Discorsi Divini
23 Novembre 1960 – Le fondamenta dell’educazione
23 Novembre 1960
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Le fondamenta dell’educazione
[1] In questo paesino circondato da collinette è arrivato dalla lontana regione Himalayana il Governatore dell’Uttar Pradesh, Dr. Burgula Rāmakrishna Rao, per posare la prima pietra del vostro istituto scolastico! Questo fatto dovrebbe almeno farvi capire che quando si pratica una disciplina spirituale con sincerità, anche l’impresa più difficile può essere realizzata. Oggi vedo che l’intero villaggio di Puttaparti e persino i paesi limitrofi sono immersi nella gioia. Io stesso sono molto felice perché non è un semplice edificio quello che sorgerà in questo luogo; si tratta piuttosto di una nuova era di prosperità e di progresso, ed il Governatore non poserà soltanto le fondamenta di un’istituzione scolastica, ma quelle dell’educazione stessa. Egli non solo si è molto sacrificato per la libertà del suo paese, guadagnandosi il rispetto e l’affetto dei leader nazionali, ma è anche un eminente studioso di molte lingue ed un fervido credente del Sanātana Dharma. Il fatto che egli posi la prima pietra della scuola di questo villaggio è davvero un evento molto propizio. Come il Governatore ha appena affermato, potete essere orgogliosi che Puttaparti sia diventato famoso dall’Himālaya a Kanyākumarī, ma ha anche aggiunto che questo comporta una grande responsabilità. Credo che l’odierna cerimonia rappresenti il coronamento della festa di compleanno di quest’anno, poiché vedo i volti dei contadini qui davanti raggianti di gioia e di una nuova speranza. Gli anziani di questo paese hanno finalmente compreso quello che si sono lasciati sfuggire in tutti questi anni a causa dei loro errori e difetti.
[2] Per trovare le perle bisogna tuffarsi in mare aperto ed immergersi nelle sue profondità; guadare solo nell’acqua bassa ed affermare che tutta la storia delle perle è solo un mito, è segno di stupidità. Allo stesso modo gli anziani di questo luogo hanno avuto così tanti dubbi sui Miei poteri miracolosi che si sono persi la meravigliosa opportunità che avevano proprio davanti all’uscio di casa. Essi vedevano solo la luce, ma non sentivano il calore. Questo dimostra che, sebbene fossero fisicamente vicini, in realtà erano molto distanti. Essi hanno visto lo Splendore, la Gloria ed il Fulgore, ma non si sono avvicinati a condividere il calore del Mio cuore. Impelagati nella falsità e nella caducità, gli uomini perdono l’opportunità d’oro di afferrare ciò che è vero e permanente. Essi rifiutano di riconoscere i frutti che crescono sui rami dell’albero del loro stesso giardino, anzi li colgono prima che siano maturi e poi vanno in giro a criticarli perché sono acerbi. Tale è il fato dell’uomo; egli ha sempre ignorato Dio per rincorrere i meschini piaceri dell’orgoglio e dell’avidità.
[3] Di fatto, oggi Puttaparti è un nome riverito e ricordato con gratitudine da milioni di persone e verrà custodito nella storia come immortale. Nessun altro paese ha una tale fortuna, ma voi siete stati lenti a riconoscere questo fatto. È da vent’anni che qui si compiono sforzi per placare le ondate della faziosità, anni nei quali molti altri villaggi hanno cercato e conquistato la Mia grazia e la Mia benedizione. Ci sono state molte occasioni in cui i devoti mi hanno implorato di abbandonare questo miasma, invitandomi a stabilirmi a Bangalore, a Madras o, se preferivo, in qualche altra tranquilla zona rurale. Ma lasciate che vi dica definitivamente che questo albero crescerà proprio nel luogo in cui è germogliato e non verrà trapiantato. Non abbandonerò questo posto, no, non Io. Questo paese sarà trasformato e diventerà come Tirupati, ed i bambini piccoli di oggi lo vedranno certamente in tutta la sua magnificenza.
