19 Luglio 1979
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Il nuovo College
[1] La Verità, satya, deve essere adorata e osservata: è la Meta suprema
da raggiungere attraverso la disciplina spirituale; la stessa
cosa vale anche per śānti, la pace e l’equanimità. Il Principio di Verità
è immanente in ogni essere, e l’aspirante spirituale, che ne è a conoscenza,
deve essere amabile e amichevole con ogni essere vivente.
Questo è il messaggio delle sacre scritture di tutti i Paesi.
Se esaminiamo la vita e il comportamento degli animali, classificati
come ‘inferiori’, potremo apprendere molte lezioni per migliorarci.
L’elefante, la mucca e il cervo non fanno del male, non feriscono né
mangiano gli altri animali; vivono di foglie, erba o granaglie, perciò
conducono una vita sattvica e sono quindi rispettati dall’uomo. Invece,
la tigre, il leopardo e il lupo hanno un’indole crudele, feriscono
gli altri animali e divorano quelli che uccidono, perciò l’uomo
sta sempre alla larga da questi animali rajasici.
Egli è orgoglioso di essere il ‘vertice’ della creazione, infatti è una
grande fortuna nascere come essere umano. Poiché il ruolo dell’uomo
è sacro, nobile e benefico, come può la crudeltà, l’odio e la
violenza contaminare il suo cuore che è il fulcro della compassione,
dell’amore, della giustizia e dell’equanimità? Come può cadere dal-
le sublimi altezze sattviche della Divinità e precipitare negli abissi
delle qualità rajasiche come l’ingratitudine, la vendetta e il vandalismo?
[2] Immaginate il terrore che viene a crearsi fra i bovini se una tigre,
un leopardo o un lupo s’introducono nella loro stalla; presi dal panico,
lottano terrorizzati finché vengono abbattuti e divorati. Allo
stesso modo, i tratti rajasici del carattere godono nel distruggere le
virtù sattviche dell’uomo.
Studenti!
Voi siete la personificazione dell’amore senza macchia. Il vostro
cuore deve essere colmo di sentimenti puri, di impulsi incontaminati
e altruistici, e desiderare di servire gli esseri viventi. In questa fase
della vostra vita, non immergetevi nell’odio, nella crudeltà e in altre
qualità malvagie.
Attualmente, i ragazzi e le ragazze della vostra età vivono senza essere
consapevoli della sofferenza altrui. Si può quindi affermare che
voi tutti siete ciechi e sordi. Se un uomo agonizzante si trova davanti
a un cieco e si batte il petto, quest’ultimo rimane impassibile poiché
non riesce a comprendere la sua tragedia. Se qualcuno disperato
racconta le sue sventure e chiede aiuto, il sordo rimane indifferente.
Se vedete le sofferenze degli altri, sentite i loro gemiti e lamenti,
tuttavia rimanete insensibili e inerti, verrete giustamente definiti
ciechi e sordi.
Spesso, recate gravi offese agli altri e causate loro grande angoscia;
godete delle umiliazioni che avete inflitto, dello sfruttamento causato,
nonché delle tattiche meschine adottate per offendere gli altri.
Poiché il vostro cuore è colmo di desideri gretti, non intervenite minimamente
quando il vostro prossimo vi chiede aiuto e solidarietà.
Per modificare questa sconfortante situazione, dovete ripulire e fare
brillare il cuore affinché diventi nitido come uno specchio.
Uno specchio riflette tutto quello che ha davanti: l’infelicità, la povertà,
l’incapacità di difendersi; ma se lo specchio è ricoperto dalla
polvere dell’ego, non può riflettere la tristezza che cerca conforto e
sollievo. Se il cuore è puro e trasparente, riceverà impressioni corrette
circa le difficoltà dei vostri genitori, i problemi sociali e le ansie
che tormentano il Paese.
