[1] Il pensiero si manifesta come parola, la parola come azione, l’azione diventa abitudine e l’abitudine si consolida nel carattere: perciò controllate il pensiero. Fate in modo che il vostro pensiero scaturisca dall’amore, amore che nasce dal rispetto per tutti gli esseri, perché tutti gli esseri sono divini. Voi tutti siete incarnazioni del Divino: non dimenticate mai questa realtà. Da due giorni state ascoltando discorsi spirituali e siete immersi in pensieri santi. Questa conferenza nazionale, alla quale siete intervenuti, è solo una scusa per radunarvi qui e colmarvi di grazia affinché svolgiate i vostri compiti con maggior impegno e comprensione. Attraverso le Unità dell’Organizzazione nelle quali ricoprite incarichi di responsabilità, voi adorate Dio, poiché il servizio all’uomo è servizio reso a Dio. Se Dio s’incarna come Uomo per servire l’umanità, come sarà contento di vedere che anche l’uomo assume quello stesso ruolo e serve il fratello per liberarlo dalla malattia, dalla sofferenza, dal dubbio! Non avete alcun motivo di sentirvi orgogliosi se siete in grado di aiutare gli altri perché le vostre qualità: abilità, ricchezza, forza, coraggio o posizione sociale, che vi consentono di servirli, sono un dono di Dio, sia che lo riconosciate o no. Voi offrite soltanto un dono di Dio a un altro dono di Dio, cioè al povero, all’analfabeta, al debole, al malato, al sofferente, allo scoraggiato, i quali cercano il vostro aiuto. Un devoto è immerso fino al ginocchio nelle acque del fiume Gange o Godāvarī; mentre recita gli inni vedici in onore del fiume, raccoglie l’acqua sacra con le mani e poi la versa nuovamente nel fiume come offerta alla Divinità che il fiume rappresenta, perciò le sue acque ritornano al fiume stesso; analogamente, il dono di Dio viene offerto al dono di Dio; questo è tutto ciò che si può fare, e che bisogna fare.
[2] Dio vi ha dotato di un corpo meraviglioso, di una lingua dolce e dello strumento straordinario detto mente; vi ha donato intelligenza, capacità di analisi e sintesi, capacità di ricevere e rinunciare, di ricordare e dimenticare. Riconoscete quindi questi doni con gratitudine e utilizzateli al meglio; usateli per vedere Lui ovunque, in tutti gli esseri, per cercarlo negli alti e bassi, nelle gioie e nei dolori, nei dubbi e nei propositi della vita. Tutti questi aspetti duplici e duali sono dovuti alle oscillazioni mentali. La mente è attratta dalla diversità dei nomi e delle forme, perciò va addestrata a riconoscere l’unità e a ricavarne gioia; la mente ha un’errata concezione dei valori e scarta tutto quello che per lei è buono. Il bimbo deve essere indotto ad apprezzare il cibo solido e a masticarlo, anche se all’inizio non gli giungerà gradito. Così anche la mente va addestrata a concepire e raffigurarsi la vasta, illimitata, immensa Maestà che sta alla base del tempo, dello spazio e della causalità. Prima deve sviluppare una predilezione per il Dio personale, poi per l’Impersonale esente da nome e forma, quell’Impersonale che è tutti i nomi e le forme che gli vengono attribuiti dalla mente stessa. I canti, la meditazione, la recitazione del Nome, le processioni mattutine, sono tutti passi in quel percorso educativo. La beatitudine che si acquisisce fondendosi nella Divinità è l’apice, il coronamento di tale disciplina.
