25 Luglio 1978
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
L’importante ruolo dell’insegnante
In passato, i guru esperti di yoga1
si sono liberati del desiderio e dell’attrazione per il mondo.
Per molti secoli hanno condotto una vita ascetica
e guidato gli altri!
[1] L’educazione ha la responsabilità di rendere ogni campo della
vita proficuo e benefico, e nei confronti della nazione ha il dovere di
rendere la popolazione competente e onesta. Sfortunatamente gli
istituti educativi moderni seguono la via opposta.
Fra tutti gli esseri viventi, solo l’uomo sa riconoscere il Divino in sé
stesso e negli altri e la santità della sua missione; egli ha la capacità
di realizzare la propria umanità, la quale implica il distacco, la rinuncia,
una condotta virtuosa e disciplinata. Ma tali qualità non
vengono valorizzate in modo significativo dal nostro sistema educativo.
Oggi si crede che la conoscenza serva ad acquisire la ricchezza, ma
questo non è esatto. La vera educazione si riferisce alla realizzazione
dell’esistenza, all’obiettivo della vita più che ai mezzi di sussistenza.
Solo attraverso l’educazione riuscirete a infondere nella
mente i sacri ideali della vita umana.
La mucca produce il latte solo per nutrire il suo vitello che, quando
è sazio, salta di gioia e si sente forte e felice. Ma noi ci appropriamo
del latte destinato al vitello e ci sosteniamo con quell’energia. Anche
l’educazione, che è intesa per raggiungere il coronamento della
vita, è da noi usata per ottenere invece una vita confortevole.
[2] Quello che viene insegnato oggi nelle scuole non è l’educazione
bhāratīya (dell’India); anche se l’attuale sistema scolastico viene magnificato
e ritenuto un metodo educativo nazionale, in realtà è anti-
nazionale, e spesso provoca l’impoverimento delle famiglie che
devono persino vendere le loro proprietà per far fronte alle spese
dei figli. E quale vantaggio se ne ricava? Grazie all’istruzione ricevuta,
i giovani ottengono una laurea che è solo un altro modo per
definire il ‘piattino dell’elemosina’, usato per mendicare un posto di
lavoro.
Il sistema educativo indiano deve mettere in risalto la fiducia in sé
stessi e un modo di vivere autonomo e indipendente, deve infondere
nello studente il coraggio d’intervenire contro l’ingiustizia, l’indisciplina,
l’immoralità e la falsità; deve trasmettere una salda fede
nell’ātma, nel divino Sé, quale realtà di ogni uomo. Questi principi
che dovrebbero costituire la base dell’istruzione del Paese, vengono
trascurati e ignorati da tutti in maniera preoccupante.
La nostra antica cultura dava l’opportunità di praticare le qualità
divine insite nell’uomo. L’India divenne famosa per la sua cultura
poiché negli eremitaggi i grandi maestri insegnavano questi ideali
ai loro discepoli, dopo averli realizzati e applicati alla loro stessa vita.
Oggi invece molte riforme del nostro sistema educativo tendono
ad abbassare il livello qualitativo degli insegnanti.
[3] In ogni Paese, la professione dell’insegnante implica una maggiore
responsabilità. Se l’insegnante devia dalla via della verità, l’intera
società ne soffre; perciò dovete sforzarvi di vivere in modo retto
e integerrimo. Molti bambini innocenti, che non hanno ancora
alcuna cognizione del mondo e dei suoi sistemi, vi sono stati affidati
per ricevere da voi consigli e guida. Se l’insegnante stesso osserva
la disciplina e ha buone abitudini, i suoi allievi saranno in grado di
diventare cittadini ideali.
Se l’insegnante cade preda di cattive abitudini, maniere indesiderabili,
cattive compagnie e comportamento deplorevole, anche gli allievi
saranno indotti a seguire strade sbagliate. Pertanto l’insegnante
è responsabile di promuovere il bene del mondo o di portarlo alla
rovina.
Ovviamente, anche oggi ci sono alcuni insegnanti che seguono gli
antichi ideali, e la cultura indiana è ancora fresca e fiorente solo
perché nel Paese ci sono insegnanti colmi di sentimenti sacri e di
nobili ideali.
A dire il vero, gli insegnanti che hanno avuto l’opportunità di frequentare
questo corso di formazione sono molto fortunati. Nel
grande stato dell’Andhra Pradesh, in cui ci sono migliaia di insegnanti
che lavorano nelle scuole, solo voi (circa seicento) siete stati
selezionati per frequentare questo corso; perciò vi è stato assegnato
il compito di modellare il carattere dei bambini delle vostre scuole
per farli diventare allievi esemplari.
