Discorsi Divini
DD 25 Giugno 1960 – Il mondo, la Mia dimora
25 Giugno 1960
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Il mondo, la Mia dimora
[1] Questa vasta assemblea mi ricorda il mare, perché in questa sala ci sono fiumi di persone che da vari luoghi sono confluiti verso Dio, gente che segue sentieri diversi per conseguire la pace e la felicità. La Mia missione è di donarvi Beatitudine, ed Io sono sempre pronto a farlo. La lingua che parlo può mettere in difficoltà alcuni di voi che non capiscono il telugu, ma in questo incontro ci sono persone che non riuscirebbero a capire qualsiasi lingua parlassi, perciò vi parlerò in telugu. Ci sono quattro domande che dovrebbero destare l’interesse di ogni uomo: “Chi sono io? Da dove vengo? Dove sto andando? Per quanto tempo rimarrò qui?” I quattro Veda contengono le risposte a queste quattro domande. Tutta la ricerca spirituale ha inizio con queste domande e tenta di scoprirne le risposte. Supponiamo che in una cassetta della posta ci sia una lettera senza indirizzo né mittente; non andrà da nessuna parte, e averla scritta sarà stata solo una perdita di tempo. Allo stesso modo è una inutilità essere nati in questo mondo senza sapere da dove venite e dove siete diretti. Così la lettera finisce nel deposito della posta giacente! Il Jīvi (l’anima individuale) sarà catturato nel ciclo delle nascite e delle morti e non riuscirà mai a scoprire sé stesso; pertanto l’indagine sul Sé (Ātma vichāra) e la disciplina spirituale sono essenziali per arrivare con successo alle risposte corrette che dovranno entrare a far parte della vostra esperienza diretta.
[2] La disciplina spirituale deve essere praticata in modo regolare e sistematico, in un’atmosfera colma di virtù. Come i ventilatori rinfrescano l’aria di questa sala e rendono possibile ad una grande moltitudine di affollarla, così i ventilatori di Satya, Dharma, Shānti e Prema (Verità, Rettitudine, Pace ed Amore) sono necessari per ridurre la calura soffocante dell’ignoranza, della falsità, dell’ingiustizia e dell’indisciplina. In un mondo dove il Dharma è insultato e negato ovunque, la pace e la tolleranza sono le vie mediante le quali l’uomo può salvarsi. In sintesi questa è l’essenza di quello che devo dirvi e che voi dovete coltivare; in ogni azione abbiate tolleranza, pazienza ed aiuto reciproco. All’interno della famiglia sviluppate la pazienza e il mutuo rispetto; nella comunità praticate la rettitudine e la giustizia, e nella società sostenete l’ideale della pace. Il corpo è detto il tabernacolo di Dio ed il mondo è il Suo corpo. Una puntura di spillo sull’alluce del piede sarà immediatamente riconosciuta come dolore, perché l’alluce fa parte del nostro corpo. Analogamente, la sofferenza che si verifica in un angolo del globo tocca il Signore quanto quella che avviene in qualsiasi altro luogo. Quando fu costituito lo stato dell’Andhra, qualcuno mi disse che ero stato portato via dallo stato di Madras per diventare cittadino dell’Andhra! Io gli risposi che il mondo intero è la Mia residenza e che lo stato di Madras e dell’Andhra sono solo due stanze di quella dimora! Il mondo è un tempio, è il tempio del Signore, il corpo in cui Egli risiede.
[3] Mentre venivo qui in macchina sono passato da molte strade e ho notato diversi tendoni e padiglioni decorati nei quali si tenevano discorsi religiosi, letture ed esposizioni dei testi sacri e delle Scritture. Folle di ascoltatori si erano radunate in questi posti e c’era grande entusiasmo nel riunirsi e nel cantare i bhajan in gruppo. Tuttavia, l’ateismo dilaga ed il numero delle persone che negano Dio e condannano gli aspiranti spirituali è in aumento. Come mai? Perché mangiare il cibo non garantisce di per sé la digestione. Solo la pratica di almeno una millesima parte di ciò che si è letto o ascoltato potrà aiutarvi ad ottenere pace e gioia. Quello che ora ci vuole è: sforzo, coraggio e fede. Nello sforzo dovete seguire una routine regolata appresa da qualche esperto del campo. Per il coraggio, dovete essere consapevoli del vostro valore per ottenere il progresso spirituale; non definitevi mai peccatori, originati dal peccato, cresciuti nel peccato e dediti al peccato. No! Chi così si condanna, a stento diverrà un figlio di Dio. In ognuno di voi, Dio è lo Spirito vitale, è l’Anima; come potete quindi essere malvagi quando siete qui per adempire il proposito divino, secondo la Sua volontà, il Suo progetto e la Sua legge? Egli vi ha dotato di molte facoltà in modo che Lo possiate cercare e raggiungere; perciò non siete individui dimenticati ed indifesi, sottoposti ad una sentenza di morte. Voi siete l’incarnazione della beatitudine, nati per ricevere una ricca eredità che sarà vostra se solo ne fate richiesta, ma voi non la chiedete. Abbiate fede nel vostro destino e lavorate con gioia e costanza per realizzarlo. La devozione è attaccamento a Dio, amore per il Supremo, e per coltivarla non c’è bisogno di abbandonare la casa e la famiglia. Se un seme è piantato lontano dall’albero madre, crescerà forse diverso?