[3] Per quanto amara sia la pozione, l’ammalato deve mandarla giù finché non è guarito. Chi è malato d’ignoranza, ed è affetto da egoismo e malcontento, deve assumere il medicinale della recitazione del Nome divino e della meditazione; la malattia dell’attaccamento esagerato agli oggetti materiali può essere curata unicamente con l’attaccamento a Dio, e tale dedizione deve essere coltivata mediante la recitazione del Nome e la meditazione. Molti contano gli anni in cui hanno preso questa ‘pozione’ e si rendono conto di non aver raggiunto alcun miglioramento; allora perdono fiducia nella terapia e danno la colpa al guru, ai suoi metodi e insegnamenti o perfino a Dio, e diventano atei o anche peggio; ma com’è possibile tenere l’acqua in un vaso bucato? Voi cercate di colmare il cuore di fede e devozione attraverso la recitazione del Nome o la meditazione, ma il vostro cuore ha una falla, una perdita dovuta al cinismo, alla paura, al fanatismo e all’illusione. Non c’è motivo alcuno di negare Dio se non riuscite a vederlo o a realizzarlo, questo non è altro che un segno di stupidità gratuita. Come potete accusare l’acqua di essere salata se voi stessi avete messo il sale invece che lo zucchero? Volete la dolcezza ma ci mettete il sale. Desiderate la liberazione ma vi procurate intralci e impedimenti; volete la pace eppure vi addossate il turbamento della dualità. Vi lamentate perché il vostro vicino ha intrapreso la sua disciplina spirituale solo due anni fa ed è felice, mentre voi siete stati ligi alle regole per vent’anni e tuttavia vi sentite disperati. Voi venite da Me da anni, però pensate che Io tenga vicino a Me quelli che sono arrivati qui da poco tempo. Le vostre reazioni v’inducono ad imputare ingiustizia e parzialità, ma la risposta ha origine in un passato di cui siete del tutto inconsapevoli. Un uomo ha dato venti colpi di martello ad una pietra ma non l’ha rotta; arriva un suo compagno e la spezza al secondo colpo. Chi ha dato i primi venti colpi è irritato, chi l’ha rotta con due colpi è soddisfatto; ma la pietra si è rotta per l’effetto cumulativo dei ventidue colpi ricevuti. Il vostro compagno vanta un credito di vent’anni di disciplina spirituale impressa nel corpo causale, con il quale dalla sua precedente vita è giunto all’attuale.
[4] La vostra natura e le vostre predilezioni sono determinate dal modo in cui avete amato e lavorato, mangiato e lottato nella lunga serie di esistenze già vissute. Il frutto acerbo è aspro e amaro ma, quando matura, l’asprezza e l’amarezza si trasformano in dolcezza. L’attaccamento ai sensi e al mondo materiale deve essere trasformato in attaccamento al Sé, al Signore, affinché vi possa conferire la dolcezza della beatitudine. Quando vi sarete stabiliti in quell’estasi, vedrete, udrete, gusterete, percepirete solo beatitudine.
Īshāvāsyam Idam Sarvam
Tutto questo [Universo] è permeato da Dio
Potreste però porvi una domanda: “Perché allora Dio non è visibile?” Ebbene, Egli è come il burro nel latte, presente in ogni goccia; per vedere il burro occorre eseguire una certa procedura che consiste nello scaldare, bollire e agitare il latte. Analogamente, attraverso certe discipline spirituali come la ripetizione del Nome, Colui che dimora nel cuore può essere visto; il Dio immanente può essere percepito come reale. L’uomo ha una sete innata di Dio, un anelito intrinseco per la beatitudine suprema che mai vacilli. Solo bevendo Dio potrà spegnersi la sua sete, e non usando altri palliativi. Il leggendario uccello Chāthaka non è turbato dal cielo che si oscura, dal tuono rimbombante, dal lampo accecante o dalla pioggia battente; esso s’innalza in volo con il becco aperto per ricevere le prime gocce di pioggia dal cielo: quella è la sua sete, il suo anelito, il suo destino. L’uccello Chāthaka è convinto che quando le gocce di pioggia tocchino il suolo, si sporchino e non siano più bevibili. Allo stesso modo, anche il puro anelito per l’amore, il servizio, l’espansione e il compimento s’inquina quando entra in contatto con i propositi egoistici, con l’invidia e l’avidità, la malizia e l’odio, la concupiscenza e l’orgoglio; si contamina a causa delle vostre reazioni egoiche al biasimo o alla lode, al guadagno o alla perdita. È meglio che questo anelito sia protetto e coltivato nella solitudine e nel silenzio, finché non sia abbastanza forte da affrontare senza scomporsi il successo e il fallimento.
