[1] Oggi in India non mancano persone o istituzioni che, essendo dedite a far rivivere la preziosa cultura di questo Paese, secondo le loro capacità ed intuizioni lavorano duramente nel settore dello sviluppo economico, del risanamento morale, dell’integrazione ed evoluzione sociale, del progresso politico o dell’illuminazione spirituale. Gli obiettivi e gli ideali che spingono questi gruppi ad operare sono lodevoli ed auspicabili, ma tutti sono tormentati da delusioni e stanchezza, da sofferenza o pigrizia, poiché i mezzi utilizzati sono errati o inefficaci. Prima di tutto dovrebbero precisare i loro campi d’azione e far fronte ai loro impegni circoscritti a quei determinati settori. Impegni, non diritti! Molto spesso le persone, e persino le istituzioni, violano la sfera d’attività di altri, competono con i colleghi e a volte cercano d’imporre la loro superiorità con mezzi leciti o illeciti. Il potere e la posizione, prima di ambirli, bisogna meritarli. Chi cerca di servire gli altri e s’impegna a curare i loro malanni, deve possedere le apparecchiature che consentano di diagnosticare la malattia e prescrivere il farmaco adatto. Il servizio è un processo difficile che va attuato con giudizio e discriminazione; il semplice entusiasmo dilettantistico ostacola il progresso invece di agevolarlo. È indispensabile apprendere le tecniche del servizio e coltivare lo slancio a servire affinché si possa diventare un leader.
[2] La reputazione di un’associazione si basa sui suoi componenti e ognuno, come un filo, contribuisce alla sua espansione. Se l’associato non è soddisfatto e solleva spesso delle lamentele, l’associazione sarà soggetta a disarmonie. Il Lion’s Club è dedito al servizio e, sebbene abbia avuto origine in America, il messaggio che porta in India non è certo nuovo, infatti tale appello ha trovato eco in milioni di cuori da secoli. I santi ed i saggi dell’India, nonché le Incarnazioni divine che il Signore stesso ha accondisceso ad assumere in questo Paese, hanno proclamato e praticato l’ideale del servizio al prossimo. Krishna condusse il cocchio di Arjuna durante quei giorni cruciali in cui la fortuna dei Pāndava doveva essere decisa dalla spada. Immaginate il Signore dell’universo che tiene le redini dei cavalli di Arjuna! E pensate alla gioia di Hanuman quando venne elevato alla posizione di servo di Rāma! Quelli fra voi che hanno avuto il privilegio di servire i loro fratelli e sorelle meno fortunati possono convalidare cosa sto per dire ora: non esiste disciplina che eguagli il servizio per addolcire l’ego e saturare il cuore di gioia vera. Condannare il servizio, considerandolo svilente e di secondaria importanza, equivale a privarsi di questi preziosi benefici. Se l’impulso a servire dilagasse nel Paese e catturasse tutti con il suo entusiasmo, sarebbe in grado di cancellare le montagne di odio, malizia e avidità che infestano il mondo. Sintonizzate i vostri cuori in modo tale che vibrino di solidarietà per le sventure e le gioie del vostro prossimo. Colmate il mondo d’amore! L’amore vi sconsiglierà di suggerire qualcosa che voi stessi siete riluttanti a fare, e la vostra coscienza vi avviserà se state dicendo una menzogna! Prima di iscrivervi ad un’organizzazione dedita al servizio, esaminate in primo luogo la vostra stessa mente, analizzate che non sia offuscata dalle ragnatele del dubbio e dalla polvere della passione. Non iscrivetevi solo perché qualcun altro lo è già o perché questo favorirà i vostri affari o accrescerà il vostro prestigio. Le riunioni devono essere convocate solo se c’è il bisogno reale d’incontrarsi e la necessità di scambiare idee e conoscenze. Non siate ansiosi di sprecare soldi in cene: perché nutrire chi è già ipernutrito? Nutrite piuttosto chi ha fame, chi non ha ancora potuto godere del piacere che solo un pasto completo può dare. La vostra associazione ‘Lions Club’ ha un nome molto significativo; voi state rendendo un buon servizio alla popolazione, ma so che non ne traete la soddisfazione che vi aspettavate.
