mahānārāyaṇa Upaniṣad – Taittirīya Āraṇyaka 10.12.3 si afferma:
na karmaṇā na prajayā dhaṇena tyāgenaike
amṛtatva mānaśuḥ ॥ 1 ॥
Non con le cerimonie rituali, né con la discendenza o la ricchezza,
ma solo con il sacrificio e la rinuncia si può ottenere l’immortalità.2
Pertanto desidero che da oggi gli associati alle Organizzazioni
Sathya Sai sviluppino un profondo spirito di sacrificio e provvedano
alle necessità fondamentali delle popolazioni rurali. È solo nei
villaggi che la moralità e l’onestà persistono ancora in una certa misura.
Spero quindi che tutte le persone ricche si sforzino e contribuiscano
a migliorare le difficili condizioni di vita dei villaggi.
[5] La festività di yugādi significa soltanto indossare abiti nuovi e
mangiare dolci? Liberatevi delle vecchie idee e inculcate nella vostra
mente pensieri nuovi. Il cibo dolce e salato che viene servito nel
giorno di yugādi sta a simboleggiare che si deve trattare il piacere e
il dolore allo stesso modo, con equanimità.
I ragazzi e gli studenti devono essere addestrati a fare servizio nelle
regioni rurali. Oggi nel nostro Paese il 40% dei bambini va a mendicare,
e non va bene starsene tranquilli quando ci sono così tanti
stenti e patimenti nella società. Rinunciate a fare japa, la ripetizione
dei Nomi divini, e sādhanā, la pratica spirituale, per aiutare i bisognosi
mediante il servizio e il sacrificio. Rendetevi conto che il servizio
reso all’uomo è servizio a Dio.
Nel giorno dell’Anno Nuovo dovete fare una promessa, ovvero che
servirete gli abitanti delle aree rurali al meglio delle vostre capacità;
e lo farete come un dovere sacro che trascende tutte le differenze di
casta, religione e politica. Tale sentimento sarà rafforzato dalla fiducia
in voi stessi e dall’equanimità che avrete nei momenti di gioia e
di dolore.
Noi affermiamo di essere figli di Bhārat ma in che modo sosteniamo
la cultura indiana? La nostra cultura non sarà sostenuta se da parte
nostra non c’è fede. La fiducia in sé e la fede sono essenziali per il
progresso spirituale.
Spero che consideriate il servizio ai villaggi come un servizio reso a
Dio! Riverso su tutti voi le Mie benedizioni!

Śivam, Hyderabad, 28.03.1979