[4] La scuola di ogni villaggio deve essere trasformata in un gurukula2
e ogni insegnante deve diventare un ṛṣi3, un saggio che conduca i
bambini sulla via della moralità, dell’etica e della spiritualità, affinché
diventino cittadini ideali. Anche voi appartenete alla linea di
discendenza degli antichi ṛṣi, perciò siete stati prescelti per svolgere
questo compito. Oggi invece i ṛṣi sono scomparsi dai ṛṣikul (dimora
di un saggio) ma è rimasto solo il termine ṣikul, che nell’epoca attuale
ha preso il nome di ‘school’ (scuola).
Non lasciate spazio al dubbio e alle discussioni sulle questioni religiose:
dovete riconoscere la verità che riconcilia e riunisce tutte le
religioni senza fare alcuna distinzione. Insegnate ai bambini questa
verità e infondete in loro amore e armonia; essi sono come giovani
piante che dipendono da voi e dalle vostre attenzioni per crescere e
fiorire.
Coltivate nel vostro cuore lo spirito di sacrificio, la virtù della carità
e la consapevolezza del Divino, solo così avrete il diritto di coltivare
le stesse qualità nel cuore dei bambini. Sfortunatamente, questi
principi sono oggi assenti nelle scuole, perciò dovete sforzarvi di
riformare il sistema educativo al meglio delle vostre capacità e renderlo
proprio come quello dell’antica India. Ovviamente, all’inizio
troverete questo compito difficile e gravoso, ma nel procedere lo
troverete sempre più facile.
[5] Nei prossimi dieci giorni, ogni giornata sarà dedicata ad approfondire
l’aspetto spirituale e culturale dell’educazione; ad esempio:
‘In che modo sviluppare nei bambini l’attitudine ad amare? Come
indurli a riconoscere il senso di fratellanza e di affinità che unisce
l’intera umanità? Come inculcare nella loro mente idee contrarie alle
distinzioni sociali, alle differenze di nazionalità e ai pregiudizi
religiosi? In che modo far emergere in loro lo splendore della Divinità
che è l’essenza dell’umanità?’ A tali argomenti dovrete prestare
una speciale attenzione.
Oggi, negli studenti il livello di coscienza morale e spirituale e di
discriminazione fra il giusto e l’ingiusto è molto basso. Poiché l’India
è l’antica scuola dello yoga e della rinuncia, gli studenti di
questo Paese non devono sprecare la loro vita nella ricerca del benessere
materiale, ma dedicarla al sacrificio e al servizio altruistico.
È davvero una questione d’orgoglio che un’iniziativa del genere, su
così vasta scala, sia stata intrapresa per la prima volta nell’Andhra
Pradesh per mezzo di un istituto fondato sotto gli auspici dello Stato.
Ma ricordate che frequentare solo il corso non può dare grandi
benefici. Gli insegnanti devono svolgere un ruolo determinante per
rendere questo progetto sperimentale un grande successo.
[6] Nelle scuole ci sono insegnanti che tengono lezioni di storia,
geografia o matematica. L’insegnante di geografia apre una mappa,
indica un certo Paese e spiega come vive quella popolazione. L’insegnante
di matematica scrive sulla lavagna una fila di numeri e
spiega delle regole, e quello di storia racconta le vicende accadute
in un certo Paese.
L’insegnante di ginnastica, invece, deve stare di fronte ai suoi allievi,
ben allineati in fila, e dimostrare loro l’esercizio da compiere
mentre conta uno, due, tre. Pertanto, seguendo l’esempio di quest’ultimo,
tutti gli insegnanti devono fare quello che dicono, devono
dimostrare con la loro stessa vita la verità e la validità di quello che
consigliano agli allievi.
Se ad esempio un insegnante punisce gli studenti che fumano, con
quale autorità consiglia ai suoi allievi di non fumare, se egli stesso è
un accanito fumatore? Con un’ipocrisia del genere, l’insegnante
perde tutto il rispetto agli occhi dei suoi allievi. Se invece osservate
le regole che volete imporre agli altri e vi sforzate di metterle in pratica,
i vostri consigli saranno certamente seguiti; ma quando riuscirete
a raggiungere questo livello? Solo quando diverrete almeno la
personificazione dell’umanità, cioè quando saprete quali sono le
qualità umane essenziali.