[5] Nāmasmarana, la ripetizione del Nome di Dio, praticata nel silenzio del proprio cuore è di grande beneficio. Se sorgono delle domande, vi saranno date anche le risposte; se emergono dei dubbi, com’è possibile che accada per rafforzare e intensificare la fede, vi saranno forniti anche i chiarimenti necessari. Nāmasmarana può diventare anche Nāgarasankīrtan, la processione che prima dell’alba percorre le strade di un centro abitato, e che esercita un forte impatto sia individuale sia sociale. Se respirate aria inquinata, la vostra salute ne soffrirà. L’aria si contamina a causa delle cattive vibrazioni create da chi grida parole d’odio o di bramosia, o da chi parla senza amore e riverenza. Per purificare l’atmosfera devono circolare vibrazioni sante, sane e felici, ancor prima che i cittadini escano di casa al sorgere del giorno. Quando un gruppo di uomini e donne percorre una strada cantando ad alta voce i Nomi di Dio, ogni Nome colmo di fragranza e d’amore ripulisce l’aria e la rende pura e respirabile per tutti. Inoltre, gli abitanti di tutte le case vengono così incitati a compiere i loro doveri quotidiani con il dolce Nome di Dio nelle orecchie e l’incantevole Forma Divina nel cuore. Se una bomba atomica americana o russa esplode a migliaia di miglia da qui, in qualche luogo remoto, la pioggia radioattiva circola in tutto il mondo e contamina l’atmosfera, avvelena la vegetazione, danneggia e deforma la vita; così affermano gli specialisti che si occupano di tali questioni. Le vibrazioni d’odio e di avidità, d’orgoglio e d’invidia che emanano da chi ha sentimenti ostili inquinano l’aria altrettanto gravemente.
[6] L’uomo ha dimostrato grande coraggio fisico e mentale sui campi di battaglia e nelle sue imprese avventurose per mare, cielo e terra. Nel corso della storia, egli ha dato prova di grande audacia e valore nell’affrontare ogni genere di avversità, ma il coraggio di abbandonare gli attaccamenti che lo invischiano e lo coinvolgono nel mondo oggettivo è una conquista davvero straordinaria. Vālmīki era un brigante di strada che tese agguati ed uccise senza esitare centinaia di persone; era schiavo delle passioni e delle emozioni, ma i sette saggi ai quali una notte aveva teso un agguato, lo ammonirono e gli raccomandarono la pazienza, la tolleranza e l’indagine interiore. Allora egli prese eroicamente il sentiero di Rāma abbandonando quello di kāma, del desiderio; ottenne così immortalità e fama imperitura come narratore della storia di Rāma. Vālmīki si trasformò e passò dallo stadio rajasico (passionale) a quello sattvico (puro ed equilibrato). L’avventura spirituale, il salto spirituale dall’oscurità alla luce richiede uno straordinario coraggio, e la grazia divina è la ricompensa per quel coraggio. Per quest’avventura tutti sono candidati, sia le donne sia gli uomini. Il sesso maschile o femminile non è altro che una veste indossata dall’anima per svolgere il suo ruolo nella vita terrena, ma non tocca la vita dello Spirito che è eterno e si trova su un piano sovra-sensoriale. Gli uomini come le donne devono purificare la loro coscienza interiore, in modo che il Divino possa manifestarsi in tutta la Sua gloria. Alcuni pensatori cinici dichiarano che le donne non abbiano il diritto di pronunciare la sacra sillaba OM, ma questa è un’idea ristretta e nociva; da una parte, costoro adorano la Madre Divina approvando il detto ‘Considera la madre come Dio’, e dall’altra insultano la madre negandole il diritto di salvarsi! Questa è pura ipocrisia!
Le lettere A, U, M che costituiscono l’OM rappresentano il Principio ‘Om Tat Sat’: ‘Quello è Verità’, ‘Io sono Verità’, ‘La Verità è Una’. OM è la voce interiore sempre presente, l’eco della chiamata divina che emerge dalla cavità del cuore. Ascoltatela, coglietene l’emozione: quella è adorazione interiore di cui il rito è il simbolo esteriore.
Se l’ego è imperante e subdolo, come può la mente essere equilibrata e la fede stabile? Contemplate l’OM, simbolo della fiamma interiore che risplende in tutte le ore di veglia, nel crepuscolo del sogno e nel sonno della notte; in tal modo otterrete abbondanza di grazia.
