22 Marzo 1973 – Attenti ai vicoli bui

22 Marzo 1973

Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba

Attenti ai vicoli bui

[1] Spesso dico ai giovani studenti dell’università che possono
adorare un’immagine come Dio, ma non devono adorare Dio come
immagine. Possono pensare che una pietra scolpita o un pezzo
di legno siano Dio, perché in tal modo elevano la materia a quello
stato superiore, ma li avverto anche di non abbassare Dio alla
condizione di carta, legno o pietra. Naturalmente Dio è immanente
in ogni atomo e in ogni cellula dell’universo, e se siete in grado
di riconoscerlo e di adorarlo in ogni particella, siete veramente
benedetti!
Non procedete verso Dio attraverso il mondo che vi circonda. Rafforzate
la vostra fede di essere l’ātma, la scintilla divina in voi, poi
muovetevi nel mondo come eroi che non vengono rovinati dal
successo né scoraggiati dalle sconfitte. Non è Mia intenzione spingere
gli uomini verso Dio, poiché Dio risiede già in loro; non c’è
alcun bisogno di andare verso di Lui né di chiedergli di venire
verso di voi da qualche luogo esterno. Siate consapevoli che Egli è
il vostro Animatore interiore, l’antaryāmin1: questo è sufficiente.
Muovetevi nel mondo con la convinzione di essere l’ātma, allora
adorerete il mondo invece di sfruttarlo.
Con la costante contemplazione, realizzate che il mondo è il corpo
di Dio e che voi siete una cellula di quel corpo. La prosperità del
mondo è la vostra prosperità: capitelo, agite con quello spirito,
pensate in quei termini: questa è vera spiritualità. L’aspirante spirituale
non può isolarsi dal mondo e fuggire nella solitudine, perché
il mondo lo seguirà anche nella caverna più profonda o nella
foresta più fitta. L’aspirante potrà proclamare il proprio progresso
solo se ha fede ferma nell’unità dell’umanità. Leggiamo nella Gītā:
“Oh Arjuna, il Signore risiede nel cuore di tutti gli esseri.”
īśāvāsyam idaṁ sarvaṁ
Tutto questo è permeato dal Signore.
[2] Ogni cosa e ogni essere non è che un’onda sulla superficie del
grande, infinito, eterno oceano che è Dio. Le onde appartengono
all’oceano e dipendono da esso per la loro esistenza individuale,
mentre l’oceano non ha bisogno delle onde. Pertanto siete inscindibilmente
legati a tutto e a tutti. Il mondo avrà inevitabilmente
delle reazioni nei vostri confronti; rifletterà i vostri pensieri e le
vostre intenzioni, risuonerà delle vostre grida e del vostro credo. I
vostri pensieri, parole e azioni forgeranno gli altri, i quali a loro
volta plasmeranno voi. È vostro dovere essere buoni, fare il bene e
vedere il bene: ecco il modo per rendere migliore il mondo e voi
stessi.
[3] Queste indicazioni sono i Principi fondamentali che costituiscono
il patrimonio culturale del Paese, ma oggi vengono rispetta-
ti solo formalmente. Proprio i figli e le figlie di Bhārat, con orgoglio,
si comportano in modo deprecabile e danneggiano il buon
nome della cultura indiana. I templi sono trascurati, i luoghi di
pellegrinaggio sono deserti e l’idea stessa di santità viene derisa.
Le regole elementari della condotta sociale e del comportamento
individuale, come rispettare i genitori, gli anziani, gli ospiti e gli
insegnanti, dire la verità e seguire la retta via, sono disprezzate
come inutili restrizioni alla libertà individuale.
Modi di vita sregolati e comportamenti sociali licenziosi sono apprezzati
come segni di libertà, ma è soltanto la libertà di ricadere
nello stato animale da cui l’uomo si è elevato. Il moderno sistema
educativo non si preoccupa di infondere i nobili ideali che hanno
alimentato per secoli la cultura indiana, così i giovani vengono
guidati nei bui vicoli della licenziosità sensuale. La gente obbedisce
ai capricci del momento senza fermarsi un istante per discriminare.
Quando gli ideali del distacco e della semplicità erano
considerati validi e preziosi, l’India era davvero forte e felice, ma
oggi la formazione del carattere ha perso ogni priorità nell’attuale
sistema educativo.
[4] Gli animali hanno ‘ragioni e stagioni’ per regolare il loro comportamento,