[4] Non solo questo paese, ma anche tutti gli altri sono infettati dall’animosità, dai litigi meschini e dalle vendette. Come ha appena detto il Governatore, negli ultimi quindici anni sono stati fatti enormi sforzi per migliorare la sorte dei contadini, ma i risultati si sono rivelati molto inferiori alle aspettative ed alle spese. La ragione è che mancano tre requisiti essenziali per poter progredire: il coraggio, l’entusiasmo e la gioia. La natura che vi circonda dovrebbe essere sufficiente ad instillarvi timore reverenziale ed un senso di meraviglia, ad impartirvi coraggio, ad ispirarvi entusiasmo ed a colmarvi di gioia! È una sorta di falso distacco chiudere gli occhi davanti a tanta bellezza, a tutta l’abbondanza e la grazia che ricevete da Madre Natura, ed essere invece avviliti e lamentarvi del vostro destino. Ringraziate il Signore per l’opportunità che vi è data di servire gli altri e voi stessi, di osservare la Sua Gloria e la Sua Grazia! Dovreste considerare tutti come fratelli e sorelle; se invece avvelenate i vostri cuori con l’odio e trovate godimento nei litigi, che profitto pensate di trarne? Avete forse ottenuto pace e contentezza comportandovi così? In realtà avete raccolto solo odio e rovina. I villaggi limitrofi hanno usufruito con successo dell’aiuto dato dallo Stato e hanno fatto progressi, ma qui voi non avete neanche bisogno di allungare la mano per prendere i contributi statali, perché avete l’Albero che esaudisce tutti i desideri, pronto a darvi tutto ciò che volete! Avete il Signore che vi protegge e che tutto promuove. Le virtù della popolazione sono il tesoro dello Stato, ed il ricordo del Nome del Signore è la radice di tutte le virtù.
[5] Nārada, che soffriva d’arroganza in quanto pensava che non ci fosse nessun altro che avesse offerto il suo stesso respiro nella recitazione del Nome del Signore, una volta rimase umiliato nel trovare che un contadino, che dal primo canto del gallo al tramonto riusciva a ripetere il Nome divino solo tre volte a causa dei suoi assillanti e faticosi impegni, era considerato un devoto più grande di lui! La gioia è un vostro diritto acquisito con la nascita, e la pace è la vostra natura innata; il Signore è il vostro appoggio e supporto, non scartatelo e non lasciatevi deviare dal sentiero della fede per via delle storie create con malizia e fatte circolare per ripicca. Recitate uno degli innumerevoli Nomi di Dio, quello che più vi attrae, con la Forma appropriata a quel Nome, ed incominciate a ripeterlo fin d’ora; quella è la via regia che vi assicurerà gioia e pace, vi preparerà al sentimento della fratellanza e rimuoverà la vostra inimicizia verso il prossimo.
[6] Voi gettate molti semi nel campo, alcuni dei quali vengono mangiati dalle formiche, altri sono spazzati via dalla pioggia, altri ancora sono beccati dagli uccelli e molti sono distrutti dai parassiti, però alcuni germogliano vigorosamente e diventano robusti. Questa piccola scuola diventerà una grande Scuola Superiore, credetemi. Voi però, dal canto vostro, dovete fare di tutto per mantenere alto l’onore e la reputazione di questo paese. Quando sono andato a Nainital, che si trova proprio nel cuore dell’Himālaya, a migliaia di chilometri da qui, la gente mi ha accolto con un messaggio scritto in Hindi nel quale era menzionato il villaggio di Puttaparti definendolo un ‘luogo sacro’! Quando arrivano qui persone provenienti da varie parti del mondo, fate in modo che vedano una comunità virtuosa di uomini e donne timorati di Dio che vivono in pace e letizia.
Villaggio di Puttaparti, 23.11.1960
da DISCORSI 1953 – 1960 (Sathya Sai Speaks-Vol.I) ed.Mother Sai Publications