[7] Ogni posizione influente o autorevole comporta certe responsabilità. Molti abitanti di paese conoscono solo il capo-villaggio come massima autorità, il quale ha la responsabilità di proteggere la popolazione e di ottenerne l’amore e la collaborazione. Le vostre posizioni di presidenti e segretari delle Unità dell’Organizzazione Sathya Sai vi attribuiscono delle responsabilità che non gravano sugli iscritti di nessun’altra organizzazione; queste regole sono state stabilite dai sub-comitati, riviste da Me, e ora verranno lette. Verranno letti anche i doveri e gli obblighi dei presidenti di Stato e di distretto, degli associati e dei responsabili di ogni Unità. L’incarico di condurre i corsi di Educazione nei Valori Umani per i bambini viene ora assegnato alla Sezione Femminile, e si stabilisce la nuova regola che nelle altre Unità non devono esserci donne. L’organizzazione di servizio Sevā Samithi guiderà e aiuterà la Sezione Femminile che opererà come sua unità subordinata. Un gruppo Sevā Dal sarà addestrato e utilizzato esclusivamente per svolgere attività di servizio. Un membro della Samithi fungerà da coordinatore del Sevā Dal. Tutti gli associati dovranno essere sempre attivi ed entusiasti nel servire il prossimo. La consapevolezza che Io sono ovunque, che vedo tutto e so tutto, deve mantenervi vigili e sulla retta via, inducendovi a praticare la disciplina spirituale mediante il servizio e lo studio. Voglio che ogni Samithi e ogni sua Unità sprizzi di gioia per il lavoro svolto, e d’entusiasmo per quello da compiere. Amore, rispetto, tolleranza, cooperazione e pazienza devono fluire da ogni cuore verso tutti. Non ci sarà la bramosia di carpire un incarico o di bloccarlo quando l’altro è pronto a svolgerlo. Le Unità devono collaborare fra loro e non competere con invidia o spirito di fazione. Tutti voi siete parti di un unico corpo, il corpo Sai. Le organizzazioni Samithi saranno guidate e, se necessario, emendate dal presidente di distretto, e quest’ultimo dal presidente di Stato; il presidente di Stato sarà sempre in contatto con il Consiglio centrale, da cui riceverà suggerimenti e istruzioni. Questo convegno ha stabilito che le donne non devono essere iscritte in altre Unità se non in quella femminile; per qualsiasi funzione o celebrazione che debbano organizzare, dovranno richiedere l’aiuto e la guida del Sevā Samithi. Tutte le organizzazioni Samithi devono istituire al più presto le proprie Sezioni Femminili, per le quali i corsi per i bambini rappresenteranno l’attività più utile e importante.
[8] Il Sevā Dal, il gruppo bhajan, il gruppo del circolo di studio e degli studi vedici devono essere diretti da un responsabile dell’Organizzazione, scelto e nominato per questo specifico compito. Le spese ordinarie del Sevā Dal o del Samithi devono essere suddivise solo tra i membri: non si faccia alcun tentativo di raccogliere fondi dai non associati! In qualche occasione speciale, si possono accettare doni di materiali o servizi dai devoti. Non occorre quindi alcun tesoriere, infatti il vice-segretario può gestire da solo la contabilità. Ad ogni membro del Samithi va assegnato un compito particolare in modo che sviluppi un senso di appartenenza e contribuisca con le sue capacità, con l’intelligenza, la fede e la devozione a promuovere gli obiettivi dell’associazione. Tutti i membri del Samithi devono partecipare alla processione del mattino; se non hanno sufficiente fede, perché mettere i loro nomi nella lista? Tutti devono essere attivi nella pratica spirituale e partecipare agli esercizi spirituali organizzati dal Samithi.
Incarnazioni del Divino Sé!