Quando il pensiero che nasce dalla mente, la parola formulata dalla
lingua e l’azione eseguita dalla mano sono in perfetta armonia e
coerenza fra loro, si manifesta la vera umanità. Oggi l’uomo appare
tale nella forma, ma la sua umanità è assente perché egli pensa in
un modo, parla in un altro e agisce in tutt’altro. Dovete invece parlare
come pensate, e agire come parlate: questo è il vero segno di
umanità. Comportatevi quindi in conformità ai consigli che date;
deve esserci perfetta coerenza e concordanza tra il pensiero, la parola
e l’azione, solo allora potrete fare da guida ai bambini; altrimenti,
come insegnanti, li lascerete completamente indifferenti, anzi non
farete loro né caldo né freddo.
[7] Attraverso i secoli, l’India ha accolto molte religioni, fedi e sette;
ma la sintesi di tutti i testi spirituali è che in ogni essere è presente il
Divino, quindi insegnare tale principio fondamentale è oggi assolutamente
essenziale. Come ha detto proprio ora il Ministro della
pubblica istruzione, le fondamenta di un edificio devono essere
molto solide; persino per una casetta sono indispensabili fondazioni
stabili e salde. Per crescere bene, un albero deve avere delle radici
molto resistenti. Senza radici, esso cadrà al primo soffio di vento,
mentre uno stabile senza fondamenta si schianterà al suolo. Allo
stesso modo, anche gli studenti devono avere delle solide fonda-
menta per poter progredire nella vita in modo soddisfacente. La conoscenza
e l’esperienza morale, etica e spirituale rappresentano le
fondamenta più sicure.
Ma non serve parlare solo delle fondamenta! Quando cominceremo
a costruirci sopra? Per ora non si fa altro che continuare a discutere
di questo progetto. L’attuale programma della scuola elementare
progressista è solo la base; le scuole superiori formeranno le pareti e
gli istituti universitari il tetto. Tutti e tre devono essere progettati
insieme perché sono complementari.
Noi oggi poniamo le fondamenta, ma non basta: l’edificio completo
deve essere eretto. L’alberello viene messo a dimora, tuttavia deve
essere irrigato, concimato e curato con grande attenzione.
Essere nati come esseri umani è la fortuna più grande per un jīva4,
perciò fate il miglior uso di questa rara opportunità. Mettete in pratica
nella vita quotidiana quello che l’ātma o la vostra coscienza interiore
vi sprona a fare! Desidero che facciate ogni possibile sforzo e
una promessa solenne in tal senso perché, credetemi, non c’è sacrificio
più elevato, né yoga più nobile, né offerta a Dio più sublime e
santa.
[8] I figli che voi rivendicate come ‘vostri’ sono kāmaputra, figli nati
dal desiderio, mentre i bambini che vengono da voi per essere
istruiti ed educati sono premaputra, i figli attirati a voi dal vostro
amore. In realtà, questi bambini hanno il diritto di ricevere il vostro
amore più dei vostri figli naturali, perciò prendete la decisione di
sacrificarvi per il loro bene. Il vero yoga è tyāga: rinuncia, sacrificio e
distacco.
Rendetevi conto della verità delle seguenti massime:
“Date e riceverete. Il piacere causa la malattia: questo è il risultato
che ne deriva. Prendete e perderete!”
Molti di voi comprendono intellettualmente la validità di tali regole,
ma finora non siete riusciti a tradurle in pratica.
Nella Bhagavad Gītā, Kṛṣṇa dice ad Arjuna:
nimitta mātraṁ bhava savyasācin
Sii solo lo strumento, oh abile arciere.
(BG 11.33)
L’attuale progetto è stato determinante per portarvi tutti qui permettendovi
così di condividere la beatitudine divina. Questo programma
di sviluppo ci ha riunito e ha fatto da ponte tra l’umanità e
la Divinità. Senza tale ponte di amore, il viaggio fra quei due punti
sarebbe stato impossibile.
[9] Desidero vivamente che colmiate i vostri cuori di amore e portiate
i bambini che vi sono stati affidati sulla via dei sacri ideali dell’India.
Ora dovete formare dei gruppi di studio per raccogliere e
ordinare i vostri suggerimenti, dovete analizzare i principi che fanno
da base al programma di sviluppo, e durante questi dieci giorni
fissate nella memoria quelle idee che vi aiutino a programmare le
lezioni per i prossimi dieci mesi.
Il tempo è molto importante. Il corpo vi è dato per essere usato in
modo efficiente in ogni minuto della sua esistenza.
La vita umana vi è stata concessa per svolgere il karma, l’azione,
come vostro dovere. Infatti, il tempo deve essere considerato divino
e adorato come tale.