ma l’uomo non vi presta alcuna attenzione. Cos’è stato
della conoscenza custodita dai nostri santi e saggi? Cos’è accaduto
alla saggezza racchiusa nelle nostre Scritture? Cos’è accaduto
ai nobili esempi dei grandi uomini e donne della letteratura epica
e dei Purāṇa2? Da quando vengono ignorati, la vita è diventata
arida, sterile e infelice. Ripristinateli nella stima della gente e seguite
i loro insegnamenti, e la vita tornerà a essere utile e proficua.
Oggi abbiamo liti e discordie ovunque: a casa tra marito e moglie,
a scuola tra insegnanti e allievi, nella società tra un gruppo e l’altro.
Questo è un grave deterioramento! La pace e l’armonia tra i
componenti della stessa famiglia sono la base per la pace nel Paese.
L’individuo deve essere in pace con sé stesso. Come lo sforzo
coordinato di tutti gli organi del corpo è essenziale per una vita
sana, così il coordinamento tra villaggio e villaggio è essenziale,
come pure tra stato e stato, tra nazione e nazione. Tuttavia, se solo
osservate con il vostro occhio interiore, la verità è che c’è una sola
nazione: la nazione dell’umanità; c’è una sola religione: la religione
dell’amore.
[5] Siate felici che questa sia la vostra patria; l’amore per il Paese è
la base su cui potrete costruire l’amore per la comunità mondiale.
L’amore si espande, non è delimitato da confini. Amate la vostra
lingua, poi scoprirete che tutti i linguaggi sono dolci quanto il vostro,
poiché un linguaggio è dolce quanto la lingua di chi lo parla.
Voglio che riconosciate che il corpo umano vi è stato donato in
modo che possiate utilizzarlo nell’interesse del Paese in cui avete
visto la luce e assaporato l’amore, nonché a vantaggio della cultura
che la vostra terra ha custodito per secoli onde permettervi di
crescere alla sua ombra. Se trascurate le radici, come potrete raccogliere
i frutti?
Riflettete: cosa ci dà sicurezza e protezione in questo enorme edificio
denominato Vijñāna Bhavan? Ora noi osserviamo solo elementi
superficiali come le sedie, i cuscini, il balcone, l’impianto
acustico ecc., ma ignoriamo le fondazioni nascoste nel terreno in
quanto sfuggono al nostro sguardo. Analogamente, anche la cultura
di Bhārat è la base della nostra prosperità, pace e progresso.
Il mondo intero è un singolo albero i cui rami sono i vari Paesi, la
radice è Dio e gli esseri umani sono i fiori; la felicità è il frutto e la
beatitudine della realizzazione è il dolce succo che vi è contenuto.
Come si può allora giustificare l’ira o la gelosia nei confronti di un
altro uomo? Tutti sono nutriti dalla stessa linfa vitale e condividono
lo stesso sole, tutti sono divini. La Divinità non è qualcosa di
separato, di isolato da acquisire con fatica; essa è innata in ogni
uomo, donna o bimbo. Attraverso alcune semplici pratiche e con
qualche sforzo, potrete attingere alla fonte della Divinità nel vostro
cuore.
[6] Qualcuno mi ha domandato se sādhanā, la disciplina spirituale,
deve andare a integrare lo studio e la ricerca. “Leggere i testi necessari
e svolgere gli esercizi di logica prescritti non basta?”- mi
hanno chiesto! È come domandare se non sia sufficiente posare solo
i cavi per portare l’energia elettrica in tutto questo edificio; che
bisogno c’è di lampadine, ventilatori, tubi al neon? La disciplina
spirituale è la lampada, l’interruttore, il ventilatore! L’iniezione di
insulina per il diabetico è l’indagine, le restrizioni nelle abitudini
alimentari sono la sādhanā; entrambe, l’indagine e la disciplina,
sono necessarie per scoprire la Divinità latente in voi e per manifestarla.
Ciò significa che dovete dedicare regolarmente, tutti i giorni, un
po’ di tempo allo studio e alla pratica spirituale. Oggi perdete
tempo fino a tardi nei club e in compagnie frivole. Se una parte di
quel tempo fosse trascorsa con Dio, darebbe validi risultati. Questa
vostra patria vi ha donato una cultura che attira gente da tutte
le parti del mondo. Abbiate gratitudine, studiatela e praticate le
discipline che essa propone. Servite i poveri, i bisognosi e chi deve
guadagnarsi da vivere con un duro lavoro.

New Delhi, 22.03.1973