25 Luglio 1975
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Il Mio desiderio, il Mio voto
[1] La giornata odierna è l’incontro tra il passato e il presente, come
avviene per tutti i giorni. Oggi, nella nostra università, auguriamo
ogni bene a chi ha conseguito la laurea e diamo il benvenuto a chi
ha appena iniziato il corso. Ogni momento in cui decisioni cruciali
devono essere prese con urgenza è un momento di crisi. La vita è
una lotta tra le forze del bene e del male, della gioia e del dolore,
del successo e del fallimento.
Può sorgere l’interrogativo se, alla luce di questa lotta perpetua,
l’uomo possa sfuggire alle catene della dualità. È forse una vana
speranza, una prospettiva lusingante o è il gioco divino? In realtà, è
l’ineluttabile destino dell’uomo, ed è per prepararvi a far fronte al
vostro destino che abbiamo istituito questa università.
La studentessa che ha parlato pochi minuti fa ha detto che l’attenta
lettura di una gran quantità di libri non può essere considerata educazione.
È vero! L’educazione deve curarsi del corpo, della mente e
dello spirito, oltre che dell’intelligenza, e non va relegata alle quattro
pareti di un istituto.
L’università ha valore per quegli studenti che vogliono stare attenti
e imparare. La vita è una presa di coscienza! Il contadino, il falegname,
il fabbro, lo scultore, il commerciante, tutti devono essere
consapevoli dei loro doveri e responsabilità, delle loro capacità e
competenze, e l’educazione deve determinare e promuovere tale
consapevolezza.
[2] Educazione non vuol dire essere dei topi di biblioteca, ma comprende
lo studio e il riconoscimento di tutte le attività economiche,
le professioni e le associazioni, deve incoraggiare e accogliere il bene
e rifiutare il male. L’educazione spirituale non è una disciplina
distinta e separata, è parte integrante di tutti i vari livelli di istruzione;
di fatto, è la base stessa su cui edificare una struttura duratura.
L’educazione spirituale e l’istruzione secolare sono come le due
metà dello stesso fagiolo: il germoglio che spunta nel mezzo è alimentato
da entrambe le metà.
La natura femminile è la base su cui far sorgere un mondo pacifico
e felice. Se le donne sono sincere e coraggiose, gentili e compassionevoli,
virtuose e pie, il mondo può avere un’era di pace e gioia. I
giovani avrebbero la capacità di diventare aspiranti spirituali forti e
retti in grado di arrivare ai vertici dell’avventura spirituale, ma non
hanno guide idonee. D’altra parte, i giovani sono esposti a innumerevoli
lusinghe e tentazioni; infatti cattivi esempi e consigli malvagi
vengono disseminati ovunque in modo seducente.
Ci sono due sirene ammalianti che attraggono i giovani verso la futilità
e la frivolezza, dirottandoli sulla strada della rovina: la prima
sirena è il cinema, l’altra è il romanzo. I film contaminano e corrompono,
inquinano la mente tenera e innocente dei ragazzi, insegnano
loro il crimine, la violenza e l’avidità, distruggono la loro
umanità fino a farli degradare nella bestialità. Persino i monaci che
indossano la tunica ocra vengono trascinati verso il peccato da tale
insidiosa influenza. Anche i romanzi corrompono in ugual misura
con immagini indecenti e perverse. Chi travia i giovani spingendoli
nella giungla del vizio mediante film e i romanzi non sa né vuole
sapere in che modo forgiarli in cittadini fiduciosi e autonomi, consapevoli
e sicuri di sé. Questo bisogno essenziale viene del tutto
ignorato.
[3] Una volta, uno studente andò da un chiromante per farsi leggere
la mano. L’uomo ne esaminò con attenzione le linee e gli disse che
avrebbe avuto molto successo nello studio e nell’educazione. Il giovane
ne fu molto lieto. Poi predisse che avrebbe avuto fortuna e
guadagnato molto denaro, e lo studente esultò di gioia; quindi il
chiromante dichiarò che oltre a una gran fortuna avrebbe ottenuto
fama e celebrità, e a quelle parole il ragazzo, raggiante, fu al culmine
della gioia. Infine il chiromante annunciò che la linea della vita,
però, era corta e terminava all’improvviso, molto repentinamente!
Allora il povero studente cadde a terra svenuto!
Oggi, anche l’educazione non ha una ‘linea della vita’, non conferisce
l’abilità e le attitudini essenziali a vivere un’esistenza di pace e
di soddisfazione; l’educazione non è ‘piena’, non svolge la sua funzione
in modo completo, e non comprende nella sua sfera tutti i bisogni
e gli obiettivi; si accontenta di fornire testi colmi di nozioni, di
ricerche banali e di assegnare lauree di poco valore, così i suoi ‘prodotti’
esibiscono la loro inutilità e assenza di obiettivi gridando che
Dio è morto e che le virtù sono solo una superstizione.