[4] Se fate bollire un seme, certamente non potrà più crescere e gravare il mondo. Allo stesso modo, fate ‘bollire’ i vostri istinti ed impulsi e bruciate i desideri sensoriali che vi rendono schiavi. Questo vi porterà più vicino a Dio, ovunque siate. Quando i Deva e gli Asura (esseri celesti e demoni) rimescolarono l’oceano di latte, da esso emersero la mucca dell’abbondanza, l’albero dei desideri, la Dea della prosperità, l’elefante a quattro zanne di Indra ed il veleno mortale Hālāhala. Analogamente, la mente dell’uomo viene rimescolata ogni giorno dalle forze del bene e del male, e dalla mente scaturisce sia il bene sia il male. Il male emerge perché la mente si rivolge ai piaceri sensoriali e si perde nel pantano della cupidigia, dell’invidia, della lussuria e dell’orgoglio.
[5] Quando il leone si sveglia dal suo sonno e ruggisce, tutti i piccoli animali che fino a quel momento spadroneggiavano se la danno a gambe. Allo stesso modo, quando vi svegliate e ripetete il Pranava, l’OM, tutti i meschini istinti animali che marciavano trionfanti nell’oscurità fuggiranno. Nel vostro cuore risiede l’Entità che trascende il tempo e lo spazio, e se continuate a cercarne il contatto mediante il Pranava o con qualsiasi altro simbolo, i pensieri e gli impulsi selvaggi non oseranno avvicinarsi a voi. Se avete la grazia di Dio, nessun pianeta potrà causarvi del male; persino gli influssi malefici provenienti dalla più potente congiunzione planetaria, con la quale gli astrologi vi terrorizzano, scompariranno in un secondo. Per ottenere quella grazia ci sono due prescrizioni: parlare amorevolmente per quanto riguarda il mondo e dire la verità per quanto riguarda il prossimo. Prema, l’Amore, è lo strumento; l’indagine è la ruota che bisogna fare girare continuamente per ottenere la luce di Prema. Finché l’amore non emergerà, sarete costretti a rimanere nelle tenebre dell’odio, dove anche il più lieve movimento genera paura e sospetto.
[6] Non cedete mai all’indolenza o alla disperazione. Sopportate la sconfitta ed il dolore lietamente perché vi aiuteranno a temprare la personalità. Il diamante si trova in mezzo alla roccia; per trovare l’oro bisogna fare esplodere la vena d’oro. Seguite strettamente il regime che il dottore vi impone in modo che il medicinale possa dare il miglior risultato. La batteria della vostra automobile si ricarica quando venite a Puttaparti o quando vi recate in un altro luogo sacro. Quello dovrebbe essere l’obiettivo di un pellegrinaggio: ricaricate la batteria della vostra pratica spirituale. Una volta a casa, non tenete la macchina ferma, perché così la batteria si scaricherà nuovamente. Continuate ad utilizzare l’auto e la batteria si ricaricherà da sola. Analogamente, se non continuate a frequentare persone sante e virtuose, a sviluppare buone attitudini, a cantare i bhajan ed a ricordare costantemente il Nome di Dio, tutta la carica andrà perduta. Non sono venuto per farmi pubblicità o propaganda e nemmeno per conquistare discepoli o devoti. Io sono vostro e voi siete Miei. Allora che bisogno c’è di pubblicità? Io non tengo lezioni, ma somministro pozioni per la vostra salute mentale e per il vostro rinvigorimento morale, quindi prendete le Mie parole come medicine necessarie alla vostra salute.
Gokhale Hall, Madras, 25.06.1960
da DISCORSI 1953 – 1960 (Sathya Sai Speaks-Vol.I) ed.Mother Sai Publications