[9] Da tempo immemore la terra di Bhārat è il centro del progresso spirituale ed è la regione in cui le Incarnazioni Divine vengono a ripristinare il Dharma per il bene dell’umanità. Affinché la Mia maestà e la Mia gloria come Divinità incarnata siano riconosciute, in certi luoghi accadono eventi miracolosi e stupefacenti. Approfittando dell’attrazione esercitata da tali avvenimenti, molti ne abusano per mettersi in vista e farsi pubblicità. Essi barattano per denaro la vibhūti (cenere sacra) che si forma sulle fotografie poste sull’altare di casa, vanno ostentando di essere dei devoti di grado superiore e dispensano benedizioni e grazie alla gente ingenua per poi ‘spennarla’. Altri dichiarano con falsità che la cenere sacra si forma sulle fotografie di Baba a casa loro, che il dolce nettare ne esce a gocce oppure che da tali foto emergono degli oggetti, come ad esempio risposte scritte a certe domande. Le organizzazioni Samithi e le altre Unità non devono intrattenere contatti con tali imbroglioni e ciarlatani. Chiunque abbia rapporti con loro o incoraggi simili fatti venga immediatamente allontanato! Altri sostengono che Io parli attraverso di loro e che risponda alle domande poste loro. Costoro sono folli o isterici, oppure posseduti da qualche spirito o dall’avidità di guadagnare denaro in tal modo. Posso solo dire che Io non parlo attraverso di loro, non ho bisogno di strumenti, di sostituti o rappresentanti. Altri ciarlatani affermano che avrei affidato loro delle zone perché se ne prendano cura per Mio conto, poiché i devoti sono talmente numerosi che Io non sono in grado di badare a tutti senza un aiuto. Queste sono menzogne assurde!
[10] Considerate anche un altro aspetto: perfino quelli che con anelito struggente invocano ‘Sai, Sai, Sai’, che conducono un’esistenza pura, virtuosa e altruista, hanno difficoltà a realizzarmi. Questi volgari intriganti che non sanno cosa sia la pratica spirituale, la sincerità, la verità e l’umiltà, come possono pretendere di essere benedetti da Me? Possono vestirsi allo stesso modo, imitare i gesti e lo stile dei discorsi, ma questo non farà che evidenziare la loro falsità. Che Io possa ‘possedere’ queste persone, parlare attraverso di loro o concedere loro la Mia grazia sono supposizioni di cui ci si deve solo vergognare! Mi domando come uno possa crederci! Le forze del male che intendono danneggiare o sminuire la fede e la devozione delle persone semplici e sincere entrano in azione e cercano di attrarre l’attenzione con mezzi ingannevoli; tentano di distogliere gli aspiranti dal sentiero spirituale e di condurli verso quello materiale della malizia e dell’avarizia. C’è una differenza abissale tra la Sai Shakti, il potere di Sai, e questi poteri inferiori.
[11] Poiché si è ora presentata l’occasione, ve ne parlerò: al Potere Sai (Sai Shakti) non c’è limite, impedimento, opposizione né ostacolo. Che ci crediate o no, Sai Shakti può trasformare la terra in cielo e il cielo in terra, solo che non c’è alcun bisogno di farlo. Questo comportamento divino è ben diverso dai meschini trucchi esibiti dai poteri inferiori perché questa è una manifestazione spontanea, mentre le altre sono calcolate per trovare clientela e sfruttare gli ignoranti; possono imitare un modo di vestire o i gesti, non si può impedirlo, ma chiedetevi: Tutti gli uccelli dalle piume verdi saranno forse pappagalli? Tutti i bruchi posati sui fiori diventeranno farfalle? Un asino che ha addosso una pelle di tigre potrà diventare una tigre, o un enorme cinghiale può essere considerato un elefante? State attenti a non lasciarvi imbrogliare dalle vesti, dalle parole o dai trucchi, tuttavia non adiratevi e non lasciatevi turbare, perché la Verità è sempre Verità e la falsità non diverrà mai Verità, qualsiasi tattica usi. La presente Incarnazione è l’autentica personificazione della Verità e nella Sua natura non c’è menzogna o irrealtà. Chi è affetto da ittero vede tutto giallo, chi non ha appetito o non digerisce trova amari anche i piatti più deliziosi; quegli uomini proclamano le cose alla loro maniera, diverse da come sono, ma Io non ne sono minimamente turbato, né cambierò. Ci sono molti che godono di stima ma che hanno sollevato certi problemi per confondere la mente della gente; infatti affermano che Krishna compì molti miracoli con inosservanza totale delle leggi della natura, e che di conseguenza andò incontro alla morte a causa della freccia di un cacciatore. Inoltre dicono che anche Gesù subì la crocifissione per aver compiuto numerosi miracoli, e aggiungono che anch’Io dovrò soffrire allo stesso modo poiché non rispetto le leggi della natura. Essi intendono creare panico e diffondere un falso allarmismo, ma queste sono ciarle inutili causate da fragilità, impotenza e invidia, non sono certo Verità. Il loro unico obiettivo è criticare e sminuire la gloria che non riescono a comprendere e a tollerare. Costoro non potranno avere successo né riusciranno minimamente a sminuirmi, qualunque siano le tattiche utilizzate o chiunque partecipi a tale campagna; la loro ipocrisia non sarà mai riconosciuta come Verità neanche se i quattordici mondi si unissero e altri dieci si aggiungessero a sostenerli.