[3] Il leone è il re degli animali e della foresta; l’elefante è il più grosso fra gli animali e le sue impronte sono le più grandi. Quando un elefante cammina, appoggia le zampe tanto pesantemente che le impronte di tutti gli altri animali ed abitatori della foresta vengono cancellate! Il leone e l’elefante sono nemici mortali. La Natura vuole insegnare, attraverso tale esempio, una lezione profonda: l’elefante rappresenta la mente che avanza pesantemente nella giungla della vita, senza alcun timore che la trattenga o regola che la governi. L’elefante, però, ha una paura terribile del leone: il solo vederlo lo riempie di panico! La ragione è che il leone rappresenta l’intelletto. È l’intelletto che v’incorona re. Tutti si devono inchinare davanti al trono dell’intelletto, il quale conferisce la beatitudine suprema. La mente ammutolisce di fronte ai dettami dell’intelletto, mentre nei confronti dei sensi e delle loro richieste funge da istigatrice. Fate in modo che la mente serva l’intelletto, così il cammino dell’uomo verso Dio sarà spianato e facilitato. Poiché siete dei leoni, indagate sugli errori che intendete correggere, diagnosticate le malattie che vi proponete di curare e poi, prima d’intraprendere una campagna di servizio, verificate quale sia la terapia migliore.
[4] Ho notato il lavoro compiuto dal Lion’s Club nell’Africa Orientale ed in molte città indiane. Nei Paesi d’oltreoceano, questi volontari compiono un buon lavoro di promozione dell’educazione e di prevenzione delle malattie. La spaventosa povertà della popolazione rende tali programmi di servizio piuttosto costosi e difficilmente applicabili, ma non scoraggiatevi; procedete intrepidi sfruttando al massimo le vostre risorse. La compassione può conseguire obiettivi che il denaro da solo non potrà mai raggiungere! Nel servizio, lo zelo e l’entusiasmo sono strumenti più efficaci delle donazioni e conferiscono a un solo uomo la forza di dieci. Fra di voi ci sono avvocati e medici che possono andare nei quartieri poveri per offrire aiuto medico e legale; oppure possono andare nei villaggi ed aiutare gli abitanti fornendo loro consigli medici e legali. Gli abitanti dei paesi, a causa della stesura errata di certi documenti, fanno molta fatica a trovare un supporto legale. Si appoggiano a dei ciarlatani e, quando scoprono di aver ricevuto un consiglio sbagliato, è troppo tardi! Estendete il vostro intervento a luoghi e persone che non hanno una guida. Perché consumare le vostre energie in certi ambienti in cui i cittadini sono già ben serviti dagli enti statali? Il progresso non va misurato in proporzione all’accresciuto numero degli associati, ma secondo la quantità e la qualità del lavoro svolto.
[5] Desidero attirare la vostra attenzione su un altro punto. Molti attribuiscono l’inquietudine dilagante nel Paese alla religione e prescrivono l’irreligiosità come cura! L’errore non sta nella religione, che insiste sempre sull’autocontrollo e sulla purezza d’intenti, sulla fratellanza e sul servizio, ma alberga piuttosto nel cuore umano che è macchiato dall’avidità e dalla lussuria. Il dito accusatore è puntato sulla molteplicità delle religioni che ci sono in India, ma persino persone che professano la stessa religione litigano con veemenza, sebbene la religione le inviti a porgere l’altra guancia quando ricevono uno schiaffo da un loro oppositore! Può succedere che i seguaci della stessa religione si tormentino a vicenda e massacrino vite innocenti con esultanza bestiale! La religione, quindi, non è affatto responsabile! L’inquietudine dipende dalla mancanza di religione più che dall’eccessivo numero di religioni. È il cieco fanatismo che va condannato, e non la religione che gli è certamente contraria. Anche l’amore per la patria può essere macchiato di fanatismo; questo ha indotto l’uomo a distruggere con la bomba atomica milioni di vite innocenti di altri Paesi, sperando in quel modo di garantire la sicurezza al proprio. Una mente che coltiva odio ed egoismo non saprà mai apprezzare la religione. È stata forse la religione la causa di quella crudeltà che ha dato origine alla bomba atomica? Certamente no! Lo scopo delle antiche religioni dell’India è piantare i semi dell’amore nel cuore umano in modo che possa germogliare e far crescere la piantina della sopportazione, sbocciare il fiore della tolleranza e dare infine i frutti della pace. Il culmine del pensiero indiano è la filosofia Advaita, l’esperienza dell’Uno, la negazione della dualità.
