Discorsi Divini
17 Giugno 1961 – Il Nome di Nārāyana
17 Giugno 1961
Discorso Divino di Bhagavan Sri Sathya Sai Baba
Il Nome di Nārāyana
[1] Siete tutti veramente molto fortunati a risiedere, per almeno qualche mese all’anno, in questo luogo sacro conosciuto da tempi antichissimi come Badhrikāshram. Molti grandi saggi hanno praticato penitenze in questo posto realizzando il fine dell’esistenza umana. Le cime innevate di questo luogo insegnano all’uomo ad essere puro e senza macchia come il loro candore, ed il silenzio di queste vallate è di grande ispirazione; quando il cuore è libero da agitazioni, la lingua è muta e l’orecchio riposa. Per tale ragione nei tempi antichi, ma accade ancor oggi, i ricercatori spirituali si recavano in questi luoghi disabitati e vivevano da penitenti; tuttavia, non serve a nulla cercare il silenzio quando dentro di voi infuria una tempesta tumultuosa. Voi siete dove si trova la vostra mente, non dove è situato il corpo.
[2] Questa mattina ho preso dalla sua sede il Netra-Lingam1 che Shankarāchārya2 vi aveva collocato come principale sorgente di forza spirituale di questo tempio. Dopo l’aspersione rituale con l’acqua ed il rito di adorazione, l’ho rimandato al suo luogo di provenienza, dal quale continuerà a riversare ancor maggiori grazie sui pellegrini che giungeranno qua. Quando Shankarāchārya giunse in questo luogo per la prima volta, doveva già conoscerlo, e vi arrivò grazie ai suoi poteri yogici. Egli aveva con sé cinque Lingam che aveva portato dal monte Kailāsh3. Gli altri quattro Lingam li insediò a Sringeri, Dvārakā, Puri e Chidambaram, attenendosi scrupolosamente alle Scritture. Come le montagne Nara Parvatha e Nārāyana Parvatha che fanno da sfondo a questo tempio hanno il picco del Nilakantheshvara Parvatha che splende all’orizzonte tra loro, questo tempio dedicato a Nārāyana ha il Lingam del Kailāsh come nucleo del suo fulgore spirituale.
[3] Il Gange è nato dai Piedi di Vishnu ed è stato santificato dal contatto col capo di Shiva: simili storie sono state concepite per insegnare che non ci sono differenze fra i vari aspetti di Dio. Non c’è spazio per ipotizzare quale aspetto della Divinità sia superiore e quale sia inferiore; così non ha senso parlare di inferiore o superiore tra i vari segmenti dell’umanità. Il Purusha Sūktam indica i Brāhmana come il volto del Purusha Cosmico, gli Kshatriya come le Sue mani, i Vaishya come le cosce ed i Shūdra come i piedi. A parte il significato figurativo che quel passaggio del testo ovviamente porta con sé, se Dio è un’unica uniforme dolcezza, sapienza e grazia, ogni sua parte è dolce, luminosa e piena di grazia quanto tutte le altre.
Un pupazzetto di zucchero è tutto dolce, le gambe quanto la testa. I problemi e le discussioni nascono solo come risultato di una carenza d’amore per lo zucchero. Una volta che vi siate stabiliti nell’Amore, non noterete più queste differenze che, al contrario, vi parranno meschine sciocche, insensate. Quando manca l’amore, l’egoismo prevale e le argomentazioni sulla vostra superiorità rispetto agli altri alzeranno la testa. Ora siete alla Sacra Presenza dell’Incarnazione dell’Amore stesso, Badhri Nārāyana, quindi anche voi dovete essere ricolmi d’amore. Non ospitate nei vostri cuori alcun odio o rabbia. La maggior parte di voi è venuta qui in pellegrinaggio, esaudendo il sogno di una vita. Conosco i sacrifici che avete fatto per mettere da parte il denaro necessario per questo arduo pellegrinaggio. So quanto tempo avete trascorso per organizzarlo, conosco la gioia con cui siete partiti ed il coraggio che vi ha portato fin qua. Avete superato malattie, incidenti, povertà e fame durante questo lungo percorso incominciato dai vostri villaggi, ovunque essi siano, in Assam o Kerala, in Rajastan o Kashmir.
[4] Portate a casa con voi il silenzio di queste valli, il fresco sollievo del fiume Alakanandha, la calorosa accoglienza delle sorgenti calde che in questo luogo sgorgano dalla terra e lo spirito di sacrificio che ha condotto qui santi e saggi. Quando tornerete alle vostre case, diventate ricercatori spirituali migliori e, da questo momento, intraprendete in modo più risoluto l’altro pellegrinaggio, quello verso la Meta. Come il Gange corre verso il mare dal quale le sue acque provengono, così l’anima individuale deve correre verso il Brahman da cui si è separata. Il Gange non permette a nessun ostacolo di fermare la sua corsa. Anche voi dovete avanzare come fa questo fiume Alakanandha che scorre allegramente verso l’obiettivo rotolando e saltellando agilmente fra massi e rocce. Vorrei chiedere ai residenti di questo luogo, che sono prevalentemente commercianti, negozianti e preti, di attingere dalla fiumana di pellegrini che giungono qui ogni giorno un po’ della loro fede in Badhri Nārāyana. Provate solo per un attimo a comprendere cosa conduce al tempio questa gente: poveri, anziani, vecchi, persone che vengono da molto lontano, su per questa tortuosa strada di montagna. È la fede che li incoraggia fino all’ultimo passo sulla soglia di questo tempio. Piantate quella fede anche nei vostri cuori e scoprirete allora che la vostra intera esistenza muterà in meglio. Mettete il Nome di Nārāyana sulla vostra lingua e diventate consapevoli della sua dolcezza; troverete un significato nuovo in ogni vostra azione. Questo tempio, allora, diventerà per voi la Casa di Dio e non una fonte di reddito; si può sbarcare il lunario ovunque, in mille maniere, ma vivere in questo posto considerato sacro da milioni di persone per secoli, un luogo alla cui sola menzione milioni di individui si alzano e chinano il capo in riverenza, è veramente un grande privilegio ed una grande opportunità. Utilizzatela bene, utilizzatela al meglio.
[5] Devo dirvi ancora una cosa. Vi chiedo di avere considerazione per le prove, le sofferenze e le tribolazioni dei pellegrini che arrivano fin qui. Trattateli gentilmente; non parlate loro in modo scortese, non inasprite i loro problemi. Quando, dopo settimane di camminate sofferte e digiuni, raggiungono questo paradiso, trattateli gentilmente. Non sfruttate la loro ignoranza per trarne il massimo profitto. Esiste un Dharma anche per il commercio; non superate quel limite. Allora Badhri Nārāyana vi benedirà; non che vi abbandonerà se agirete altrimenti, ci vorrà solo più tempo! Ogni creatura vivente dovrà, un giorno o l’altro, camminare sulla retta via ed immergersi nella Grazia di Dio.
Tempio di Badhrinat, 17.6.1961
da DISCORSI 1961 1962 (Sathya Sai Speaks-Vol.II) ed.Mother Sai Publications