[12] La Verità non potrà mai essere macchiata o trasformata in menzogna. Voi potrete subire ogni genere di pressione e d’influenza, ma non perdetevi di coraggio, non permettete che la vostra devozione, fede e risolutezza declinino. Siate decisi a conseguire il successo nella disciplina spirituale che avete adottato, allora questo Sathya sicuramente si rivelerà come Satya, come vostra Verità e Realtà. Io non dipendo da manifestazioni e da azioni esteriori, sono in relazione con voi tramite il Principio interiore dell’Amore. Se siete attratti dai richiami esteriori, una segnalazione pubblicitaria è indispensabile. Per esempio, se in qualsiasi altro posto si tiene una commemorazione o una conferenza, si stampano e si spediscono numerosi inviti, si contattano personalmente gli eventuali partecipanti e occorre perseverare affinché molte persone accettino l’invito e la cerimonia abbia successo. Qui a Prashānti Nilayam, invece, non è mai stato stampato e distribuito alcun invito per chiedere alla gente d’intervenire, nessuno è mai stato sollecitato. È l’amore, l’invito da cuore a cuore, che vi ha portato qui a decine di migliaia. Voi stessi confermate la validità e il valore dell’amore, infatti l’amore è il più potente dei Miei poteri. Se desiderate che i vostri vicini vengano ad ammirare una lampada in casa vostra, dovete invitarli; invece quando il Sole sorge in tutto il suo splendore, non c’è bisogno di richiamare l’attenzione del mondo su questo fatto. Lo splendore del Sole è tale che attrae tutti, senza che nessuno sia invitato ad osservarlo.
[13] In qualche occasione è naturale che possano sorgere in voi alcuni dubbi in relazione alla Mia forma, alla Mia parola o azione ma, se veramente volete conoscere la Mia Realtà, dovete mettere in pratica i Miei insegnamenti e seguirmi. Allora, la Mia Realtà divina vi sarà rivelata. Poiché vedete questa Forma solo con gli occhi, voi cominciate a fare ipotesi e a tirare delle conclusioni come vi detta la vostra fantasia vacillante; in tal modo finite per compromettere i vostri sforzi mentali e intellettuali, permettendo persino alla vostra fede e devozione di seguire percorsi sbagliati. Vi metto in guardia su questo fatto con tutta l’autorità di un ordine. Swami Kārunyānanda ha dichiarato di aver sempre creduto che gli uomini vissuti nelle ere precedenti fossero più fortunati di quelli che vivono nell’era presente, perché potevano godere della diretta visione dell’Incarnazione del Signore; ma oggi gli è chiaro che non c’è generazione più fortunata della sua: questa dichiarazione è vera, tre volte vera! In nessun’epoca passata l’uomo ha avuto quest’occasione irripetibile. Non c’è mai stata un’organizzazione di questo genere, nessuna conferenza è mai stata tenuta alla Divina Presenza, mai è stata concessa l’opportunità di godere di tanta beatitudine, grazie a una vicinanza così stretta ed al conversare e cantare con Lui. È certo che siete straordinariamente fortunati! Pertanto, non lasciatevi sfuggire dalle mani una simile opportunità; tenetela stretta e fatene il miglior uso. Con determinazione, fede e devozione costante procedete sulla via indicata e raggiungete il traguardo della realizzazione della Realtà. Vi benedico affinché possiate raggiungere la beatitudine della realizzazione.
Conferenza Nazionale, Prashānti Nilayam, 22.11.1970