[6] Alcune nazioni seguono l’ideale della libertà individuale; altre puntano sulla sovranità dello Stato e sulla repressione del diritto individuale alla libertà. Da tempo immemore, Bhārat ha sempre cercato d’infondere nell’uomo la lezione che egli può essere libero solo se realizza la sua identità con tutti, e non solo con gli abitanti del suo Stato che parlano la stessa lingua, o con quelli del suo stesso colore e credo, ma con l’umanità intera e con tutte le creature, viventi ed inerti. L’espansione è la chiave della felicità, e l’amore ne è l’infallibile chiave. L’uomo è imparentato con tutti: questa è la lezione insegnata dal Sanātana Dharma. Tale sentimento di affinità è la grande idea ispiratrice del servizio; rivalutate questo senso di parentela ed il vostro programma di servizio sociale farà un balzo in avanti. Non analizzate e non attribuite colpe; manifestate solidarietà e diffondete amore. Servite per sanare l’angoscia che opprime il vostro cuore, non perché lo statuto dell’organizzazione lo richiede, non per ricavarne qualche riconoscimento in alto loco, o perché è considerato un dovere per chi è benestante. Servite perché non potrete avere pace altrimenti! Fare esperienza di quest’affinità che vi unisce a tutti è un’intensa spinta interiore.
[7] Chi amministra non è interessato a nobilitare i mezzi, mira solo a raggiungere il fine: ovvero lo standard di vita. La purezza dei mezzi garantisce la purezza del fine. La popolazione, dal canto suo, non è in grado di correggere le attitudini e le motivazioni di chi governa. Pertanto, gruppi di persone serie come voi devono mettere in guardia i governanti e risvegliare i cittadini. Con la scusa che l’incremento demografico è dannoso per il progresso del Paese, il controllo delle nascite attraverso mezzi artificiali è stato adottato come politica e le relative norme sono state propagandate su scala nazionale. Quest’iniziativa è assurda e sbagliata! È come tagliare via la testa perché la porta è troppo bassa e voi non volete chinarvi un po’ per entrare in casa! La cosa da fare è, invece, trovare nuovi mezzi per incrementare la produzione di alimenti, per esempio utilizzando le abbondanti risorse di acqua sotterranea. I mezzi artificiali di prevenzione delle nascite promuoveranno la licenziosità e trascineranno il Paese in una promiscuità animale. Coloro che promuovono questi metodi pericolosi dovrebbero invece incoraggiare l’autocontrollo e la morigeratezza attraverso lo yoga ed il servizio; nelle Scritture, queste regole furono sostenute dai saggi che conoscevano le sciagure causate da un’irresponsabile paternità o da una maternità frustrata. Le vittime innocenti e ignoranti di questa campagna propagandata con tanto clamore, possono essere educate a controllare i loro impulsi più bassi ed a sublimarli incanalandoli in modo più benefico. Senza un’adeguata preparazione, questi metodi artificiali possono provocare disturbi mentali ed altri complessi, deterioramento della salute e manie. Attraverso i film, i libri, la musica ed il comportamento degli adulti, le giovani menti vengono eccitate ed indotte a soddisfare i loro piaceri. Mediante la campagna di pianificazione familiare, i giovani vengono convinti ad adottare sistemi che li rendono irresponsabili delle conseguenze dei loro vizi. Questo significa bruciare veramente la forza futura ed il progresso della nazione su tutti i fronti! Il miglior metodo di pianificazione familiare è quello antico: indurre l’uomo a realizzare la propria innata Divinità mediante la disciplina spirituale. Desidero che i medici che sono presenti qui riflettano sulle inevitabili calamità che faranno seguito alla diffusione dei mezzi artificiali di pianificazione familiare, che non sono altro che metodi per sfuggire alle limitazioni imposte agli istinti più bassi dell’uomo dalla società, dalle Scritture e dalla cultura. Dovete dare il vostro contributo per guidare la nazione sulla retta via. Vi benedico affinché possiate avere successo in questa nobile missione di servire i migliori interessi del Paese.
Rajamundry, Lions Club, 10.09.1969