Come può l’uomo esistere senza Dio, o Dio essere distante e separato
dall’uomo? Non può esserci una ghirlanda se non c’è il filo che
passa attraverso tutti i suoi fiori! Non possono esserci esseri umani
senza quell’affinità interiore che Dio dà a ogni uomo. Egli è il Brahmasūtra,
il filo invisibile ma inevitabile.
[4] Milioni di Rupie sono stati spesi per istituire questa università,
non con l’intenzione di aggiungerne un’altra alle centinaia di istituti
sparsi in tutto il Paese, ma per educare una generazione di donne
che sappiano vivere gli ideali custoditi dalla cultura bhāratīya [dell’India]
e che promuovano la dignità e il destino della donna.
Il motivo che ci ha spinto a fondare un’università femminile è per
soddisfare i bisogni delle donne che, come madri, hanno il compito
di incoraggiare l’espansione dell’amore in cui includere tutti gli esseri
umani. Il primo luogo per attuare quest’espansione è la famiglia;
dovete riverire e compiacere i vostri genitori che vi hanno dato
l’opportunità di vivere e imparare. Se li maltrattate o se date loro
dei dolori, come potrete rallegrare gli altri attraverso il servizio e la
comprensione?
Espansione è il punto essenziale dell’educazione. Voi sapete che se
pompate l’aria in un palloncino, alla fine esso scoppia e l’aria che si
trova all’interno si unisce all’illimitata quantità d’aria all’esterno.
Anche il vostro amore deve riempire la casa e la società, e alla fine
spezzare persino quei legami e diventare universale. Una goccia
d’acqua tenuta sul palmo della mano evaporerà rapidamente perché
è troppo isolata; ma se la versate nel mare, essa sopravviverà
come parte del mare stesso, ne assumerà il nome e il sapore, la maestà
e la forza.
Coltivate l’amore, piantate i semi dell’amore in tutti i cuori; riversate
amore sulla sabbia desertica, fate che i teneri germogli, i fiori stupendi,
i frutti deliziosi, il dolce nettare dell’amore siano gustati da
tutta l’umanità. Tale è il Mio desiderio, la Mia missione, il Mio voto.
Quando lascerete l’università dopo aver ottenuto una laurea, non
chiedete ‘Che cosa mi darà il Paese?’ Piuttosto chiedetevi ‘Che cosa
posso dare ora al mio Paese?’ Oggi, invece, quando gli studenti ve-
dono delle persone addolorate e disperate, non tentano neppure di
alleviare la loro sofferenza, anzi versano benzina sul fuoco e godono
del danno provocato!
[5] Ho istituito quest’università con l’obiettivo di educare la madre
ideale, la sorella ideale, la moglie ideale, in sintesi, la donna ideale.
Il corso di studio per prepararvi agli esami universitari è semplicemente
un’esca per attirarvi nel ben più nobilitante progetto di formazione
del carattere e di sviluppo dell’amore universale. Acquisire
un po’ di nozioni è per voi una questione di orgoglio, ma non
avete motivo d’essere orgogliose se in voi non si verifica la necessaria
trasformazione.
La terra non è che un puntino nell’immenso cosmo; l’India è una
minuscola parte di quel puntino; Anantapur è una particella infinitesimale,
e voi siete uno delle migliaia di esseri umani che vivono
qui. Allora, che motivo avete d’imporvi agli altri con orgoglio e sentirvi
superiori?
[6] Le studentesse e le insegnanti devono essere molto vigili e attente
a non attrarre gli occhi e la lingua dei giovanotti con il loro abbigliamento
e comportamento. Rimanete pure un po’ indietro rispetto
ai tempi; è certamente meglio che adottare delle mode che oltraggino
le tradizioni e le usanze del Paese e della sua cultura. Non disonorate
i vostri genitori e non deludeteli agendo in modo contrario ai
loro progetti più ambiti. Vi assicuro che il rispetto e la riverenza che
offrite ai piedi dei vostri genitori giungono a Me.
In questa università sono stati stabiliti alcuni regolamenti speciali
per infondere in voi la fede e la disciplina spirituale. I docenti e le
studentesse devono mostrare vivo interesse e attenzione a tali regole
che sono i principi unici e tipici del nostro istituto, concepiti per il
vostro bene e per il bene del Paese.
Anche gli insegnanti devono essere esempi di sincerità, semplicità,
collaborazione reciproca e amore; anch’essi devono manifestare un
vivo interesse per le preghiere e per tutte le discipline di carattere
spirituale.
Anantapur, Università Femminile Sathya Sai, 25.07.1975