[3] Considerate qual è il contributo dato oggi dagli studenti! Invece
di risolvere i problemi, li stanno moltiplicando, invece di alleviare
la sofferenza, la stanno aggravando, tanto che essi stessi sono diventati
la causa di molte ansietà. I giovani sono diventati sordi ai
sacrifici che i loro genitori fanno per educarli e alle speranze che i
genitori e la società ripongono in loro; sono sordi persino alle aspettative
di coloro che lavorano per il progresso e la prosperità del
Paese.
Molti studenti che frequentano il nostro college sono invece sordi al
proposito per cui l’istituto è stato fondato; lo scopo è formare generazioni
di studenti che abbiano ideali sacri e cuori puri, pieni di
amore.
In nome dell’istruzione, passate il vostro tempo a leggere frivolezze,
a scrivere trivialità e a raccogliere esperienze di seconda mano, invece
di fare voi stessi esperienze elevate.
La fisica, la chimica e la matematica che apprendete nell’istituto non
hanno alcuna applicazione pratica per quanto riguarda le vostre attività
quotidiane. In laboratorio imparate che l’ossigeno e l’idrogeno
costituiscono l’acqua, ma se a casa durante il pranzo avete sete, non
potete metterli insieme e bere quello che ne deriva: dovete bere
l’acqua come l’ha preparata la natura stessa.
Per vivere i vostri anni in pace e in armonia, dovete sviluppare il
buon senso e avere una buona base di conoscenza generale. Sgobbare
sui libri e imbottirvi la testa di formule complicate non vi sarà
di alcun aiuto.
[4] È insensato credere che dovete avere un’istruzione adeguata
perché questa vi permetterà di trovare un’occupazione. Attualmente
l’istruzione è orientata solo alla ricerca di posti di lavoro e ad assicurare
i mezzi di sussistenza, ma non a vivere la vita in modo retto.
L’educazione deve insegnare che cosa sia la vita e quale sia il suo
obiettivo; deve purificare il cuore e rendere chiara la visione, prevenire
la contaminazione delle mani, del cuore e della testa a causa di
cattive abitudini che siano nocive all’individuo, alla società e alla
nazione. Infine, l’educazione deve promuovere le virtù e migliorare
il livello morale e spirituale dell’individuo che ha ricevuto un’istruzione.
Nei tempi passati, le università venivano chiamate ‘Case dell’umiltà’
poiché l’umiltà era la caratteristica della persona colta. L’orgoglio
è la causa dell’aggressività, ed è la natura degli animali selvatici;
invece la qualità di un essere umano è l’umiltà, soprattutto in
presenza degli anziani, degli insegnanti e dei genitori.
C’è un vecchio detto che dichiara: “L’educazione trasmette l’umiltà;
l’umiltà assicura la credibilità; la credibilità porta la ricchezza; la
ricchezza induce a fare la carità; la carità conferisce pace e gioia, qui
e nell’aldilà.”
Oggi tutti gli istituti scolastici sottolineano il bisogno di ottenere la
prosperità, ma nessun sforzo viene fatto per infondere l’umiltà e il
rispetto che si acquisiscono solo attraverso la disciplina. Senza l’autocontrollo
e la disciplina, l’uomo si riduce al livello delle bestie.
[5] I giovani vogliono un lavoro che non richieda fatica, un’occupazione
che possano svolgere rimanendo comodamente seduti in una
stanza con l’aria condizionata, a firmare pratiche nel punto indicato.
Essi amano i piaceri sensoriali, i compiti facili, l’esibizione egoistica
indossando camicie inamidate, ed evitano accuratamente i lavori
pesanti. Solo i pigri preferiscono lavori del genere!
Pochi invece traggono piacere dai lavori duri che mettano alla prova
le loro capacità fisiche, mentali e intellettuali. In passato, i gurukula
offrivano ai loro allievi innumerevoli opportunità educative
di questo tipo.
L’uomo non vive di solo pane, e pensare solo al mangiare e al bere è
veramente da stolti! Considerate quanti milioni di esseri umani lottano
per raggiungere un livello di vita persino inferiore al vostro.
Accoglieteli quindi e impegnatevi a ottenere il loro miglioramento.