Dio è descritto come kālakāla5, il Signore del Tempo; come kālātīta,
Colui che trascende il Tempo, nonché come kāla tattva bodhaka, Colui
che rivela il Principio del Tempo.
Pertanto non perdete tempo prezioso a girovagare al di fuori dell’area
universitaria, pensando di essere venuti qui per passare dieci
giorni a Bṛndāvan; partecipate ai seminari e ai gruppi di studio, sottoponete
i vostri dubbi agli altri insegnanti per cercare di risolverli,
trascorrete il vostro tempo con loro, non per fare pettegolezzi, ma
discussioni utili e proficue.
Quando ritornerete ai vostri villaggi, portate fuori i bambini una o
due volte alla settimana per svolgere il servizio sociale e per aiutarli
a vincere la loro pigrizia. L’indolenza produce ruggine che col tempo
trasforma l’uomo in polvere.
[10] Se l’uomo vuole essere felice e in buona salute, il primo esercizio
che deve fare è rimuovere dalla mente tutti i cattivi pensieri, i
cattivi sentimenti e le cattive abitudini. Qual è il secondo passo?
Deve accogliere in sé i buoni pensieri, i buoni sentimenti e le buone
abitudini. Esercizi del genere possono essere praticati sin dall’infanzia.
Nella vostra veste di insegnanti, quello che dovete fare è
eliminare tutto il male e sostituirlo con il bene.
Siate molto vigili per evitare che i bambini vengano rovinati dal
male dell’ingiustizia, della violenza, dell’immoralità e della falsità.
Questo è il tapas (penitenza) che il vostro dovere v’impone. In questi
dieci giorni dovete raccogliere coraggio e ispirazione per mettere
in pratica tale tapas; in tal modo non avrete bisogno di dedicarvi ad
altri esercizi spirituali.
Offrite tutta la vostra capacità, forza e cultura a questo grande yajña6.
Ogni azione dedita è uno yajña! Fate in modo che la dedizione a
questo lavoro altruista venga praticato in tutto il Paese.
[11] La beatitudine non scaturisce dai libri né può essere acquistata
a caro prezzo; è possibile ottenerla solo con il lavoro svolto con dedizione
e altruismo.
Quando tornerete al vostro paese, dopo aver terminato il corso di
aggiornamento, grazie a voi, ogni anno tre o quattromila insegnanti
riceveranno suggerimenti e ispirazione. Questo progetto aiuterà voi
come individui e tutta la società in generale.
Anche dopo il corso di addestramento, molti continueranno a essere
disoccupati, ma udyoga (posto di lavoro) non è così importante;
quello che conta veramente è yoga (comunione con il Divino). Senza
yoga come può udyoga elargire la felicità?
Dalla guardia davanti al cancello al primo ministro della capitale,
tutti sono interessati al posto di lavoro; ma il vero udyoga ha la sua
base nello yoga, il quale armonizza la vostra psiche, vi consente di
aderire alla verità e vi mantiene sulla via del dharma.
I libri sono pieni di cose dotte,
ma le teste sono piene solo di confusione.
Voi dovete ricevere e impartire un’educazione che vi plasmi in esseri
divini, santi, pieni e liberi.
Padrone di tutta la conoscenza,
lo stolto si pavoneggia come un erudito di gran fama,
tuttavia non sa neppure chi egli sia
né si azzarda a rinunciare a un solo vizio!
La sua notorietà deriva da dispute e polemiche,
la sua erudizione ha molte falle e fa acqua.
Studia e continua a studiare fino alla morte,
ma ancora non sa come non morire!
[12] Nato come essere umano, indipendentemente da quello che sa
o non sa, l’uomo deve conoscere l’ātma perché solo il Sé può conferirgli
beatitudine e immortalità.
Sin da oggi, prendete la decisione di sacrificare tutto quello che avete
per il bene dei bambini, puri e innocenti, che si affidano a voi per
essere istruiti, guidati e ispirati.
Finché siete intrappolati nelle spire dei vostri interessi pecuniari e
finché credete che solo tali benefici possano rendervi felici, rimarrete
quelli che ora siete. Otterrete, invece, la beatitudine il giorno in
cui vi deciderete a fare servizio con dedizione e altruismo. Sia che
otteniate o no le comodità materiali che desiderate, prestate attenzione
al compito e al dovere per cui siete venuti, e fate appello a tutte
le risorse per realizzare il Sé!
Corso di addestramento per insegnanti, Bṛndāvan, 25.07.1978