[1] La magnifica dimora detta Sanātana Dharma1, che i saggi del passato avevano creato per favorire la prospera e pacifica esistenza delle generazioni successive, è caduta in rovina per la negligente trascuratezza dei figli e delle figlie di Madre India. Ora, pace e gioia si trovano solo in questi bimbi che sono qui davanti a Me; gli adulti hanno perso l’arte e la disciplina necessarie per ritrovarle e preservarle. Questi piccoli sono incantevoli e promettenti alberelli che con attenta cura ed amore possono sbocciare e diventare cittadini ideali, capaci di comprendere e mettere in pratica l’austera disciplina prescritta nel Sanātana Dharma per conseguire la liberazione attraverso la realizzazione del Sé. I primi anni di vita sono i più decisivi e determinanti, perciò la madre e il padre devono condividere la responsabilità nell’educare i figli in modo appropriato. Le capacità, le attitudini, i pregiudizi, le emozioni, gli impulsi che determinano il successo o il fallimento della vita futura costituiscono la base del carattere in questi anni cruciali. I genitori possono aiutare o ostacolare la costruzione di quelle fondamenta che devono essere forti e dritte. Ma che strumenti hanno oggi i genitori per adempiere questo compito? Non hanno una conoscenza approfondita della loro antica cultura e non hanno fede nei suoi valori; non praticano nessuna disciplina spirituale e non hanno quella pace mentale che i bambini possano assorbire.
[2] I figli devono crescere in famiglie in cui i genitori onorino i propri genitori e siano felici solo quando li servono; solo così i bambini, a loro volta, rispetteranno i genitori! Occorre insegnare con l’esempio, piuttosto che con le regole. Andare a scuola è un inutile spreco se questo non induce i bambini ad apprendere virtù durature ed a sviluppare forza di carattere; essi devono imparare a riverire i genitori, gli insegnanti e gli anziani. Oggi invece imparano una quantità di frasi fatte stereotipate, ma non ne mettono in pratica neppure una nella vita quotidiana poiché la pratica è ignorata ovunque. Sin da piccoli, devono apprendere la gloria di Dio che è la loro Realtà interiore e capire di non essere il corpo, bensì il Residente, quell’Uno che risiede in tutti. Attraverso il canto devozionale e l’ascolto delle storie che descrivono le glorie del Signore, gli insegnanti ed i genitori possono trasmettere ai bambini questa grande verità, purché ne siano consapevoli e la mettano in pratica nella loro vita quotidiana. Imparate la vostra lezione, prima di agitarvi per le novità degli altri. Imparate l’ABCD del vostro alfabeto, così saprete guidare meglio gli altri nell’apprendimento e nella vita.
[3] Non deridete i bambini se visitano un tempio o frequentano un saggio e mostrano interesse per i bhajan2, per il culto o la meditazione. Molti adulti ritengono ci sia abbastanza tempo per questi passatempi dopo i sessant’anni; chi diffonde tali nefaste dottrine rovina la vita dei propri cari in quanto non condanna l’errore e non incoraggia il bene. Ci sono dei genitori che in casa, con il comportamento e con le loro cattive abitudini, inculcano nei figli la propensione al gioco, al bere, a dire bugie, eccetera. Piantate in quei teneri cuori i semi di solidarietà, amore, verità, giustizia, carità, compassione, pentimento e autocontrollo; questo è il principale dovere di chiunque abbia a che fare con i bambini. Se il padre sollecita il figlioletto a dire che non è in casa quando qualcuno si presenta alla porta, oppure se chiede al fratello di rispondere al telefono dicendo che è uscito, il seme della disonestà e della falsità verrà impiantato nel bambino.
[4] Non gravate quelle tenere menti con roba scadente, con informazioni che non potranno mai essere utilizzate, con storie che deformano o distorcono la verità. Insegnate loro solo quello che può essere di utilità e di beneficio nella vita. Educate il carattere più che la mente! I genitori innanzi tutto, poi gli insegnanti, quindi i compagni di gioco e gli amici e, più tardi, i vari livelli della società, formeranno il carattere dei bambini e, pertanto, il destino della nazione. Dovete stimare l’insegnante affinché il bambino lo rispetti e, da parte sua, l’insegnante deve essere degno di rispetto e consapevole del suo importante ruolo. Questa scuola, con il Nome che porta, ha una responsabilità senza pari al riguardo!
Rajahmundry, Educandato Sri Sathya Sai, 19.01.1969