Studiate le sacre Scritture delle religioni più importanti, in modo da
trasmettere i loro insegnamenti di pace, armonia e gioia a chi ne ha
bisogno.
[6] Oggi gli studenti hanno dimenticato lo scopo dell’educazione, e
credono che passare gli esami sia l’obiettivo finale dei quattro o cinque
anni di università. La loro preoccupazione primaria è ottenere
un buon punteggio anche con mezzi scorretti, se quelli onesti non
sono alla loro portata, copiando di nascosto da libri e da appunti;
tali metodi disdicevoli stanno ormai dilagando. Già a questa giovane
età, gli studenti seguono vie tortuose e sleali, e sono orgogliosi
del loro decadimento.
Dovete rendervi conto della particolarità di questo istituto che si distingue
da molti altri. Noi non abbiamo l’intenzione di aggiungerne
un altro alla lista dei college già esistenti che stanno rovinando i giovani.
Il vero scopo dell’istituto è di prepararvi al ruolo di futuri leader
dell’India, in quanto personificazioni di verità, giustizia, pace e
amore. Dovete sbocciare e diventare i veri rappresentanti della
cultura indiana, e diffondere tolleranza, generosità e fratellanza in
tutto il mondo.
Poiché siete stati incoraggiati a conseguire una laurea, i vostri genitori
vi hanno mandato qui, ma noi cerchiamo d’infondervi quelle
qualità che gli altri college ignorano, cioè il rispetto per gli anziani e i
genitori e l’umiltà; scoraggiamo invece il desiderio di ostentare, di
umiliare e ferire gli altri, nonché di alimentare i piaceri sensoriali di
basso livello.
[7] Nel Bhāgavata Purāṇa avrete letto che le gopī erano andate da
Yaśodā per lamentarsi di Kṛṣṇa; allora Yaśodā pensò di punirlo e,
mentre con una mano gli offriva il burro per convincerlo ad avvicinarsi,
con l’altra teneva una bacchetta nascosta dietro la schiena.
Così Kṛṣṇa si avvicinò a Yaśodā attratto dal burro, ma venne corretto
dalla minaccia della bacchetta.
Allo stesso modo, voi siete venuti qui attratti dalla possibilità di ottenere
una laurea, ma siete sottoposti alla disciplina che vige nell’ostello;
vi verranno insegnate le Scritture delle maggiori religioni e
sarete indotti a seguire determinati principi spirituali che vi nobiliteranno.
Anche se il paziente è riluttante a prendere i medicinali, il medico
non lo può abbandonare; anche se il paziente vorrebbe evitare il
dottore che lo cura, deve seguire le sue istruzioni e assumere i farmaci
prescritti. Tutto ciò non avviene solo per il bene del malato
perché, se guarisce, anche i suoi genitori, i parenti e gli amici ne beneficeranno,
la società ne sarà avvantaggiata e la nazione si assicurerà
un cittadino disciplinato, rispettoso, ubbidiente e dedito.
Se gli altri istituti ritengono di adempiere i loro obblighi svolgendo
soltanto il programma previsto, il nostro college ritiene che il pro-
gramma fondamentale sia lo sviluppo dell’autonomia, della fiducia
in sé stessi, del sacrificio di sé e della conoscenza di sé.
Attualmente nelle scuole ci sono molte controversie circa la prima,
la seconda e la terza lingua e la lingua come ‘strumento’. In questo
istituto l’unico ‘strumento’ è la disciplina. La prima, la seconda e la
terza lingua sono amore, servizio e pratica spirituale. Si fa anche un
gran parlare di progresso: aiutare il progresso, misurare il progresso,
conseguire il progresso, ecc. Ma noi progrediamo veramente,
troviamo la pace della mente, e viviamo insieme in armonia eliminando
l’ignoranza relativa ai valori essenziali? No, questo non avviene!
Stiamo solo progressivamente decadendo dal livello umano a
quello bestiale.
