Considerate il servizio all’uomo come servizio a Dio
Oggi è la sacra festa di Ugâdi (Anno Nuovo telugu). Noi salutiamo l’anno passato e diamo il benvenuto a quello nuovo. Speriamo che durante quest’anno il nostro tempo e le nostre attività siano utili; preghiamo che l’anno nuovo porti a tutti gli esseri longevità, salute e bontà. I ricordi di esperienze piacevoli e spiacevoli dell’anno precedente, che indugiano nella mente, contengono molte lezioni utili; passando in rassegna l’anno trascorso, possiamo vedere quanto tempo abbiamo usato egoisticamente e quanto facendo servizio. L’uomo ha ottenuto qualche progresso sul piano fisico e scientifico, ma è sceso sul piano morale. Qual è la causa di questa caduta? Egoismo, egocentrismo, ignoranza e mancanza di saggezza (avidyâ) ne sono le sole ragioni. È l’egoismo che opera ora dietro ogni pensiero, parola e azione dell’uomo; coloro che cercano la gioia della liberazione devono bruciare questo egoismo nel fuoco della Saggezza Spirituale (Jñâna). Diversamente, l’uomo non ha futuro. Non sprecate il tempo che è prezioso e vola via svelto; il periodo di vita è come un vaso poroso, e non rendersene conto costituisce l’ignoranza fondamentale. Fate buon uso del tempo riconoscendo ciò che è permanente e vero nella vita umana.
Coltivate il sentimento di unità
Nel nostro Paese ci sono 564.000 villaggi; la loro condizione è triste e drammatica. La gente che vive in città deve impegnarsi nei programmi di servizio sociale e aiutare i suoi simili. Voi diventate inutili agli altri a causa dell’egoismo. Avete ogni sorta di speranza e alla fine rimanete delusi; la gente predica un milione di cose, ma non ne mette in pratica neppure una. Dal palco, noi diciamo “fratelli e sorelle”; sentiamo di essere tutti fratelli, ma persino i fratelli veri si azzuffano per le proprietà e vanno a litigare dal giudice. Quindi, invece di pensare di essere fratelli e sorelle, dovremmo coltivare il sentimento spirituale più alto: l’unità. La paternità di Dio e la fratellanza degli uomini acquistano significato soltanto così. Oggi è il sacro giorno di Ugâdi. Indossare abiti nuovi e godersi la festa non basta; inaugurate un movimento nuovo per dare rilievo all’anno nuovo. La gente dei villaggi non ha attrezzature mediche né scolastiche, non ha acqua potabile né organizzazioni sanitarie. Molti non hanno cibo sufficiente; soddisfate queste loro necessità fondamentali e raggiungerete così la Divinità. Ciò che serve ora è l’uomo d’azione, non quello che parla soltanto; la nostra terra di Bhârat è la terra dell’azione e l’azione è applicazione, è sforzo. Questa sacra terra è conosciuta anche per il suo amore per Dio.
Usate il denaro per aiutare le persone indigenti
Oggi la nostra vita è marchiata dal desiderio di ricchezza, ma questa inebria l’uomo e lo rende pazzo. Il denaro è necessario, ma deve avere un limite; troppo denaro può essere dannoso. Spendere denaro è più difficile che guadagnarlo e ancora di più averne cura. Questa difficoltà ha un vantaggio: fate del denaro un buon uso spendendolo per la popolazione rurale e per la gente povera. Non è valido il detto dhana mûlam idam jagat, “il denaro è la base del mondo intero”, ma Dharma mûlam idam jagat, “la Rettitudine è la base del mondo intero”. Se cresce il denaro, cresce anche l’inquietudine. Il denaro porta con sé la sofferenza; un uomo ricco è incalzato da tre direzioni: dal governo, dai parenti e dai ladri. Soltanto Dio conosce l’angoscia che soffre un uomo ricco. Quelli che ammassano denaro per il bene della prole soffrono di privazioni e rovinano la vita dei figli; spendete quindi il denaro in opere di bene e rendetelo utile. I membri delle Organizzazioni Sathya Sai devono andare in ogni villaggio e migliorare le condizioni di tutta la popolazione rurale; questa è la sfida attuale per i membri del Movimento. Io visiterò ogni villaggio con voi e servirò tutti i paesani senza alcuna discriminazione di casta, di credo, di razza o di classe. Desidero che, da oggi in poi, l’Organizzazione Sathya Sai intraprenda dei programmi di miglioramento delle condizioni rurali, vada in ogni villaggio e fornisca ausili medici ed educativi. La meditazione e le austerità sono utili soltanto a se stessi, ma il bene del mondo in generale si ottiene con il sacrificio. Le Upanishad indicano il sacrificio quale unico mezzo di salvezza:
Tyâgenaike amrutatvamânasu
L’immortalità si ottiene soltanto con il sacrificio”.
Desidero quindi che i membri dell’Organizzazione Sathya Sai sviluppino lo spirito di sacrificio e soddisfino le necessità che sono fondamentali per la vita delle popolazioni rurali. È nei villaggi che ci sono ancora un po’ di moralità e di onestà. Io spero che tutta la gente ricca si sforzi di migliorare la condizione dei villaggi. Una festività significa soltanto indossare degli abiti nuovi e mangiare dei dolci? Liberatevi delle idee vecchie e assorbite le nuove. La miscela dolce-amara che si serve nel giorno di Ugâdi indica che bisogna trattare il piacere e il dolore con equanimità. Gli studenti devono essere addestrati a servire nelle aree rurali. Oggi, nel nostro Paese, ci sono circa duecento milioni di bambini, il quaranta per cento dei quali manca del minimo indispensabile alla vita; starsene tranquilli quando nella società all’intorno ci sono difficoltà simili non va bene. Noi dobbiamo smettere la recitazione del Nome e la pratica spirituale per soccorrere questa gente con il servizio e il sacrificio; dobbiamo capire che Jana Sevâ è Janârdhana Sevâ e Manava Sevâ è Mâdhava Sevâ “Il servizio alle persone è servizio a Dio.” In questo primo giorno dell’anno, tutti voi dovete prendere l’impegno di servire la popolazione rurale meglio che potete; dovete farlo come un dovere sacro che va oltre le differenze politiche, di casta e credo. Questo modo di sentire viene rafforzato dalla fiducia in se stessi e dall’equanimità nei confronti della gioia e del dolore. Noi diciamo di essere tutti figli di Bhârat, ma in qual modo ne sosteniamo la cultura? La cultura non si può sostenere senza una fede adeguata. La fede e la fiducia in se stessi sono essenziali per il progresso spirituale. Con la speranza che consideriate il servizio ai villaggi come servizio a Dio, vi benedico.
Shivam, Hyderabad, 28 marzo 1979.
(Da “Sanâtana Sârathi”, marzo 2011)