[8] I governanti britannici avevano bisogno di impiegati e dirigenti
che dovevano essere addestrati a essere docili e dediti, così concepirono
un sistema educativo che potesse formare del personale che
svolgesse tutto il lavoro per conto loro. Ancor oggi predomina quel
sistema ‘orientato all’occupazione’, perciò in India abbiamo migliaia
di persone ‘istruite’ che sono disperatamente in cerca di posti
di lavoro.
Gli studenti del nostro istituto non devono andare alla ricerca di un
lavoro tranquillo e di tutto riposo, non devono mettere in mostra le
loro lauree, che in realtà sono solo piattini da questuante per andare
di ufficio in ufficio a elemosinare un posto di lavoro.
Essi devono stare sulle loro gambe, essere indipendenti, produrre a
sufficienza con il loro lavoro, risparmiare per sé e per i genitori, essere
di utilità e di aiuto ai poveri, agli analfabeti, ai malati e agli afflitti.
Solo quelli che mettono in pratica tale principio, con sincerità e
al meglio delle loro capacità, potranno asserire di onorare il detto:
‘Il dovere è Dio, il lavoro è adorazione.’
Se invece, come fanno i briganti, vivete del guadagno altrui o di
uno stipendio per il quale non prestate un lavoro adeguato, la vostra
educazione sarà uno spreco di risorse e la vostra vita sarà un
onere doloroso.
Non appena terminate il corso e passate l’esame finale, vi esorto a
ritornare a casa per offrire riverenza e gratitudine ai vostri genitori;
prendete la decisione di dare loro gioia e di soddisfare le speranze
che nutrono nei vostri confronti; riveriteli e tributate loro il dovuto
onore e rispetto.
Quindi informatevi sui problemi che gravano sul vostro villaggio o
sulla comunità, e programmate un’adeguata linea d’intervento per
fare servizio al meglio delle vostre possibilità. Impegnatevi seriamente
a realizzare questi progetti!
La gente intorno a voi dovrà dire con soddisfazione: “Ah, com’è
bravo, utile e intelligente questo ragazzo dopo essere stato al Sathya
Sai College! Il suo linguaggio, la condotta e le maniere sono davvero
esemplari e irreprensibili.” Ecco che cosa mi aspetto in cambio di
tutto quello che facciamo per voi in questo college: nient’altro!
Non girovagate come cani randagi, traendo piacere da dispute e liti
senza fine. Se frequenterete compagnie di quel genere, commetterete
un grave sacrilegio. Sono quindi fiducioso che eviterete attentamente
quel sentiero letale. Preparatevi a essere le guide, gli insegnanti
e i governanti dell’India e persino del mondo.
[9] Durante gli anni di permanenza in questo istituto, desidero che
seguiate alcuni modelli comportamentali che contribuiranno a trasformarvi.
Non sprecate tempo in chiacchiere inutili e in pettegolezzi
vani, il continuo parlare esaurirà la vostra energia.
Parlate solo di questioni che riguardano le materie di studio o i
programmi di servizio. I giovani cominciano a conversare su qual-
che ‘soggetto’ e finiscono col parlare di qualche ‘oggetto’, iniziano a
dire cose ‘sensate’ e finiscono a parlare di cose ‘sensuali’.
Io apprezzo molto il silenzio, perciò vi consiglierei di parlare solo se
è necessario e soltanto con la persona direttamente interessata. Comunicate
usando le parole al minimo, rendendole dolci e gradevoli
al meglio delle vostre capacità.
Il secondo punto è questo: quando vi spostate dall’ostello al college
o da un luogo all’altro, camminate rimanendo in fila, non formate
dei gruppi; siate sempre aperti a un’amicizia positiva, ma fate attenzione
a non associarvi in modo esclusivo.
Solo i gatti vagano da una casa all’altra, solo i cani attraversano di
corsa la strada principale e i viottoli laterali. Non riducetevi a quei
livelli! Siate umani, e cercate di elevarvi al Divino!
Ecco il Mio messaggio per voi. Vi benedico affinché riusciate con
successo in questo nobile sforzo!
Sathya Sai College, Bṛndāvan, 19.07.1979